Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: Soul Mancini    16/10/2017    2 recensioni
Questa è la storia di un gruppo di ragazzi molto diversi tra loro, ma uniti da una grande amicizia.
Insieme, sotto il sole californiano, combineranno follie, si lanceranno sfide, si aiuteranno e si confronteranno. Tra intrecci amorosi impossibili, avventure sempre nuove e appassionanti e accese discussioni, i ragazzi vi terranno compagnia e vi coinvolgeranno in un anno scolastico pieno di colpi di scena ed emozioni.
♥ NOTE:
Ciao! Ho iniziato a scrivere questa storia tempo fa, spero che vi piaccia! Vi avviso già da ora che i primi capitoli sono stati scritti quando avevo undici/dodici anni e non li ho voluti modificare, quindi sono un granché, ma spero che la trama possa piacervi e incuriosirvi lo stesso! ;)
Se vi va, fatemi sapere cosa ne pensate, accetterò di buon grado anche le critiche!
Buona lettura! :3
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
ReggaeFamily

Capitolo 43



Grace correva e correva, senza sosta, da un tempo indefinito. Purtroppo era sempre stata una persona piuttosto sedentaria e il suo corpo non avrebbe retto ancora per molto la fatica.

Le lacrime non smettevano di scorrere sul suo viso, mentre lei si malediceva senza sosta. Ma cosa aveva combinato? Perché si era comportata in quel modo, al posto di inventare una scusa sul momento con Ben?

Avrebbe dovuto darsi una mossa, scappare su per le scale, fare finta di niente; e se Ben l'avesse vista in lacrime, avrebbe potuto mentirgli.

Invece aveva lasciato che il panico prendesse il sopravvento e le impedisse di muoversi, di parlare, di ragionare lucidamente.

E ora il ragazzo che le piaceva la prendeva per pazza.

Inoltre non avrebbe potuto evitarlo per sempre: lui le avrebbe presto chiesto spiegazioni. E lei cosa avrebbe potuto rispondergli?

La sola idea di potergli rivelare la verità la faceva star male.

Esausta, decise che non era il caso di darsi ancora a una fuga insensata e inutile. Fuggiva via dal tremendo sbaglio che aveva commesso, ma le conseguenze le sarebbero presto state sbattute in faccia senza pietà.

Si fermò nella pineta, si sostenne al robusto tronco di un albero e prese a respirare profondamente per riprendere fiato.

Sentiva il sudore che le si imprimeva ovunque, sulla pelle e nei vestiti.

L'aria fresca asciugava con indifferenza i suoi occhi ancora umidi, senza badare alle emozioni che quelle lacrime racchiudevano.

Forse meritava semplicemente tutto ciò. Forse la sua vita intera, e non solo quella giornata, era uno sbaglio.


Ben era disperato. Nonostante non avesse capito ancora quale fosse il motivo della reazione di Grace, si sentiva inspiegabilmente in colpa. Non avrebbe dovuto permetterle di correre via, avrebbe dovuto trattenerla.

E ora aveva un unico obiettivo: trovarla. Non gli importava quanto tempo ci avrebbe impiegato.

Quando ormai stava per perdere le speranze, avvistò una figura familiare, avvolta in abiti neri e leggeri, nei pressi di un grande pino. Non riuscì a scorgere il volto della ragazza, ma riconobbe comunque la sua amica e il suo cuore perse un battito.

Che casino” mormorò tra sé, prima di dirigersi cautamente nella sua direzione.

Quel giorno era successo davvero di tutto e lui non sapeva più che fare: stava provando un mare di emozioni contrastanti e si sentiva profondamente confuso. In quel momento avrebbe voluto solo che Tiffany fosse accanto a lui e gli suggerisse cosa fare, gli fornisse le risposte.

Tiffany sembrava riuscire a intuire sempre tutto e spesso gli faceva notare ciò che a lui sfuggiva. Anche per questo la adorava.

