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Autore: Dmitrij Zajcev    21/10/2017    4 recensioni
Una Iena affetta da CIPA (Insensibilità congenita al dolore con anidrosi), che uccide nel tentativo di comprendere il dolore.
Un Lupo e una Lupa provenienti dalla Russia che iniziano una nuova vita.
Una volpe appena adolescente entrata nel giro della Prostituzione.
Quattro storie che -in un modo o nell'altro -entrano a far parte della vita di Zootropolis.
Genere: Azione, Erotico, Horror | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Altri, Judy Hopps, Mr. Big, Nick Wilde, Nuovo personaggio
Note: AU, Lemon, Movieverse | Avvertimenti: Furry, Threesome, Violenza
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Stazione di Polizia, ore 10.15 della mattina, 7/06/2017

 

Alla centrale della ZPD erano tutti agitati. Sir Randall Stoneheart, un procione noto tanto per la sua ricchezza quanto per la sua avarizia, era stato indagato, denunciato e arrestato per pedofilia. Le proteste del magnate sul fatto che il giovane “concupito” (una volpe nera che assomigliava a una ragazza dato il suo abbigliamento comportamento e aspetto) avesse dato il proprio consenso, e anzi, avesse avuto lui l’iniziativa e non il procione erano state vane.
Judy, disgustata dall’accaduto, chiese una licenza insieme a Nick, lasciando dunque la patata bollente di interrogare la volpe al capitano Bogo. Il Bufalo entrò sospirando nella sala delle Interrogazioni, trovando Clawhauser dare una cioccolata calda e delle ciambelle alla crema alla giovane volpe che scodinzolava come un cucciolo. Inforcati gli occhiali, Bogo si sedette, facendo andare via il grasso collega.

 

«Allora… Jack O’hara, giusto?»

 

Chiese, iniziando l’interrogatorio e venendo subito fermato dalla volpe.

 

«Mi chiamo Jacqueline. Non Jack.»
 

Disse il volpachiotto, con una voce vellutata che ricordava assolutamente quella di una ragazzina.

 

«Jacqueline… certo. -Disse Bogo, sarcastico -Quando sei nato e dove?»

«Sono nata a Downtown, il Cinque marzo del 2005. Ho 12 anni.»

«Dodici anni? Scherzi? Ne hai 14! -Mormorò il capitano, iniziando ad arrabbiarsi -Senti, volpe. Vediamo di essere seri. Che cosa ti ha proposto in cambio, Sir Stoneheart per poter fare sesso con te?»
«Nulla. Mi sono offerta io di dargli sollievo e di fargli provare qualcosa di bello. Sono molto brava, sa? Riesco a prendere anche i me…»
«Non lo voglio sapere!»

 

La cosa era alquanto preoccupante. Il procione aveva ragione, la volpe era la vera colpevole… e la cosa è che ne era fiera.

 

«Senti, Jack… perché hai cercato quel tizio? Perché sei così ossessionato dal sesso?»
«Mi chiamo Jacqueline! -disse la volpe, comportandosi come una bimba viziata -se non mi chiama Jacqueline io non dico nulla!»

 

Minacciò, per poi gonfiare le guance. Bogo sospirò esasperato e si massaggiò la radice del naso.

 

«Ascoltami bene, volpe. Non mi importa se vuoi farti chiamare Jacqueline o Jackie o Jack o come diavolo ti pare! Ora tu devi rispondere alle mie domande con sincerità, va bene?»
 

Lo minacciò, sbattendo il pugno sul tavolo, con tanta forza da far sobbalzare dalla paura la volpe che strinse a sé la coda, tremando.

 

«V-va bene… H-ho cercato Sir Randall… perché voleva conoscermi… e papà mi diceva sempre che è un bel gioco se si fa insieme a qualcuno.»
«Tuo padre? È ancora vivo?»
«No… vivo da solo ormai. Papà mi ha insegnato tutto. Anche su come provare piacere attraverso il dolore… ma non mi piace affatto…»

“Merda… -Pensò Bogo -Una volpe che ha subito quasi solo stupri e lavaggi del cervello dal suo stesso padre… e in più l’ha anche menato probabilmente… e ora?”

«Va bene, ragazzino. Ora però devi assolutamente cambiare vita. Puoi migliorare, no? Puoi smettere di essere un marchettaro e…»
«Ma a me piace! Conosco un sacco di persone così e molti di loro mi danno anche da mangiare!»

 

Disse la piccola volpe, scodinzolando come un bambino. A quella frase, Bogo pensò che forse l'avrebbe potuto usare per bloccare il traffico di prostituzione minorile a Zootropolis, decise quindi di far “cantare” il piccolo.

«Queste persone, puoi dirmi i loro nomi?»
«Certo! Sono il Signor Julius del giornale di Zootropolis, poi…»

Disse Jack iniziando a dire i nomi di tutti i suoi “amici” o clienti.

«…infine c'è anche il proprietario dell'Yggdrasill, ma non ha mai detto il suo nome. E si è sempre rifiutato di giocare con me. Però mi faceva mangiare e bere gratis al suo locale.»

Disse, riferendosi a un certo lupo che -per grazia divina -non era un perverso figlio di puttana da potersi portare a letto una volpe di quattordici anni.

«Ok, è tutto. Grazie mille Jack… Jacqueline.»

Disse Bogo, vedendo che la volpe si era quasi offesa a farsi chiamare Jack, per poi sorridere felice e scattò per mettersi davanti al capitano della polizia.

«Vuole giocare con me?»

gli chiese con un sorriso dolce, facendo deglutire il bufalo per l'agitazione.

«No. Vattene ora. Vedrò di chiamare i servizi sociali per farti dare una casa.»

Disse, rabbrividendo dallo schifo. Si sentiva sporco, anche se non aveva fatto nulla di male alla volpe. Quasi invidiava Judy e Nick che si erano presi la licenza per quel giorno, pur di non essere là.

  
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