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Autore: samv_s    31/10/2017    3 recensioni
Jimin continuò ad osservarlo con sguardo scettico: uno come Yoongi non era solito aiutare le persone, eppure in quel momento gli stava offrendo una mano per conquistare il rosso.
"Accetto." Disse, quindi. Tentar non nuoce, no?
Vmin//Yoonmin. Accenni Namjin
Genere: Comico, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Kim Taehyung/ V, Min Yoongi/ Suga, Park Jimin, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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La presa di Jimin attorno al corpo del maggiore si fece più salda quando il pianto di quest’ultimo si intensificò.
“Ssh.” Gli sussurrò il corvino, cercando di farlo calmare accarezzandogli dolcemente la schiena. Vedere Yoongi così vulnerabile gli faceva provare emozioni contrastanti: da un lato vi era lo stupore poiché da quando conosceva il maggiore, mai lo aveva visto esternare un singolo sentimento; dall’altro, invece, vi era una leggera e genuina felicità poiché sapeva che era stata opera sua quel cambiamento.
Si erano scoperti a vicenda, facendo uscire ogni singola sfaccettatura dei loro caratteri. E Jimin non poteva che esserne più contento.
 
Quando il maggiore parve calmarsi del tutto, il corvino allentò la presa ma non si allontanò dal corpo caldo di Yoongi: voleva dargli il tempo necessario per parlare. Poco dopo, il grigio sembrava esser pronto.
“Jimin, tu sei pienamente sicuro? Taehyung è stata la tua cotta per ben due anni, non voglio che tu agisca in modo sbagliato solo perché non vuoi vedermi soffrire. Non voglio che nessuno di voi mi compatisca, quindi sei sicuro della tua scelta? Sappi solo che non me la prenderò.” Il tono di voce del maggiore sembrava essere tornato quasi alla normalità, eppure vi era quel briciolo di insicurezza che lo facevano apparire un cucciolo agli occhi di Jimin. Una nuova sfaccettatura di Yoongi tanto insolita, quanto adorabile agli occhi del minore.
“Ho scelto te hyung, e se dovessi rifare tutto d’accapo per poterlo capire non esiterei a tornare indietro nel tempo. Mi hai reso una persona diversa, ti ho reso una persona diversa.
Ero timido e impacciato, forse fin troppo direi, e senza i tuoi modi poco ortodossi non sarei mai riuscito a tirare fuori questo lato di me più audace e sicuro. Se non ti fossi offerto di darmi una mano, non ti avrei mai conosciuto. Quando ho finalmente compreso i miei sentimenti per te, avevo paura: paura di rovinare il nostro rapporto, paura di accettarlo io prima di tutto. Avevo paura perché in poco tempo sei stato capace di prendere il posto di Taehyung, un posto occupato per ben due anni. E questo, forse, era l’aspetto che più mi terrificava poiché mi sono sentito perso. Ma col tempo ho capito che senza di te al mio fianco, non sono più nessuno. Ti sei intrufolato sotto la mia pelle, attraversando tessuti ed ossa pur di raggiungere il mio cuore e una volta trovato, hai lasciato che questo dipendesse totalmente da te. E quando penso al tuo volto, alla tua voce, al tuo tocco, ai tuoi baci, so che anche in un domani lontano non potrò farne a meno. E questo pensiero mi destabilizza, mi terrifica, eppure mi rende così vivo.
Quindi si Yoongi, sono sicuro della mia scelta. E ti amo, e mai smetterò di farlo.” Solo quando concluse, Jimin si accorse di star piangendo. Passò una manica della sua felpa a rimuovere le scie salate che avevano bagnato le sue guance, fino a quando il maggiore non gli si avvicinò passando i suoi polpastrelli piuttosto che la felpa del corvino.
I due presero ad osservarsi, incatenando i loro sguardi. Non vi era bisogno di parole in quel momento, i loro occhi esprimevano tutto ciò che era impossibile dire con le parole.
Poi Yoongi annullò le distanze posando le sue labbra sottili su quelle piene di Jimin, in un bacio tanto dolce quanto bisognoso. Jimin ricambiò sin da subito, dischiudendo di poco le labbra e lasciando che la lingua di Yoongi si incontrasse con la sua dando così il via ad un bacio più approfondito. Allacciò le sue braccia attorno al collo di Yoongi e cercò di avvicinarlo maggiormente a sé.
Quando si staccarono in cerca di ossigeno, sorrisero felici.
 
