Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones
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Autore: _Giuls17_    08/10/2017    2 recensioni
[Storia ispirata alla settimana stagione del Trono di Spade, contiene Spoiler per chi non ha ancora visto la serie: c'è sempre qualcosa che vorremo vedere e che in realtà non accade, qualche scena che desideriamo o qualche parola che se detta ci riempirebbe il cuore di gioia, questa ff parte prorpio da questo.]
2:ma gli occhi di Jon Snow riuscivano ad arrivare al suo cuore e a trascinarla in luoghi che non conosceva...là dove il suo cuore di drago giaceva.
3: Li ho persi.
Li ho persi entrambi.
‹Se il Drago deve avere Tre teste ed io sono sola, Jon, allora vuol dire che un altro dei miei figli dovrà morire?-
5:-Tu mi appartieni Jon Snow.-
Genere: Fantasy, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Daenerys Targaryen, Drogon, Jon Snow, Tyrion Lannister
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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From this day to the last of my days
 
Jaime Lannister aveva avuto una sola certezza nella vita e quella certezza era stata Cersei Lannister.
Sua sorella gemella.
Per lei aveva fatto di tutto, le aveva dato il suo cuore, le aveva dato se stesso ed aveva ucciso per lei, complottato ed era tornato tutte le volte con la coda tra le gambe.
Tutte le volte ma quella volta era diverso.
Jaime guardò la sua spada e la mano dorata, si era abituato ormai a quella sensazione, alla mancanza della mano fantasma, alzò gli occhi verso il cielo ed osservò la nuova alba, anche se il freddo e la neve la rendevano quasi impercettibile, lui però ci riuscì e per un solo momento si beò di quella sensazione.
Cersei lo aveva dato per scontato, lo aveva lasciato andare quando lui ancora lottava per lei, ma anche lei, per i suoi gusti, per il suo modo di fare, aveva toccato il fondo e lui aveva deciso che non sarebbe caduto con lei; lo aveva fatto troppe volte ma adesso aveva capito che doveva qualcosa a se stesso, qualcosa di più di una scopata, qualcosa di più dell’ennesimo figlio pazzo.
Si doveva la vita, si doveva il rispetto e voleva sopravvivere.
Lei non aveva visto le sue stesse cose, chiusa nel palazzo, non aveva visto il drago nero incendiare e uccidere i suoi uomini, non aveva visto la morte in faccia, e anche se aveva visto il Non-Morto aveva comunque deciso di fare il doppio gioco, di prendersi gioco di tutti ancora una volta, nonostante stesse portando in grembo suo figlio aveva deciso di non combattere e di salvare il Trono di Spade.
Quella era stata la goccia che aveva fatto traboccare il vaso, quello era stato troppo anche per lui e per tutto quello che era stato costretto a subire.
E nell’esatto momento in cui aveva capito, le parole di Brienne erano balzate nella sua mente e aveva deciso.
 
Fanculo la lealtà.
 
Non era il cane di Cersei, né lo sarebbe stato, era suo fratello e il suo amante, ma ciò nonostante lo aveva tratto come niente e quello non l’avrebbe mai accettato.
Così aveva raggiunto la Regina dai capelli bianchi, aveva raggiunto il Nord, nonostante si fosse promesso di non metterci più piede, ed aveva trovato misericordia da chi lo avrebbe potuto uccidere con un alito di fuoco.
In fondo lo avevano chiamato Sterminatore di Re per un motivo, e Daenerys avrebbe avuto il diritto di ucciderlo e vendicare il padre, ma non lo aveva fatto, aveva accettato la sua spada e il suo giuramento e lo aveva accolto con se e in quel momento era riuscito a rivedere Rhaella nei suoi occhi, nei suoi gesti, nonostante ci fosse molto di Aerys in lei, riusciva sempre a domare la parte folle, a non cedere a quell’istinto primordiale e quello le faceva onore e quello riusciva a placare il suo senso del dovere, la necessità di rimediare a tutto il male che aveva fatto nella vita.
Daenerys sarebbe stata la Regina giusta per il Trono di Spade, e sua sorella si era sbagliata, per l’ennesima volta: non era una sadica, né folle come il padre, era una conquistatrice e non solo di terre ma anche di uomini e di rispetto.
Si era già conquistata la sua ammirazione in pochissimo tempo e conoscendosi sapeva che era davvero difficile.
 
