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Autore: piccola_Calliope    11/09/2017    2 recensioni
Marco Castelli, il figlio di Alessandro e Gloria, un adorabile nanetto prepotente, diventato ora un adulto, un noto giocatore di basket dalla vita scellerata, che deve assolutamente trovare la donna adatta a lui...
Il fato vuole che incontri l'adorabile ma allo stesso tempo tagliente Margherita.
Saranno l'uno adatto all'altra? Non vi resta che scoprirlo.
La storia può essere letta indipendentemente da quella dei genitori.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Siamo sulla strada giusta

POV. MARGHERITA
Marco Castelli è un uomo, se cosi lo si può definir, davvero ingestibile e qui lo scrivo e sottoscrivo.
La sfuriata in ufficio proprio non me l'aspettavo, certo immaginavo che l'ulteriore cambio procuratore non l'avrebbe tollerato e qualcosa avrebbe detto, ma credevo si sarebbe limitato ad una telefonata ricca di insulti per la sottoscritta; invece no Marco Castelli è venuto ad urlarmi contro nel mio ufficio, senza aver fatto la doccia.
Ma le assurdità di quest'essere non si sono mica concluse, eh no...Voleva baciarmi, lo ammetto essere sbattuta e non posso usare termine differente di questo per descrivere cosa ha fatto Marco Castelli con il mio corpo, mi ha proprio presa e sbattuta contro la mia scrivania, osservata con quel suo sguardo malizioso che ormai ho imparato a conoscere e tentato di baciarmi.
Eh lì no, lì non ci ho visto più, passi la rabbia, passino gli insulti, passi il mio sedere sulla mia scrivania, ma non passa la voglia di baciarmi nonostante l'aver passato la notte con un insulsa biondina.
Lui dopo il mio rifiuto non è scappato, è ancora qui si fissa le scarpe.
-Non vuoi proprio andare via?-domando acidissima.
Lui proietta i suoi occhioni color carbone nei miei, destabilizzandomi, perchè ha degli occhi cosi profondi?
Io per distrarmi dalle sensazioni che quello sguardo mi trasmette afferro una matita e inizio a mangiucchiarla.
Marco mi osserva attento e poi scoppia a ridere.
-Come osi ridere?-domando con una vocetta fin troppo stridula.
Lui mi fa un sorrisetto malizioso, io sbuffo.
-Marco come si chiama la dolce donzella che probabilmente giace ancora nel tuo letto?-domando.
-Sei gelosa?-mi chiede lui alzando un sopracciglio.
-No volevo andare a sottolineare il tuo essere squallido, non ne sai nemmeno il nome, ma davvero è cosi che tratti le donne? Cosa sono per te? Contenitori dove infilare il tuo amichetto e provare piacere? E' squallido Marco! Squallido! Una volta mi hai parlato di matrimonio, mi hai parlato del grande amore che lega i tuoi genitori, mi hai detto di voler trovare una donna simile a tua madre, ma davvero pensi che una donna sana di mente si metta con uno che ha da sempre avuto una considerazione cosi infima delle donne? Eppure che tu trovassi una povera pazza pronta a sposarti, immagina tua figlia abbandonata in un letto la notte dopo essere stata con uno che non sa nemmeno come si chiama-affermo davvero disgustata dalla condotta di vita sregolata di Marco.
-Io le ho chiesto il nome è lei che non me l'ha voluto dire...-sussurra.
-Marco ti pregherei di andare via-gli indico nuovamente la porta.
Lui si osserva ancora qualche istante in silenzio le scarpe, visibilmente a disagio, finalmente, poi si volta pronto ad uscire, quando si ferma.
-Non dire altro ti prego-sbuffo.
-Io comunque penso che le donne siano esseri meravigliosi-afferma serissimo.
-Non farmi cadere nel volgare Marco ti prego-affermo più seria di lui.
-Sei odiosa quando ti metti a giudicare cosi!-sbatte la porta e finalmente va via.
-Pure odiosa-borbotto.
