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Autore: hypermuse    10/10/2017    1 recensioni
Il biondo si sdraiò nell'altro letto e, con le mani dietro la nuca, iniziò a fissare il soffitto. Da una tasca tirò fuori un accendino ed un pacchetto di sigarette, ne accese una e la offrì a Matt. Lui era di spalle e non poteva vederlo, non voleva. Non gli rispose e Dom ritrasse la mano come niente fosse.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I

Pochi giorni prima

« Matt, stasera vieni da me? Ci sono anche Chris e Tom »

« Sai già la risposta :) »

« Ottimo! Ho in mente qualcosa da fare quest'estate e non vedo l'ora di dirvelo »

« Intanto potresti dirlo a me.. »

« Niente spoiler »

« Ma sono il tuo migliore amico :( »

« Mi dispiace Bells, stavolta non faccio nessuna eccezione »

« Dom, questa me la paghi »

« Ti aspetto ;) »

- Matthew smettila di stare attaccato a quel telefono, non avrai mica intenzione di passare tutta l'estate così?

- No mamma, parlavo con Dom. Ha detto che stasera ci proporrà qualcosa da fare

- Sono d'accordo su qualsiasi cosa purché comporti stare all'aperto, o perlomeno non chiusi da qualche parte a fare chissà cosa..

- Saresti disposta a mandarmi anche in Alaska? - replicò con un sorriso sghembo.

- Matthew hai capito perfettamente cosa intendo e poi sei più che maggiorenne, però adesso smettila di poltrire su quel divano e vai a fare qualcosa di produttivo

- Ai suoi ordini - Matt si alzò dal divano pronto a fiondarsi in camera per prendere la sua chitarra, ma la madre lo fermò subito con uno sguardo misto tra l'autorevole e il dolce.

- Per esempio potresti aiutarmi a sistemare il giardino ed annaffiare i fiori, in questa casa non mi aiuta mai nessuno, apprezzerei un po' di collaborazione

- Va bene mamma, spero solo che non ci vorrà molto perché avrei delle cose da fare

- Possibile che vi annoiate sempre e quando vi chiedo una mano improvvisamente avete qualcosa da fare? Non mi piace neanche un po' questa cosa, per non parlare di Paul che passa più tempo a dormire che a parlare con noi - sbuffò.

- Beh adesso ti sto aiutando.. quindi possiamo prendere il necessario e andare - Matt sorrise amorevolmente sotto lo sguardo infastidito della madre per poi andare a cercare il più in fretta possibile un annaffiatoio.

Una volta in giardino Matt annaffiò le piantine sotto la finestra della cucina canticchiando alcuni versi di una canzone che stava scrivendo. Sua madre, invece, era tutta intenta a togliere delle erbacce da vicino lo steccato quando alcune gocce iniziarono a caderle in testa con sempre più frequenza, fino a costringere i due a rientrare dentro casa con i vestiti umidi.

- Non è possibile che per una volta che decido di fare pulizia fuori debba piovere, per giunta quella rara volta in cui uno di voi si è offerto di aiutarmi! Qualcuno sta complottando contro di me - asserì la donna passandosi una mano sulla fronte.

- Se vuoi possiamo continuare domani

- Che bravo figlio! - Matt si avvicinò alla madre per ridarle gli attrezzi, ma tutto ciò che ottenne in cambio fu un abbraccio talmente stretto da farlo tossire.

- Come sei delicato.. dovresti mangiare un po' di più Matthew

- Mangio già a sufficienza

- Dovresti prendere esempio da Chris

- Sono a posto così mamma, adesso devo andare - Matt sgusciò via dalla morsa che lo intrappolava e salì le scale fino alla sua camera, chiudendosi dentro.

Prese la chitarra ed il quadernino dove scriveva frasi sparse da unire in un secondo momento e, sedutosi sul letto, appuntò qualche accordo e un'altra frase:

It's happening soon, it's happening soon
Its scent has been blowing in my direction.

