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Autore: Alady    08/09/2017    2 recensioni
- Ma guarda, guarda… Light Yagami e Hideki Ryuga… le nostre nuove celebrità…
I due si voltarono subito verso la ragazza che si era appena avvicinata al loro tavolo, una giovane donna dal lineamenti occidentali, gli occhi azzurri e i capelli castani, corti e spettinati.
- Ci conosciamo per caso? - chiese Yagami.
- Mi chiamo Mel River. Scrivo per il To-Oh journal che, in caso ancora non lo sapeste, é il giornale della nostra gloriosa università. Mi hanno dato da scrivere un articolo su di voi. Ho pensato di intitolarlo "Light Yagami e Hideki Ryuga: fanno il discorso di inaugurazione insieme, giocano a tennis insieme, fanno merenda insieme… cos'altro faranno mai insieme?", allora che ve ne pare? -  chiese con un sorriso beffardo.
Genere: Azione, Commedia, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri personaggi, L, Light/Raito, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Mel

 

<< River... >>

Mel sentiva la voce calda e carezzevole di Ryuzaki risuonare nelle proprie orecchie.

<< River, svegliati... >>

Aprì gli occhi. Ryuzaki era sul letto, appollaiato accanto a lei, illuminato da un fascio di luce che penetrava dalle tende, dandogli un aspetto irreale ed etereo.

<< Buongiorno River... >> la salutò lui.

<< Buongiorno... >> rispose lei sorridendo.

<< Scusami se ti ho svegliata, ma fra un'ora dobbiamo essere al policlinico dal dottor Kazuhiro... >>

<< Già... È vero... >> Mel si stiracchiò.

<< Ti ho portato la colazione... >> disse Ryuzaki indicando il vassoio poggiato sul suo comodino.

Mi ha portato la colazione a letto? Come nei film... Non pensavo che qualcuno lo avrebbe mai fatto per me... e non siamo nemmeno andati a letto insieme... pensò Mel mentre fissava il ragazzo con aria confusa, poi guardò il vassoio.

Sopra c'erano un cappuccino, una spremuta d'arancia, una fetta di torta al cioccolato e una tavoletta di cioccolato.

Si è ricordato della mia ossessione per il cioccolato e si è ricordato anche del fatto che alla tavola calda avevo ordinato un cappuccino...

In quel momento, mentre osservava incredula il vassoio con la sua colazione perfetta, si sentì invasa da un'intensa sensazione di beatitudine che le era stata fino ad allora estranea. Non riuscì a trattenersi e gli diede un altro bacio sulla guancia. Lui rimase di stucco anche questa volta. In verità, lei avrebbe preferito baciarlo sulle labbra, sfilargli la maglietta ed esplorare ogni centimetro del suo corpo, per scoprire finalmente se era davvero come se l'era immaginato. A prima vista, Ryuzaki le era sembrato un tipo esile e gracile e lei era rimasta convinta di questa sua prima impressione fino a quando, nei giardini dell'università, lui non aveva dato prova della sua forza e della sua agilità. Allora, Mel lo aveva guardato con più attenzione e aveva notato che, celate sotto quegli abiti larghi, si riuscivano ad indovinare la forme di un fisico atletico e asciutto. Era magro, ma non gracile e, adesso che erano vicini, il tessuto sottile della maglietta bianca di Ryuzaki le confermava che ci aveva visto giusto. Quanto avrebbe voluto abbandonarsi ai suoi desideri! Ma cosa sarebbe successo se lui l'avesse respinta ancora? Per due volte si era rifiutato di uscire con lei... E poi lui non era più semplicemente Ryuga... era Elle! Perché ad uno come Elle sarebbe dovuta interessare una come lei? Inoltre ora lavoravano insieme... Non poteva mandare tutto all'aria in quel modo!

<< È la seconda volta che mi baci... >> commentò lui accarezzandosi la guancia con aria lievemente turbata.

Ecco... lo sapevo... ho fatto una cazzata! Meno male che non mi sono spinta oltre!

<< Era per ringraziarti della colazione... Era solo un bacio innocente! >> disse lei sulla difensiva. Era terribilmente imbarazzata. Quel gesto era stato decisamente inappropriato. << Se però ti dà fastidio, non lo farò più... >>

<< Non si tratta di questo... >> rispose lui con un filo di voce, fissandola con gli occhi spalancati, quasi fosse spaventato << solo che, se continuerai a farlo, temo che mi innamorerò di te... >>

Disse quelle parole con una schiettezza disarmante, lasciando Mel a bocca aperta.

Che significa? Quindi ha gradito il bacio? Forse lo ha gradito, ma non vuole che io continui? Non ritiene opportuno che diventiamo intimi perché lavoriamo insieme? Che cazzo vuol dire questa cosa che ha appena detto? Come devo interpretarla?

