Capitolo
3
Pendragon - Sala
del trono
dell'imperatore Charles Vi Britannia
Attraverso uno
schermo l'imperatore di
Britannia e suo fratello VV osservano sorpresi e impietriti la scena
che ritrae
l'immensa nave aliena che sembra voglia prepararsi a sparare contro la
stazione
satellitare di difesa planetaria.
-Charles, credi
che attivare il sistema
di difesa orbitale sarebbe utile?- A parlare è VV.
-Ne dubito,
chiunque siano questi
esseri, sono di certo più potenti di noi! Solo gli dei
potrebbero sconfiggerli-
-Quindi stai
dicendo che ti arrendi
ancor prima di iniziare a combattere Charles?-
-Vedi altre
soluzioni fratello?-
-No affatto,
è stato bello crescere
assieme a te Charles- Sorride VV voltando il capo verso l'imperatore.
Stazione
spaziale orbitante da difesa "Marianne
Vi Britannia"
-Colonnello!
L'emissione di energia
proveniente dai presunti cannoni è ormai pari a due volte
quella emessa dal
sole nell'arco di un mese!- A parlare è uno degli operatori.
-Che cosa?? No!
E' impossibile! Se
sparano con quella roba distruggeranno l'intero pianeta!- Esclama il
colonnello
terrorizzato.
A un tratto i
due cannoni sparano centinaia
di raggi luminosi di colore verde che si dirigono sul pianeta a grande
velocità. Altri raggi di quella raffica invece cambiano
direzione e colpiscono tutti
i satelliti orbitanti attorno al pianeta provocando milioni di
esplosioni quasi
simultanee. Nel frattempo i colpi diretti sulla terra impattano contro
le
maggiori metropoli mondiali distruggendole all'istante. Pendragon viene
rasa al
suolo con un singolo colpo, il blase luminos a difesa della
città si scioglie
come burro quando impatta con il colpo sferrato dalla nave aliena,
senza
lasciare nemmeno il tempo a Charles e VV di rendersi conto di
ciò che stava
accadendo in quell’attimo. Dalla stazione tutti osservano,
sono senza parole al
cospetto di un tal spettacolo di distruzione, si può
osservare l'intero pianeta
che si ricopre di una densa nube nera, una nube che risparmia solo
parte degli
oceani.
-Si...
signore... io..- Balbetta uno
degli operatori.
-Riposo, questa
è una disfatta...
evaquate la stazione in fretta soldati- Ordina l’ufficiale.
Purtroppo
però la gigantesca nave
inizia a muoversi ed entra in rotta di collisione con la stessa.
-Signore! Ci
viene addosso! Faremo la
fine di mosche sul parabrezza!!-
-PRESTO EVAQUATE
IMMEDIATAMENTE!!- Urla
il colonnello.
Il personale
inizia a correre verso le
varie uscite ma è troppo tardi, la nave travolge la stazione
spaziale. La
stazione esplode impattando contro lo scudo d'energia che emette una
luce verdastra
e un onda, come di un sassolino che cade in una pozza d'acqua.
Perimetro
esterno di Tokyo
Uno dei colpi ha
appena centrato la
regione speciale Giappone e quindi Tokyo, i cavalieri neri hanno
già messo in
salvo il maggior numero di civili possibile e sono fuggiti via a vordo
di aerei
e knightmare. Zero e CC si sono allontanati assieme a Suzaku che
trasporta
Euphemia tra le mani del lancelot assieme agli altri cavalieri neri tra
cui
Kallen e Todoh. L'esplosione viene udita da tutti i piloti che fanno
una virata
di 180° per osservare la scena. Tutti rimangono sconvolti da
ciò che vedono, la
superficie di Tokyo è ridotta a un arido deserto piatto come
una tavola da
surf, un deserto infuocato con il terreno che ancora brucia.
-Zero sono
Kallen... ti prego...
parlami..-
-Kallen qui
è Zero! Vi ordino di
portare i civili in un luogo sicuro, poi torneremo sulla zona
dell'impatto per
cercare superstiti, l'esplosione non ha colpito in
profondità, magari qualcuno
si è salvato..-
-Zero.. pensi
che mia madre...-
-.....-
Intanto sul
lancelot Euphemia e Suzaku:
-Suzaku... dimmi
che non è vero quel
che vedo-
-Euphi.. temo
che sia tutto vero..-
Nave Aliena
L'immensa nave
si avvicina sempre più
alla terra e inizia delle manovre di atterraggio, dopo una rotazione
attorno al
globo questa si abbassa di quota come a volersi poggiare sulla
superficie.
Quando la stessa è a un altitudine di circa 20 km tutto
ciò che si trova al di
sotto viene attratto verso la parte inferiore della stessa, verso i
motori
sferici di colore verde che sembrano voler risucchiare ogni cosa con la
loro
immensa forza di gravità. Dalla terra vengono sradicati
alberi, massi e
montagne, la forza di gravità della nave non risparmia
nemmeno le poche
cittadine scampate all'attacco precedente. Dopo un passaggio sulle
americhe e
sull'europa l'immenso vascello atterra sulle coste della Cina e dalla
parte opposta
dello stesso sulle coste Europee anch’esse completamente
distrutte dalla forza
di gravità della nave. Quando la nave apre una sorta di
carrello, composto da
190 braccia meccaniche dalle dimensioni mastodontiche, si poggia con le
stesse
al suolo spegnendo i motori, tutte le macerie che erano state attratte
dalla
sua forza di gravità all'altezza dello scafo inferiore,
tranne quelle che erano
già state bruciate dalla forza degli immensi motori,
ricadono nuovamente a
terra creando uno scenario di distruzione senza eguali. Ormai oltre
quattro
quinti della civiltà terrestre sono stati distrutti. Le
città, grandi e piccole
non esistono più e pochissimi sono i superstiti, tra cui una
manciata di
Cavalieri Neri e di Britanni assieme ad alcuni superstiti che si
trovavano
sotto terra nelle città colpite dalla prima raffica aliena.