Negli ultimi giorni si era sentito piuttosto strano e pieno di ispirazione, con la moltitudine di tempo libero che aveva si era messo a riflettere su alcune cose, tra cui il rapporto che aveva con Dom.
Le persone spesso non capivano cosa ci fosse tra di loro o non sapevano come definire il loro rapporto che a molti risultava pieno di equivoci.
Erano anni che si conoscevano e fra loro c'era stato fin da subito un legame forte che andava oltre la semplice amicizia, tutti e due lo sapevano, ma nessuno aveva avuto il coraggio di oltrepassare il limite per vedere come fosse. In un certo periodo erano stati a stretto contatto per molto tempo ed inevitabilmente si era creato un clima insolito, entrambi se n'erano accorti, ma non avevano avuto il coraggio di parlarne. Successivamente la situazione era tornata normale, ma Matt in cuor suo sentiva che qualcosa era cambiato. Passava le giornate ad abbozzare delle canzoni per cercare di capire come si sentisse veramente.

Fissò per qualche altro istante il quaderno mordicchiando il tappo della penna, poi tornò alla realtà e guardò l'orologio sulla parete.

- Devo sbrigarmi, sono già in ritardo! - disse tra sé e sé rimettendo a posto. Corse in bagno e in un lampo si fece la doccia, ritrovandosi di nuovo dubbioso di fronte all'armadio. Passò in rassegna tutti i pantaloni e tutte le magliette in cerca dell'abbinamento più adatto e ciò lo stupì, non era da lui badare più di tanto ai vestiti. Nell'indecisione più totale e nell'ansia crescente che la lancetta dell'orologio gli metteva, optò per una maglietta bianca ed un paio di pantaloni blu con una cintura a strisce bianche e nere e lasciò, come sempre, i capelli spettinati.
Scese di corsa le scale e salutò la madre con un bacio sulla guancia prendendo le chiavi della macchina

- Mi raccomando, vai piano

- Come sempre 

- Ti sei messo il profumo?

- N-no mamma..

- Non portarmi a casa nessuno!

- Ma sto andando da Dom, chi vuoi che ti porti a casa? - rispose leggermente infastidito.

- Non voglio ritrovarmi nel giardino i tuoi amici alle quattro del mattino che fanno chissà cosa vicino ai miei fiori

- Stai tranquilla, non accadrà niente del genere

- Sarà meglio per te!

Matt uscì a passo svelto, raggiungendo la macchina parcheggiata davanti casa. Nonostante lui e Dom abitassero a pochi isolati di distanza, Matt preferiva il percorso più comodo e veloce. All'incirca tre minuti dopo era già davanti casa del biondo, parcheggiando notò che gli altri erano già arrivati perciò fece il più in fretta possibile per non aumentare ulteriormente il suo ritardo. Suonò il campanello e pochi istanti dopo la porta venne aperta da Tom

- Ragazzi è arrivato Bellamy, il solito ritardatario - annunciò con una smorfia.

- Ecco il portinaio! Ogni volta diventi sempre più affabile, non so fino a che punto sia lontanto dal limite dell'inquietante 

- Solo per te Bellamy, lo sai che sei il mio amore segreto. - ammiccò. - Sento con piacere che ti sei anche messo una quantità industriale di profumo che non servirà assolutamente a niente se non ad intossicarci tutti quanti. Lo sai che non dobbiamo andare da nessuna parte stasera, vero?

- Sì, volevo solo fare colpo su di te - ricambiò il gesto ammiccando giocosamente.

- Sai che non è necessario, ma lo apprezzo - Tom rispose con un sorrisetto, aprendo di più la porta per far entrare Matt, una volta dentro raggiunsero gli altri nel salotto.

- Hey Matt, ma quanto profumo hai messo? Si sente dappertutto

- A me piace! - Dom sbucò dalla porta della cucina con delle bottiglie di birra in mano, si allontanò facendo segno agli altri di seguirlo. - Andiamo nella mia stanza, staremo più comodi e tranquilli

- Chris, alza il culo dal divano invece di pensare al mio profumo - rispose tirandogli una schicchera sull'orecchio.