Poi qualcuno bussò alla porta.

<< È permesso? >> era la voce di Watari.

<< Entra pure... >> disse Ryuzaki. Mel colse un certo sollievo nella sua voce.

Watari e Nate entrarono nella stanza. Nate aveva sulle spalle uno zaino e tra le mani un borsone. Doveva contenere ciò la sera prima gli aveva chiesto di portarle.

<< Nate! >> esclamò Mel << Tutto ok? Dormito bene? Scusa se non ti ho salutato ieri, devo essermi appisolata prima che tu arrivassi... >>

<< Ho dormito bene. La mia suite era grande quanto il nostro appartamento. >> rispose lui inespressivo.

<< Sì... lo so... >> rispose Mel sorridendo.

Poi Nate spostò lo sguardo su Ryuzaki.

<< Tu sei Ryuga, non è vero? >> gli chiese.

<< Sì. >> rispose lui.

<< Quello che telefonava di notte... >>

<< Sì. Ti chiedo ancora scusa per il disturbo. >>

<< E sei anche Elle, non è così? >>

Cosa? Come cazzo fa a saperlo? si chiese Mel.

Ryuzaki sgranò gli occhi. Guardò Watari, che scrollò le spalle, sorpreso quanto lui. Poi guardò River, che scosse la testa.

<< Ci sono arrivato da solo. Mel mi ha fornito tutti i pezzi del puzzle. Io li ho solo messi insieme nel modo giusto. >> spiegò Nate con quel suo irritante tono saccente, anticipando la domanda di Ryuzaki << Mia sorella mi ha sempre raccontato ogni dettaglio delle sue indagini sul caso Kira. Ho cominciato a sospettare qualcosa quando mi ha riferito che, in occasione dell'infarto del sovrintendente Yagami, tu sei stato avvertito prima dello stesso Light Yagami. Lei mi aveva riferito questo particolare, ma dopo non lo ha più tenuto in considerazione. Mi ha accennato anche che tu eri restio a darle informazioni sul tuo passato, che eri arrivato in Giappone da poco e che sembravi avere delle incredibili abilità deduttive. Quando poi Mel mi ha detto che avevi, per scherzo, indicato Yagami come possibile Kira e che eri in grado di imitare il modo di parlare di Elle, ero già praticamente sicuro della mia teoria. E adesso che ti vedo qui con Mel, subito dopo la sua irruzione nell'appartamento di Naomi Misora, non ho più dubbi. Tu sei Elle. >>

Ryuzaki si alzò dal letto, camminò lentamente verso Nate, si fermò davanti a lui e lo squadrò attentamente.

<< Hai proprio ragione. >> gli disse << Io sono Elle. >>

Il ragazzino rimase a guardare Ryuzaki in silenzio. Anche se non lo dava a vedere, Nate era profondamente emozionato di trovarsi davanti al vero Elle. Era sempre stato un modello di riferimento anche per lui. Mel riusciva a scorgere chiaramente dei segni di turbamento sul viso apparentemente inespressivo del fratello.

<< Nessuno aveva mai scoperto la mia identità prima d'ora. >> disse Ryuzaki << Devo congratularmi con te, Nate River. Le tue abilità deduttive sono a dir poco eccezionali... >>

Mel si sorprese a provare una certa invidia nei confronti del fratello minore. Era arrivato a capire che Ryuga fosse Elle con meno elementi di quanti ne avesse avuti lei a disposizione per farlo. Era più bravo di lei. Mel lo aveva sempre saputo e ora lo sapeva anche Elle.

 << Quanti anni hai esattamente? >> chiese Ryuzaki a Nate.

<< Tredici. >> rispose il ragazzino.

<< Tredici... >> ripeté Ryuzaki e, dopo un rapido scambio di sguardi con Watari, continuò  a rivolgersi a Nate << Davvero notevole... qualcuno ha mai valutato il tuo QI? >>

<< No. >> rispose Nate.

A me non hai chiesto niente a proposito del mio QI! Perché? Perché a lui lo hai chiesto e a me no?

<< Ti andrebbe di conoscerlo? >> chiese Ryuzaki.

<< Ok. >> disse Nate.

<< Bene. Se ti va, possiamo organizzarci per effettuare la valutazione oggi stesso. >> propose Ryuzaki.

<< Ok. >> rispose nuovamente Nate attorcigliandosi i capelli.

<< Adesso però devi andare a scuola! >> esclamò Mel con più trasporto di quanto avrebbe voluto.

<< Se per un giorno non vado a scuola non fa niente. >> disse Nate.

<< Hai già fatto tante assenze! Ti ammali spesso! Lo sai! >>

<< Non importa. Non ci andrò. >> si impuntò lui senza alterarsi << Tanto è inutile. Non ho niente da imparare da quel mucchio di idioti. >>

<< Tu devi fare quello che ti dico, ragazzino! Sono io la tua tutrice legale! >> ribattè Mel infuriandosi.