E' un bene che adesso sia mio padre ad occuparsi di Marco Castelli, io non riesco a stare dietro a uno cosi, che non mi ascolta, ha una scarsa considerazione del mio lavoro o del suo mister che lo segue con enorme dedizione, uno che pensa solo al proprio divertimento o piacere e sottolineiamo uno che mi attrae cosi pericolosamente, perchè per quanto io lo trovi arrogante e lontanissimo dal prototipo del uomo che io vorrei accanto per il resto dei miei giorni, Marco è un uomo molto affascinante e davvero impossibile che una donna resti impassibile di fronte a cosi tanti doni da parte di madre natura.
Mi rilasso contro lo schienale della mio poltrona, forse Marco Castelli è uscito definitivamente dalla mia vita....Però sotto sotto un po' mi dispiace, ma credo sempre per la fastidiosa attrazione.
Il mio cellulare prende a squillare, lo afferro senza leggere il mittente.
-Pronto Turchi-rispondo con tono stanco, erano solo le 10:30 ma io ero davvero esausta.
-Che vocina stanca-dall'altro capo del telefono sento la dolcissima voce di Giada.
-Hey Giada-sorrido.
-Ti disturbo? Avevo un momento libero e ne ho approfittato per chiamarti e sapere come ti senti dopo ieri sera, eri cosi amareggiata-sorrido per il pensiero carino che ha avuto Giada, è dal primo giorno in cui l'ho conosciuta, che mi chiedo come fa una ragazza come lei ad essere la sorella di quel idiota di Marco?
-Tutto bene, Marco non verrà seguito più da me-affermo.
-E' un peccato-il suo tono adesso si fa amareggiato.
-Giada io infastidivo tuo fratello e lui rendeva me sempre irrequieta, è meglio per entrambi-le spiego.
-Marco lo sa?-mi domanda.
-E' venuto a farmi una sfuriata in ufficio, non era proprio d'accordissimo, ma solo perchè non ha vinto-sbuffo.
-Non ha vinto cosa esattamente?-chiede Giada ridacchiando.
-Ma niente di che-rispondo veloce, in imbarazzo e mi sento avvampare ripensando allo sguardo di Marco sullo spacco della mia gonna.-Ma con te si è fatto sentire? Ha avuto un comportamento imperdonabile-esclamo, io se fossi stata in Giada non mi sarei limitata ad un ceffone, ma gli avrei rotto l'intero servizio di piatti addosso, si lo so, sono parecchio violenta, purtroppo riguarda solo i pensieri questo mio aspetto, non ho mai messo in atto nulla di cosi ''ardito''.
-No, ma conosco Marco, prima o poi tornerà da me con la coda tra le gambe-sospira.
-Con te è stato davvero stronzo-sbotto.
-Io sono sua sorella, certe cose tra fratello e sorella capitano e so che lui mi vuole bene, ma spesso e volentieri il suo filtro cervello/bocca sparisce e cosi litighiamo, ma il vero stronzo è stato con te, ti ha trattato male ingiustamente-mi dice.
Io ripenso alle parole della sera precedente, non credevo di infastidire cosi tanto Marco, però era parso cosi sincero nel dirmelo.
-Adesso devo tornare dai miei bambini, ma uno di questi giorni pranziamo insieme, un bacio-Giada mi saluta.
-Ciao Giada-riattacco.
Alle 14:00 dopo essere uscita dall'ufficio devo recarmi al supermercato perchè devo prendere a mia mamma non so che tipo di salsa indiana che le serve urgentemente, questa donna un giorno di questi mi farà perdere totalmente la pazienza. Sono ferma a contemplare le salse quando sento una mano carezzarmi la spalla, mi volto e mi ritrovo accanto Edoardo Castelli, oggi i fratelli Castelli si sono impegnati per darmi il tormento.
-Margherita-mi sorride calorosamente, Edoardo è proprio affascinante, non come Marco certo, forse anche per l'età, ma ha un suo perchè, di sicuro tra le sue colleghe universitarie non passa inosservato e poi quel sorriso con le fossette, illegale davvero, vorrei proprio conoscerlo il padre dei Castelli, deve sicuramente essere un uomo bellissimo.
