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Autore: bacinaru    21/06/2009    4 recensioni
Sakura si appoggiò con la testa al finestrino, sentiva le palpebre pesanti e un dolce torpore invaderle il corpo. -Sakura...i tuoi,,, Sasuke si voltò verso di lei, ma la trovò addormentata. Tornò a guardare la strada, era buia, i lampioni dovevano essere rotti. Un lungo sbadiglio gli deformò il viso perfetto, era stanco, troppo stanco per vedere un cane sbucato sulla strada
Genere: Romantico, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 2









Dicono che quando il mondo diventa scuro si provi solo un dolce senso di vuoto, non si pensa a nulla, o al massimo si vivono piccole ed inverosimili illusioni. Quando si sogna non si prova dolore, e allora perchè, perchè faceva così male?
Porse una mano al vuoto, nell'inutile speranza di trovare un qualsiasi appiglio che l'avrebbe aiutata a fuggire, a fuggire da quell'incubo. Faceva male, ma il dolore era lontano, intenso e irraggiungibile. E poi un tocco, qualcosa o qualcuno aveva afferrato la sua mano, era caldo, era bello, era dolce. Una luce ad intermittenza...ora riusciva a vedere a piccoli tratti la porta che l'avrebbe portata via da lì, dal suo dolore inspiegabile.
Lentamente Sakura aprì gli occhi, sbattè più volte le palpebre pesanti affinché le chiari iridi si abituassero alla nuova luce del giorno. Il dolore la raggiunse di nuovo, ma questa volta istintivo e vicino più che mai.
-Nh!
La voce roca, bassa, quasi un soffio.
Molto piano volse la testa di lato, una zazzera bionda gli solleticava la mano
-N-naruto?
Un rantolo appena udibile, ma fu abbastanza per destare il ragazzo addormentato scomodamente su una sedia. Quando lo guardò in volto, si sorprese nel vedere i suoi occhi lucidi e rossi come il fuoco, doveva aver pianto. Il ragazzo la fissò per qualche istante, prima di metterla a fuoco per bene. Due lacrime si affacciarono agli angoli delle iridi azzurre
-Sakura-cha!!!
Con uno scatto improvviso le saltò al collo, stringendola a sè come un bambino che difende il proprio giocattolo, ritenendolo il suo oggetto più prezioso. Continuava ad abbracciarla, affondando la testa nei suoi capelli e singhiozzando piano. Sakura sgranò gli occhi, non lo aveva mai visto comportarsi così.
-N-naruto....mi....mi fai male
Cercò di dire, nonostante si sentisse infinitamente debole e con un dolore allucinante al capo.
Naruto la lasciò andare, per risedersi sulla sedia che chissà da quando tempo occupava, Si asciugò in fretta le lacrime, ma quelle continuavano a colare copiose sulle sue guance graffiate.
Sakura era confusa, troppo confusa, e aveva paura. Si guardò attorno, dovunque posasse lo sguardo il bianco predominava. Era in un ospedale, non vi erano dubbi, il comodo lettino sul quale si era messa a sedere, le bende che le circondavano le braccia, un ago conficcatole nella pelle che si collegava con una piccola flebo, un altro filo che portava a quelle solite macchinette che segnavano i battiti del cuore.
Una strana sensazione si impadronì del suo corpo, le faceva male il petto che, constatò, era anch'esso ricoperto di bende.
-Na-naruto...
Naruto si era calmato e alzò la testa, incrociando il proprio sguardo apprensivo con quello confuso e preoccupato di Sakura.
-Cosa...cosa è successo?
Non era sicura di voler sentire la risposta, ma piccoli sprazzi bianchi nella sua mente le dolevano, c'era qualcosa di importante, infinitamente importante, che doveva sapere.
Il biondo le strinse la mano, da quando tutta quella confidenza?
-Sakura-chan...non...non ricordi? Hai avuto un incidente...
Immagini confuse le passarono veloci nella mente, la ragazza sgranò gli occhi, il ristorante, il braccialetto, la dolce melodia, il tepore e un grido, un urlo inimmaginabile, una luce abbagliante, Sasuke...
Senza rendersene conto strinse convulsamente il candido lenzuolo, tremava, fissava Naruto negli occhi, voleva, doveva sapere, ma non riusciva a trovare il coraggio di porre quella domanda
-N-naruto...d-dov....dov'è...dov'è Sasuke...?
Ancora una volta il biondo fu sul punto di riversarsi in lacrime, ma si limitò a distogliere lo sguardo dal suo, a stringere i denti, a trovare le parole, ma come poteva dirglielo?
Sakura aspettava e il suo corpo continuava a tremare, un sospetto cominciò a trafiggerla, ma era infondato, sì, era infondato, perchè lui non poteva..., perchè Sasuke stava bene e a breve sarebbe entrato da quella porta con una soda in mano e un sorriso appena accentato. Avrebbe prese in giro Naruto perchè si era preoccupato troppo, e lui avrebbe cominciato a gridare, alla fine sarebbero scoppiati a ridere e avrebbero fatto a gara per mostrarsi gentili con lei.
La porta si aprì e un briciolo di speranza brillò negli occhi di Sakura, ma mai avrebbe pensato di essere delusa di vedere i suoi genitori. I signori Haruno le buttarono anche loro le braccia al collo, baciandola e piangendo
-Mamma...Papà...d-dov'è Sasuke?
Ritentò, qualcuno doveva darle una risposta, non sarebbe potuta sopravvivere senza
I suoi genitori si staccarono, ma senza allontanarsi troppo. La madre le prese una mano, la stessa mano che aveva preso Naruto e che ora aveva lasciato. Sarebbe toccato a lei dirglielo.
Il ragazzo, come camminando nell'ombra, si dileguò dalla stanza. Uscì fuori, si poggiò alla parete e sentì di nuovo le lacrime bagnargli il viso, il petto faceva avanti e dietro affannosamente e poi...il gridò arrivò...terribile come nessuno poteva immaginarlo, feroce lo colpì in viso, agli occhi, al petto, strinse le palpebre e ricominciò a singhiozzare.
Si lasciò scivolare lungo la parete, finendo seduto sul freddo pavimento dell'ospedale. La testa tra le ginocchia, il corpo scosso dai singhiozzi. Due pianti uniti da un unico, incolmabile e immenso dolore.