Tokyo - Prigione
sotterranea riservata
ai Numbers - Primo piano interrato, Sezione ospedaliera di
riabilitazione
psichiatrica
Medici e
impiegati lavoranti nella
struttura sono fuggiti immediatamente una volta udita l'esplosione e,
arrivati
in superficie, sono morti per le esalazioni da monossido di carbonio. I
pazienti, che erano stati abbandonati al loro destino invece sono tutti
sopravvissuti,
per quanto nella struttura manchi energia e i condotti di areazione
siano
bloccati e agli stessi rimanga ormai poca aria. Nella stanza di Saeko e
della
signora Kozuki si sono appena accese le luci d'emergenza, Saeko sa che
le
batterie non dureranno a lungo e, mentre osserva la madre di Kallen che
si
tiene la testa e balbetta frasi in una lingua a lei incomprensibile,
cerca di
liberarsi sfruttando l'ago della siringa che l'infermiere aveva
lasciato cadere
sul suo letto.
-Signora mamma
di Kallen, non temere mi
libererò in men che non si dica e ti porterò via
da qui!-
-Go nak
Sholwà no Cry! Kallen no Kry
tam mal wa!-
-Quanto vorrei
sapere che razza di
lingua stai parlando!-
-Kallen! Kallen!
Cry! Lomakka moka pota
bala!-
-Si anche a me piacciono
le auto sportive signora ma non credo sia il momento...-
-Kallen! Kallen!-
-Senso
dell’umorismo zero eh? –Ridacchia-
Va bene non importa poi me la presenti! Bene sono libera! Adesso sta
calma
arrivo da te!-
Saeko si slega
dalle cinghie e si
avvicina alla madre di Kallen rapida, la tocca ma c'è un
problema... la donna
sviene al loro primo contatto. Saeko la osserva infastidita, si
allontana
quindi dal letto e va verso la porta con l'intenzione di fuggire ma...
non
riesce ad abbandonare la signora Kozuki, c'è qualcosa che le
impedisce di
farlo, quella parole in una lingua incomprensibile la attraggono come
un
magnete "Beh non so cosa mi prenda
ma... la caricherò sulle spalle e poi... non devo
più abbandonare nessuno!”
Space Britannia
-Dottor Lopez!
Ha visto?- Chiede
Guildford.
-Si... si ho
visto... non riesco a
capacitarmi.. non credevo che...- Balbetta lo scienziato.
-E' accaduto
tutto così velocemente...
stento a crederci... Dottore... Siamo al sicuro vero?- Chiede Cornelia
visibilmente scioccata dalle immagini che osservava sui monitor della
stanza in
cui si trovava.
-Credo di si,
siamo sotto terra e
sembra che le armi aliene non penetrino il terreno se non
superficialmente,
purtroppo la gravità propria di quella nave mostruosa ha
distrutto tutto in
superficie...- Afferma l'uomo con aria rassegnata.
-Ora cosa
facciamo?- Chiede Cornelia.
-Semplice
principessa, cerchiamo i superstiti
della famiglia imperiale tramite i loro trasmettitori sottocutanei-
Afferma
Guildford per poi prendere un palmare dalla tasca e attivarlo.
Il palmare si
attiva e, nonostante la mancanza
di satelliti orbitanti, inizia a funzionare seppur a scatti. Il palmare
indica un
solo trasmettitore, quello di Euphemia, Guildford osserva deluso lo
schermo
dell'oggetto e poi riferisce a Cornelia:
-Principessa...
sembra che della
famiglia imperiale solo Euphemia sia sopravvissuta, si trova a 120km a
sud del
perimetro esterno di Tokyo, nell'area 11...-
-Guildford...
portami da lei...-
-Maestà
ragionate! La temperatura
all'esterno di questa base sonoincompatibili con la vita al momento! Ci
vorranno giorni prima che si possa uscire in superficie! Seppur a Tokyo
sia
ancora possibile respirare qui sopra ci sono 75 gradi celsius!- Afferma
Lopez.
-E ALLORA TU
TROVA IL MODO PER USCIRE
UGUALMENTE!- Urla la principessa.
-Si si certo mia
signora! Posso darvi
delle tute spaziali di ultima generazione e delle ricariche per
ossigeno e
energia, possono durare per giorni-
Guildford
annuisce osservando l'uomo e
poi stringe la mano a Cornelia che però, nonostante risponda
alla stretta
delicatamente, continua a osservare una parete con sguardo spento.
Pochi minuti
dopo i due si alzano per dirigersi in un deposito, che fa da anghar
della base,
dove prendono le tute spaziali che Lopez gli aveva offerto, per poi
partire da
Space Britannia a bordo di una piccola nave protetta da un blase
luminos verso
la posizione di Euphemia.