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Autore: 7vite    28/09/2017    2 recensioni
La vita di Doremi e le sue amiche è cambiata definitivamente da quando le sei apprendiste hanno deciso di rinunciare per sempre all'uso dei poteri magici, scegliendo di restare a vivere nel mondo degli esseri umani.
Le loro strade si sono divise, ognuna di loro ha intrapreso un cammino diverso, promettendosi però di restare amiche per sempre.
Ed è qui che le incontriamo nuovamente, alle prese con i problemi che affliggono tutte le adolescenti.
Riusciranno a gestire le nuove avversità senza l'aiuto della magia?
Genere: Commedia, Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- UN REGALO SPECIALE -
parte 1

 

 
“Cosa mai potrò regalargli?”
Continuava a domandarsi Doremi, fissando di sbieco il compagno di classe che sedeva all’ultimo banco, che non si era nemmeno accorto delle attenzioni che gli riservava la ragazzina negli ultimi tempi.
«Smettila di guardarlo così, o sembrerà che ti sia innamorata di lui!»
L’aveva rimbeccata Makoto, portandola alla realtà.
«Eh? Cosa? Ma che ti salta in mente? Sai bene che l’unico interesse che ho è quello…»
Si guardò intorno, accertandosi di non essere udita da nessuno, poi si avvicinò all’orecchio dell’amica formando una conca con la mano.
«Di scoprire cosa potergli regalare per Natale.»
Makoto si allontanò dall’amica, rassicurandola.
«Sì, io questo lo so, ma gli altri non ne hanno la minima idea, e sappi che il tuo sguardo è così intenso che pare proprio ti sia presa una bella cotta per il nostro caro vecchio Masaru. A parte che non credo che basti fissarlo per scoprire cosa desideri, ma se proprio vuoi, cerca almeno di essere più discreta.»
Affermò, irritando Doremi.
«Questa poi, ma come ti vengono in mente delle simili sciocchezze? Sai benissimo che l’unico ragazzo per cui nutro dei sentimenti è il tuo bellissimo fratello maggiore.»
Aggiunse infine, con gli occhi a forma di cuoricino. Makoto sorrise, sedendosi sul banco.
«Questo lo so bene, e ti ho assicurato che al mio ritorno da Hokkaido farete coppia fissa. Non mi rimangio mai la parola data, che c’è non mi credi?»
Doremi scosse la testa violentemente.
«Ma no, certo che ti credo, è solo che non vorrei farmi delle false illusioni. Già in passato il mio tenero cuoricino ha subito delle ferite, e ti assicuro che non voglio rivivere l’esperienza.»
Affermò con tono sconsolato, riportando la mente ad IgarashiShingoYutaka, ed ovviamente ad Akatsuki, sospirando profondamente per la delusione di aver avuto tanti amori non corrisposti.
«Sono così sfortunata…»
«Scusa se te lo dico, ma ho l’impressione che tu ti innamori troppo facilmente, dico bene?»
Le domandò Makoto, sorridendo, causandole un attacco d’ira.
«Sbaglio o tu dovresti essere il mio Cupido? Beh, allora smetti di giudicare e mettiti all’opera. Io sono una bambina dal cuore grande, la verità è che ho tanto amore da dare…»
Esclamò in sua difesa con un tono di voce poco convincente. Makoto alzò le spalle, non aveva alcuna voglia di ribattere, decise di tacere per non umiliare ulteriormente l’amica. Sapeva che se le aveva rivelato tutte quelle cose personali, era perché si fidava di lei, quindi non era il caso di infierire.
«Perché mi prendete tutti quanti in giro?»
Domandò infine, ma la risposta non le fu data dalla sua compagna.
«Beh, ci sono tanti motivi: hai un nome ridicolo, gli odango ti rendono buffa facendoti somigliare ad un panda rosa, sei un impiastro in qualsiasi cosa tu faccia…»
Disse la fastidiosa voce di Tetsuya che intanto contava sulla punta delle dita. Doremi divenne paonazza di rabbia, e gli scagliò contro tutta la sua indignazione.
«NESSUNO TI HA CHIESTO NIENTE, SI PUÒ SAPERE PERCHÈ ACCIDENTI ORIGLI SEMPRE LE MIE CONVERSAZIONI? NON TI HA INSEGNATO NESSUNO CHE È DA MALEDUCATI?»
Doremi agitava le braccia così violentemente che Makoto temette che potesse spiccare il volo da un momento all’altro.
Tetsuya rise della reazione che le aveva suscitato, era prevedibile come al solito.
«Questa volta hai esagerato.»
Lo rimproverò Makoto con un tono di voce più dolce di quanto non avesse programmato.
«Io? È lei che si scalda subito. Mi sono solamente limitato a rispondere ad una sua domanda.»
Doremi divenne furiosa.
«La domanda non era stata posta a te! Sei un brutto…»
Ma non terminò mai, perché Makoto, in mezzo a loro, tentava di riportare l’ordine.
«Suvvia, non è successo nulla, non c’è bisogno di fare così, torniamo tutti amici come prima.»
«Io non sono sua amica!»
Esclamò Doremi incrociando le braccia sul petto e voltandosi nella direzione opposta. Tetsuya rimase per un attimo in silenzio, poi fece la stessa cosa.
«Figurati, chi vuole essere amico tuo?»
Makoto sospirò esasperata, quei due erano due testardi, e quando ci si mettevano era impossibile instaurare un dialogo.
«E va bene, mi arrendo, fate come preferite.»
Poi le venne in mente qualcosa.
«Ah Tetsuya, dimenticavo, oggi potremmo allenarci insieme?»
Tetsuya la guardò, ed anche Doremi si voltò in direzione della ragazza.
«In verità, oggi avrei altro da fare, mi spiace.»
Le rispose lui, passandosi una mano sul collo. Makoto fece dei grandi occhi da cucciolo, incrociando le dita delle mani quasi come se stesse pregando.
«Ti scongiuro, domani partirò per Hokkaido, non ti disturberò più fino al nuovo anno. Ci tengo tantissimo, sei proprio sicuro di non poterti liberare? Solo per questa volta, dai…»
Tetsuya guardò Makoto che intanto si era inginocchiata ai suoi piedi. Alzò lo sguardo e notò che Doremi pareva indispettita. Sospirò.
«E va bene, credo di potermi liberare, se ci tieni tanto…»
«Grande! Allora ci vediamo al solito orario al campo da calcio, grazie mille per la tua disponibilità.»
Gli disse sorridendo amabilmente. Anche Doremi pareva di umore migliore, anche se continuava a tenergli il broncio.
«Ma figurati!»
Disse lui allontanandosi, fingendo che non gliene importasse nulla.
 