- Bells non c'è bisogno che ti agiti, lo so che non puoi fare a meno della mia protezione

Uno dietro l'altro entrarono nella stanza buttandosi sulla prima cosa morbida a disposizione, Dom distribuì le bottiglie e raggiunse Matt sul letto.

- Mi piace - Dom si avvicinò di più a Matt, inalando il profumo che emanava ovunque.

- Grazie Dom - Matt arrossì leggermente ed abbassò subito la testa, concentrò lo sguardo sulla bottiglia che aveva in mano.

- Smettetela di bisbigliare voi due e rendeteci partecipi

- Infatti e poi non è giusto che voi due abbiate sempre il letto! - si lamentò Tom.

- Casa mia, regole mie 

- Cosa devo fare per prendere il posto di Bellamy?

- C'è una graduatoria - rispose il biondo.

- In cui c'è solo lui però, questa non è democrazia Dom

- Questa è Domcrazia, per cui si fa tutto quello che dico io

- Finché siamo qui dentro, fuori puoi scordartelo

- Concordo con Chris

- Io posso stare sul letto perché siamo anche in Mattcrazia e non solo qua dentro

- Nessuno ti ha eletto capobanda, lo hai fatto da solo

- Il più nano mette a tacere tutti, questo sì che è il mio uomo - ammiccò Tom.

- Non sono basso!

- Tom, dacci un taglio con queste smancerie o mi costringi a toglierti la birra

- No, ti prego!

Dom posò la bottiglia per terra e ripassò mentalmente tutto il discorso che si era preparato. Nella sua testa tutto filava ed era convincente.

- Ora, se Tom la smette di corteggiare ridicolmente Matt, avrei due cose da dirvi

- Sì, ho finito. Spara! - tutta l'attenzione si concentrò su Dom, proprio come lui aveva programmato. Dopo essersi schiarito la voce, trattenne il respiro per qualche secondo in modo da creare più enfasi.

- Prima cosa per ordine di importanza, l'idea di cui vi parlavo.. che ne dite di andare in campeggio? Conosco un posto dove c'è un lago bellissimo, sarebbe il posto perfetto!

- Questa sarebbe l'idea che hai tenuto segreta fino ad ora?

- Non sarebbe proprio un campeggio se vogliamo dirla tutta, ci sono delle casette fatte in legno intorno a questo lago e la gente ci va perché è figo, si trova appena fuori città.. - per qualche istante Dom smise di parlare ed osservò speranzoso le facce dei suoi amici.
- Certo mi aspettavo delle reazioni meno contenute, ma non si può avere tutto dalla vita quindi.. Ho già prenotato e voi verrete perché so che non avete di meglio da fare. Brutta notizia: era rimasta solo una casa tra quelle più piccole quindi dovremo stringerci e condividere la stanza a coppie

- Fantastico... proprio non vedevo l'ora di dormire appiccicato ad uno di voi

- Chris, non starai nella stessa stanza di uno sconosciuto. Ci conosciamo da tanto tempo perciò le tue lamentele non sono giustificate

- Quando partiamo e quanto stiamo?

- Dopodomani e dieci giorni

- Dopodomani?! Quanto aspettavi a dirlo? Non potevi scomodarti prima, magari avrai anche pensato di farcelo sapere la mattina stessa?!

- Tu sei completamente andato - affermò Tom, alzando le spalle.

- Vuoi aumentare il carico Matt? Manchi solo tu -  Dom buttò le parole senza pensare, aveva considerato un margine di insuccesso.

- Per me va bene - sussurrò, giocando con i lacci di una scarpa.

- Ti asseconderebbe anche a buttarsi sotto un treno, se solo glielo chiedessi - sussurrò Chris, ormai rassegnato.

