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Autore: 7vite    22/10/2017    1 recensioni
La vita di Doremi e le sue amiche è cambiata definitivamente da quando le sei apprendiste hanno deciso di rinunciare per sempre all'uso dei poteri magici, scegliendo di restare a vivere nel mondo degli esseri umani.
Le loro strade si sono divise, ognuna di loro ha intrapreso un cammino diverso, promettendosi però di restare amiche per sempre.
Ed è qui che le incontriamo nuovamente, alle prese con i problemi che affliggono tutte le adolescenti.
Riusciranno a gestire le nuove avversità senza l'aiuto della magia?
Genere: Commedia, Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-RITORNO NEL MONDO DELLE STREGHE-
 
La festa si concluse poche ore più tardi, tutti gli invitati si ritenevano soddisfatti ed erano stati felici di partecipare, qualcuno aveva persino azzardato a definire l’evento “una riunione dei vecchi compagni di classe”.Hanna era al settimo cielo, non si era aspettata di ricevere così tanti complimenti. Persino Reika alla fine le aveva concesso la sua benedizione, decretando che la festa “non era stata male”, il che, detto da una persona orgogliosa come quella, poteva solo significare che era stata stupenda.
Alla fine Tetsuya non si era fatto vedere, mentre Melody e Masaru, dopo un primo momento di puro impaccio, erano riusciti a chiacchierare come ai vecchi tempi, sentendosi a proprio agio.
Quando tutti se ne furono andati, Doremi, Melody, Sinfony, Lullaby, Mindy e Bibì avevano deciso di restare un po’ più a lungo, aiutando Hanna a ripulire. In verità si trattava di una scusa per rimanere assieme il più a lungo possibile prima di separarsi nuovamente, dal momento che ad Hanna occorreva una semplice formula magica per riportare il vecchio negozio in perfetto ordine.
Lavoravano già da poco più di mezz’ora quando un rumore a loro fin troppo noto risuonò nelle loro orecchie. Tutte e sette alzarono lo sguardo e si rivolsero un’occhiata eloquente, prima di precipitarsi sulla porta che conduceva sul retro. Come si erano aspettate, la luna piena era alta nel cielo, e sembrava quasi che stesse sorridendo, mentre la Carrozza Reale guidata da unicorni fluorescenti si librava nel cielo notturno.
Majorin parcheggiò la carrozza ed aprì lo sportello da cui uscì fuori la Regina delle Streghe. Aveva il volto coperto dal velo, seppure le ragazze conoscessero la sua vera identità.
Tutte e sette s’inchinarono non appena la video scendere dalla carrozza. I capelli grigi brillarono sotto il chiarore lunare. Quando parlò sembrò che la sua voce fosse stata amplificata.
«Mie care ragazze, sono lieta di vedervi tutte quante ancora una volta. »
Aveva detto loro cercando di mantenere le distanze, seppure qualcosa nella sua voce tradì l’affetto che provava per ciascuna di loro.
«Regina, come mai ti trovi qui?»
Chiese Hanna risollevando il capo e guardandola.
«Sono venuta per condurvi tutte quante nel Mondo delle Streghe. Come ben sai, e come penso avrai già comunicato loro, io ed alcune Streghe del Consiglio abbiamo dovuto prendere una decisione molto importante che riguarda l’intero futuro dei tre Mondi: quello delle Streghe, quello dei Maghi e quello degli Umani.»
Nessuna sembrava veramente sorpresa da quella dichiarazione, anche se era chiaro che nessuna sapeva che cosa aspettarsi. In che modo loro avrebbero potuto cambiare il destino dei tre mondi? Si scambiarono delle occhiate silenziose, prima di seguire la Regina all’interno della carrozza e dirigersi ancora una volta nel Mondo che avevano tanto amato e di cui avevano fatto parte per un breve periodo della loro esistenza.
Le ragazze si accorsero immediatamente quando valicarono il confine tra i due mondi. Il cielo oscuro divenne improvvisamente più luminoso, e al posto delle nuvole grigie si trovavano arcobaleni multicolore e strane porte sospese per aria. Doremi deglutì sonoramente, tentando di cacciar via la malinconia che quel posto le provocava. Le vennero in mente tutte le volte che si era recata lì: quando aveva sostenuto le prove per diventare una strega a tutti gli effetti, o quando aveva visto nascere Hanna, quando vi si era recata per elargire doni alla Regina Tourbillion e quando vi aveva detto addio solo pochi mesi prima. Osservando i visi contratti delle sue amiche, seppe con certezza che anche loro stavano pensando la stessa cosa.