Jaime si alzò, lasciando la fredda balconata per dirigersi verso l’interno del castello e non si meravigliò di trovarsi davanti Brienne di Tarth.
La prima volta che l’aveva vista aveva notato solo la sua bruttezza, l’aveva derisa per la sua spada e per il suo modo di fare, era stato cattivo e lei lo aveva disprezzato, ma tutte le volte che si erano visti e il cammino che avevano fatto assieme aveva cambiato Jaime nell’anima e quel cambiamento non era mai andato bene a Cersei.
Lui lo aveva capito.
-Fa freddo fuori.-
-Avevo bisogno di riflettere.- disse, guardandola e sorridendole brevemente.
-Ti sei pentito della tua scelta?-
Jaime ci pensò solo un secondo ma poi scosse la testa, non era pentito, era stranito e sorpreso, era confuso per tutto il caos ma adesso aveva un obiettivo e sapeva per certo che lo avrebbe rispettato.
-So che hai partecipato all’ultimo consiglio, fai passi da gigante.-
-Mi hanno voluto lì, sì ma non credevo che lo avrebbero davvero fatto… Perché tu non c’eri?-
-Lady Sansa ha preferito non partecipare e il mio compito è proteggerla.- gli ricordò, scortandolo dentro.
-Se non fosse stato per te non sarei qui adesso, Brienne e credo di doverti dire grazie.-
-Non mi devi niente Ser Jaime, l’ho fatto perché andava fatto. Troverai tuo fratello in una delle stanze della Fortezza Grande, la Regina non ha voluto metterlo nelle celle.-
-Parleremo dopo magari.- le disse prima di darle le spalle.
-Quando preferisce Ser Jaime.-
-Solo Jaime adesso, sono solo Jaime.- ribadì prima di lasciarla andare.
 
 
 
