Fanfic su artisti musicali > Bangtan boys (BTS)
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Autore: tenacious_deep_soul 99    24/09/2017    1 recensioni
Lee Miyon è una giovane studentessa del conservatorio più prestigioso di Seoul, il “Seoul Artspool Conservatory”. Orfana di madre e violinista quasi provetta alle soglie della laurea, verrà affiancata da un giovane e talentuoso pianista frequentante il suo stesso corso: Min Yoongi. Il loro rapporto sarà a dir poco conflittuale, situazione che creerà un senso di rivalità fra le due parti per tutto il resto del duro periodo di studi. Solo dubbi ed incertezze si porranno fra i due ragazzi e la loro relazione, all’insegna di un apparente crollo...
Genere: Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Min Yoongi/ Suga
Note: nessuna | Avvertimenti: Incest
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Capitolo 4~


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-Perché l’hai fatto, Yoongi?- chiese dal nulla Miyon sorseggiando il cappuccino davanti ai suoi waffle ai lamponi.

-A che ti riferisci?-si abbandonò alla sua perplessità, sfoggiando un’espressione interrogativa.

-All’altro giorno. Quando mi hai detto del violino... non era solo per sfottermi-, si bloccò per mangiare un altro boccone, -Beh? Perché l’hai fatto insomma?-

Yoongi distolse improvvisamente lo sguardo dal suo, concentrandosi sulla pietanza. Miyon non sarebbe stata convinta di averlo smascherato se non si fosse accorta del suo armeggiare nervoso con la forchettina da dessert.
Il suo piatto sembrava la riproduzione dei quadri astratti del grande astrattista Kim Whanki*.

-Ah, quello...- tirò su col naso, grattandosi la fronte col pollice, -Sia chiaro: non l’ho fatto per te, ma per quella racchia della Choi. Odio sentirla rimproverarti solo perché non ti accorgi di avere il violino scordato- continuò impassibile, come se quello che avesse detto non potesse essere motivo di offesa.

Miyon tirò un’impercettibile risatina di scherno, portandosi all’indietro sullo schienale della sedia:-Naturalmente. D’altronde me lo sarei aspettato da una persona come te. Agisci sempre per ciò che ti conviene-

Il ragazzo si sentì colpire all’interno: non si poteva certo dire che non vi fosse rimasto male, indubbiamente, ma ciò che gli pesava di più era l’essere stato denudato.
Nessuno era mai riuscito a comprendere la sua vera natura, cosa che Miyon riuscì a fare fin dal suo arrivo. Per essere laconici, oseremmo dire in tempi record.
Yoongi passò i successivi cinque minuti in uno stato di trance totale: a differenza dei comuni mortali, lui era l’unica persona che riusciva a mangiare come se niente fosse. Rifocillarsi per lui era divenuta un’azione del tutto meccanica.
Diede una rapida occhiata all’orologio, poi osservò Miyon. L’avrebbe esortata a sbrigarsi nel finire la pietanza se solo la sua dose giornaliera di acidità e freddezza non avesse già oltrepassato il limite da un bel pezzo.
Senza proferire parola si limitò ad agire.

-Dove stai andando?- chiese Miyon vedendogli afferrare la tracolla. Yoongi mosse un altro passo, poi si fermò sospirando.

-Torno in aula- rispose secco mentre si allontanava dal tavolino. Miyon gli parlò dietro.

-Grazie per avermi offerto il...- la porta si chiuse alle spalle del giovane.

-...pranzo. Molto educato Yoongi, complimenti-


***


Nell’ora successiva la mente di Miyon era impegnata a fare un bel giro turistico per i suoi oscuri meandri, occupata a decifrare lo strano comportamento del ragazzo.
Quale fiammella avrà mai fatto esplodere la miccia? Perché aveva reagito in quel modo senza alcuna spiegazione logica? E se lei stessa avesse sbagliato nei suoi confronti, avrebbe dovuto chiedergli scusa?
Certamente no. Non le risultava che Yoongi si fosse mai scusato con lei in senso serio, quindi non ci sarebbe stato motivo per cui anche Miyon avrebbe dovuto farlo, per giunta in maniera sentita.
Odiava il modo in cui la Choi lo riempiva di attenzioni: era un bravo pianista, senz’ombra di dubbio, ma i suoi complimenti erano fin troppo esagerati. Nessuno si azzarderebbe mai a dire “Sei una creatura divina” o “Brilli di meraviglia ogni volta che premi un solo tasto”, suvvia.

-Beh direi che per oggi abbiamo finito. Prima che andiate, però, devo affidarvi questi brani...- esordì la trentasettenne fintanto che indicava due pile da cinque blocchi di scartoffie poste sopra la scrivania.

-Questi sono tutti i brani che vi ho assegnato ai quali dovete prepararvi. Domani voglio già sentirvi sul primo di ogni vostra lista-

Bisognava star pur certi che quella lì era proprio una folle. Richiedere eccellente preparazione su un pezzo per il giorno seguente era una vera pazzia. Quel pomeriggio allenarsi sarebbe stata una vera impresa per Miyon.