Grace... ma che è successo?” esordì.

Lei non reagì, si limitò a tenere il capo chino e a ignorare la sua presenza. Quando le fu abbastanza vicino, le posò una mano sul braccio e si rese conto che la ragazza tremava leggermente, probabilmente per il freddo.

Un moto di tenerezza lo assalì e lo costrinse a farsi ancora più vicino e stringere le mani di Grace nelle sue. “Non sopporto di vederti così. Qualunque sia il tuo problema, con me puoi parlarne, lo sai. Mi fai preoccupare!”

Lei ebbe finalmente il coraggio di sollevare lo sguardo, ancora appannato dal pianto e velato da una profonda malinconia.

Grace...”

Ben la strinse forte a sé, consapevole che quello non era il momento giusto per tartassarla di domande. Ci sarebbe stato del tempo per risolvere qualunque questione.

Ma lei non batté ciglio nemmeno a seguito di quel gesto: rimase comunque rigida tra le sue braccia e non ricambiò.

Ben iniziava seriamente a preoccuparsi.

Ehi, ce l'hai con me?” domandò.

No, ce l'ho con me stessa.” Quelle parole erano state appena un sussurro, ma giunsero forti e chiare alle orecchie del ragazzo.

Perché? Non credo che tu abbia fatto nulla di male. Non ti sentirai mica in colpa per aver ascoltato la conversazione tra me e quella... e Tracy?!”

Improvvisamente un dubbio cominciò a frullargli nella testa: magari il tutto era stato causato da qualcosa che aveva sentito dire durante la discussione con Tracy. Ma cosa? Più ci pensava, più quest'opzione gli sembrava impossibile.

Grace non rispose, semplicemente riprese a piangere.

E tentava debolmente di liberarsi dalla stretta di Ben.

Ma proprio quando lui stava per lasciarla andare, un grido isterico squarciò l'aria e i due si immobilizzarono, spaventati e increduli.

Ben si portò una mano sulla fronte, esasperato, quando apprese di cosa si trattava: Lisa si stava dirigendo verso di loro a passo di marcia, come una furia.

Io lo sapevo, l'ho sempre saputo! Ben, mi hai deluso!” strillò la nuova arrivata, piazzandosi davanti agli altri due con i pugni sui fianchi e incenerendoli con sguardo truce.

Qualsiasi cosa io abbia fatto, non mi interessa di averti deluso. Mi pare di essere stato abbastanza chiaro con te, Lisa” ribatté il ragazzo laconico.

Grace intanto era riuscita a liberarsi del tutto dall'abbraccio ed era indietreggiata di un paio di passi, fino a ritrovarsi con la schiena contro il tronco dell'albero.

Ma io ti amo ancora, e tu mi devi ascoltare!” proseguì Lisa, come se nessuno avesse fiatato. “Sono indignata per il fatto che hai già trovato un rimpiazzo, nonostante ci siamo lasciati da pochissimo. Eppure tu mi hai sempre detto che ci tenevi a me! E poi che rimpiazzo squallido, per carità!”

Ma veramente credi che io abbia ricambiato le attenzioni di Tracy?” Ben scoppiò in una risata.

Non sto parlando di Tracy, ma di Grace.”

La diretta interessata in quel momento sarebbe voluta sprofondare nel terreno. Non poteva crederci: infine era arrivata Lisa, e avrebbe rovinato tutto.

Io e Grace siamo solo amici, cosa ti fa pensare che tra noi ci sia una relazione? Solo perché poco fa l'ho abbracciata? Pensi che basti questo?”

Ma smettila di raccontarti balle da solo! Avrai sicuramente notato che da quando Grace è rientrata alla Newton non fa che morirti dietro e seguirti ovunque come il più fedele dei cani!” lo contraddisse la sua ex in tono acido e velenoso. Poi si rivolse direttamente a Grace: “Vero, tesoro?”

