Anime & Manga > Dragon Ball
Segui la storia  |       
Autore: Sharon_SassyVampire    19/09/2017    1 recensioni
Il passato di Vegeta torna a perseguitarlo ogni giorno – i ricordi di una cultura perduta, delle fragilità che non riesce a togliersi di dosso, un portamento regale soppresso dalla crudeltà. Ora il suo passato ritorna sotto forma di vecchi nemici distruttori di mondi, non un singolo guerriero, ma un intero sciame.
Genere: Angst, Azione, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Altri, Goku, Vegeta | Coppie: Goku/Vegeta
Note: Lime, Traduzione | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Il passato di Vegeta torna a perseguitarlo ogni giorno – i ricordi di una cultura perduta, delle fragilità che non riesce a togliersi di dosso, un portamento regale soppresso dalla crudeltà. Ora il suo passato ritorna sotto forma di vecchi nemici che distruttori di mondi, non un singolo guerriero ma un intero sciame.

~

La storia che sto per tradurre appartiene a GoblinCatKC, un’autrice spettacolare che potete trovare su Ao3, LiveJournal, Tumblr, fanfiction.net e in diversi altri siti meno famosi.
Spero che amerete Budoven tanto quanto l’ho amata e l’amo io.

 
 
 
 
Capitolo 1

 
 
