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Autore: Carme93    16/09/2017    1 recensioni
Phoenix, Arizona, Stati Uniti d'America, futuro prossimo.
Ogni famiglia ha un segreto, che nasconde gelosamente.
La famiglia Freeland non fa eccezione.
Gabriel Freeland, appassionato di videogiochi, comincia a porsi sempre più domande sulla lontananza della sorella maggiore, Alex. Intanto è preso dalla sua vita di adolescente. Farebbe di tutto pur di partecipare alla fiera dei videogiochi, che si svolgerà a breve nella sua città. Qualcosa andrà storto e con il suo migliore amico si ritroverà a scoprire il segreto dei suoi genitori.
Come se la caveranno Gabriel e il suo migliore amico, una volta coinvolti negli intrighi dei nobili francesi?
Troyes, Francia, 1242.
La corte di re Luigi IX si riunisce a Troyes in attesa della nascita di Gael, primo maschio di Marc de Ponthieu e madama Alexandra Freeland.
Hyperversum è tornato. Preparatevi per una nuova partita.
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Henri de Grandpré, Ian Maayrkas aka Jean Marc de Ponthieu, Isabeau de Montmayeur, Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Daniel/Jodie, Etienne/Donna, Geoffrey/Brianna, Ian/Isabeau
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Capitolo sei
 