La ragazza si sentì morire. Avrebbe tanto voluto fingersi indifferente, infischiarsene di quel che diceva Lisa: era sicura che Ben non l'avrebbe preso per oro colato. Ma certi indizi che il viso può dare non si possono né nascondere né controllare.

E così si ritrovò ad arrossire, tradendosi e rendendo palese un segreto che avrebbe dovuto custodire con la massima cura.

Solo la stanchezza, fisica e mentale, le impediva di scappare ancora.

Ben cercò di non dare a vedere il suo turbamento. Non avrebbe mai creduto alle parole di Lisa, se non fosse stato per la tacita conferma di Grace.

E per tutti quei piccoli gesti sparpagliati per le giornate, nel corso della loro amicizia, che dimostravano l'attaccamento della ragazza a lui. Sciocchezze a cui non aveva dato troppa importanza, che aveva scambiato per segni di un grande affetto, e che non aveva mai pensato di collegare a qualcosa di più.

Ma mai e poi mai avrebbe dato a vedere quanto era sconvolto da quella notizia. In quel momento doveva stare freddo e distaccato per il bene di Grace, perché teneva a lei e non voleva farla soffrire ulteriormente.

Aggrottò le sopracciglia e tornò a concentrare la sua attenzione su Lisa. “E se anche fosse? Non sono comunque cose che ti riguardano.”

Sì invece, sono la tua ex!”

Appunto: sei la mia ex, non la mia ragazza. Hai ancora voglia di discutere inutilmente? Io sinceramente no.”

Ma allora non capisci! Io sono gelosa!”

Dopo questa rivelazione alquanto patetica, Ben non riuscì più a trattenere le risate. Non si preoccupò più di offenderla o ferirla: scoppiò a riderle in faccia senza ritegno.

Quante volte lei l'aveva spudoratamente ferito in passato? Ora era lui a dettare le regole.

Non mi prendere in giro. Stronzo! Pensavo tu fossi una brava persona, invece non fai che giocare con i sentimenti altrui!” lo accusò Lisa in tono lamentoso e con gli occhi lucidi. “Sai che ti dico, Grace? Tieniti pure Ben, tanto uno così non serve a niente!” concluse, per poi girare i tacchi e andare via a passo spedito, proprio come era arrivata.

Devo dire che questa scenata è stata molto utile” osservò Ben ironicamente mentre si riprendeva dalle risate.

Quando riuscì a tornare completamente serio, volse la sua attenzione a Grace. La ragazza era pallida e non osava muoversi.

Grace, senti...”

Ben, basta. Ho combinato un casino, ho rovinato tutto. Sarebbe meglio per entrambi se ci allontanassimo” lo interruppe lei bruscamente. Non aveva nemmeno più voglia di piangere, provava solo un grande vuoto dentro di sé.

Ben le posò le mani sulle spalle. “Poco fa tu mi hai detto che hai sbagliato tutto. Io invece non la penso così, e ti spiego anche perché: provare dei forti sentimenti per una persona, soprattutto se sono così belli e positivi, non è mai un errore. Anzi, sono proprio quei sentimenti che rendono una giornata più luminosa, che aiutano a crescere e imparare, che formano il carattere e la personalità di una persona. Lo sbaglio molte volte sta dalla parte opposta, proviene da quelle persone che mortificano questi sentimenti così belli e li rendono un peso e una sofferenza.”

Con questo cosa vuoi dire, Ben? Mi rifiuti.”

Lui sospirò. “Se io ora, in questo momento e in questo esatto punto, mi ritrovassi di fronte la ragazza migliore del mondo, la ragazza dei sogni, perfetta in tutto e per tutto... beh, la rifiuterei. E sai perché? Sono uscito da poco da una relazione davvero lunga e importante per me; nell'ultimo periodo in particolare ho sofferto davvero tanto e ora la mia fiducia nel prossimo è devastata, è stata messa a dura prova. Per me è decisamente troppo presto per intraprendere qualunque relazione, ho bisogno di stare un po' da solo e ricostruire ciò che il mio passato ha distrutto. Non ti sto dicendo che quando mi sarò ripreso sicuramente ricambierò i tuoi sentimenti, non ti voglio illudere; solo, ora non sono nelle condizioni per darti una risposta definitiva. Solo il tempo sarà in grado di farlo.”