Dall’alto della loro posizione, scorsero delle nuove piante cresciute nel giardino della Regina, evidentemente si trattava di quelle provenienti dal Mondo dei Maghi che aveva citato Hanna quando si erano riviste.
Persero lentamente quota, avvicinandosi al Castello Reale, dove sapevano che altre streghe le avrebbero attese per sottoporle al loro giudizio. Doremi si domandava quale altra prova avrebbero dovuto conseguire questa volta, e soprattutto, perché.
Una volta toccato terra, Majorin aprì nuovamente lo sportello e le aiutò a scendere una alla volta. Per qualche motivo Doremi si sentì a disagio nei suoi abiti umani, solitamente indossava l’uniforme da apprendista al cospetto del Consiglio.
Fece un lungo sospiro prima di seguire i passi della Regina. Sinfony lo notò e le diede una pacca rassicurante sulla schiena. Sembrava volerle dire di non preoccuparsi, ma Doremi faceva fatica a mandare giù il groppo che le stringeva la gola.
La Regina aprì il portone del Castello e, lentamente, ad una ad una ognuno di loro fece il suo ingresso nell’atrio oscuro, sotto gli occhi scrutatori delle Streghe del Consiglio e non. Le ragazze si disposero una di fianco all’altra, ed attesero che la Regina prendesse posto al suo trono, prima di fare un profondo inchino.
«Bene. Ragazze, Streghe del Consiglio e Maghi.»
Le ragazze alzarono impercettibilmente lo sguardo, curiose di scorgere qualche Mago.
«Vi ho convocato tutti qui per discutere ancora una volta della decisione di cui abbiamo parlato tanto  in questi ultimi mesi.»
Alcune streghe annuirono, altre scossero la testa, evidentemente contrarie.
«Come ben sapete, non si tratta di una decisione di semplice esecuzione. Personalmente, stimo che la realizzazione di tale piano possa avere luogo tra circa vent’anni, dopo che Hanna sarà salita al trono.»
A quel punto Hanna si alzò dal suo posto e si schiarì la voce.
«Maestà, prima di proseguire, posso chiederti di che cosa si tratta?»
Qualche strega si sporse dalla sua postazione, per guardare meglio in loro direzione.
«Certamente Hanna.»
Rispose la Regina alzandosi in piedi.
«Tutti noi sappiamo che tu diventerai la futura Regina del nostro Mondo e, se tutto andrà bene, anche del Mondo dei Maghi. Ovviamente questo comporterà un matrimonio oppure un accordo politico insieme al futuro Regnante del Mondo dei Maghi.»
Hanna storse il naso con un lieve disgusto, questa notizia le giungeva nuova, ma decise di non fiatare.
«E tutti noi sappiamo che sei stata trovata ed accudita da quattro apprendiste streghe, umane di nascita. Negli anni del loro apprendistato, abbiamo imparato a conoscere personalmente ciascuna di loro. Sono state osservate e  messe alla prova per superare diversi esami, eccellendo quasi sempre.»
Doremi arrossì, ricordandosi di quella volta che era stata bocciata all’esame del nono livello.
«All’inizio alcune di noi erano contrarie a lasciare che ti affidassi alle loro cure, ritenevano erroneamente che degli umani non fossero in grado di occuparsi di una Strega, ma Doremi e le sue amiche ti hanno cresciuta con amore, rifiutandosi di fare affidamento esclusivamente sulla magia durante la tua educazione. L’anno scorso, quando per sbaglio hai rotto il tuo Cristallo Fatato, trasformandoti in un’adolescente, ti ho permesso di frequentare il Mondo degli umani per un intero anno, durante il quale le tue madri si sono occupate di te, aiutandoti ad integrarti nel loro mondo e ad insegnarti a limitare l’uso della Magia.»
La Regina fece una pausa, alzando lo sguardo in direzione delle Streghe del Consiglio.
«Per quanto mi riguarda, sono dell’opinione che le Streghe abbiano solamente da imparare dagli Umani e viceversa. Il Re dei Maghi è dello stesso avviso, infatti come molti di voi sapranno, ha scelto volontariamente di spedire il suo unico figlio nel Mondo degli umani.»
Doremi sollevò lo sguardo alla ricerca del Re dei Maghi. Suo figlio era Akatsuki, e Doremi rammentò il giorno in cui l’aveva incontrato in gita scolastica un anno prima. In quell’occasione lui le aveva confidato che suo padre gli aveva dato il permesso di studiare nel loro Mondo, a patto che non scegliesse una grande città perché riteneva che fosse piena di distrazioni.