 
Quel pomeriggio Tetsuya si presentò puntualmente all’appuntamento, e trovò la ragazza ad aspettarlo sul campo da calcio. Si stava sgranchendo la schiena facendo alcuni esercizi di stretching.
«Dovresti farlo anche tu,o rischierai di strapparti un muscolo.»
Gli disse senza nemmeno fermarsi.
«Lo so, pratico questo sport da quando ero solo un bambino, non ho bisogno che tu mi dia dei suggerimenti.»
Le disse lui, infastidito da quella raccomandazione.
«Come sei permaloso, io mi stavo solamente preoccupando per la tua salute, non vedo il motivo di reagire in questo modo.»
Disse lei piegando il braccio destro dietro alla schiena.
«Hai ragione, scusami ho esagerato.»
Tagliò corto Testuya. Non aveva veramente voglia di essere lì, ma poco prima l’espressione di Doremi l’aveva fatto sentire a disagio, e non aveva avuto il coraggio di rifiutare un’altra volta. Sapeva quanto lei ci tenesse a Makoto, e sapeva anche che accontentare la brunetta l’avrebbe resa felice.
Quel giorno, quando aveva parlato con l’intera squadra avrebbe voluto dire qualcosa, ma non ci era riuscito, intimorito da ciò che avrebbero potuto pensare i suoi compagni di squadra se avesse preso le sue difese. In seguito aveva avuto modo di sentirsi un codardo incapace, per questo aveva deciso di contattare Makoto e proporle di essere il suo avversario, sperava che in questo modo l’umore di Doremi sarebbe migliorato, e pareva che la sua idea avesse funzionato.
«…Ma mi sta ascoltando?»
La voce di Makoto lo raggiunse da molto lontano, riportandolo al presente.
«Eh? Ma certo.»
«Che ti prende? Sembra che tu abbia la testa fra le nuvole oggi.»
«Sto benissimo. Allora, vogliamo cominciare?»
Tagliò corto lui, assestando un potete calcio al pallone, e decretando l’inizio del loro allenamento.
Doremi li osservava dalla finestra del piano di sopra. Era felice.
“Quando vuole, Tetsuya sa essere un bravo ragazzo. Peccato che si ritrovi quel pessimo carattere!”
Si ritrovò a pensare sorridendo, mentre fuori il cielo diventava sempre più scuro.
 