Jaime guardò con attenzione Daario Naharis, riconoscendolo subito come uno dei guerrieri della Regina, lo guardò con attenzione prima di chiedergli di lasciarlo entrare e senza troppe remore lui lo fece.
Dopo che si chiuse la porta alle spalle, fece qualche passo avanti e trovò suo fratello vicino alla finestra, lo sguardo perso nel vuoto, in quel momento Jaime pensò a tutte le volte che lo aveva accusato per la morte di Joffrey, a tutte le volte in cui era stato cattivo con lui, a tutte le volte che aveva lasciato Cersei giocare con lui.
Non era stato un buon fratello.
-Credevo che ti avrei già trovato ubriaco.-
-Mi hanno proibito il vino, fratello o sarei già così ubriaco da non riuscire a risponderti.-
-Tyrion…-
Jaime si lasciò cadere sulla sedia vicino alla finestra e si permise un secondo per osservarlo; era diverso ma lo aveva notato anche ad Approdo del Re, era più maturo, più sicuro di se, aveva quella luce negli occhi che solo poche volte aveva visto ma adesso quella luce si era appannata e sapeva che la colpa era stata di Cersei.
-Perché lo hai fatto? Perché le hai permesso di prendere il Trono?-
-Mi sono fatto fregare.- disse, guardandolo in faccia per la prima volta.
-Non ti credo.- disse scuotendola testa.
-L’ho capito subito che era incinta ma a questo punto credo che sia stata lei a farmelo capire, voleva che facessi il suo gioco ed io non ho fatto altro che pensare alla vita di quel bambino, volevo salvarlo Jaime e non avevo altro da offrire se non il Trono…
Non ho pensato a Daenerys, non ho pensato a cosa sarebbe successo se lei fosse sopravvissuta, non ho pensato a niente e mi sono lasciato fregare.-
-Anche lei è incinta.-
-Invece lei è stata maledettamente brava a non farmelo capire.- disse, con un sorriso amaro, -Le avevo promesso la mia lealtà, per sempre, non avevo altro da offrirle se non me stesso e lei si è fidata ciecamente di me, anche se sono state molte le volte in cui avrebbe preferito uccidermi, lei non ha mai dubitato ed adesso ho perso tutto.-
Jaime posò una mano sulla spalla del fratello e strinse con decisione, per farlo voltare.
-Se ha imparato a conoscerti almeno un po’ vorrà ascoltare le tue ragioni, vorrà di nuovo i tuoi consigli ma devi darle tempo, qualsiasi persona nelle sue condizioni lo pretenderebbe ed anche se non la conosco così bene posso dirti per certo che assomiglia a sua madre.-
-Chi lo avrebbe mai detto che proprio tu avresti fatto parte della sua guardia.-
-Già… Tyrion senti, a proposito di Daenerys devi, davvero, parlare prima che parta.-
-Dove intende andare? Oh ti prego non me lo dire… Intende attaccare la Compagnia Dorata.-
-Sì e Arya andrà ad uccidere Cersei.-
-E a te sta bene?-
-Perché mi fate tutti la stessa domanda?- chiese, infastidito.
-Perché tu la ami.- le fece notare semplicemente.
-Sì la amo, ed ha deciso di mettere a rischio la vita di nostro figlio per il potere, ha deciso ancora una volta senza di me, e non so se è davvero mio figlio.- ammise, guardando il fratello.
-Non ti è mai stata fedele, lo sai vero?-
-Sì, ma non lo volevo vedere.-
-Qua puoi trovare quello che stavi cercando.- gli disse Tyrion guardandolo negli occhi, -Puoi trovare quello che lei o nostro padre non ti hanno mai dato, Daenerys è una brava ragazza, i suoi eccessi di rabbia possono essere tenuti sotto controllo e sa essere diplomatica quando non ha i draghi vicino, e sarà davvero una brava Regina, spero davvero che possa farcela ad arrivare alla fine della guerra.-
-Devo dirti un’altra cosa e non ti piacerà.-
-Quale?-
-Bran ha detto… Ha visto il futuro e forse Daenerys Targaryen non sopravvivrà a tutto questo.-
 
