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Autore: Hermlani    19/09/2017    2 recensioni
Partendo dal presupposto che Stephen Moffat e Mark Gatiss sono dei grandissimi malandrini, voglio provare a raccontare le scene che loro bellamente tagliano nella serie TV. Cercherò di ricostruire il rapporto di Sherlock e John seguendo gli avvenimenti della trama principale. Si tratta quindi di missing moments con un taglio fortemente Johnlock. Attenzione agli spoiler per chi non avesse visto tutte le stagioni...lettori avvisati mezzi salvati!
Genere: Avventura, Erotico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: John Watson, Quasi tutti, Sherlock Holmes
Note: Lemon, Missing Moments | Avvertimenti: Contenuti forti, Spoiler!
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Durante la giornata Mary aveva passato a John tutti i casi medici più noiosi, schifosi e imbarazzanti che arrivarono nello studio medico. Il lavoro di medico generico non lo soddisfaceva anzi, lo rendeva di pessimo umore. L’unica cosa che stava davvero a cuore alla donna era la felicità di John. E se lui era felice risolvendo casi insieme a quel buffo detective lei li avrebbe fatti riavvicinare, sicura di non correre alcun pericolo. Sperò che i testicoli ritenuti, la candida e le emorroidi fossero abbastanza per fargli capire che quella non era la sua vita. Quando lo vide uscire presto da lavoro fu segretamente soddisfatta del suo operato.

Lei invece trascorse tutto il pomeriggio a smistare pazienti e riempire ricette mediche da far firmare ai dottori. Forse il suo lavoro era noioso ma a lei la noia andava bene. Dopo tutto quello che aveva passato un lavoro noioso era come una manna dal cielo. Soprattutto perché non tutti i conti con il suo passato erano chiusi. Un uomo, o meglio, un rettile schifoso, metteva a rischio la sua copertura. Ci stava lavorando. Si era fatta amica la sua segretaria apposta e aveva già in mente un piano per “far fuori” il suo problema…il mondo non avrebbe comunque sentito la mancanza di un simile individuo.

Non poteva però immaginare che proprio quella sera il suo nemico avrebbe giocato la sua prima mossa. Appena uscita dallo studio medico infatti le arrivò un messaggio. Era un codice, questo era certo, ma lei per risolverlo avrebbe impiegato troppo tempo. Fortunatamente aveva da poco conosciuto una persona in grado di aiutarla.
 
*

John indubbiamente era stato drogato. I sintomi erano chiari: aveva difficoltà nel parlare, nel prestare attenzione, nel ricordare cosa gli fosse avvenuto e la capacità di orientamento nello spazio e nel tempo era debilitata. Si sarebbe ripreso presto. La dose era stata studiata in modo che fosse cosciente al momento del rogo. Chi mai avrebbe potuto essere tanto crudele da bruciare vivo un uomo rendendo carnefici anche le innocenti persone nella piazza intente a festeggiare il 5 novembre?
(-I will burn you.-)
 
No. Lui era morto e la sua rete distrutta, non poteva essere.

Ma allora chi? Chi aveva di nuovo preso di mira John per colpire lui? Che centrasse con l’attacco terroristico che stava cercando di sventare?

A Sherlock non piaceva non sapere le cose, non ci era abituato. Qualcosa però non quadrava.

Dovette rimandare quelle analisi in un altro momento. John era riuscito a dire che voleva essere portato a casa nonostante Mary insistesse per portarlo in ospedale. L’amico aveva guardato il moro cercando un alleato e lo aveva trovato. Non avrebbe osato dargli contro in quel momento. Non dopo che, con ogni probabilità, il dottore era finito nei guai a causa sua. Lo aiutò ad alzarsi ma faceva fatica a stare in piedi. Gli fece passare un braccio intorno alle spalle e si abbassò per essere alla sua altezza. Stare così vicino a John gli fece sobbalzare per un attimo il cuore. L’altro però era a stento cosciente, fortunatamente non si accorse di nulla. Intanto Mary aveva fermato un taxi e, tutti e tre insieme, si diressero a casa Watson-Morstan.

Giunti a casa Mary indicò a Sherlock la camera da letto e andò a preparare un tè caldo per riprendersi (il tè in Inghilterra è notoriamente considerato come una medicina per lo spirito). Il detective condusse John nella camera, lo fece sedere, si chinò per togliergli le scarpe. Lo stava per far coricare e andarsene quando riuscì a formulare una frase di senso compiuto.

-Sherlock...eri nelle fiamme con me?-

-Solo per tirarti fuori.- gli sorrise. Era strano guardare John dal basso verso l’alto. Forse era quello il modo giusto di guardarlo. John era più grande di lui in quasi tutto in fondo.

Il dottore gli posò una mano sulla spalla. Si guardarono negli occhi con gioia e tristezza insieme.

-Sei tornato per salvarmi?-

-Sono andato via per salvarti…- la mano dell’altro si era spostata sul collo e poi sul viso. Quella strana sensazione allo stomaco era tornata, così forte, dopo così tanto tempo. Sentì le proprie guance arrossire. Che strano il corpo umano e i suoi meccanismi di difesa.

-Non andare più via, stai con me.-

-Un’altra volta John…un’altra volta.- gli prese la mano nella sua. Si allungò per posargli un bacio sulle labbra. Si ritrasse appena dopo, si alzò e fece coricare il dottore –Riposati ora…-

-Mi sei mancato Sherlock.-

-Anche tu.- e uscì dalla stanza.

