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Autore: nimbus 2001    24/09/2017    2 recensioni
A tarda notte, il torpore di Hermione venne interrotto da un eco di passi e mormorii alquanto curioso visto il silenzio abitudinario di quell'ora. Questi rumori con il passare dei minuti divennero ancora più intensi, al punto che costrinsero la ragazza a destarsi dal letto uscendo alla luce argentea della luna.
Lo sguardo di Hermione venne catturato dalla vista di due sagome incappucciate confabulanti. Chi erano quelle persone? Perché apparivano così stranamente sinistre?
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley, Severus Piton | Coppie: Ron/Hermione
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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~~La foresta di faggi inglesi si era svegliata quella mattina rivestita da un novello mantello di foglie autunnali.
Il paesaggio con le sue sfumature carota era un variopinto manto scricchiolante e polveroso indosso agli alberi imponenti.  Sui rami, gli uccellini si mimetizzavano  e da lassù riempivano le orecchie ascoltatrici con cinguettii prolungati. L'aroma dell' intensa pioggia notturna rendeva l'aria pesante e il respiro affannato.
Questo quadro naturale era stato scelto come rifugio da tre anime in fuga. Il loro nome è di facile intuizione per il lettore, dato il numero riportato. Esse avevano sistemato la loro tenda in una porzione di spazio fra i faggi ombrosi, creandosi un cantuccio appartato in quell'ambiente in ascolto.  La strega più intelligente della sua età pensava e rifletteva di ritorno dal cuore della foresta.  Hermione si era appena seduta sul prato, al termine di una fallimentare ricerca di bacche commestibili, quando si soffermò ad ammirare la chioma degli alberi.
Quel bosco, in precedenza, era stato per lei luogo di villeggiatura. Lì aveva trascorso in età infantile, attimi di gioia insieme ai genitori, come il momento in cui venne scattata quella foto che ora giaceva lì, sopra al libro di Silente.
Una lacrima le inumidì il viso scavato, quando quel rosso così naturale venne associato dalla sua mente a qualcuno che riusciva a perseguitarla a chilometri di distanza. Harry si avvicinò lentamente  e senza  parlare, l'abbracciò da dietro in modo impacciato cercando di infonderle un po' di calore fraterno. Questo gesto risultò solo un vano tentativo di far cessare quella agonia interna che, ormai da giorni, indeboliva Hermione. La ragazza si girò verso l'amico incurvando le labbra fino a  formare un sorriso, facendogli capire che non si era arresa. Successivamente, i due raggiunsero la tenda, nella quale passarono il resto della giornata al riparo dall'esterno umido e pungente, ed elaborando un piano di azione per due e non più tre persone. A tarda notte, il torpore di Hermione venne interrotto da un eco di passi e mormorii alquanto curioso visto il silenzio abitudinario di quell'ora. Questi rumori con il passare dei minuti divennero ancora più intensi, al punto che costrinsero la ragazza a destarsi dal letto uscendo alla luce argentea della luna.
Lo sguardo di Hermione venne catturato dalla vista di due sagome incappucciate confabulanti. Il loro vestiario era differente come la loro altezza. La prima delle due era secca e slanciata, rivestita da una lunga tunica, mentre l'altra  era minuta, robusta e ricoperta di  stracci. "Severus... Non dovremmo essere da Lucius?  Il Signore oscuro non tollera ritardi. Andiamocene  prima che si accorga della nostra assenza!".
La figura più alta si avvicinò con un passo all'altra, un sibilo impregnò la quiete notturna: "Codaliscia. Si dà il caso che io sia il tuo padrone. Senza di me saresti già stato divorato dal gatto della Granger cinque anni fa o osi negarlo?. È stato il Signore oscuro in persona a incaricarmi di svolgere questo compito, ovvero, perlustrare i boschi in cerca di Potter" . "Severus io non..". "Silenzio. La tua presenza non è più necessaria. Va al Manor e vedi di restarci, a meno che tu non voglia ritornare nelle fogne di Diagon Alley assieme ai tuoi simili". Dopo un attimo di esitazione, la figura minuta scomparve con un sonoro "crack" alla vista della strega. Il professor Severus Piton, attuale preside di Hogwarts, si trovava a pochi passi dal ragazzo "sopravvissuto" invisibile e sicuro.
In tanti anni, Harry era riuscito a far cambiare più e più volte i suoi piani.
Con la sua banda di amici aveva posto resistenza al più grande mago oscuro di tutti i tempi, uscendo indenne agli occhi altrui. Questa tesi però, non corrispondeva alla realtà e Severus,  ne era consapevole.
Lui era stato l'aiutante segreto più utile e meno ricompensato che il trio di maghi potesse mai immaginare.
Con gli anni aveva dovuto sorbire le offese di Harry, le quali, ogni volta pugnalavano quel cuore vivo creduto da molti freddo come la pietra. Quelle accuse sul fatto che lui non conoscesse James e Lily e che, anzi, ne fosse addirittura invidioso. Proprio lui, colui che non riusciva a cancellare dalla mente l'immagine della sua Lily distesa, con gli occhi vuoti, pallida ai piedi della culla a così tanti anni di distanza. No Severus, non è il momento di essere te stesso, hai un compito e devi fare in fretta, non c'è tempo da perdere.
Ecco la coscienza onnipresente che svolge il suo compito. 
Hermione rimase a fissare quella figura familiare davanti a sé, finché non la vide scomparire all'interno della foresta frastornata da pensieri, per lei sempre più "ingombranti". La strega cominciò a camminare  sempre più velocemente in direzione dell'incappucciato. Passarono diversi minuti e più che accelerava, più Severus si allontanava coperto dalla toga inghiottita dagli alberi opprimenti. Ad un certo punto la ragazza cadde ai piedi di un albero, sul manto erboso svenendo per diversi minuti. Hermione si sforzava mentalmente di  correre.
Voleva raggiungere il suo obiettivo, ma le gambe non rispondevano più ai suoi comandi.
Cominciò a sudare freddo fino a quando non mise a fuoco il terreno sotto ai suoi piedi. Si ritrovò a  fissare qualcosa di duro che aveva sinistramente scricchiolato, il ghiaccio.
   
 
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