***
 
Sansa era stata informata delle ultime novità che erano state dette al consiglio ed ancora non sapeva per quale era più sconvolta e preoccupata.
Daenerys era incinta e forse quello sarebbe stato il minor problema, ma il figlio era di Jon e loro erano parenti, anche se ancora la notizia non si era diffusa come aveva immaginato ma presto si sarebbe saputo e in quel momento ci sarebbe stato solo il caos.
Però quelle non erano state le uniche notizie che aveva avuto, Bran aveva detto che Dany non sarebbe sopravvissuta alla guerra o meglio che il suo futuro era incerto e lei ne sapeva qualcosa di futuri incerti e questo le metteva paura.
Paura perché anche se non la conosceva bene, vedeva il sentimento che la legava a Jon e in qualche modo ne era invidiosa, anche lei avrebbe voluto qualcuno che la guardasse in quel modo, qualcuno che si preoccupasse della sua vita, qualcuno che le facesse battere il cuore così forte da farglielo scoppiare, ma non aveva ancora trovato quella persona e forse non l’avrebbe mai trovata.
Anche se in quel momento non era quello il suo problema principale, Daenerys voleva andare a combattere da sola, nonostante fosse incinta, voleva che lasciassero Grande Inverno per andare altrove. Ma dov’era questo altrove? Dov’era il posto davvero sicuro che stavano cercando?
Quella era la parte peggiore, non sapere, non conoscere la fine della guerra, non poter prevedere il destino come faceva Bran, ma affidarsi semplicemente all’ignoto, Sansa lo aveva fatto troppe volte e conosceva altrettanto bene le conseguenze di quelle scelte e si era ripromessa che mai sarebbe successo di nuovo.
-Cosa ti preoccupa uccelletto?-
La mano di Sandor le sfiorò i capelli ma quando lei si girò era già al suo posto, come se non si fosse mai mossa ma lei era certa di averla percepita, di averlo sentito e la pelle d’oca ne era un ottima conseguenza.
-Non sono sicura che il piano della Regina funzionerà.-
-Tu hai un piano migliore?-
-Non voglio lasciare Grande Inverno al Re della Notte, non dopo tutto quello che ho passato per riprendermela.-
-Dimmi una cosa, Sansa.- Sandor le prese il polso e la fece girare verso di lui, lei si rispecchiò immediatamente negli occhi dell’uomo che per tanto tempo aveva odiato, e vi trovò qualcosa di nuovo, un sentimento nascosto ma pronto ad affiorare in qualsiasi momento ed era tutto per lei.
-Credi che questo castello ti servirà a qualcosa quando sarai morta? Non penso proprio, ai fottuti morti non interessa governare un castello o essere qualche Lady, interessa solo uccidere e se tu ti farai uccidere non avrà più senso tutto quello che hai fatto per riprenderti Grande Inverno.-
Sansa rimase in silenzio non riuscendo a credere che uno come Sandor fosse arrivato a quel tipo di ragionamento, effettivamente da morta casa sua non le sarebbe servita più a niente, da morta sarebbe stata come tutti gli altri, e avrebbe perso tutto.
-Io però non permetterò che tu ti faccia uccidere per questo posto, a costo di caricarti su un cazzo di cavallo e di portarti via con la forza, non ti lascerò più indietro Sansa, non farò lo stesso errore che ho fatto ad Approdo del Re.-
Sandor le teneva ancora il polso ma senza farle male e stavolta vide nei suoi occhi la rabbia sopita per quello che era successo quella notte, per non averlo seguito, per essersi separati e per tutto quello che era successo dopo e che forse lui aveva saputo, in un modo o nell’altro.
Sansa si sporse verso di lui, mettendosi sulle punte, notando per la prima volta quanto fosse bassa rispetto all’uomo che non voleva essere chiamato Ser ma che era il più onorevole e coraggioso tra tutti, e appoggiò le sue labbra alle sue, un casto bacio che però le fece battere il cuore a mille ed ebbe la sensazione che sarebbe scoppiato a breve.
 
Forse un uomo c’è per me, forse esiste l’uomo che mi ha fatto battere il cuore e che mi proteggerà a prescindere da tutto e tutti.
Solo che non immaginavo fosse Sandor Clegane ma tutto sommato è stato l’unico che si è sempre interessato a me, l’unico che mi abbia protetto e che mi avrebbe salvato se solo non fossi stata cocciuta e stupida.
 
Lentamente si staccò dalle sue labbra, e lo guardò negli occhi. I suoi occhi erano aperti ma la rabbia era svanita e quel sentimento era affiorato in superfice ed era tutto per lei, percepì la mano del Mastino che le teneva il polso, poggiarsi sulla sua schiena, lentamente, come se ogni gesto fosse misurato, programmato.
Lei sorrise e quando tornò alla sua normale statura, osservò la sua faccia dal basso all’alto e non ebbe paura di ammettere che era davvero un bell’uomo, nonostante la parte sfregiata, i suoi lineamenti erano duri, ma anche piacevoli, il fisico impostato e non si sorprese di chiedersi come fosse sotto tutti quei vestiti.
Arrossì leggermente e distolse lo sguardo, lui però lo catturò di nuovo in un semplice gesto.
-Uccelletto e questo per cos’era?-
-Pe tutto Sandor e per molto di più.- ammise, semplicemente.
-Tu non vuoi veramente uno come me.- disse, scuotendo la testa.
-Tu non sai cosa voglio io.- rispose, sfacciata, alzò la mano e gliela passò lungo la guancia rovinata, lui chiuse gli occhi come per bearsi di quel momento ma percepì il dolore nella sua espressione, forse nessuno lo aveva mai toccato in quel modo.
-Non ho paura di te, ho conosciuto cani peggiori e di quelli ho avuto paura, ma come potrei averne se il tuo solo interesse è proteggermi? Stavolta non intendo dubitare, ti affido la mia vita e so che ne avrai cura.- disse, ritirando la mano.
Lui la strinse forte sulla schiena facendola aderire ancora di più e Sansa per un secondo credette di perdere i sensi, non aveva mai provato nulla del genere, non aveva mai sentito il suo cuore così carico, così vero, così vivo e ne ebbe quasi paura.
-Non permetterò che ti accada niente.- le sussurrò molto vicino al suo viso.
-Lo so Sandor, lo so.- sussurrò anche lei, lasciandosi cullare da quel momento e per la prima volta Sansa riuscì a dimenticarsi di tutti i problemi che l’affiggevano.
 
