Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones
Segui la storia  |       
Autore: Vanessa1995    02/10/2017    1 recensioni
Ned Stark, dopo la fine della ribellione, torna a casa con una bambina e sua madre.
Anni dopo Theon e Robb chiedono ad Emily di scegliere uno dei due, ma questa non vuole scegliere tra di loro e passa una notte con entrambi.
Poco dopo il corteo reale arriva a Grande Inverno ed Emily deve partire con loro, ma otto mesi dopo la ragazza dà alla luce una bambina, la cui nascita rischia di far crollare il regno nel caos.
Genere: Drammatico, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Cersei Lannister, Jaime Lannister, Robb Stark, Sansa Stark, Theon Greyjoy
Note: Movieverse, OOC | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Quella notte Jon dormì nella stanza di Sansa per cercare di calmarla ed essere sicuro che riuscisse a riposarsi. La giovane si addormentò con la testa poggiata sul suo petto e poco dopo riuscì a prendere sonno anche lui.
Quando si svegliò il giorno dopo era già tardi, ovvero le dieci del mattino, e aveva tante cose da fare. Per iniziare, doveva sistemare la faccenda del trono e restituirlo al piccolo Robert. Non pensava che i lord e le lady avrebbero avanzato proteste, siccome avevano incoronato lui senza problemi ed era un bastardo. Il fatto che il bambino fosse un Targaryen da parte di madre lo preoccupava, tuttavia contava sul senso di giustizia della sua gente e su Sansa che amava quel bimbo.
Dopo essersi alzato e vestito, si mise alla ricerca dei suoi ospiti. Raggiunse la camera di Emily, sperando di trovarla lì.
Bussò alla porta, sperando che gli aprisse, e dopo qualche secondo sentì dei passi. Poi la vide apparire davanti a sé con solo una pelliccia, forse di orso, che la copriva; una spalla risultava scoperta. La rossa doveva essersene accorta, perché la coprì.
« Jon Snow, cosa posso fare per voi? » chiese. Gli parlava sempre con grande rispetto, che gli dimostrava da sempre, anche quando erano piccoli ed erano solo dei bastardi. Da bambini erano stati uniti e avevano giocato sempre insieme, però crescendo lei si era allontanata, preferendogli la compagnia di Robb e Theon.
« Vorrei sistemare la faccenda del trono del Nord. » spiegò senza giri di parole e con aria seria. La giovane annuì e si sistemò una ciocca dietro all'orecchio.
« Io cerco Daenerys. Voi dove ci aspettate? » domandò.
« Vi aspetterò nella sala grande. » contava sul fatto che si ricordasse dove fosse. La rossa non fece domande e non lo fermò mentre si allontanava lungo il corridoio. Raggiunse in poco tempo la sala e, quando entrò, la trovò stranamente vuota, eccetto per alcune donne della servitù che stavano pulendo. Si sedette in mezzo al lungo tavolo in fondo alla sala. Una delle ragazze si avvicinò con in mano una scopa.
« Vi serve qualcosa, maestà? » chiese, tenendo il capo chino in segno di rispetto.
« Porta dell'acqua e del pane, poi vedremo cosa gradiscono le mie ospiti. » rispose. La giovane si congedò con un inchino e si apprestò ad andarsene per prendere quello che le aveva chiesto. Ripensò a quando lui ed Emily erano solo dei bastardi e la gente aveva poco rispetto per loro, soprattutto per lei, che ogni tanto serviva la gente. Adesso erano loro quelli serviti e riveriti. A volte il destino era proprio strano, constatò mentalmente. Tirò un sospiro e attese le due donne.

Arrivarono pochi minuti dopo. Per prima giunse Daenerys e dopo un attimo anche Alicia. Si sedettero vicino a lui, la prima alla sua destra, mentre la seconda alla sua sinistra.
« Per prima cosa, dovremo convocare tutti i signori e le signore del Nord e informarli. » disse Jon, rompendo il silenzio instauratosi e offrendo poi alle due donne del pane. Dany ne prese un pezzetto, ma l'altra preferì rovesciarsi dell'acqua in un calice. « Per quanto riguarda gli Estranei... » continuò. La bionda lo interruppe.
« Dobbiamo sistemare le cose. » affermò con decisione, guardandolo male.
« Zia, in questo momento gli Estranei sono la cosa più urgente, se sono veramente così pericolosi. » ribadì la ragazza. L'altra la fulminò con lo sguardo.
« Tuo figlio ha dei diritti! » protestò furente.
« Se gli Estranei e i Non-morti arrivano e ci attaccano non ci sarà nessun Nord da governare e, in generale, i Sette Regni saranno in pericolo. » strillò, passandosi nervosamente una mano tra i capelli e incrociando le braccia. La Targaryen parve irritarsi ancora di più e si alzò in piedi.