«A questo punto siamo entrambi giunti ad una conclusione. Come sapete già le Streghe nascono dai fiori, mentre i Maghi invece dall’erba vertenza. Io ed il Re abbiamo pensato di esportare alcuni alberi della vita nel Mondo degli Umani durante il periodo della fioritura.»
Le sette ragazze spalancarono gli occhi incredule. Hanna si alzò in piedi ancora una volta.
«Maestà, questo significa che i futuri Maghi e le future Streghe nasceranno nel mondo degli esseri umani?»
«Esattamente.»
A quel punto anche Doremi si alzò in piedi allarmata.
«Ma nel nostro mondo non è così che nascono i bambini! Se un bambino venisse fuori da un fiore o da una pianta, nel nostro mondo si scatenerebbe il caos! É del tutto innaturale…»
«Sì, Doremi ha completamente ragione! E poi cosa succederà dopo che sarà nato? Resterà abbandonato e finirà in un centro adozioni? Maestà, permettimi di dirti che è una pessima idea!»
Aveva detto Sinfony a voce alta, alzandosi in piedi per enfatizzare i suoi argomenti.
«Right! I bambini hanno bisogno di genitori che si prendano cura di loro e che li amino!»
Aggiunse Mindy, imitando le amiche ed alzandosi in piedi. Lullaby, Melody e Bibì seguirono il suo esempio ed annuirono vigorosamente.
La Regina tacque e le Streghe si sporsero ancora di più.
«Doremi, Sinfony, Mindy, per me è motivo di gioia vedere quanto a cuore abbiate il futuro dei nascituri appartenenti ai nostri Regni. Avendo vissuto a lungo nel vostro Mondo, ho familiarità con la nascita dei piccoli umani. Il nostro piano non prevede semplicemente di spedire le piante della vita nel vostro Mondo e di lasciarle incustodite, non mi verrebbe mai in mente.»
A quel punto le ragazze si rimisero a sedere imbarazzate. Come gli era venuto in mente di credere che il Re e la Regina fossero capaci di un simile gesto?
«Seguiremo la traiettoria delle piante e ci assicureremo che verranno raccolti prima che muoiano. A quel punto inizierà una magia complessa. Chiunque tocchi la pianta, ne assorbirà le proprietà e sarà in grado di mettere al mondo una creatura magica.»
A quelle parole seguì un silenzio confuso.
«Quindi, chi tocca la pianta non diventerà direttamente una Strega o un Mago, ma sarà in grado di metterne al mondo uno, ho capito bene?»
Melody riformulò la domanda, non del tutto convinta di aver capito.
«Proprio così.»
«Significa dunque che anche dei bambini potranno toccare la pianta ed assorbire i suoi poteri sino al giorno in cui cresceranno ed avranno dei figli?»
Ricapitolò Lullaby.
La Regina annuì, lieta che il suo piano fosse chiaro.
«Ma i nuovi nascituri avranno bisogno dell’aiuto di una creatura magica per sviluppare e controllare i propri poteri, o mi sbaglio?»
Domandò Bibì, che aveva taciuto sino ad allora.
«Non ti sbagli affatto. Il piano prevede che ad ogni nascituro venga affiancata una Strega Madrina o un Mago Padrino che li assista durante i loro primi anni di vita e faccia loro da tutor per superare le prove magiche.»
Le ragazze tacquero per un momento, ripensando a quanto appena detto. Il piano non faceva una grinza, i due Regnanti avevano pensato proprio a tutto.
«Mi sembra un’ottima idea.»
Disse infine Doremi battendo le mani.
«Sì, trovo anch’io.»
Concordò Melody.
Tutte le altre emisero degli squittii di assenso.
«Mi scusi, ma perché il piano sarà realizzabile solo tra qualche anno?»
Domandò infine Hanna, desiderosa di attuare questo nuovo progetto il prima possibile.
«I cambiamenti fanno paura mia cara Hanna, è necessario che gli abitanti del nostro mondo si abituino all’idea un poco alla volta. E poi, come avrai capito, è necessaria una magia molto potente per far in modo che un umano acquisisca tutti i poteri dell’albero della vita, permettendogli di sbocciare dentro di sé.»
Hanna chinò il capo, evidentemente delusa.
«Pensavo che Doremi e le altre fossero già state messe alla prova in passato, cos’altro occorre per convincere il resto del Consiglio?»
La Regina alzò la voce rivolgendosi alle Streghe sedute in alto.