 
Il giorno successivo Doremi aveva un appuntamento con Melody. Non le aveva ancora detto che desiderava incontrarla per avere il suo parere in merito al regalo per Masaru, sapeva che altrimenti anche lei si sarebbe scervellata fino a procurarsi un’emicrania.
Si sarebbero incontrate in un biscottificio che aveva da poco aperto i battenti, era un’ottima occasione per mangiare degli ottimi dolcetti e bere una cioccolata calda, il rimedio ideale in quel pomeriggio di dicembre. L’aria era fresca e pungente, presto avrebbe iniziato a nevicare, lo avevano detto anche i meteorologi. Le cime più alte delle montagne erano già innevate, il che creava un panorama bellissimo, degno di una cartolina. Doremi pensò di fare una foto da spedire a Makoto.
«Non vedo l’ora che cada la prima neve.»
Disse Melody, come se le avesse letto nel pensiero.
«La neve mi riporta alla mente dei bei ricordi. Quando ero piccola ero solita fare degli angeli sulla superficie candida, me l’ha insegnato mio padre.»
Le aveva detto sorseggiando la sua cioccolata calda, guardando fuori dalla finestra con aria sognante.
«E poi ripenso a quando noi due facevamo la lotta con le palle di neve, dal rientro della scuola. Te lo ricordi, vero Doremi?»
La rossa annuì facendo un grande sorriso.
«Certo, come potrei dimenticarmene? Alla fine eravamo fradice ed infreddolite, ma ci divertivamo un sacco.»
Entrambe risero.
«Mi prometti che faremo di nuovo la lotta, quando nevicherà?»
Aveva infine proposto Doremi all’amica, porgendole il mignolino.
«Non siamo troppo grandi per questo genere di cose?»
Aveva domandato Melody incerta.
«Affatto! Hai forse dimenticato il tuo proposito di fare solamente ciò che ti rende felice senza badare all’età?»
Il suo sorriso l’aveva contagiata.
«Hai ragione, te lo prometto.»
Disse infine, allungando il mignolo ed intrecciandolo con quello della sua migliore amica.
«Sai Melody? C’è un motivo se ti ho chiesto di incontrarci oggi.»
Disse infine Doremi, tornando seria.
«Mh? Di che si tratta?»
«La nostra scuola partecipa ad un progetto chiamato “il Babbo Natale segreto”.»
«Ah, ne ho sentito parlare, se non sbaglio si tratta di un’usanza diffusa soprattutto negli Stati Uniti, giusto?»
Doremi annui, ricordando quando Mindy aveva raccontato loro di quella tradizione.
«Esattamente. Vedi? Io ho pescato il nome di Masaru, ma non so proprio da dove partire, in fondo di lui so ben poco ed ho pensato di chiedere a te che invece lo conosci molto meglio di chiunque altro. Pensi di essere in grado di aiutarmi a trovare il perfetto regalo di Natale per lui?»
Melody rimase in silenzio a riflettere, soffiando sulla tazza bollente che teneva fra le mani.
«Beh, intanto suggerirei di analizzare tutto quello che sappiamo su di lui, non trovi?»
Doremi sorrise, quello era senza ombra di dubbio un sì.
«Beh, è molto solitario e silenzioso, sona la tromba ed ha paura dei fantasmi…»
Disse Doremi, sconsolata dal fatto di non riuscire a trovare altro.
Melody tacque, ripensando al loro ultimo incontro, avuto solo qualche mese prima. Ricordò come lui l’avesse aiutata, suggerendole degli ottimi consigli in un periodo in cui lei vedeva tutto quanto buio. Masaru non l’aveva giudicata, e non si era nemmeno scomposto davanti alle sue lacrime, aveva mantenuto il solito atteggiamento distaccato, ma nelle sue parole Melody aveva potuto scorgere dolcezza. Quel giorno si erano scambiati i numeri di cellulare, promettendo che si sarebbero incontrati prima o poi, ma non era mai successo. Di rado si erano scritti qualche SMS in cui si limitavano a chiedersi come stessero.
Un po’ le dispiaceva, ma c’era da ammettere che il loro rapporto era quello di due compagni di scuola e non c’era nulla di più, per cui non era poi così strano. In fondo con quanti altri ex compagni si teneva in contatto, ad eccezione delle sue quattro migliori amiche?
«Sai Doremi, penso che non dovresti pensare in grande. Masaru è un ragazzo semplice che ama le cose fatte con il cuore.»
Suggerì infine, bevendo un’altra sorsata.
«Cosa intendi dire? Scusa ma proprio non ti seguo.»
L’aveva sospettato.
«Sappiamo che adora suonare la tromba, quindi perché non puntare proprio su quello?»
Doremi divenne blu.
«MA SEI PAZZA? REGALARGLI UNA TROMBA? IO NON DISPONGO DI COSÌ TANTO DENARO, DOVRESTI SAPERLO!»
Urlò, attirando l’attenzione di tutti i presenti. Melody si affrettò a tapparle la bocca con un biscotto alla cannella, riportando il silenzio.
«Non intendevo una vera tromba, ma una miniatura.»
Disse infine con semplicità. Doremi prese a masticare il biscotto che si era ritrovata in bocca, parlando a bocca piena.
«…e   s…ifica?»
«Pensavo che potremmo realizzare con l’argilla una tromba delle dimensioni di un portachiavi, così che lui possa avere il suo strumento preferito sempre con sé. Anzi, che ne dici di realizzare proprio un portachiavi? Se non sbaglio quando torna da scuola sua mamma è ancora al lavoro, quindi dovrebbe avere un mazzo tutto suo.»
Rifletté a voce alta. Doremi ingurgitò il biscotto e la guardò con fare scettico.
«Melody, io ho difficoltà anche a realizzare un anello, come puoi chiedermi di costruire una tromba?»
«Ah già, non l’avevo considerato. Beh, potrei aiutarti io! Potremmo collaborare, io creerò la tromba e tu potrai dipingerla, in questo modo anche tu avrai fatto la tua parte, quindi non sarebbe tutto quanto merito mio. Che te ne pare?»
«Sì, questa mi sembra una buona idea, ma sei sicura di poter riuscirci?»
Melody sorrise benevolmente.
«Ma certo, anche a costo di impiegare tutte le mie forze!»
Anche Doremi sorrise. Era certa che la sua amica l’avrebbe sostenuta, anche se forse non aveva considerato quanto per lei fosse importante rendere felice Masaru.

