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Autore: shana8998    09/09/2017    0 recensioni
E se un giorno qualsiasi di una vita qualsiasi, tutto cambiasse?
Se da un momento all'altro ,ogni sorta di regola , patto d'onore , sfumatura di dignità ,venisse infranta e ti ritrovassi nelle mani di un danno tanto grosso quanto stupendo?
Se quel danno così negativo potesse renderti tutta la felicità persa con il tempo?
Se quel danno fosse un uomo persino molto più grande di te?
Tu....Come reagiresti?
Genere: Avventura, Erotico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Raggiungemmo il campo d'addestramento verso mezzogiorno.Una volta ritrovato l'ingresso semi-coperto dalle piante , ci calammo al suo interno speranzosi di trovarvi il capo.
Mi era mancato terribilmente quell'odore di muffa ed umidità , cuore di tutta la base sotterranea .

-Probabilmente a quest'ora saranno ancora li fuori ad allenarsi.-. Mi picchiettai un labbro guardando distrattamente l'interno del rifugio , completamente vuoto.

Adrian era sparito lungo il corridoio attimi prima, ma sentivo lo scalpiccio dei suoi stivali tornare ad avvicinarsi.Non era l'unico suono che udivano le mie orecchie...C'era anche qualcosa di metallico che continuava a sfregarsi contro.Il ragazzo riapparve nella stanza umida .Stese sulle braccia, armi: pistole, spade , sciabole.

-Queste?!-. Esordii sorpresa.

-Sono alcune delle armi in disuso di questo posto.-. Ne sfilò alcune dai foderi, dopo che le ebbe poggiate sull'enorme tavolaccia rettangolare dove solitamente si faceva cena.

-Hai perso la tua spada...Quindi pensavo che ti servisse un'arma di "ricambio"-.

"La mia spada"...

Non avevo idea di dove fosse finita...
Scrutando con lo sguardo quelle armi , constatai che nessuna avrebbe fatto al caso mio.Se avessi dovuto uccidere Alexander , lo avrei voluto fare con la spada...

-Credo che questa pistola e questa spada andranno bene.-. Proferii leggermente amareggiata per la perdita della mia fidata "compagna" che più e più volte mi aveva salvato la pelle, afferrando le mie due nuove armi ed i rispettivi contenitori.

Anche Adrian agganciò alla cinta del suo pantalone alcune pistole , oltre alla sua Death Rose, aggiungendo qualche caricatore di fortuna.

-Meglio farle sparire prima che il capo torni...-. Prese poi le restanti e si riavviò verso il corridoio.

Scostai una sedia in legno d'acero dal tavolo e mi accomodai.I gomiti puntati sul suo spessore ed il viso fra le mani.
Mi resi conto solo allora che non avevo ben realizzato come sarebbero andate le cose da quel momento in poi.

"Alexander...."

Se solo fossi riuscita a poter fare qualcosa prima che tutto questo accadesse...

Magari lui...

Magari lui cosa? Magari non avrebbe ucciso mio fratello? Lo aveva fatto molto prima di conoscermi e di venire a letto con me , prima , anche di avermi usato come cavo conduttore per non far morire quello che era già, il cadavere del mio piccolo Joshua...
Dovevo ancora essere sotto l'influenza del suo controllo mentale per poter pensare che se io non avessi agito come ho fatto , sarebbe cambiato qualcosa.
Non sarebbe cambiato nulla, perché io nel disegno del suo piano ero solamente un oggetto.

-Tutto bene?-. Alzai lo sguardo svogliatamente e per fortuna , la mia espressione rasentava più la noia che l'angoscia.

-Direi di si...Mi chiedo solo quanto tempo ci mettano...-.

E poi c'era Adrian ...Quanto mi sentivo viscida nei suoi confronti...
Non lo amavo. Probabilmente non lo avevo mai amato. Ma c'era ugualmente qualcosa che mi impediva di poterlo tradire o abbandonare.
Io sentivo di doverlo proteggere e sapevo che lui avrebbe fatto lo stesso con me.

-Hai fame?-.

Chissà se lui mi amava...
Sarebbe stato bello dopotutto ... Infondo a me sarebbe piaciuto il suo amore...

-Che fai adesso? Ti metti anche a rubare dalle credenze altrui?-. Chiesi prendendolo un po' in giro , vedendo che stava mesticando all'interno di uno sportello.