-Edoardo-ricambio il sorriso.
-Hai bisogno di una salsa?-mi chiede.
-Mia madre, quella donna prima o poi mi farà avere un esaurimento nervoso-sbotto.
-Anche mia madre mi ha mandato a prendere uno dei suoi ingredienti speciali, sembra che oggi Marco pranzi da noi, quando c'è il suo Marcolino, mia madre dà il meglio di sé in cucina-afferma per poi scoppiare un secondo dopo a ridere.
-Marco è il figlio preferito?-chiedo.
-Si e no, dai vizia anche me-Edoardo mi regala un altro adorabile sorriso con le fossette.
-Giornata impegnativa all'università?-chiedo.
-Il solito, lezioni noiose per oggi e tu a lavoro?-mi domanda cortese.
-Il solito-rispondo.
Restiamo qualche secondo in silenzio e io mi sento decisamente in imbarazzo.
-Che ne dici se una di queste sere andiamo a cena insieme?-domanda lui all'improvviso.
Io lo osservo sorpresa, andare a cena con lui? E Marco?
-Io davvero non so-mi sento avvampare.
-Non penso che mio fratello faccia problemi-mi sorride.
-Non lavoro più con Marco-gli dico.
-Ancora meglio-Edoardo si apre in un sorriso radioso, questo si che le stende tutte.
-Facciamo cosi, mi lasci il tuo numero e ti faccio sapere-mi ritrovo a carezzargli il braccio, mordendomi il labbro un secondo dopo, ma che diavolo faccio? Questi Castelli fanno davvero perdere la ragione.
-Idea grandiosa-Edoardo mi fa l'occhiolino.
Poco dopo esserci scambiati i numeri, ci salutiamo e lui mi lascia un bacio sulla guancia che mi fa avvampare.
-Margherita ti prego non metterti nei casini-mi sussurro mentre mi reco in macchina.

POV. MARCO
Quando mia madre viene ad aprirmi, è davvero sorpresa.
-A cosa devo la visita?-chiede lei.
-Ho bisogno di un consiglio mammina-le dico.
Mi fa accomodare e io vado a sedermi sul divano in salotto, poco dopo ci raggiunge anche mio padre.
-Figliolo-mi dà una pacca sulla spalla.
-Tuo figlio ha sicuramente combinato qualcosa di grave-mia madre mi fulmina, mentre si sistema accanto a me sul divano.
Io inizio a mordermi il labbro a disagio, non so che dire, nemmeno so perchè dopo lo scontro con Margherita sono venuto qui.
-Allora che succede?-mi incoraggia mio padre.
-Hai fatto qualcosa a Margherita vero?-domanda mia madre.
Io la osservo, questa donna ogni anno che passa mi impaurisce sempre di più, è in grado di leggerti nel pensiero, non sono cosi convinto di volere una donna come lei come moglie.
-Non l'ho trattata proprio bene-affermo impaurito dalla possibile reazione della mia adorata mammina.
-Peggio di tuo padre, lo dico sempre io-sbuffa lei, mio padre le lancia uno sguardo truce.
-Cosa le hai fatto figliolo?-mi domanda mio padre.
-Le ho detto che la sua presenza e i suoi modi di fare mi infastidiscono e lei quindi ha deciso di lasciare il posto da procuratore al padre, io quando l'ho scoperto mi sono infuriato sono andato in ufficio da lei e ci siamo insultati-dico grattandomi nervosamente la fronte.-Non solo insultati ecco-mi copro il viso con il cuscino.
-E cos'altro è successo?-domanda mia madre, io la osservo ha un odioso sorrisetto malizioso.
-Quella ragazza ti attrae?-domanda mio padre.
Io ripenso alle sue gambe, a quello spacco e al mio profumo ieri sera sul suo corpo.
-Lei è...-non so che dire.
-Tesoro ti prego stringimi la mano non penso che questo potrà accadere di nuovo, tuo figlio sta arrossendo parlando di una ragazza-vedo mia madre stringere la mano di mio padre che intanto ride di gusto.