WHO'S THAT?
Forse ci siamo dimenticati delle innumerevoli cotte di Doremi (e sarebbe pure comprensibile, dato che non sono mai giunte ad un lieto fine), in quel caso credo sia opportuno ricapitolare brevemente.

Igarashi: Il primo ragazzo di cui Doremi s'innamora. Lo incontriamo nella prima puntata della prima stagione ed è il capitano della squadra di calcio della scuola elementare di Misora. Doremi non riesce a confessargli il suo amore, decide così di farsi coraggio acquistando un amuleto nel negozio di Magia di Eufonia, solo che poi... Beh, sappiamo tutti cos'è successo!
In seguito (Ma che magie Doremi) apprendermo che Igarashi fa coppia fissa con Maki, un'assistente della squadra calcistica.
Shingo: lo incontriamo per la prima (ed ultima) volta nell'episodio 16 di "Magica Doremi". Ha la passione per la pesca, hobby che pratica insieme al padre di Doremi. Anche se sembra ricambiare l'interesse della ragazzina, alla fine dell'episodio si scoprirà che ha già una ragazza.
Yutaka: 
È un tennista niente male che le apprendiste incontrano nell'episodio 28 della prima stagione. Sia Doremi che Reika si interessano al ragazzo, entrando in competizione per ricevere le sue attenzioni. Purtroppo per loro però, il cuore del ragazzo viene conquistato da Sinfony, che però non ricambia i suoi sentimenti.
Akatsuki: Se non conoscete Akatsuki, allora non avete visto l'anime! Fa il suo debutto nell'episodio 25 di "Ma che magie Doremi" e lo vedremo ricorrentemente nella serie, assieme ai suoi tre amici: Fujio, Leon e Tooru.
La cosa buffa, è che spesso e volentieri sembra che il ragazzo contraccambi i sentimenti di Doremi. (Abbiamo ship in sala?)
  
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