-Ti ricordo signorina, che ci ho vissuto qui dentro.-. Mi fece la linguaccia e subito risi.

Infondo andavamo veramente d'accordo.

E se avessi provato ad amarlo?

-Ehy non ti ho mica detto di mangiare tutto da solo.-. Lo raggiunsi sfilandogli dalle mani una ciambellina di riso soffiato.

-Ladra!-.

-Fino a prova contraria sei tu che vai ficcando il naso nei posti che non ti riguardano.-.

-Eh che ci vuoi fare sono un tipo curioso-. Fece spallucce.

-Ma preferisco "ficcare" la mia lingua da un'altra parte.-. Mi allontanò la ciambellina dalle labbra regalandomi un bacio lungo che io, ricambiai come se non aspettassi altro da tutta la giornata.

Gli cinsi il collo con un avambraccio.

-Se non dovessero rientrare gli Hunter...Avrei proposto di farlo su quel tavolo enorme.-. Feci io , lanciandogli un'occhiata maliziosa.

Sogghignò.

-Ricordati sempre che lungo il corridoio c'è quella che un tempo era la mia stanza...

-Non mi provocare Adrian...Potrei farti sorprendere a copulare da un momento all'altro.-.

Rise di gusto.

-Pensa il capo che faccia avrebbe fatto!-.

-Sicuramente se lo sarebbe aspettato ma comunque ci sarebbe rimasto di sasso.-.

Con lui , tutto diventava come un gioco. Non avvertivo il peso della mia missione durante quei momenti.

Adrian era perfetto...

-Mi ami?-. Gli chiesi d'impulso.

Forse avevo solo voglia di sentirmi dire di no, così da non sentirmi più in colpa.

-No...-.

Ma quando lui rispose esattamente quel "no" così gelido, ci restai spiazzata.

-No?-. Mi allontanai di un passo.

Sorrise.

-Ana, non si ama una persona solo perché te la porti a letto. Eh beh, Dio , tu sei stata il sesso migliore che io abbia mai fatto...Ma in nemmeno una settimana non puoi pretendere che io ti ami...Non trovi?-.

Inavvertitamente un sorriso si formò sulle mie labbra.

Quindi era solo per questo motivo che probabilmente nessuno dei due si amava...

-Sono felice.-. Sospirai.

Lui mi guardò confuso.

-Perché se tu avessi risposto di si , io non avrei mai capito il reale motivo per cui provo un sentimento ancora debole per te...-.

Sorrise anche lui, poi mi accarezzò una guancia.

-Io non sono come mio fratello Anastasia. Non uso degli artefici per far si che tu ami me , o che tu dipenda da me. Io voglio che sia tu stessa ad amarmi per tua scelta e se così non dovesse essere , allora , vorrà dire che non dovevamo essere nati sotto una buona stella.-.

-Nati sotto una buona ...stella?-. Corrucciai un sopracciglio.

Sghignazzò.

-Il capo dice sempre questa frase quando parla della sua ex moglie.-.

Gli tirai uno schicchero sulla punta del naso.

-Già mi dai "dell'ex moglie", stronzo.-.

Mi agganciò fra le braccia ridendo, regalandomi un altro bacio.

"Vorrei veramente che i miei sentimenti si sbloccassero" .

Tenevo a quel ragazzo tanto quanto tenevo alla mia vita.

-Ma che piccioncini!-. Una terza voce scoppiettò alle nostre spalle.

Mi voltai all'istante separandomi da Adrian.

-Capo!-. Esclamò lui preso del tutto alla sprovvista.

Le sue guance si colorirono visibilmente.

-Quindi adesso formate una coppietta?-. L'uomo dai rumorosi stivali muniti di sperone, si avvicinò a noi con aria superiore. La sua solita espressione da leader , e quel fare da duro che lo ricordava perfettamente nel suo ruolo.

Aveva i pollici nascosti nelle tasche del jeans scuro, la sua posa sembrava quella di un cawboy.

-Venite qui, fatevi salutare -. Stranamente però tutto quel fare da duro svanì in un attimo quando abbracciò me e poi la sua ex adorata "spalla".

-Credevo di non rivedervi più...-. Proferì accendendosi un sigaro ed accomodandosi sciattamente su una delle sedie al bordo del tavolo.

-Beh, insomma , come mai siete qui?-.

Disse poi carcando di cambiare subito tono della voce.

Adrian si accomodò di fronte a lui , lo seguii anche io sedendomi al suo fianco.