* * *








A volte è davvero incredibile come certi piccoli fatti possano cambiarti radicalmente la vita. Un attimo prima sei felice, l'attimo dopo ti ritrovi tormentato dal dolore. Ma una cosa è certa, la vita andrà comunque avanti e quel dolore scemerà, per poi colpirti quanto meno te lo aspetti, più grande e più forte.
Il cielo è un testimone che assiste tutti e tutto, fin dal principio. Ha visto gioia, sorpresa, incredulità e dolore, tanto dolore, così grande e insopportabile che permette alle sue lacrime di scendere calde sulla terra, come triste consolazione di chi non vuole piangere da solo.
Anche quel giorno pioveva, Konoha era sovrastata da un lugubre cielo grigio, bagnata da quelle lacrime salate, lacrime che si andarono a confondere con altre, divenendo un tutt'uno con esse
La bara marmorea scese lenta nella terra, le parole dette da persone conosciute o non erano solo un brusio fastidioso che infastidiva le sue orecchie. Sakura guardò quella grande cassa scendere con estrema lentezza nel terreno, la guardò, nonostante la vista le era offuscata, forse dalla pioggia, forse dalle sue stesse lacrime.
Naruto le strinse la mano, teneva lo sguardo chino, alzarlo avrebbe significato solo avere un ulteriore conferma a ciò che era successo. Aveva di nuovo gli occhi rossi, quella notte non aveva dormito, e chissà quando ci sarebbe riuscito.
Sakura lasciò che la sua mano si riscaldasse in quella grande e sicura dell'amico, forse era solo grazie a lui che non si era lasciata cadere nel baratro del dolore che sempre più invitate le si presentava davanti.
Camminarono insieme verso il loro amico, Sasuke ora dormiva, e avrebbe continuato a farlo per sempre. Sarebbe stato al sicuro, nulla avrebbe potuto fargli del male là sotto.
La ragazza strinse al petto il fiore candido che aveva portato con sé, e lo lanciò la sotto, insieme ad un mucchio di terra. Naruto la imitò. Restarono, forse più del dovuto, a fissare la pioggia gocciolare su quella cassa marmorea, il cielo piangeva, piangeva per lui, per un'amicizia e un amore perduto.
Nessuno interferì nel saluto silenzioso che i due gli stavano rivolgendo, non ce ne fu bisogno, poco dopo Naruto strinse ancor più la mano di Sakura e la portò via, lontano. In fondo, dove nessuna poteva vederli, la ragazza si lasciò andare tra le braccia dell'amico, piangeva in silenzio, lasciandosi consolare da quelle braccia forti e sicure
-Andrà tutto bene....ti prego...p-promettimelo
Naruto la cullò, gli occhi chiusi in una morsa invincibile, le lacrime che protestavano per uscire. Lo sapeva che era solo una bugia, ma quanto male poteva fare una piccola bugia?
-Andrà tutto bene,Sakura-chan, tutto bene...
Le sussurrò, mentre consumavano il loro abbraccio di dolore sotto la pioggia divenuta ormai fredda










bene, se alla fine di qst capitolo avete un chiaro istinto omicida, è normale U_U
Non volevo essere così sadica e far morire sasuke, ma era necessario per le intenzioni della storia. Se ascoltate attentamente la canzone che ho citato prima, potete capire attorno a cosa girerà la fic
ora me ne scappo, prima che mi uccidiate ç_____ç



Sakuchan_94: mi disp, ho dovuto per forza far morire sasuke, anche se in qst fiction mi stava simpatico ç_ç Cmq grazie per i complimeti, me li accetta tutti, spero che continuerai a seguire la storia anche se sn così sadica XD

Sarhita: speravo fosse IC e spero che continui ad esserlo, sarà un pò difficile ^^"""" ecco continuata, spero che il secondo capitolo ti piaccia ^^


Hele91: mi dispiace....sasuke doveva morire U_U, non perchè lo odi, cioè, nello shippuuden lo detesto, ma in qst storia mia andava bene, sl era necessario che si levasse dai piedi U_U ( sn proprio cattiva XD) sn felice di aver mantenuto un buon carattere per sasuke, vederlo dolce è così rara =_= Spero che il secondo cap ti piaccia e che continuerai a seguire la storia ^^


  
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