Prologo – 23 anni prima
 
Denduluri era un glorificato ammasso di fango, più oceano che isola, con scarse risorse naturali. Tuttavia, era nella lista dei pianeti da abbattere di Freezer, perciò Vegeta maledisse semplicemente le onde che schizzavano la sua navicella mentre galleggiava nel mezzo di un oceano vuoto. Che le forme di vita fossero tutte la superficie? Sperò di no. Aveva già ucciso civiltà marine prima di allora, e aveva odiato trattenere il respiro e immergersi giù per miglia. Peggio ancora, aveva odiato nuotare verso la luce pensando che fosse un segno di civiltà e trovare invece una sfera bioluminescente su una gigantesca serie di zanne.
“Hey Vegeta!” chiamò Nappa dalla propria navicella distante diversi metri.
“Sì, Nappa?” borbottò.
“Pensi ci siano mostri marini qui fuori?”
“Gli unici mostri qui siamo noi.” disse Vegeta.
Fece una smorfia contro il vizioso sole verde che picchiava e tentò di misurare la distanza tra esso e l’orizzonte. Pensò che stesse tramontando, ma non vi era modo di esserne certi. I tramonti potevano durare anni in alcuni pianeti. Sperò che calasse presto e che la notte sarebbe stata fresca ma non gelida.
Diede un colpetto al suo rilevatore, esaminando il pianeta in cerca di terraferma. Per suo sollievo, localizzò anche una grande fonte di energia sull’isola più estesa del pianeta, probabilmente una città. Era collocata a centinaia di miglia attraverso il mare, così afferrò l’entrata aperta della sua capsula e cominciò a volare, trascinandosi dietro la navicella.
“Aw” disse Nappa alla sua spalla, tirando la propria capsula. “odio quando dobbiamo trainare le nostre navicelle”
Vegeta sbuffò. “Non voglio che il mio unico biglietto di andata da questo buco venga ingoiato da un pesce gigante. Ci è voluta un’eternità per ritrovarlo l’ultima volta.”
“Anche se quel pesce ne era valso la pena.” disse Nappa. “Assolutamente delizioso. Ancora me lo ricordo.”
“Avremo tempo per la cena,” promise Vegeta. “Ma non penso che il pesce parlerà qui, non se la civiltà è sulla terra.”
“Peccato. Mi piace sempre quando la cena può rispondere,” disse Nappa, mostrando un gran sorriso predatorio. “Pensi che Radish sia già qui?”
Una striscia di fuoco attraverso il cielo catturò la loro attenzione. Vegeta seguì la sua traiettoria in basso all’orizzonte e annuì tra sé e sé. Erano già atterrati separatamente prima di allora e sapevano di doversi incontrare nell’area con la più forte energia.
“Sembra sia arrivato giusto in tempo per lo spettacolo.” rise.
Quando giunsero sulla spiaggia, il sole era tramontato e sentiva le braccia irrigidite per l’aver trascinato la navicella. La lasciò posizionata sulla sabbia rossa e si sedette sulla cima, riposandosi dopo il lungo volo. Nappa fece lo stesso, stravaccandosi e godendosi la calda brezza. Le nuvole rosa erano lunghe e a ciuffi, condensate e lacerate dal vento, e il cielo notturno era coperto di migliaia di stelle.
Vegeta odiava le stelle quando non si trovava nella sua navicella. Nello spazio, le stelle si trovavano scagliate fuori per vaste distanze e generate dalla luminosità all’interno, nuvole di polvere luccicante, oltrepassate da comete e bagliori di detriti cosmici. Viste da un pianeta, tuttavia, erano una monotona mappa che non poteva toccare. Si sentiva come se fosse stato gettato fuori da un fiume quando avrebbe dovuto navigare con esso.
“Nappa?” chiese all’improvviso.
“Sì, Vegeta?”
“Puoi vedere il nostro sole da qui?”
Nappa rimase in silenzio. Vegeta lo domandava sempre ogni qualvolta che osservavano le stelle. Era una domanda che sempre temeva ma una che richiedeva un dolore intenso per rispondere onestamente. Ogni volta che veniva assegnato loro un pianeta, controllava la sua distanza da Saya. La ricerca richiamava amare fitte di rimorso e sconfitta, ed egli faceva del suo meglio per non pensarci a lungo.
“No” rispose con sincerità. “Siamo troppo lontani.”
Vegeta non rispose. Nappa si chiedeva spesso cosa avesse provocato nel giovane principe la perdita della loro razza. Era ancora così giovane, avanzando a fatica contro la gerarchia di Freezer per evitare che i guerrieri più anziani lo aggredissero. Qualsiasi gioia giovanile o svago infantile gli erano stati sottratti da molto tempo. Una grande parte di lui era morta quando era stato strappato via da suo padre, e poi il sapere di essere soltanto uno di una manciata sparpagliata di Sayan, un inutile principe di un mondo deceduto…
Il ragazzo celava bene le sue emozioni, mascherandole con una fredda insensibilità. Sorrideva solamente in battaglia. Non piangeva mai. Mostrava rabbia sempre meno, nascondendola quando avrebbe potuto essere usata contro di lui. Non mostrava assolutamente mai la paura e faceva del suo meglio per trattenere ogni grido di dolore. Lo stoicismo era l’unica difesa di Vegeta contro il suo capo. Freezer si annoiava dei giocattoli che non urlavano.
La mancanza di emozioni preoccupava Nappa. Quanto di tutto ciò era una maschera e quanto follia invadente? Aveva visto Sayan che avevano perduto la testa. Durante brutte notti, solitamente quando avevano trascorso troppo tempo nella navicella di Freezer senza una missione, aveva potuto vedere il tocco della pazzia bruciare ai margini degli occhi di Vegeta. Il principe poteva rimanere in silenzio per giorni, fissando il nulla sulla parete. Bere, andare a puttane, giocare d’azzardo, i soliti divertimenti nella navicella di Freezer – lui non ne prendeva mai parte. Sedeva immobile e si muoveva troppo deliberatamente, troppo consapevole di se stesso.