« Come vuoi. Vi lascio a risolvere la faccenda insieme. Più avanti discuteremo dei draghi. » si diresse velocemente verso la porta in fondo alla sala e l'aprì, sbattendola una volta uscita. Jon tirò un sospiro e si rovesciò un po' d'acqua.
« Iniziamo bene. » commentò. Se tutte le loro riunioni fossero andate in questo modo sarebbe stata dura. Non sopportava più la Madre dei draghi. La donna si portò alle labbra un pezzo di pane e lo masticò piano, per poi deglutire.
« Sempre nervosa e si crede chissà chi. Non dovrei dirlo, però è la verità. » ammise tristemente. Le lanciò uno sguardo di compressione e le posò una mano sulla sua, stringendole piano nel tentativo di rassicurarla e darle forza.
« Tutto si risolverà e sistemeremo ogni cosa. » esclamò tranquillamente, cercando di mantenersi positivo. L'altra lo guardò attentamente negli occhi.
« Dimmi la verità: sono davvero così orribili questi Estranei? » chiese spaventata.
« Purtroppo sì, e anche pericolosi. » rispose. « Dobbiamo sistemare la Barriera per tentare di arrestarli e prendere tempo. » aggiunse, anche se non aveva idea per quanto avrebbe funzionato e il tempo che avrebbero guadagnato. Ogni minuto in più e ogni uomo erano preziosi in quei momenti incerti.
« Ho paura che Daenerys non ti sarà di molto aiuto se prima non cedi il trono a Robert. » non poteva che darle ragione.
« Lo so. Siamo tutti in pericolo, ma lei pensa solo a se stessa e a restituire i troni ai loro legittimi proprietari. » notò nervoso. Stavolta fu lei a posare una mano sulla sua.
« Dobbiamo avere pazienza con lei e cercare di non farla arrabbiare. » temeva cosa sarebbe mai potuto accadere se sua zia avesse perso la pazienza.
« Dopo convocheremo i signori e le signore e sistemeremo questa storia. » si alzò in piedi e la rossa fece lo stesso. « Potremmo nominarlo re senza una vera e propria incoronazione, solo di nome. Appena sarà tutto finito gli daremo la sua corona. » propose. La ragazza annuì.
« Potremmo farlo e magari Daenerys si darebbe una calmata. » acconsentì. « Io mi fido di te, ti conosco bene Jon e so che sei un uomo d'onore. » aggiunse.
« Ti ringrazio per la fiducia. » appariva più sicura lei di lui. Sperava con tutto il cuore di non deluderla e di essere pronto per il grande pericolo che incombeva su di loro. « Spero di non deluderti. » aggiunse.
« Sono sicura che non lo farai. » rispose l’altra. Uscirono fuori dalla sala insieme e il giovane decise di andare a vedere il campo di allenamento.
Una volta che si ritrovò vicino al recinto, si strinse nel suo mantello e guardò Arya che si stava allenando con una donna piuttosto alta e dai capelli biondi tagliati corti. Avrebbero potuto benissimo scambiarla per un uomo per via del corpo tutto muscoloso e decisamente poco affascinante. Non era sicuro, però sospettava che si trattasse di Brienne. Aveva sentito parlare bene di lei, della sua forza e del suo coraggio.
« Arya. » la chiamò, quando ebbe finito il combattimento con Brienne. La ragazza si voltò e lo raggiunse di corsa sorridendo. Appena gli fu vicina, si gettò tra le sue braccia stringendolo forte a sé.
« Jon, mi sei mancato tantissimo! » alla fine il giorno prima non aveva avuto abbastanza tempo da dedicarle e gli dispiaceva immensamente. Tuttavia Sansa gli era apparsa troppo sofferente e, siccome era per colpa sua, proprio non se l’era sentita di abbandonarla e lasciarla da sola, perciò era rimasto tutto il tempo con la sorellastra più grande.
« Anche tu sorellina. » chiamarla in quel modo gli era sempre venuto naturale, eppure in quel momento gli suonava strano, visto il rapporto che si era creato tra lui e Sansa.
« Mi sa che c’è qualcun altro che vuole salutarti. » osservò sorridendo e indicandogli un punto alle sue spalle.
« Zio Jon! » Si voltò e vide una bambina che gli veniva incontro sorridente e con le braccia spalancate. Aveva i capelli neri e ricci che le arrivavano fino alle spalle e gli occhi grigi. Si chinò e allargò le braccia a sua volta, per poi abbracciarla e sollevarsi con la piccola in braccio. Questa avvolse le braccia attorno al suo collo e gli diede un bacio sulla guancia.