***
 
Daenerys aveva già indossato un abito da sposa, ma non aveva provato niente in quel momento.
Solo la paura di ciò che sarebbe successo dopo.
Solo paura.
 
Se mi guardo indietro sono perduta.
 
Aveva indossato il suo abito, e non si era sentita bella, né desiderabile, né una moglie, ma solo una merce di scambio.
Si era seduta di fronte al Khalasar, ed aveva assistito alla cerimonia, aveva visto le donne stuprate e gli uomini uccisi, e non aveva provato niente se non paura.
 
Se mi guardo indietro sono perduta.
 
Aveva ricevuto doni e regali, tra le quali le sue uova di drago, aveva sentito suo fratello lamentarsi e tenere la mano sulla spada ed aveva avuto paura di ciò che avrebbe fatto se non fosse stato accontentato.
 
“Se ti guardi indietro sei perduta.”
 
Si era alzata e aveva seguito Drogo vicino alla cavalla bianca che le aveva donato, l’aveva alzata come se non pesasse niente ed aveva sentito la mano del fratello stringerle la gamba e sussurrarle di aprire le gambe al momento giusto e lì non aveva provato niente, neanche la paura.
 
“Se ci guardiamo indietro saremo perdute.”
 
Aveva fatto come aveva detto quando Drogo l’aveva spogliata, quando l’aveva piegata e l’aveva stuprata il giorno delle sue nozze.
Solo dopo si era concessa di avere paura, ricordava di aver sentito il proprio cuore spezzarsi ad ogni secondo, ad ogni minuto, ma poi aveva preso quella paura e l’aveva mandata giù, dove non le avrebbe fatto male, e dove non l’avrebbe spezzata, c’era riuscita per un po’ di tempo, ma quando aveva ucciso suo marito quella paura era tornata e l’aveva consumata come una fiaccola.
Poi si era ripromessa che non si sarebbe più guardata indietro o sarebbe stata la sua fine e c’era riuscita, fino a quel momento, fino a quel momento non aveva più pensato al passato, a ciò che era successo ma adesso, tutto era diverso, stava guardando la sua immagine attraverso lo specchio e si trovò meravigliosa con quell’abito bianco che aveva trovato lei stessa.
Non aveva paura, quella volta era diverso, quella volta il suo cuore non si sarebbe spezzato.
Dany osservò la raffinatezza del tessuto, nonostante fosse inverno l’abito era stranamente allegro, non era rivestito di lana pesante, ma il bianco del tessuto era comunque caldo e l’avvolgeva con delicatezza, e si sposava perfettamente al bianco dei suoi capelli.
Il vestito assomigliava ad uno di quelli che aveva indossato a Meereen, ed era anche totalmente diverso dall’abito che aveva scelto per le nozze che non erano durante neanche un giorno; aveva una leggera scollatura in mezzo ai suoi seni ed anche la schiena era scoperta, ma la pelliccia avrebbe coperto il tutto, il tessuto ricadeva morbido sui fianchi ed era ricco di ricami difficili da comprendere, le maniche erano lunghe per coprirla dal freddo pungente.
 