- Finalmente qualcuno che mi dà una soddisfazione! Ora capite perché il posto sul letto è il suo? - lanciò uno sguardo agli altri due per stuzzicarli, ma non gli diede modo di controbattere perché continuò il suo discorso veloce come un treno. A volte gli altri tre ci mettevano qualche attimo a capire cosa avesse appena detto a causa della moltitudine di parole che sparava a raffica, torturando le sue povere corde vocali.
- Ora passiamo alla seconda notizia - si fermò di nuovo per vedere se lo stessero seguendo, ad un cenno di Chris continuò. - Sto frequentando una ragazza e molto probabilmente ci metteremo insieme. Era da un po' che volevo dirvelo, ma non trovavo il momento giusto, quindi ho pensato che visto che dovevo dirvi della mia fantastica idea potevo unire anche quest'altra notizia

Chris e Tom si congratularono con lui, dandogli delle forti pacche sulla schiena e non facendo mancare delle battutine per cercare di metterlo in imbarazzo.
Al contrario, Matt si era rabbuiato ed era l'unico a non aver detto ancora niente. Nella sua mente il comportamento dell'amico era ambiguo ed illogico o forse era lui a permettere alla sua mente di vagare troppo. 
Cercò di fare il sorriso più sincero che gli potesse riuscire in quel momento ed il risultato fu pessimo, Chris se ne accorse e se lo appuntò mentalmente.

- Congratulazioni Dom, sono felice per te. 

Soltanto in quel momento Matt si rese conto di quanto quella frase fosse una forzatura. Cercò comunque di rimettere insieme tutto se stesso per salvare il salvabile, non voleva rovinare quel momento solo per un suo dissidio interiore. Appoggiò il braccio sulla spalla di Dom per farsi coraggio a non crollare, cercò di rendere più credibile quella messa in scena.
Spostò lo sguardo su Chris e realizzò di essere stato beccato, l'amico lo stava guardando come per dire "questa non me la bevo". A quanto pareva gli altri due non se n'erano accorti perché erano troppo intenti a punzecchiarsi a vicenda.
Tirò un sospiro di sollievo, dopotutto non aveva fatto questo grande danno come aveva immaginato.

- Io sono Dommie lo sciupa femmine, guardatemi! Sto per mettermi insieme ad una e non ho pensato che dovrò dire addio alla pacchia

- Io sono Tommy l'amico delle videocamere, guardatemi! La mia casa è piena di videocamere per filmare le gesta del mio amico Dom, che per inciso è un gran figo

- Ecco che cominciano a litigare come due ragazzine - le lamentele di Chris non arrivarono nemmeno alle orecchie dei diretti interessati che continuavano a lanciarsi frecciatine.
Solo Matt sentì e mugolò qualcosa uscendo dalla stanza, Chris abbozzò una frase per avvertire gli altri due e si diresse alla porta. Guardò in tutte le direzioni per vedere dove fosse andato l'amico e vide la sua ombra alla fine del corridoio in direzione del bagno. Lo chiamò e lo raggiunse costringendolo a girarsi. Aveva gli occhi lucidi, ma non c'era nessuna lacrima sul suo viso, non ancora.

- Matt, ti senti bene? C'è qualcosa che non va? - chiese apprensivo.

- Sto bene, stavo solo andando in bagno. Tu che fai?

- Sei sicuro? - tentennò, non voleva obbligarlo a dire una cosa che in quel momento non avrebbe detto neanche sotto la peggiore delle torture, quello non era il momento più adatto. Aveva percepito che qualcosa non andava e sapeva anche di non dover spingere troppo su quel tasto.
- Io stavo andando a prendere un'altra birra, la vuoi anche tu?

- No grazie, sennò mi tocca tornare a piedi

- Giusto, ottima osservazione non c'avevo pensato.. vado - gli lanciò uno sguardo preoccupato per fargli intendere che nel caso ne avesse avuto bisogno lui sarebbe stato lì in qualsiasi momento pronto ad ascoltarlo, gli rivolse un sorriso prima di dirigersi verso la cucina.

Poco più tardi con una scusa banale Matt se ne andò, cercò in tutti i modi di far calare il sipario sui suoi sentimenti, facendo passare tutto per semplice stanchezza.
Una volta chiuso nella sua camera, sotto le coperte, capì quanto fosse fragile in quel momento e realizzò che quei giorni di vacanza con i suoi amici non sarebbero passati nello stesso modo delle volte precedenti.

  
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