«A tal proposito, voglio presentarvi le Streghe ed i Maghi che ho inviato sulla Terra per osservare le ragazze, prego entrate pure.
Alcune Streghe e Maghi col viso coperto fecero il loro ingresso lentamente e si posizionarono di fianco alla Regina. Poco dopo, ad ognuno di essi cadde il velo.
«Signorina Asami!»
Gridò Doremi, riconoscendo la sua insegnate del club di dibattito. Lei le sorrise benevolmente.
«Il professor Kibiaki?»
Strillò Sinfony, indicando un Mago snello e alto dal viso rude.
«Il regista Nikitoshi? Questa storia non ha senso.»
Esordì Lullaby con sconcerto.
«Ma quello è il dottor Smith, è il medico che ha fatto nascere mio fratello!»
Mindy additò un alto mago muscoloso dal viso molto dolce.
«E quella lì... Non ci credo!»
Melody impallidì. Le ragazze seguirono la direzione del suo dito e per poco non venne loro un colpo.
«BAAYA!»
Strillarono all’unisono, portandosi le mani vicino alle guance nella celebre mossa dellUrlo di Munch.
«Eh? Ma cosa significa tutto questo? Esigo delle spiegazioni!»
Disse Hanna con voce stridula pestando i piedi per terra. La Regina si fece avanti e riportò il silenzio.
«Dal momento che alcune Streghe del Consiglio non approvavano la mia idea, ho deciso di inviare alcuni Maghi e Streghe nel Mondo degli Umani, affinché tenessero d’occhio Doremi e le altre. Dopo mesi e mesi di osservazione, cosa potete dirci delle ragazze?»
La Regina si spostò e lasciò la parola al Mago di Sinfony.
«Ho seguito Sinfony dall’inizio del suo anno scolastico come professore di educazione fisica. Di lei poso dirvi che è una ragazza cocciuta ed intraprendente, che non si lascia mai abbattere dalle sconfitte e tira fuori il meglio di sé in ogni situazione.»
Fece una pausa, rivolgendole un sorriso incoraggiante. Sinfony si grattò la testa sorridendo a denti stretti.
«È la ragazzina più forte che io conosca.»
Dichiarò infine, tornando al suo poso e cedendo la parola al regista Nikitoshi, conosciuto dalle ragazze per le sue frequenti apparizioni televisive.
«Lullaby può sembrare una ragazza scostante, ma è piena di forza di volontà. Non si è lasciata spaventare dalle innumerevoli responsabilità che le ho assegnato, al contrario, è stata sempre all’altezza della situazione, impegnandosi persino più del dovuto per raggiungere il suo obiettivo. Abbiamo tutti da imparare dalla sua laboriosità.»
A Lullaby brillarono gli occhi.
«Se avessi saputo che dal mio lavoro dipendeva anche il futuro dei Mondi…»
Iniziò a dire, ma il Mago la interruppe.
«Credimi, non avresti potuto fare di meglio. Ho saputo cosa ti è successo a scuola, e all’ospedale hai dimostrato di essere coraggiosa e buona. La verità è che la gente tende a comportarsi bene solamente quando è consapevole di essere osservata, è un po’ come recitare sotto i riflettori. Tu invece hai tirato fuori queste ottime qualità quando credevi di esser da sola, e questo ti rende ancora più onore.»
Lullaby abbassò lo sguardo ed arrossì. Quell’uomo era stato una spina nel fianco per mesi, l’aveva sgridata diverse volte sul set, ed adesso le parlava con una tenerezza che non sembrava sua.
«Sì, Lullaby, sei la migliore!»
Una voce sgraziata si levò da un punto impreciso sulla destra. Le ragazze si voltarono a guardare la fonte del rumore. Alexander sventolava dei ventagli colorati a destra e manca improvvisando un balletto e intonando una stonatissima ode a Lullaby.
«Shh, ma insomma, ti sembra il caso?»
Lo rimproverò una Strega dall’aria arcigna.
«Vergognati!»
Lo sgridò un’altra.
«Contieniti, insomma, siamo al cospetto della Regina!»
Intimò qualcun altro, costringendolo ad abbassare i ventagli e a mettere il broncio.
«Uff, e va bene, come siete pignole! Lullaby sei sempre la migliore.»
Bisbigliò infine alzando un pollice in sua direzione, mentre la ragazza lo fissava con insofferenza ed una gocciolina di sudore le scendeva sulla nuca.
«Credo che adesso sia il mio turno.»