Gabe e Matt furono condotti in una saletta da Ian, dopo che, evidentemente, questi si era assicurato che la moglie non avrebbe ucciso la figlia. Per esperienza Gabe sapeva che spesso erano peggio le madri. Mai far arrabbiare Jodie Freeland.
«Tutto ciò non ha senso» dichiarò Gabe appena Ian si chiuse la porta alle spalle. Sembrava più tranquillo.
«No, non ne ha. Tuo padre l’ha cercato a lungo, ma non ha trovato alcuna spiegazione scientifica. Sappiamo solo che Hyperversum funziona come portale temporale solo quando io, o uno dei miei discendenti, siamo presenti sulla scena. Nel vostro caso Michel».
«È assurdo! No, non è impossibile. Presto mi sveglierò e scoprirò che è solo un sogno» disse Gabe scuotendo la testa convinto. «Ahi! Ma che fai?».
Matt gli aveva dato un forte pizzicotto sul braccio. «Siamo svegli» replicò semplicemente.
«Domani mattina, tornerete a casa. Non potete sparire dal castello a quest’ora e probabilmente Sua Maestà vorrà conoscervi. Hyperversum funziona, vero?» disse Ian pensieroso.
«Non abbiamo avuto modo di provarlo» rispose teso Matt.
«Fatelo» quasi ordinò Ian.
«Help» disse Gabe, ma nessuna mela rossa per l’uscita d’emergenza apparve. «Com’è possibile?».
«Ci dev’essere qualche problema. State tranquilli, Daniel lo sistemerà senz’altro» tentò Ian, ma si era incupito. «Ora…».
Non finì la frase che la porta fu spalancata. «Dov’è?» strillò una ragazza sicuramente aveva meno di trent’anni. Era vestita con una lunga veste bordeaux con un gioiello d’oro appeso al collo. Visibilmente incinta. Dietro di lei veniva Marc, anch’egli con un abito dello stesso colore, ma più chiaro. Gabe spalancò la bocca tanto che un altro poco la mascella avrebbe toccato terra.
«Scusate, padre. Alex non ha voluto attendere» disse Marc, richiudendo la porta.
Alex nel frattempo si era fermata di fronte a Gabe e lo scrutava sconvolta come se fosse un fantasma.
«Com’è possibile? Papà aveva detto che avrebbe evitato di… portarti qui…» concluse dopo un attimo di titubanza.
«Era a una riunione» replicò Gabe come se fosse sufficiente, ma sia Ian che Alex lo fulminarono con lo sguardo. «Piuttosto che diavolo fai qui?».
«Ancora non comprendo perché monsieur Daniel ha tenuto monsieur Gabriel all’oscuro» disse Marc attirando l’attenzione di tutti. Alex guardò Ian in cerca di aiuto.
«Perché quando vi siete sposati Gabriel era troppo piccolo per compiere un viaggio lungo, come quello per arrivare fin qui dalla loro terra natale. E poi non se l’è sentita di raccontargli di non averlo fatto presenziare alle nozze» rispose asciutto Ian.
«Tu sei sua moglie?» disse sconvolto Gabe. Altro che Sorbona! I suoi gli avevano raccontato un sacco di balle. Oh, ma appena li avrebbe avuti di nuovo a tiro lo avrebbero sentito, così avrebbero imparato a fargli la morale sulla fiducia e simili.
«Sì» rispose semplicemente Alex stringendo la mano a Marc.
«E quindi diventerò zio? Ora? Tra quanto?» chiese incerto indicando la pancia di sua sorella. O Dio, quanto era confuso! Meno di sei mesi prima sua sorella si era diplomata e aveva sì e no diciotto anni; adesso se la ritrovava di fronte molto più vecchia e incinta!
«Veramente lo sei già».
«Abbiamo due bambine» disse Marc con un sorriso. «Danielle e Jodie».
Matt non sapeva se dire qualcosa al suo migliore amico, che sembrava fuori di sé, ma decise che la scelta migliore sarebbe stata tacere.
«Danielle ha cinque anni, mentre Jodie tre».
La porta si aprì di nuovo ed entrò una bimbetta dai lunghi capelli castani decorati da fili argentati e dorati, con intensi occhi nocciola; quando vide i due ragazzi si bloccò intimorita. Ian si aprì in un immenso sorriso e spalancò le braccia, la bambina corse da lui e nascose la testa nel suo petto evidentemente imbarazzata, viste le guance tinte di rosso. Dietro di lei un cavaliere, che i ragazzi non avevano ancora visto, decisamente maturo, la seguiva insieme a un bambino vestito molto finemente e dai capelli biondi pieni di boccoli.
«Jean, era ora di scendere per la cena. Non possiamo far attendere sua Maestà».
«Certamente. Guillaume, permettimi di presentarti Gabriel Freeland, figlio di sir Daniel e il suo amico Matthew. Se per te non è un problema, saranno nostri ospiti».
«Ormai sono abituato ai tuoi ospiti» replicò il cavaliere dopo averli fissati come a passarli allo scanner.
«Ragazzi, vi presento mio fratello Guillaume, conte di Ponthieu».
«I ragazzi sono troppo grandi per sedere a tavola. Come lo vuoi spiegare?» chiese Guillaume spostando lo sguardo su Ian.
«In nessun modo» rispose quest’ultimo. «I ragazzi serviranno insieme al mio scudiero, Grégoire. Li terrà anche d’occhio e li spiegherà come comportarsi».
Il conte Guillaume annuì soddisfatto. Gabe e Matt si scambiarono un’occhiata preoccupata: non ci avevano capito molto. E comunque Gabe scrutava la bambina in braccio a Ian e si chiedeva se fosse lei sua nipote, ma a prima vista non assomigliava né a Marc né a sua sorella.
«Oh, siete qui» disse dama Isabeau. Ian si avvicinò subito a lei. «E ci sei anche tu Amélie. I tuoi genitori sono preoccupati!».
La bambina assunse un’aria spaventata, ma Ian le sussurrò qualcosa all’orecchio. Proprio mentre Michel entrava nella stanza insieme a una bellissima ragazza dai tratti delicati e vestita in modo ricco e sfarzoso.
«Sei qui!» disse rivolto alla bambina.
«Su, Michel» lo richiamò Ian.
«La bambina era con me» dichiarò Guillaume.
Gabe e Matt sentirono Marc sussurrare ad Alex: «Quella bambina è un angioletto, ma solo per aver rubato il cuore a zio Guillaume credo abbia qualche virtù particolare».
Alex ridacchiò.
Marc si voltò verso i due americani e spiegò: «Amélie è la figlia di mio fratello Michel e di Celeste figlia maggiore del conte di Grandpré. Deve compiere sei anni».
«E l’altro bambino?» chiese cercando di ordinare le idee Gabe, mentre Michel stringeva Amélie tra le braccia.
«Oh, lui è il piccolo Henri. Figlio di Laurent, un mio caro amico, e di Elodie, mia cugina la figlia di zio Guillaume. Ha circa sette anni».
«Tuo fratello non ha altri figli?».
Marc si incupì e fece cenno agli altri di precederlo. Con loro rimase solo Alex.
«Ti prego non parlare di queste cose davanti a lui. Celeste ha perso da poco un bambino. Entrambi ancora ne soffrono. Michel non lo ammetterebbe mai, ma si vede dall’atteggiamento duro che ha ultimamente» spiegò Marc mestamente.
«Marc, precedimi. Io presento ai ragazzi le bambine e poi ti raggiungo».
Il giovane annuì. Matt e Gabe seguirono Alex in una stanza poco distante. «Prego, entrate».
Due bimbe giocavano di fronte a un fuoco scoppiettante e sul tappeto c’erano molti giochi intagliati in legno.
«Loro sono Danielle e Jodie» disse Alex. Gabe le vide negli occhi un guizzo fiero mentre lo diceva, che gli ricordò tanto la mamma quando li presentava agli amici.
Gabe si avvicinò alle bambine che con sua sorpresa non scapparono o si nascosero come aveva fatto Amélie. Fissò sua sorella sorpreso.
«Sono figlie di Marc» sentenziò lei come se questo rispondesse alla sua domanda inespressa.
«Forza, ora dobbiamo andare» disse spingendoli fuori. Le bambine rimasero con la nutrice. «Dovete servirci e non possiamo farci aspettare» disse con un ghigno Alex.
«Mi spieghi cos’è questa storia?».
«Gli scudieri si comportano così» rispose, poi si fermò e li fissò. «Comportatevi dei veri medievali o vi giuro che sarò io a staccarvi la testa senza l’aiuto del boia» minacciò e nessuno dei due pensò minimamente di prenderlo per uno scherzo. Per quanto risultasse ancora assurdo da credere a Gabe, sua sorella era la moglie di uno dei primi cavalieri del re di Francia. Se l’avesse detto a qualcuno dei suoi amici a Phoenix l’avrebbero preso per pazzo e avrebbe rovinato per sempre la sua reputazione.
«Lascia parlare solo me» disse concitato Matt.
 
   
 
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