-Siamo qui per unirci ad uno degli squadroni di ronda...-. Proferì il giovane.

L'uomo si alzò di colpo dalla sedia, spegnendo il sigaro fumante in un posacenere di fortuna.

-Non se ne parla.-. Sentenziò duro.

-Capo, mi deve ascoltare.-. Adesso, anche il ragazzo era dritto su se stesso e sembrava del tutto irritato da quel rifiuto.

-Sappiamo di Alexander. Abbiamo ritrovato parte , gran parte, dei nostri ricordi. Dobbiamo cercarlo, perché crediamo che ci sia lui e la sua Casata dietro le decine di morti di questi mesi...E probabilmente anche la nascita degli End è colpa sua...-.

L'uomo si accigliò poi il suo volto assunse un'espressione di presunzione.

-Sono tutte stronzate. Non sapete nulla delle ultime scoperte fatte dai nostri cacciatori. Insinuare che un solo vampiro sia a capo di tutto ciò...-. Scosse il capo.

-Alexander , insomma , questo vampiro che state cercando sarà sicuramente una piccola pedina comandata da qualcuno...-.

-No. Gli dia retta. Io ho vissuto con quel vampiro per mesi. C'è lui dietro la morte di quelle donne in città...E poi....-. Adrian mi strinse la mano come per farmi capire che stavo parlando troppo.

Non capii, ma tacqui lo stesso.

-Puzzavi di vampiro quando ti abbiamo trovato...Lo ricordo perfettamente...-. Proferì con disgusto.

Bastonai lo sguardo di riflesso.

Quelle parole pronunciate così crudelmente mi rimembrarono all'istante la stupidità che avevo avuto.

-In ogni caso, non vi unirete a nessuno squadrone. Chiuso. e potete restare solo per stanotte. Mi è sembrato di essere chiaro con te Zwai , l'ultima volta che ci siamo visti...-.

-Il mio nome è Adrian. -. Rispose gelido il giovane.

Gli occhi dell'uomo si spalancarono per un istante , quasi invisibilmente, ma io me ne accorsi.

-Fatti chiamare come vuoi. Anzi no, quel nome ti dona molto di più. Tu non sei più un Hunter , ma un essere ripugnante tanto quanto loro.-.

Non credevo alle mie orecchie. Come poteva essere così crudele con lui quell'uomo dopo averlo cresciuto , ma ancor prima , salvato?

Adrian non rispose. Aveva lo sguardo basso, carico d'odio , ma si controllò.

-Resteremo qui solo stanotte. Domani all'alba non saprai più nulla di noi.-. Si sollevò del tutto , allontanando i palmi umidi delle mani, dalla lastra lignea.

Mi prese poi per mano , conducendomi verso le stanze nella parte del dormitorio.

L'uomo non si voltò.

 

 

-Non capisco...Perché ti ha trattato così!?-.

-Perchè ora sono uno di loro...-. Mi trascinò praticamente , fino alla porta di camera sua, poi, estrasse dalla t-shirt la sua collanina d'argento ed inserì la chiave che c'era appesa.

-Dovresti ribellarti.-. Continuai nervosa.

-Non devo fare proprio niente.-.

Chiuse la porta alle nostre spalle ed abbandonò il borsone che portava a tracolla , lanciandolo sotto una vecchia scrivania ammuffita.

Si stese sul letto , con le braccia incrociate sul viso, poi, d'un tratto mi guardò con la coda dell'occhio, nel piccolo incavo fra braccio e viso.

-Stai pensando a come faremo trovarlo?-.

Io ero rimasta accanto alla porta, visibilmente sconvolta, e non la smettevo di torturarmi le mani.

-Anche. In realtà sono molto più scioccata per come ti ha trattato...-.

-Ci HA trattato...Ti ha praticamente dato della sporca vampira...-.

Mi grattai il collo nervosamente.

-A me non mi interessa. Io so quello che sono...Più che altro mi dispiace per te Adrian...-.

-Vieni qui...-. Mi fece un cenno con la mano.

Mi liberai del borsone da viaggio anche io, e lo raggiunsi al bordo del letto.

Adrian mi afferrò facendomi rotolare sul fianco opposto.

-Va tutto bene , capito?-. Mi scostò una ciocca di capelli dal viso.

-Porteremmo ugualmente la missione a termine, con o senza l'aiuto di Lars.-.

Sorrisi appena, ancora lo sconforto e la paura erano troppi.