Grace assorbì ogni singola parola, che Ben aveva pronunciato con una dolcezza e una delicatezza sconvolgenti.

Capisco. E sarei egoista se non ti capissi” affermò, annuendo leggermente.

Però...” Ben fece una pausa e scosse impercettibilmente la testa, “non vorrei che tu soffrissi, ecco. Non voglio che la nostra amicizia venga compromessa da tutto ciò: io cercherò in tutti i modi di non farti male, di aiutarti e di non abbandonarti quando sarai in difficoltà. Se tu vuoi.”

La ragazza venne improvvisamente avvolta da una strana gioia, un'emozione talmente forte che le scaldò subito il cuore. Non c'era nessun motivo per essere contenti in quel momento, ma lei si sentiva ugualmente fortunata: si rese conto che Ben era davvero un ragazzo d'oro, attento alle sue emozioni, sempre pronto a darle una mano e ad ascoltarla.

Certo che voglio, Ben. Grazie” sussurrò, lasciandosi finalmente scappare un sorriso dopo tanta tristezza.

Grazie a te.”

I due si strinsero in un ultimo abbraccio prima di dirigersi nuovamente verso i dormitori.


Non so se ce la faccio...”

Dai Ben, non rompere, ne abbiamo già parlato!”

Era passata una settimana da quando Ben e Grace avevano chiarito; quella sera Lionel aveva invitato tutti i suoi amici nella sua stanza per passare un paio d'ore assieme e Tiffany era piombata in camera di Ben per convincerlo a venire.

Il ragazzo sospirò. “Non lo so, mi sento ancora in colpa. Hai visto come reagisce quando mi vede? Devo aver sbagliato qualcosa...”

La bionda scosse la testa, contrariata. “Nessuno ha sbagliato niente, Ben, te l'ho già spiegato! È normale che tu e Grace, dopo quello che è successo, vi siate momentaneamente allontanati per assimilare il tutto. Questa è l'occasione giusta per riavvicinarvi e tornare a essere amici come prima, no?”

Non lo so. Ci sto male, è vero, perché non sopporto queste occhiate sfuggenti e questo silenzio, ma allo stesso tempo non vorrei forzare le cose... mi dispiacerebbe se lei...”

Oh, mamma mia, ma quanti problemi ti metti? Dai, andiamo, ci stanno aspettando!” tagliò corto Tiffany, prendendolo per un polso.

Tiff, ma... sei sicura che...?”

Muoviti, adorabile rammollito!”

I due raggiunsero in fretta la camera di Lionel, che non distava poi tanto da quella di Ben. Tiffany spalancò la porta ed esordì: “Ehi, ciurma, siamo giunti al vostro cospetto!”

Tesoro, sono così contento di vederti!” rispose prontamente Alex, lanciando un cuscino in direzione della ragazza.

Vacci piano, altrimenti potrebbe tornarti indietro qualcosa di ben più pesante di un cuscino...” lo minacciò Tiffany, per poi prendere la mira e tirare il cuscino dritto in faccia a sua sorella.

Ehi, io che c'entro?” si rivoltò lei, scoppiando a ridere.

Lionel, posizionato proprio accanto a lei sul tappeto, commentò: “Ti sta bene!”

Volete una guerra di cuscini?” scherzò Tiffany.

Ben invece aveva subito adocchiato Grace: si trovava seduta sul bordo del letto di Lionel e si guardava attorno senza prendere parte alle conversazioni e agli scherzi.

Sì, quella sera si sentiva pronto a fare un passo avanti verso di lei.