-Grazie davvero-li fulmino.
-Quella ragazza ti piace-urla mia madre gioiosa.
-Non dovevo venire-mi rialzo, ma mia madre mi spinge nuovamente sul divano.
-Marco Castelli devi farti perdonare-mi ordina la mia adorata mammina.
-Fosse facile, voi non conoscete quella piccola strega-sbuffo.
Vedo mia madre e mio padre scambiarsi uno sguardo complice.
-Un po' come tua madre no?-chiede sorridendo mio padre.
-Mamma io non so che fare-mi accoccolo la testa sulle sue gambe.
-Alessandro secondo te c'è la possibilità che diventiamo nonni prima della fine dell'anno?-domanda lei felicissima.
-Mamma ti prego-sbuffo.
-Mi ricordi tanto i tempi in cui ero cotto di tua madre e mi costava ammetterlo-sorride mio padre.
Io salto in aria come una molla.
-Quindi c'è una minima ma dico minima possibilità che un giorno io possa essere spinto dalla voglia irrefrenabile di sposare Margherita Turchi?-domando scioccato.
-Ma lo senti Alessandro? Senti che suono melodioso ha la parola sposare che esce dalla sua bocca?-domanda mia madre con gli occhi a cuoricino.
-Io penso avrò un attacco di panico-inizio davvero a sentire troppo caldo lì dentro.
-Tesoro fermati a pranzo ed escogiteremo un piano per farti perdonare dalla tua dolce Margherita-mia madre mi carezza il viso.
-Dolce? Quella strega?-sbotto e mio padre scoppia di nuovo a ridere.
Mentre aiuto mia madre apparecchiare la tavola, vedo Giada entrare in sala pranzo.
-Buongiorno famiglia-sorride radiosa come sempre.
Appena vede me però il suo sorriso svanisce.
-Pranzi qui?-mi chiede fredda.
-Che succede qui?-mia madre ci osserva.
-Giada ti posso parlare un attimo?-le domando.
Lei non vorrebbe, riconosco la sua espressione ma alla fine annuisce.
-Marco cosa hai fatto a tua sorella?-domanda mia madre con voce stridula.
-Tranquilla mammina-carezzo il braccio di mia madre e seguo mia sorella in salotto.
-Veloce per favore-Giada nemmeno mi guarda, dopo le parole di Kevin ho riflettuto a lungo sul mio comportamento di ieri.
-Ho sbagliato e mi dispiace davvero tanto, so che è poco ma è cosi-le dico.
-Sono tua sorella Marco, la tua compagna di giochi, la prima a cui raccontavi i tuoi sogni al mattino e non puoi nemmeno immaginare quanto il tuo comportamento mi abbia offeso-Giada ha gli occhi lucidi.
-Invece lo so, non dovevo trattarti in quel modo, non lo meritavi, ho detto una serie di cattiverie che non meritavi-le carezzo il viso e lei non si scosta.
-So che non volevi dirle, però è stato...-la interrompo e la stringo a me.
-Ti voglio bene Giada, immensamente bene-le lascio un bacio tra i capelli.
-Anche io Marcolino-si stringe ancor di più a me.
Spero che Kevin trovi il coraggio per confidare a mia sorella quello che ha detto a me, non è giusto che lo faccia io, ma sono convinto che Kevin troverà il modo di rendere finalmente felice mia sorella.
-Ti scuserai con Margherita?-mi domanda dopo essersi staccata da me.
-Mi sto facendo aiutare da quella folle di tua madre-entrambi scoppiamo a ridere.
Due secondi dopo Edoardo apre la porta di casa.
-Abbraccio tra Castelli?-chiede ridendo.
Due secondi dopo anche le sue braccia ci circondano.
-Alessandro guarda i nostri bambini-mia madre piagnucola.
Io li osservo, mio padre la raggiunge le carezza le spalle, lei si volta e si sorridono teneramente.
-Allora mammina ci dedichiamo al piano?-le domando sorridendo.
-Ho incontrato Margherita oggi-afferma d'improvviso Edoardo.