-Odio vederti addosso quel broncio-. Sbuffò.

-Scusa..-.Mi guardò per un secondo , poi si sollevò e tornò ad abbassarsi solo quando fu su di me.

-Io non ho paura quando sto con te Ana...E vorrei che anche tu provassi a fidarti di me ...-.

Mi si strinse il cuore.

-Io mi fido di te...-. Portai entrambe le mani attorno al suo viso , prima di regalargli un lunghissimo bacio che continuò per molto lasciandoci quasi senza fiato.

Non volevo pensare alla missione. Era un incubo per me.

Quando ci capitavano quei momenti d'intimità preferivo non palare , non accennare nemmeno al discorso.

Forse , sotto un occhio più obiettivo , stavamo solo perdendo tempo. Perdevamo tempo a coccolarci o a baciarci ed era vero...Ma quel lato più umano in quella situazione così inverosimile era l'unico laccio che ci agganciava ad una semi-realtà, ad un finto essere "umani".

-Credi che potemmo ancora ...?...Insomma...-. Avvampai.

Intanto le sue mani scorrevano fra le asole della mia camicetta bianca separandole dai rispettivi bottoncini.

-"Farlo"? ...-. Sospirò una risatina. -Lo spero...-.

Desideravo così tanto passare una vita tranquilla,magari con lui...

-Sai mi piacerebbe farti conoscere i miei parenti...E magari anche la mia coinquilina...-. Dissi stupidamente mentre anche la cinta del mio jeans veniva liberata.

-Ah si?-.

-Si, c'è sempre che tu voglia ovviamente.-. Arrossii.

Era così che preferivo parlare se dovevo o volevo farlo, poi.

Del futuro. Quello non troppo vicino , quello, dove le cose per me ed Adrian sarebbero andate bene.

-Che ne pensi di una casa ed un cane?-. Gli sfilai la maglietta.

-E' una bella idea !-. Le mie labbra si stesero di gioia .

-Sarei felice di vivere con te Ana...-. Mi chinai verso lui fino a raggiungere la sua bocca mentre lo liberavo dalla cinta di pelle dei jeans.

-Anche io ...Veramente tanto..-. Sorrise . Fu la prima volta che vidi sulle sue labbra un sorriso così sincero. Era stupendo.

Metteva un'infinita voglia di baciarlo , ed io mi sentivo una regina , avendo il potere di farlo.

-E quando mi dirai ti amo?-.

-Lo farò magari davanti ad una tazza di caffè , durante una delle tante mattine in cui ci sveglieremo insieme.-.

-AAH!Sei veramente scontata.-. Gettò la testa all'indietro.

-Come scusa!?-. Mi avventai sul suo collo mordicchiandolo. Per un attimo avvertii la voglia di lui di allontanarlo dalla mia bocca.

Aveva ancora paura...

Ma quando poi si rese conto che io non gli avrei mai fatto del male , o non lo avrei mai morso senza prima dirglielo sembrò rilassarsi .

A breve minuscoli gemiti uscirono dalla sua gola.

Adoravo vederlo ansimare specie quando era sotto di me.

Tornammo ad intrecciare le lingue baciandoci con voglia, poi, le sue mani ripresero la loro corsa , arrivando sin dove provavo più piacere.

E mi lasciò rotolare di nuovo , finché non fu lui a riprendersi il possesso del "trono".

Mi accorsi che per la seconda volta , avevo tremato prima dell'atto vero e proprio.

Lo desideravo così tanto Adrian.

Mi entrò dentro ed ogni volta che mi sfuggiva un ansimo o un gemito un po' più forte , sembrava compiaciuto . Mi fissava , ed Dio...Era veramente eccitante il fatto che mi guardasse con tanta insistenza mentre si prendeva me , nella mia integrità.

La testa incominciò a svuotarsi. Poco a poco avrei solo sommesso un grido ed ansimato più forte fino a non capirci niente.

Artigliai le sue scapole che di colpo si inumidirono. Fu in quell'istante che lui, si accanì ancora di più . E finalmente ci portammo al piacere ...Ed ero felice , così felice , che poi risi piano piano una volta finito.

-Spero che questa non sia l'ultima volta...-. Gli dissi in modo scherzoso.

Rise.

 

 

Chissà se ancor prima di potermi preoccupare di "un'ultima volta", sarei riuscita a dire lui che lo amavo?

 

 

 

   
 
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