« Accidenti, sei cresciuta piccola peste. » commentò divertito girandosi verso Arya, che gli si avvicinò e diede una carezza alla bimba.
« Non mi piacciono i bambini, però penso che farò un’eccezione per Nadya. » disse. « Quanto sei bella. » disse con tono dolce, che sorprese Jon. Gli strappò letteralmente Nadya dalle braccia. Non credeva ai propri occhi. Insomma, nella sua vita avrebbe mai pensato di vedere Arya comportarsi in quel modo con una creatura, siccome da quanto aveva sempre capito lei detestava i bambini e non ne aveva mai voluti.
« Mi sorprendi Arya, proprio tu che hai sempre detestato i bambini ora ti affezioni così tanto alla figlia di Sansa? » dopo che Ramsay era morto, la rossa non aveva più voluto nascondere il fatto di essere la vera madre della piccola e nessuno l’aveva giudicata per aver avuto una bastarda, come il fratellastro si aspettava. Invece la gente del Nord provava solo una grande compassione per la ragazza, che pensavano avesse semplicemente ceduto ad uomo nel tentativo di lenire le proprie sofferenze. Nadya assomigliava ad Arya e pareva non possedere nulla di sua madre.
« Non so, forse mia madre aveva ragione quando mi diceva: un giorno cambierai idea e comincerai anche tu a provare il desiderio di sposarti e avere dei figli. » considerò, dando una bacio alla piccina sulla fronte.
« Vuoi avere dei figli? » chiese sconcertato e la bruna scosse la testa divertita.
« Assolutamente no, come ti viene in mente una pazzia del genere? Semplicemente adoro Nadya. » ribadì seriamente la ragazza, restituendogli la piccina. « Penso sia meglio che la riporti alla madre. » aggiunse e si allontanò. Allora rientrò con l’intento di raggiungere la rossa nella sua stanza, dove sperava di trovarla.
« Jon, ti devo parlare di una cosa importante. » si voltò e vide Bran seduto sulla sua sedia a rotelle. Ancora non aveva avuto il tempo per parlare con lui, sebbene gli avesse confidato di volergli dire qualcosa di importante.
« Perdonami Bran, però devo riportare Nadya da Sansa. Poi magari discuteremo di cose importanti. » rispose, accarezzandogli il capo e scompigliandogli i capelli ramati.
« Jon, si tratta di una cosa importantissima. » ribadì l’altro. Posò la bimba e lo abbracciò. Gli era mancato parecchio pure lui, tuttavia voleva assolutamente vedere e parlare con la Stark.
« Ne parliamo più tardi. » affermò, riprendendo in braccio la bruna e rimettendosi in cammino in direzione della camera della lupa.
Arrivato dinanzi alla porta bussò, augurandosi che fosse in camera. Infatti subito dopo la porta si aprì, mostrando Sansa con indosso un bel vestito di colore arancione, con una pelliccia scura attorno alla scollatura. Deglutì, maledicendosi per i suoi attuali pensieri poco casti.
« Jon! Nadya, amore di mamma. » esclamò, prendendogli la piccola e stringendosela tra le braccia. Nell'occhiata che gli lanciò gli parve di leggere amore e non semplice affetto, però poteva essere solo la sua fantasia e in realtà nulla di straordinario come credeva.
« Volevo parlarti. » disse, entrando dentro alla camera da letto.
« Va bene, vado solo a mettere la piccolina a letto, dato che è l'ora del suo riposino. » affermò dolcemente, uscendo dalla camera da letto e tornando solo qualche minuto dopo da sola. Con grande sorpresa del bruno, dopo aver chiuso la porta, prese il suo viso tra le mani e prima che potesse dire o fare qualcosa lo baciò con passione.
« Sansa. » disse quando lei smise di baciarlo.
« Mi sei mancato tanto Jon. » anche lei gli era mancata particolarmente. Non seppe resistere e fecero l’amore sul letto.
Stava coricato accanto a lei sul letto, con la testa della rossa poggiata sul petto, quando sentì bussare alla porta. Sussultò e si alzò velocemente, seguito a ruota dalla giovane.
« Chi è? » domandò, cercando di sembrare calma.
« Sono Bran, sto cercando Jon. » il bastardo maledì mentalmente il fratellino e la sua insistenza. La ragazza aprì la porta leggermente, in modo da poter solo infilare la testa.
« Jon non è qua. » disse.
« Va bene. Se lo vedi digli che devo assolutamente palare con lui. » L’altra promise che glielo avrebbe riferito, poi chiuse la porta e si voltò verso Snow. Tirò un sospiro di sollievo, ma poi sul suo volto apparve un sorriso divertito che provocò una risata da parte del fratellastro.
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones / Vai alla pagina dell'autore: Vanessa1995