-Dove? E che vi siete detti?-domando.
-Al supermercato, una di queste sere andiamo a cena insieme-Edoardo sorride contento.
-Che hai detto Eddy?-Giada spalanca la bocca.
-Assolutamente no!-urla mia madre.
-Cosa mamma?-domanda interdetto mio fratello.
-Fammi capire Margherita ha accettato un tuo invito?-chiedo e non nego di sentire un certo fastidio.
-Edoardo dimentica immediatamente Margherita Turchi!-mia madre è perentoria.
Io afferro il cellulare e compongo il numero della signorina Turchi, qualche squillo dopo lei risponde.
-Che diavolo vuoi ancora?-sbuffa acida.
-Con chi stai parlando Marco?-domanda mia madre.
-Scusarmi, vieni a cena da me stasera?-chiedo a Margherita con il cuore in gola.
-Mamma con chi sta parlando?-domanda Edoardo alzando notevolmente la voce.
-Allora?-insisto.
-Alle 21:00 sarò lì-risponde Margherita per poi riattaccare.
Io sorrido soddisfatto.
-Allora?-chiede mia madre.
Io le faccio l'occhiolino.
-Non capisco perchè lui possa uscire con Margherita e io no-sbotta il mio fratellino.
-Perchè Margherita è sua-risponde mio padre.
Io a quell'affermazione sorrido
-Siamo sulla strada giusta-mia madre mi fa l'occhiolino.

POV. GIADA
Quella mattina uscita dall'asilo, passando vicino al liceo che si trova accanto al mio posto di lavoro, vengo catturata da due ragazzine che parlano.
-Ma l'hai visto oggi quant'è bello?-domanda una biondina con gli occhi a cuoricino.
-Quel giubbotto di pelle gli sta davvero bene-la brunetta accanto le risponde sorridendo.
-Non sai cosa darei per essere notata da lui-la biondina si sistema una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
-Magari un giorno accadrà-l'amica cerca di consolarla.
Io ripenso alla mia adolescenze e alle insicurezze che avevo proprio come quella ragazzina bionda.
''Marco quel giorno compieva 16 anni, mia madre aveva organizzato per lui una grande festa e lui aveva invitato tutti i suoi compagni di squadra, tra cui Kevin.
Io sono in camera con Marta, mia cugina, mentre lei si sistema il trucco.
-Kevin Santi ti fa ribollire troppo-afferma la rossa sistemandosi il lucidalabbra.
-Questo vestito è orrendo-piagnucolo.
Marta si volta e mi sorride dolcemente.
-Tesoro guarda che sei bellissima-mi carezza le spalle.
-Non bella per Kevin però-sbuffo.
-Kevin è un idiota-lei prende a spazzolare i suoi lunghi capelli rossi.
-Non sai cosa darei per essere notata da lui-sospiro.
Un'ora dopo mi trovo davanti alla porta di casa ad accogliere gli invitati, perchè mia madre è impegnata a sistemare il tavolo dei dolci, Marco intrattiene già gli invitati arrivati e mio padre si è rifiutato di collaborare per quella festa.
Sto dando una sistematina al mio vestito rosso, quando mi sento chiamare, da una voce che conosco fin troppo bene.
-Giada ciao-alzo lo sguardo e mi ritrovo un sorridente Kevin davanti.
Io mi sento avvampare, sono sicura di diventare più rossa del mio vestito.
-Kevin ciao ti ti ti tro trovo be be ben bene-balbetto.
Lui fa l'occhiolino e passa oltre, si dirige verso una biondina che sbava dietro mio fratello.''
Dopo il turbolento pranzo in casa Castelli in cui Edoardo e Marco si sono stuzzicati tutto il tempo sul tema Margherita, io mi rintano in camera mia, una forte emicrania mi spinge a buttarmi sul letto esausta.
Ho appena chiuso gli occhi quando squilla il mio telefono.
Lo afferro e rispondo senza guardare chi sia a chiamarmi.
-Chi ha disturbato un mio momento di relax?-sbuffo, detestavo aver mal di testa.