L'amicizia per lui era un valore troppo importante.

Così, mentre tutti scherzavano e giocavano tra loro, lui prese posto sul materasso accanto a lei.

A che pensi?” chiese dopo qualche secondo di imbarazzante silenzio.

A tutto e niente.”

Facciamo un gioco.”

Grace scrutò con curiosità Ben, che si era allungato per afferrare un cuscino giallo.

Facciamo finta che questo sia il microfono dei nostri pensieri.” Ridacchiò. “Lo so, è una cosa da matti. Dicevo: ce lo passiamo a vicenda e, quando ce lo troviamo tra le mani, dobbiamo dire tutto ciò che ci frulla per la testa. Ci stai?”

Lei annuì, scettica.

Bene, comincio io. In questo momento penso che mi sento davvero in colpa.”

Ben posò l'oggetto tra le mani della ragazza, che prese a soppesarlo. “Anche io mi sento in colpa, vorrei tanto parlare con te.”

Fu nuovamente il turno di Ben. “Ho paura di averti offeso in qualche modo, di averti ferito o di aver sbagliato qualcosa. Vorrei solo capire cosa ti passa per la testa.”

Grace, di nuovo col cuscino in mano, prese a giocare con i suoi lembi, torturandoli. “Anche io mi sento in colpa per essermi allontanata da te. E l'idea di star facendo soffrire una persona speciale come te mi fa a mia volta soffrire.”

In questo momento penso che siamo due casi patologici e che dovremo smetterla di preoccuparci inutilmente, perché abbiamo tutte le carte in regola per essere buoni amici come prima.”

Io invece penso che questo gioco sia stato molto utile, però allo stesso tempo mi ha confuso!”

Ben e Grace si scambiarono un'occhiata e scoppiarono finalmente a ridere insieme; la ragazza lanciò il cuscino al suo amico e lui lo afferrò prontamente.

Tutto a posto, vero?” domandò Ben speranzoso.

Tutto a posto!” confermò Grace con un sorriso raggiante.

Ehi, voi due, si può sapere cosa state combinando?” li intercettò Cathleen, lanciando ai due uno sguardo divertito.

Ben spiegò a tutti le regole del suo nuovo gioco.

Figo! Perché non lo facciamo tutti insieme?” propose Tiffany entusiasta.

Tutti accettarono.

Ben, che era in possesso dell'oggetto, esclamo: “Mi sono dimenticato di studiare storia per domani”, per poi lanciare violentemente il cuscino verso Alex.

Ma il ragazzo prontamente lo parò. “Ben, ricordati che non puoi mai fregare Alex!”

Muoviti!” lo sollecitò Cathleen.

Uhm... Tiffany è terribilmente sexy!” affermò, centrando poi Cathleen in pieno volto.

Perché oggi ce l'hanno tutti con il mio povero visetto?” si lamentò lei tra le risate.

Per favore, non lanciarmelo, altrimenti potrei portar fuori degli insulti vietati ai minori di diciotto anni” se ne uscì Tiffany.

Il gioco proseguì e tutti alla fine si ritrovarono a ridere ed esclamare frasi sempre più insensate ed esilaranti.

E, nel corso della serata, Ben e Grace maturarono una nuova consapevolezza: tra loro tutto sarebbe tornato come prima.


* * *


Ehilà! Come va, cari e adorati lettori?

Sono qui solo per informarvi che questo è il penultimo aggiornamento per questa storia! Lo so, è incredibile: sembrava qualcosa di impossibile e irraggiungibile, ma siamo davvero quasi giunti alla conclusione! Oddio...

E niente, rimando alle prossime NdA i saluti e i discorsi strappalacrime, che forse è meglio XD
Intanto ringrazio gli assidui lettori e li invito, come sempre, a farmi sapere cosa ne pensano della storia e in particolare di come la sto concludendo :3

Un abbraccio a tutti e alla settimana prossima!!!



   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Soul Mancini