Ringrazio anche solo chi legge.
Un dolce bacio
Luchia cadde in ginocchio sulla
sabbia, mugolando di dolore,
si volṭ e vide la propria caviglia gonfia.
< Non sono abituata a
camminare come un’umana > penṣ.
Kaito si pieg̣ in avanti e
la prese in braccio, la giovane
arrosś. I suoi lunghi codini biondi le ondeggiarono ai lati
del viso.
“Sono
un’imbranata” gemette la giovane.
“Ti
porto a casa, va
bene? Non puoi camminare coś” disse Kaito
gentilmente.
< Come vorrei potergli dire
chi sono, che il destino ha
voluto unirci sin da quando eravamo piccoli > penṣ
Luchia, annuendo.
Kaito le poṣ un bacio a
fior di labbra.
“Me ne occupo io”
la rassicuṛ.
[106].