-Non volevo disturbarti-afferma mortificato...Kevin.
-Kevin-urlo sorpresa e facendo un movimento brusco casco dal letto.
-Cos'è stato questo tonfo?-chiede lui.
Io stacco il telefono dall'orecchio e prendo a sventolarmi.
-Giada ci sei?-chiede lui.
-Si è caduta la sveglia-rispondo.
Lui scoppia a ridere e io perdo un battito, ha sempre avuto una risata cosi dolce e contagiosa.
-Kevin volevi qualcosa?-chiedo.
Sento lui schiarirsi la voce, sembra quasi agitato.
-Domani sera sei impegnata?-chiede.
Io stacco nuovamente il telefono dall'orecchio e prendo a fissarlo sorpresa.
-Ehm io no-rispondo perplessa.
-Allora ti andrebbe di venire a cena con me?-domanda e io perdo un battito, anzi credo di star per morire.
-Ma dici sul serio?-chiedo stupefatta.
-Giada tuo fratello ieri sera ha detto una marea di idiozie e vorrei davvero che tu accettassi il mio invito-afferma.
Una marea di idiozie?
Riprendo a sventolarmi, sono sicura che tra venti secondi il mio cuore cesserà di battere.
-Bhe allora accetto-rispondo quasi in un sussurro.
-Ti passo a prendere alle 21:00 domani allora, buona giornata Giada-mi saluta.
-Ciao Kevin-lo saluto e riattacchiamo.
Mi prendo due secondi per riprendermi e scendo al piano inferiore, dove trovo Marco che chiacchiera con mia madre.
-Kevin mi ha chiesto di uscire-urlo al settimo cielo.
Osservo Marco e lui sorride, lui sa qualcosa che io non so...
-Piccola avrai un appuntamento?-urla mia madre più felice di me.
-Uscirò con Kevin Santi-sento gli occhi pizzicare, è 12 anni che aspetto questo momento.
Marco mi fa l'occhiolino.
Non ci posso credere, mi sembra una favola.

POV. MARCO
Ore 20:45
Sono davanti allo specchio e non faccio altro che sistemarmi la camicia.
Questa sera deve andare tutto bene, ho provato per l'intero pomeriggio un discorso di scuse con mia madre e lei mi ha anche preparato uno dei suoi dolci strepitosi, che sono convinto che a Margherita piacerà tanto.
-Marco è una ragazza, mantieni la calma-mi ammonisco guardando la mia immagine allo specchio fin troppo agitata.
Alle 21:00 esatte suona il campanello.
Faccio un bel sospiro e vado ad aprire.
Margherita ha stampato sul viso un dolce sorriso, questa sera i suoi capelli sono mossi, indossa un lungo capottino e dei tacchi vertiginosi.
-Ciao Margherita-le sorrido anche io.
-Marco-lei mi lascia un bacio a pochissimi centimetri dalle labbra.
Io mi accarezzo il punto e le mie dita si sporcano di rossetto rosso.
-Il rossetto me l'hai...-mi interrompo quando Margherita inizia ad aprire il cappottino.
-Posso entrare?-chiede con un sorrisetto malizioso.
-Io...-sono nuovamente senza parole.
Lei mi sorride ancora una volta, mi spintona ed entra dentro.
Mi volto e lei si è completamente tolto il cappottino.
Margherita indossa un abito nero, decisamente corto, decisamente trasparente e decisamente fuori dal suo stile, la fascia perfettamente e ogni suo forma viene sottolineata, c'è davvero poco da immaginare, le sue lunghe gambe sono scoperte e quei tacchi la rendono pericolosamente seducente. (http://www.mlo.me/upen/v/201405/20140527/Black-Crewneck-Nets-Solid-Color-Polyester-3-4-Length-Sleeves-Sexy-Club-Dress-333210-1560128.jpg )
-Margherita-esclamo, io non so davvero che dire.
-Volevo optare per qualcosa di leopardato so che ti piacciono, però non ho trovato nulla che facesse al caso mio e cosi ho optato per il nero, mai scontato d'altronde, ti piace?-fa un giro su se stessa.