Disse il Mago di Mindy. Possedeva un forte accento americano, più marcato di quello della loro amica.
«Ho avuto modo di conoscere Mindy solo pochi mesi fa. Non c’è molto da dire, ma sappiate che è una ragazzina molto altruista. Si è prodigata in tutti i modi possibili per aiutare la madre durante la sua gravidanza, ed ha accettato con piacere il ruolo di sorella maggiore. Credo che il giovane Mickey avrà un’infanzia felice, e sarà tutto merito suo.»
Mindy gli rivolse un sorriso raggiante.
«Thank you very much.»
Gli disse e lui le fece un cenno con la mano.
«Molto bene, proseguiamo.»
Suggerì la Regina, e a quel punto fu la signorina Asami a farsi avanti.
«Adesso lasciate brevemente che vi parli di Doremi. Può sembrare svampita e maldestra, ma possiede delle ottime qualità che lei stessa a volte fatica a vedere. Doremi è altruista, prende a cuore i problemi delle persone che la circondano e li fa suoi, si fa sempre avanti per accettare nuovi compiti e mansioni, anche se sente di non essere in grado di portare l’impresa all’opera. Ha la capacità di portare gioia ed allegria ovunque vada, e non esiste persona che non le voglia bene. Doremi non conosce la paura, affronta a denti stretti le nuove sfide che le si propongono ed, in fondo al suo cuore, possiede tutte le risposte di cui necessita.»
Pronunciò le ultime parole con lentezza, sperando che la ragazzina scovasse il messaggio nascosto.
La signorina indietreggiò per tornare al suo posto, ma Doremi si fece avanti e le parlò.
«Signorina Asami, io devo ringraziarla! Lei ha sempre creduto in me, ed è solo grazie al suo aiuto se adesso possiedo una maggiore consapevolezza di me stessa. Prima d’incontrarla, ero piena di dubbi ed incertezze, ma lei mi ha fatto capire che posso essere in grado di fare qualsiasi cosa, se solo lo desideri. Volevo ringraziarla per tutto il tempo concessomi, ed anche per le sue belle parole.»
Si accorse di avere le guance umide, ma proseguì, deglutendo per mandare a fondo il groppo nella sua gola.
«Anche se so che non ci rivedremo più, sappia che per me lei è sta una vera fonte d’ispirazione. La ringrazio per tutto quello che ha fatto per me.»
La signorina Asami la fissava dall’alto senza proferire parola. Ricacciò dentro le lacrime che minacciavano di sgorgare dai suoi occhi e mosse la testa in un cenno di gratitudine. Sapevano entrambe che quello era un addio.
«Credo che adesso sia il mio turno.»
La voce rauca e sgraziata di Baaya richiamò l’attenzione.
«Baaya!»
Ansimò Melody, ancora sconvolta.
«Conosco la signorina Melody sin dal giorno della sua nascita. Potrei raccontarvi qualsiasi cosa sul suo conto, ma voi volete conoscere i suoi pregi. Melody è una ragazzina buona dal cuore tenero, è gentile con tutti e non manca mai di tatto. All’apparenza sembrerà fragile, ma in realtà ha un carattere molto forte e determinato. Detesta le ingiustizie e riconosce i suoi errori, non è cosa da poco per una fanciulla della sua età. Negli anni ho avuto modo di conoscere anche le altre signorine che vedete proprio di fronte ai vostri occhi. Tutti i miei colleghi hanno già raccontato qualcosa di ciascuna di esse, ed io non ho molto da aggiungere se non che ritengo siano le persone più affidabili di mia conoscenza.
Si parla da secoli della possibilità di unificare i tre Mondi, ma si ha sempre avuta troppa paura, forse perché gli Umani sono ancora un mistero ai nostri occhi. Ho deciso così di partire per il loro Mondo, ed ho avuto modo di conoscerli personalmente. Non posso garantirvi che siano tutti quanti come le ragazze qui di fronte, ma lasciate che vi dica che le vostre paure sono infondate. Gli umani sono capaci di amare incondizionatamente, proprio come noi. Se avete altri dubbi, fate un salto nel loro Mondo, capirete a cosa mi riferisco.»
Baaya fece un inchino e tornò al suo posto. A questo punto le ragazze non furono più in grado di contenere le lacrime.
Nell’aula si diffuse un mormorio concitato, che si concluse solo quando la Regina si dispose al centro del gruppo ed alzò le braccia imponendo il silenzio.
«Molto bene, avete ascoltato la testimonianza di alcuni dei miei inviati. A voi la parola Streghe del Consiglio.»
  
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