Mary aveva una tazza in mano e un’altra era pronta sul tavolo. Doveva aver preparato il tè anche per lui. Sherlock calcolò lo spessore dei muri della casa, il volume della voce con cui avevano parlato lui e John e capì che la donna aveva sentito tutto. Si trovò improvvisamente in una strana situazione. Per lui era lei l’intrusa nel rapporto con John ma chissà perché si aspettava che la donna si arrabbiasse e se la prendesse con lui. Invece Mary era sorridente con la sua tazza in mano. Sherlock prese la sua.

-Grazie.-

L’altra rise. Inaspettato.

-Grazie a te…non fosse stato per te avrei un fidanzato arrosto ora.-

-Bè è stata una gran fortuna che tu abbia capito che quel messaggio era un codice.-

-Intuito femminile immagino.- Sherlock non capiva quasi nulla della natura femminile. Forse quella storia era pur vera ma non gli tornava…

-La manipolazione è un’altra dote femminile?-

-In che senso scusa?-

-Sei riuscita a convincere John a venire da me…io non ci ero riuscito.-

Il sorriso sul volto di Mary si allargò.

-Ma lui non aveva bisogno di essere convinto. Lui voleva venire da te, io gli ho solo dato una spinta.- e bevve un sorso del caldo liquido ambrato nella sua tazza.

Sherlock la scrutò facendo diventare gli occhi come due fessure.

-E non ti dà fastidio?...tutto questo? Cioè alle altre dava fastidio…e loro non avevano prove.-

-Oh Sherlock, quando sarai sentimentalmente maturo per dare a John quello di cui ha bisogno probabilmente non dovrai più temere la mia concorrenza.-

Che forse voleva dire che non appena avesse trovato il modo di esprimere i suoi sentimenti, John l’avrebbe lasciata. O più semplicemente che con ogni probabilità lei all’epoca sarebbe stata morta. Ma questo Sherlock non lo poteva sapere.
 
*

Sherlock Holmes era definitivamente tornato in vita. Dopo aver sventato un attacco terroristico salvando il parlamento inglese e aver fatto arrestare Moran, lui e John avevano dovuto prendere parte ad una noiosissima conferenza stampa per spiegare il suo coinvolgimento nelle indagini.

Tutto nella vita di John Watson sembrava essere tornato in ordine. Ogni tanto dava la caccia ai criminali di Londra con il suo migliore amico e aveva finalmente fatto la proposta a Mary. La fece in un locale meno lussuoso di quello scelto per il primo tentativo ma aveva l’aria più calda e familiare, come la loro relazione. Si era inginocchiato e aveva pronunciato la frase. A John piacevano le tradizioni.

Era stata lei a sollevare la questione “Sherlock”.

-Sarà terrorizzato all’idea, lo sai?-

-Sherlock?-

-Ma certo, penserà che tu ti stia allontanando da lui per stare con me…magari già mi odia…-

-Non dire sciocchezze, ha detto che era felice per noi.- Il che più o meno era vero considerando che, in risposta al messaggio che gli aveva inviato scrivendogli che aveva finalmente dato l’anello a Mary, aveva ricevuto un semplice “Congrats.”

-Sarà, ma dovresti farlo sentire coinvolto.-

-Coinvolto? Nel nostro matrimonio?-

-Suvvia John avrai bisogno di un testimone!-

-Non sono sicuro che gli piacerebbe.- John aveva già valutato l’idea, in fondo era il suo migliore amico e sarebbe stata la cosa più naturale del mondo. Il problema era che sapeva quanto tutti i rituali che celebravano l’amore lo mettessero a disagio. E poi non riusciva proprio ad immaginarselo tenere un discorso davanti a tutti gli invitati che non fosse per discutere di un omicidio.

-Per te farebbe qualunque cosa.- gli rispose la donna spettinandogli i capelli e dandogli un bacio.

E così aveva chiesto a Sherlock di fargli da testimone.

Era stato orribilmente imbarazzante. Non pensava che dirgli che lui era il suo migliore amico potesse scatenare quel tipo di reazione. Non pensava che l’uomo avesse ancora dei dubbi sull’importanza della loro relazione per John, non dopo quello che gli aveva detto in procinto di saltare in aria a causa di una bomba nel cuore sotterraneo di Londra, non dopo quello che era successo tra loro. Ma Sherlock non smetteva mai di stupirlo.

Un’altra cosa stupefacente fu scoprire quanto efficiente potesse dimostrarsi il detective nell’organizzazione di un matrimonio. Aveva persino trascurato il lavoro preso com’era dai preparativi. Erano lui e Mary a prendere tutte le decisioni. Fortunatamente erano d’accordo quasi su tutto quindi John veniva interpellato davvero raramente. 

Fu quindi una sorpresa ricevere quel messaggio da Sherlock.

(15:33) Baker Street. Dobbiamo parlare del tuo matrimonio. SH

(15:35) Sherlock, sono a lavoro…cosa ci può essere di tanto urgente di cui non abbiamo già discusso?

(15:35) Il Valzer. SH

(15:36) Lo hai scritto tu, so che andrà benissimo. E poi lo sai che non ci capisco niente di musica.

(15:37) Infatti è perfetto. Mi riferivo al ballo John, al tuo primo ballo da uomo sposato. SH

(15:38) Se non credi che sia urgente guardati allo specchio mentre “balli”. SH

(15:40) Come fai a sapere che non sono un bravo ballerino?

(15:41) Vorrei evitare di scrivere un messaggio davvero molto lungo con tutte le prove che ho raccolto in questi anni. Ti basti sapere che sono molte. SH

(15:44) Ok, verrò stasera a fine turno…sai essere estremamente seccante sai?

(15:45) Ma sono più di 10 minuti che mi scrivi. Devo comunque essere più interessante di ciò che accade nello studio medico. SH
   
 
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