Io vedendola cosi non riesco proprio a connettere, Margherita questa sera è terribilmente sexy.
-Cos'è? Non sai che dire?-domanda avvicinandosi a me.
-Perchè ti avvicini?-domando in difficoltà.
Io indietreggio mentre lei continua a venire avanti, fin quando io non tocco con le spalle il muro e lei mi è completamente davanti, distende un braccio accanto alla mia testa.
-Margherita perchè ti sei vestita cosi?-domando cercando di non fissarle le gambe.
-Ho pensato che potremmo giocare come tuo solito-prende a passare un dito sul mio petto, io sento caldo e inizio a vedere la stanza girare.
-A cosa vuoi giocare? A carte?-domando e mi mordo il labbro un secondo dopo, che diavolo ho detto?!
-Con Delphina a cosa giochi?-domanda sbottonando il primo bottone della camicia e facendomi nuovamente quel sorrisetto malizioso.
Dannatamente bella, si questa sera lei è dannatamente bella e io muoio dal desiderio impellente di buttarla su un letto, ma non devo farlo.
-Margherita mi stai provocando-sospiro.
-Ma davvero?-chiede ridendo.
-Non sai che bisogna non stuzzicare il cane che dorme?-chiedo.
-Sennò che succede? Il cane mi morde?-domanda baciandomi esattamente nello stesso punto di prima.
-Margherita-sussurro.
-Ti trattieni Castelli?-chiede lasciandomi un bacio dove ha sbottonato la camicia.
Il mio respiro si fa corto e le mie mani prudono dalla voglia di toccarla, le mie labbra muoiono dalla voglia di catturare le sue.
-Non ti facevo cosi trattenuto e razionale, forse non ti piaccio abbastanza-afferma offesa.
Io poso le mie mani sui suoi fianchi e la avvicino a me facendole sentire un segno inequivocabile, sto decisamente apprezzando ciò che vedo.
Lei mi carezza il viso e si avvicina finalmente...Sento il suo respiro battere contro le mie labbra, sospiro ma non arriva nulla, non arriva nessun bacio, apro gli occhi confuso.
-Margherita?-chiedo.
Lei si allontana e scoppia a ridere.
La vedo afferrare il suo cappotto e rimetterselo.
-Te ne stai andando davvero?-chiedo.
-Non me ne faccio nulla delle tue scuse Castelli, volevo che ti sentissi...-fa una breve pausa.-Rifiutato-esclama.-Come ci si sente?-domanda soddisfatta.
Io le sorrido.
Poi la attiro verso il mio corpo e la spingo verso il muro, le tolgo il cappotto e questa volta le mie mani sono ovunque sul suo corpo e le mie labbra sono a baciare e mordere la pelle delicata del suo collo, fin quando non emette un gemito.
Adesso sono io ad allontanarmi soddisfatto.
-Sicura di avermi rifiutato?-chiedo facendole l'occhiolino.-Chi di spada ferisce, di spada perisce-sorrido soddisfatto, lei mi fulmina, si rimette il cappotto, gira i tacchi e va via.
-Margherita, Margherita-sospiro scoppiando a ridere appena solo.
Angolo autrice
Salve mie belle <3
Nuovo capitolo, allora cosa abbiamo qui? Una Margherita sicuramente diversa dal solito, ma l'ha detto anche lei no? Questi Castelli fanno perdere la ragione, però Marco ha ribaltato la situazione eh si ''Chi di spada ferisce, di spada perisce''...Però Marco ha vinto questa battaglia mica la guerra, Margherita non si arrenderà.
Inolte abbiamo Edoardo che sembra voler dare del filo da torcere al caro Marco.
Spero che la presenza di Gloria e Alessandro vi abbia fatto piacere, io li ho adorati esattamente come nella loro storia, sono unici <3
Ho anche visto che Kevin e Giada vi piacciono parecchio, nel prossimo capitolo ci sarà il loro primo appuntamento.
Spero che il capitolo si stato di vostro gradimento.
Tanti saluti piccola_Calliope
  
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