Ma fermi tutti.

-Questo significa che... dobbiamo studiare insieme oggi- Miyon si rivolse a Yoongi con aria seccata. Le tremava un occhio per la stizza.

-Temo. Ma sapevi da stamattina che saremmo dovuti sorbirci l’un l’altra fino alla fine- scrollò le spalle, sospirando al cielo.

-Aish... non sono psicologicamente pronta per sopportarti- si tenne gli angoli interni degli occhi con pollice e indice.

-Hai avuto tutto l’arco della mattinata per prepararti, direi che ti dovrebbe essere bastato-

Miyon cacciò una mano dentro la tasca del lungo giubbotto verde ed estrasse il cellulare. Con l’aggeggio appiccicato all’orecchio, la ragazza continuava a zittire Yoongi il quale non aveva ancora capito che intenzioni avesse.
Perché non spiegargli i suoi propositi invece di farlo struggere? Gli era ancora ignoto il motivo in cui Miyon agisse sempre nell’ombra.


***


Mentre stavano appostati contro la grata di ferro il cielo si fece cupo e grigio, presagio di un nuovo acquazzone. Un venticello freddo e umido si abbatté contro le gote di Yoongi, inducendolo a portarsi il fasciacollo fin sopra la punta del naso.
Miyon armeggiava col cellulare tutto il tempo, senza degnarlo di una minima occhiata: era fin troppo impegnata a vedere ciò che Instagram aveva da offrirle che non si curò nemmeno di scambiare qualche parola col suo coetaneo. D’altronde, perché avrebbe dovuto visto il suo atteggiamento?
L’unica cosa che la distrasse fu il rumore degli pneumatici contro l’asfalto.
La SsangYong nera non tardò a presentarsi al suo quotidiano appuntamento delle sei davanti i cancelli del conservatorio. I suoi faretti dirigevano due scie di luce giallognola contro la targa di un’altra auto, evidenziandone le lettere nere scandite con estrema perfezione.
Alla sola vista dell’auto di Doyun, gettò il telefono nel taschino e si incamminò verso il veicolo ringhiante. Yoongi incrociò le braccia camminandole a fianco, mantenendo debita distanza da chi pensava che questi fosse una statua.

-Ciao papà! Ti ho chiamato poco fa... come mai non hai risposto?- si piegò in avanti verso l’abitacolo, caldo per via dell’aria condizionata.

-Scusami tesoro, avevo il cellulare nel marsupio- portò il capo di lato, dispiaciuto.

-Fa niente. Ascolta, c’è un piccolo problemino...- annunciò la ragazza tenendo le mani sopra al vetro aperto del finestrino.

-Di che si tratta, jagiya?- alzò un sopracciglio l’uomo, tirandosi teso alla sua destra per sentire meglio cosa la figlia avesse da dirgli.

-Io e il mio compagno di corso dobbiamo prepararci per una verifica di domani, siamo stati messi in coppia...- sbatté gli indici, distogliendo lo sguardo da Doyun.

-E lo chiami un problema? Tranquilla tesoro, chiunque è benvenuto da noi- disse volgendosi verso Yoongi. Con un cenno del capo e un adorabile sorriso sulle labbra, l’uomo esortò i due giovani a salire.

-Come ti chiami figliolo?- domandò mentre metteva in moto la macchina.

-Oh Yoongi, signore. Min Yoongi- chinò piano la testa, gesto che Doyun riuscì a notare perfettamente dallo specchietto retrovisore. Questo rifletté al ragazzo un sorriso smagliante.

-Felice di averti con noi, giovanotto-

Yoongi non comprendeva il vero motivo per cui stesse cominciando a sentirsi strano... nel suo stomaco mille sensazioni presero a fare a pugni ma solo una riuscì a prevaricare sulle altre. Ed era a dir poco stupenda. Per la prima volta si sentiva davvero in famiglia.





N/B* Kim Whanki fu un pittore astrattista sud-coreano, vissuto fino al 1974.


►Angolo autrice:
Ma annyeong a tutti! Finalmente, dopo aver studiato per tre giorni di fila, sono riuscita ad aggiornare... sono stremata perché ho dovuto controllare il capitolo più volte prima di pubblicarlo, ma certamente ne è valsa la pena ;) Dalle ultime recensioni ricevute ho potuto notare quanto la mia storia stia suscitando non poca curiosità e beh, cos’altro dire se non che sono davvero contenta? Mi da un piacere immenso sapere che i miei sforzi nel cercare di trasmettere le mie sensazioni siano ripagati in questo modo quindi... grazie davvero a tutti, chi segue silenziosamente, e chi recensisce spronandomi a fare del mio meglio! Con questo ho concluso, vado a sbrigarmi ahah sono di fretta! Fatemi sapere che ne pensate del capitolo! Bacioniii---

 
  
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