Si concesse un’ultima occhiata prima di lasciare la stanza, appena fuori dalla stanza trovò sia Ser Jorah che Daario, ad aspettarla e condurla dal suo amato.
-Sei bellissima, Maestà.- le sussurrò l’Andalo, nonostante il viso fosse triste, cercò lo stesso di dire qualcosa che la rendesse felice.
Dany allungò le mani e strinse le sue e gli sorrise, voleva bene al suo orso e non lo avrebbe mai lasciato andare ma non lo amava in quel senso.
-Non ti ho mai visto così bella e così sicura di una delle tue scelte.- Daario le parlò con calma e sincerità, -Una volta credevo che essere il tuo amante sarebbe stato facile anche se avessi sposato un altro, adesso guardandoti so che sarebbe stato difficile. Lo ami e lui ama te. Sono felice per te, Daenerys.-
La ragazza gli passò una mano sul viso e sorrise non riuscendo a trattenere l’emozione che stava provando in quel momento, non c’era nessuno ad obbligarla a fare quello che stava facendo, nessuno che le avrebbe detto di aprire le gambe, nessuno che l’avrebbe stuprata, c’era solo lei e c’era Jon, c’erano loro e la bambina che stavano aspettando.
Si toccò la pancia, leggermente più evidente di qualche giorno prima e percepì una lacrima scenderle lungo il viso.
 
Se mi guardo indietro sono perduta.
 
Jon l’aspettava davanti all’Albero-Cuore nel parco degli Dei, accanto a lui c’era Spettro, fedele compagno che non l’avrebbe mai abbandonato, Dany si fermò poco distante e si concesse un secondo per osservarlo.
I suoi vestiti erano neri, come la notte e come l’ordine che aveva rappresentato, lo stemma del Metalupo era stato cucito sul petto ed accanto anche quello dei Targaryen, ed in quel momento il suo cuore fece una capriola, e le sarebbe tanto piaciuto cadere a terra e piangere ma non lo fece, nonostante percepisse le ginocchia deboli e molli, si mantenne dritta, e sicura di se, cercando di controllare quelle emozioni che conosceva così bene.
Jon aveva accettato la sua famiglia, era un lupo ed era anche un drago, era la loro unione e non ne avrebbe mai rinnegato l’importanza, era troppo attaccato a certi valori per lasciarli andare e lei si rese conto di amarlo anche per quello.
Lentamente s’avvicinò a lui e nel farlo guardò le persone che erano state chiamate ad assistere a quel momento: Arya e Gendry si trovavano nella parte più distanziata nel gruppo, ma la piccola Stark per la prima volta stava sorridendo, e in qualche modo seppe per certo che era felice per Jon.
Bran sedeva sulla destra, le mani in grembo e lo sguardo perso su di loro mentre Sansa si trovava vicino a Jon, era sempre vicina a lui nei momenti importanti e nonostante tutto era riuscita a capire dalla sua espressione che quell’unione non la rendeva particolarmente felice, alle sue spalle il Mastino e Brienne l’osservavano in silenzio.
Jaime Lannister invece aveva avuto il compito di scortare Tyrion, nonostante non avesse ancora deciso il da farsi e nonostante si sentisse tremendamente ferita per la sua scelta non era riuscita ad essere altrettanto rigida in quella decisione, lo voleva con lei, voleva che lui assistesse a quel momento, e che la vedesse un’ultima volta prima della sua partenza all’indomani.
Gli sorrise brevemente ma posò il suo sguardo su Jon, che le prese la mano quando gli fu vicino e la guardò negli occhi, erano la sua casa e lo sarebbero sempre stati, dentro di loro si celava l’amore che li legava e la speranza di una vita assieme, si celavano le promesse e le parole non dette, le scelte che avevano preso e quelle difficili che avrebbero ancora dovuto prendere.
Ma erano suoi.
Lui le apparteneva come lei apparteneva a lui e si rese conto che in fin dei conti c’era un Targaryen con lei, c’era un pezzo della sua famiglia, di quella famiglia che aveva tanto amato quanto odiato nel corso della sua vita.
 