Che Vegeta sentisse semplicemente la mancanza della sua famiglia? Eppure anche Nappa e Radish, e nessuno dei due rischiavano di diventare pazzi. La sua cultura? Era stato troppo giovane per conoscerla poi così bene. Il suo posto nell’universo? Nappa a volte pensava che forse Vegeta aveva perduto l’occasione di essere davvero un principe invece di avere il titolo reale affibbiato come un insulto cosmico.
O forse crescendo Vegeta aveva sentito il peso della responsabilità di un mondo che aveva fallito. Se Vegeta si fosse mai sentito in colpa, non se lo era mai fatto sfuggire con Nappa o chiunque altro. Per il resto della navicella, era il più forte dei giovani guerrieri, il più distaccato dei prigionieri, e il più spietato in battaglia.
Una scia di luce li avvertì che Radish stava per arrivare. Alzandosi aspettarono entrambi che portasse la sua capsula sulla spiaggia e riprendesse fiato. Senza dire una parola, si sollevarono tutti in aria e volarono verso il distante bagliore rosso all’orizzonte. Atterrarono nel mezzo di un anello di capanne di fango con dozzine di alieni striscianti con corpi simili a quelli delle anguille. Vestiti di conchiglie e alghe, i nativi fissarono i tre nuovi arrivati in aperto stupore.
“Hey, Nappa,” rise Vegeta.
“Sì?”
“Sembra che avremo frutti di mare dopotutto.”
Con loro fastidio, il massacro non durò affatto a lungo. Non vi erano stati dei campioni, o se c’erano stati, nessuno aveva brillato abbastanza a lungo prima di essere ucciso insieme al resto. In altri pianeti avevano ascoltato coraggiosi discorsi su come l’eroe li avrebbe salvati, a volte su come gli dei locali avrebbero sostenuto il popolo nella sua battaglia, o avevano anche assistito ad una guerra civile spronata dalla loro decimazione soltanto affinché i vincitori realizzassero che erano stati orribilmente illusi e che ai Sayan non importava di chi uccidevano. Questa popolazione anguilla era morta troppo velocemente per fare qualsiasi cosa, e presto il pianeta divenne tranquillo.
Osservare le loro vittime avanzare orgogliosamente o sottomettersi era uno dei loro pochi piaceri per spezzare la monotonia della navicella di Freezer. Pianeti diversi reagivano in modi bizzarri, e una volta ogni tanto sorprendevano i Sayan. Questa morte facile era comune ma insoddisfacente.
Raddish teneva il suo pezzo di carne sopra il fuoco, arrostendolo nel modo in cui preferiva. Girandolo, rise sommessamente tra sé e sé.
“A cosa stai pensando?” domandò Nappa.
“Stavo solo ripensando a qualche pianeta fa” disse Raddish. “Quelli che ci veneravano.”
Nappa ridacchiò con lui. “I fanatici.”
Il ricordo era difficile da cancellare – nessun’altro pianeta aveva reagito in quel modo. In un mondo di perfidi dirupi e ripide valli, il la moltitudine di creature simili ad uccelli li avevano osservati distruggere metodicamente intere città, muovendosi lentamente verso i loro nidi. Per la sorpresa dei Sayan, l’intera razza si era recata ad incontrarli in vesti piumate da cerimonia. Mentre si avvicinavano, avevano udito le ultime parole del sacerdote che diceva al suo stormo che il giorno della fiammeggiante consunzione era finalmente giunto e che avrebbero dovuto incontrare la loro fine con calma e dignità.
In silenzio, Vegeta li aveva visti inginocchiarsi, le teste chinate, aspettando il suo colpo come se fosse stato un dio. Aveva esitato. Per una volta non aveva avuto idea di cosa fare.
Quando Nappa aveva alzato la mano, comunque, Vegeta avanzò e spazzò il suo colpo più potente su di loro, lasciando nient’altro se non cenere in un secondo. Era stata l’unica volta in cui una razza si era inchinata a lui, e Nappa e Raddish non lo avevano mai menzionato. Non c’era stata nessuna risata divertita, nessun giocherellare con le loro preghiere, e Vegeta si era assicurato che non potessero nemmeno cenare con i loro corpi. Era stato uno strano rispetto quello che il principe aveva dato loro, e non uno per cui si sentivano a loro agio nel chiedere a riguardo.
“Cos’è quello?” chiese Vegeta, sorprendendoli entrambi.
All’unisono, fissarono tutti le grigie navicelle spaziali che scendevano giù dalle nuvole. Le loro forme squadrate erano contornate dalle luci lungo le loro ali, e mentre atterravano, schiacciando le capanne, i fumi dei loro motori inondarono il terreno come nebbia. I Sayan si alzarono, sperando in un vero combattimento.
Le navicelle abbassarono lunghe rampe di atterraggio, e ne uscirono fuori diverse creature dall’aspetto di insetti con una lunga antenna. Quello al centro aveva un mantello affisso tra le spalle, contrassegnandolo come l’ovvio leader. Le sue articolazioni erano segmentate e la sua mandibola schioccava mentre parlava.
“Io sono Lord Reagel” disse, la sua antenna che si muoveva verso tutti loro. “Sono il comandante di questa flotta di Budoven. Voi chi siete?”
L’umore di Vegeta migliorò all’istante. Budoven. Freezer si era lamentato spesso di loro. Parassiti galattici, passavano al setaccio ogni pianeta che toccavano. Freezer sarebbe stato lieto di sapere che avevano distrutto un’intera loro flotta e che avevano salvato il pianeta per un cliente.
“Sono il Principe Vegeta” disse, ridendo. “E saremo la vostra morte.”
La testa del comandante fu a terra prima che il resto di loro capisse cosa era appena accaduto. Un secondo dopo, le pistole dei Budoven avevano il grilletto tirato e la battaglia ebbe inizio.
 
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Dragon Ball / Vai alla pagina dell'autore: Sharon_SassyVampire