<< Lo eri anche ieri, quando mi hai lasciato da solo a casa per ore, nella convinzione che Kira ti avesse ucciso. >> disse Nate con la voce impercettibilmebte distorta dal rancore << Però allora non ti ricordavi di esserlo evidentemente... >>

Mel si sentì incredibilmente in colpa. Nate aveva ragione e lei si vergognava così tanto che nemmeno riusciva a ribattere in alcun modo.

<< Temo sia colpa mia... >> si intromise improvvisamente Ryuzaki << L'ho interrogata per parecchio tempo, non ha avuto modo di chiamarti prima... >>

Tecnicamente l'interrogatorio era finito circa due ore prima di quando l'ho chiamato... sono davvero una pessima tutrice... pessima, pessima, pessima!

Nate guardò Ryuzaki con aria scettica, ma non disse nulla.

<< Vieni con noi. >> disse Ryuzaki << Ti accompagneremo a scuola prima di andare al policlinico. Durante il tragitto ci metteremo d'accordo su quando effettuare la valutazione. >>

<< D'accordo... >> rispose Nate con aria rassegnata e poi lanciò un'occhiata omicida alla sorella.

 

 

Elle

 

Elle, Nate River e Watari uscirono dalla camera da letto, affinché River potesse cambiarsi.

Elle osservò attentamente il ragazzino, preparandosi a cogliere tutte le sfumature della reazione che avrebbe avuto alla domanda che stava per porgli.

<< Prima hai dimenticato di aggiungere che eri già a conoscenza della presenza di telecamere nel vostro appartamento. Come mai? >> chiese Elle.

Il ragazzino spalancò gli occhi per una frazione di secondo e poi si ricompose.

<< Con questa domanda hai voluto testare una teoria che ti è balenata in mente adesso. >> disse Nate << Mi hai teso una trappola e io ci sono cascato perché mi hai colto di sorpresa. >>

<< È vero. >> confessò Ryuzaki << Ti ho teso una trappola, ma in realtà avevo già qualche sospetto da tempo. Quando sei rientrato a casa, dopo che avevo fatto piazzare le telecamere, sei rimasto per diversi minuti ad osservare la tua stanza. Sembravi sconvolto. Ho pensato subito che ti fossi reso conto del fatto che qualcuno era entrato nella tua stanza. Senza dubbio, qualcosa non era esattamente al proprio posto. Mi aspettavo che avresti incolpato tua sorella della cosa, ma invece non gliene hai mai parlato. Anzi, in questi giorni non hai detto quasi nulla, ti sei limitato ad ascoltare le sue teorie e i suoi resoconti. Le tue costruzioni inoltre mi hanno da subito fornito una prova concreta del tuo ingegno. Anche io passavo ore e ore a giocarci da bambino. Conosco bene la difficoltà delle composizioni che sei riuscito a realizzare. Quando poi, poco fa, mi hai smascherato, non ho avuto più alcun dubbio. Tu sapevi delle telecamere. Lo hai capito subito e non le hai detto niente. Come mai? >>

<< Visto il coinvolgimento di Mel con Naomi Misora, ho subito pensato che fosse stato Elle a mettere le telecamere nell'appartamento. >> rispose Nate << Ho ritenuto meglio non dire niente, in modo da permettere ad Elle di capire che mia sorella non aveva niente a che fare con Kira. >>

Elle e Watari si scambiarono nuovamente sguardi pieni di meraviglia.

Le abilità di ragionamento di questo ragazzino sono davvero sbalorditive...

<< Capisco... >> commentò Elle. << Hai fatto decisamente bene. >>

<< Potresti evitare di dirglielo? >> lo pregò Nate.

<< Ma certo. Nessun problema. >> rispose Elle.

<< Grazie. >> disse Nate e a quel punto fu il ragazzino a porgli una domanda inaspettata.

<< Sei innamorato di mia sorella? >> gli chiese di punto in bianco.

Elle sussultò e Watari risputò il tè che aveva appena bevuto. Poi la porta della camera da letto si aprì e Mel entrò in soggiorno. Camminava appoggiandosi alla stampella che il dottore le aveva portato la sera precedente. Indossava degli shorts di jeans e uno dei suoi top attillati, senza maniche. Il suo ginocchio appariva ancora arrossato e gonfio.

<< Che succede? >> chiese guardandosi attorno con aria confusa.

<< Elle mi ha insegnato una tecnica di interrogatorio e io l'ho subito messa in pratica con successo. >> disse Nate.

<< Ah... >> commentò River non troppo contenta. Elle si chiese il motivo di quel repentino cambiamento di umore.

<< Meglio andare adesso... >> li esortò Watari. E i quattro si avviarono verso il parcheggio.

   
 
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