-E al cospetto dei Sette Dei io mi trovo qui, a consacrare quest’unione legando queste due anime devote per l’eternità.-
In quel momento il Septon intrecciò tra le loro mani un nastro bianco, segno di quell’unione, indissolubile come il loro amore.
-Ora guardatevi negli occhi e pronunciate il giuramento.-
Lentamente si girarono di nuovo e si ritrovarono uno di fronte all’altro, il viso di Jon era rilassato, il labbro era piegato in un sorriso e gli occhi erano pieni di luce, riuscì a specchiarsi in quegli occhi e vi lesse la sua espressione, era emozionata più di lui ma in qualche modo i suoi occhi violetti riuscivano a nascondere certe cose.
-Padre. Fabbro. Guerriero.- recitarono assieme,- Madre. Fanciulla. Vecchia. Sconosciuto.
Io sono sua.
E lei è mia.
Da questo giorno fino all’ultimo dei miei giorni.-
Jon staccò dal collo l’anello che Daenerys gli aveva dato la prima sera che avevano passato assieme e glielo porse, mentre prese dalla sua tasca un altro anello, dove i simboli delle due case erano stati fusi in unico pezzo, a rappresentare le due parti di Jon, Stark e Targaryen in un’unica persona.
Dany sorrise, liberò l’anello dal laccio che lo aveva tenuto al sicuro e lo fece scorrere al dito di Jon, il suo anello di famiglia gli donava parecchio ma non riuscì a trattenere l’emozione quando fu lui invece a metterle l’anello al dito.
Le sue guance si bagnarono di lacrime che lui asciugò velocemente, per poi baciarla davanti a tutti, era diventata sua moglie e in qualche modo questo gli dava il diritto di farlo.
Dopo che si furono separati, Daenerys lasciò andare l’ansia e la paura che aveva trattenuto per tutto quel tempo, credeva che non avrebbe provato le stesse cose di quella volta ed invece le aveva provate, più amplificate, più letali.
Perché stavolta se avesse perso, si sarebbe spezzata, avrebbe perso tutto e non voleva perdere Jon, non voleva perdere la loro bambina, non voleva perdere la speranza di trascorrere la vita con lui, avrebbe tanto voluto che il suo futuro fosse certo, che fosse sicuro, ma non lo era.
 
Se mi guardo indietro sono perduta, e se mi guardo avanti?
Sono perduta comunque.



∞Angolo Autrice: Chiedo veramente scusa per il ritardo!! Ho soltato una settimana e sono mortificata ma ho dovuto sostenere un'esame ed organizzare le cose per il tirocinio, quindi mi sono ritrovata con pochissimo tempo e senza alcuna possibilità di riguardare il capitolo !!
Spero di farmi perdonare con questo aggiornamento :D
Finalmente si sono sposati, la cerimonia è stata breve ma spero che i sentimenti di Dany siano stati davvero intensi...! Credeva che sarebbe stato diverso quella volta, in fondo si sta sposando per amore ma è proprio per questo che la posta in gioco è molto più alta! Può perdere molto di più ed era un "rischio" che non aveva considerato prima.
Sansa invece prende una decisione e concede al Mastino una possibilità, in fondo anche lei merita un pò di felicità!
Mentre Jaime sta cercando la redenzione che per molto tempo Cersei gli aveva negato!
Ovviamente la storia è ancora in corso e ci sono un bel pò di cose da dire e un pò di cose da vedere, insomma, Dany e Jon devono ancora concludere una guerra e vincerla(?!), quindi vi lascio e spero davvero che continuiate a seguirmi <3 grazie davvero a tutti voi che siete sempre qui a sostenermi !!

Spoiler:

Estranei

*


-Voglio che tu ritorni da me, a qualsiasi costo, hai capito?-
-Si ho capito, Jon.-
-Ti amo Daenerys e se non mantieni quella promessa, io…-
-Ho promesso.- gli aveva sussurrato sulle labbra, -Ti amo.-

*

Il colpo, per quanto preciso le fece perdere l’equilibrio e sbilanciandosi perse la presa su Drogon, percepì il vento sferzarle i capelli e l’armatura la portava giù sempre più velocemente, provò a guardare sotto di sé e il mare in fiamme le fece venire un brivido lungo la schiena, ma prima che il suo mondo si fece buio udì suo figlio ringhiare con tutto il fiato che aveva in gola
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