 
***
 
 
Mezzanotte del 30 dicembre
 
“Tanti auguri!” L’urlo di sei voci compatte si liberò all’interno del karaoke dove i ragazzi avevano deciso di passare le ultime ore prima del compleanno di Taehyung. Proprio quest’ultimo, sorriso imbarazzato e felice accettando di fare un brindisi e di aprire – finalmente – il pacchetto contente una piccola torta da consumare tutti assieme. E mentre Hoseok si premurava di dare una mano a Jungkook impiattando le fette di dolce, Jimin si ritrovò ad agitarsi sul divanetto richiamando l’attenzione del suo ragazzo al suo fianco.
“Jiminie, tutto bene?” Chiese allora Yoongi, che seppur non lo dava a vedere, si era iniziato a preoccupare.
“Uhm…secondo te dovrei parlare con Taehyung? Vorrei parlargli della nostra situazione, ma non lo so. Tu che dici?” La voce di Jimin era carica di preoccupazione, ed il suo broncio indeciso sul da farsi fece spuntare un leggero sorriso sul volto del grigio.
“Jimin, sappiamo entrambi che Taehyung non prova più alcun sentimento di rancore verso di noi. Ma se senti di dovergli parlare, fallo.” Lo rassicurò il ragazzo, portando una mano a scostargli una ciocca di capelli scuri: erano quelli gesti inusuali e speciali, che facevano sentire Jimin speciale.
“Va bene, grazie hyung.” E così dicendo, si alzò e si avvicinò al ragazzo dai capelli rossi. Prese un lungo respiro prima di richiamarlo picchiettando sulla sua spalla.
“Jimin hyung, c’è qualche problema?” Chiese allora Taehyung, la forchetta a mezz’aria e la bocca leggermente sporca di cioccolato. Sembrava un bambino piuttosto che un ragazzo che compiva diciassette anni.
“Vorrei parlarti. – Iniziò il maggiore. – Possiamo uscire un momento? Ne approfittiamo per prendere anche altre lattine di coca cola.” E Taehyung annuì leggermente sorpreso, posando il piattino e seguendo il corvino fuori la stanza verso gli sguardi curiosi di quattro ragazzi.
“Tranquilli.” La voce di Yoongi catturò l’attenzione degli altri che osservando la sua espressione sicura e sorridente, ritornarono a consumare la loro fetta di dolce e a cantare.
 
“Di cosa volevi parlarmi?” Chiese il rosso dopo che la ragazza alla receptionist si era allontanata per prendere loro le bibite che avevano chiesto. Jimin si bloccò alzando il viso ed incontrando l’espressione rassicurante di Taehyung.
“Lo so che non hai più rancore verso di me e Yoongi, e sono anche felice che voi due abbiate ripreso il rapporto di prima. Eppure penso che ci sia ancora qualcosa di non risolto tra noi due, e mi manca tanto parlare con te Tae. So che è difficile per te, non pretendo che il nostro rapporto ritorni come prima da un giorno all’altro, però volevo farti sapere che da parte mia l’affetto per te non è in alcun modo svanito.” Sputò Jimin e si sentì subito meglio quando non avvertì più quel macigno sullo stomaco. Sperava con tutto sé stesso che il rapporto con Taehyung potesse ritornare quello di un tempo: certo, si parlavano normalmente, ma sentiva comunque una barriera di imbarazzo a dividerli.
“Hyung, grazie per avermene parlato. Anche a me manca parlare con te e nonostante la situazione di disagio sia sparita, non nego che c’è sempre qualcosa a dividerci. Ammetto che provo ancora un sentimento che va ben oltre l’amicizia nei tuoi riguardi, ma penso sia normale dato che è passato relativamente poco tempo. Spero tu capisca, quindi, che vorrei aspettare ancora un po' prima di fare questo grande passo. Ma sappi che sono estremamente felice che tu me ne abbia parlato, poiché io non avrei mai avuto il coraggio di fare il primo passo.” E nonostante quelle parole lo avessero fatto sentire leggermente in colpa – non riusciva a non ritenersi responsabile per tutto ciò che era accaduto – Jimin sorrise ed annuì.
“Non abbiamo fretta.” Aggiunse semplicemente ed afferrò le lattine che la ragazzina, appena tornata, stava porgendo loro.
Entrambi, poi, tornarono nella piccola saletta riprendendo a divertirsi in compagnia degli altri.
Jimin si risedette affianco di Yoongi, il quale notò da subito la sua espressione più serena. Evitò però di fare domande e si limitò a passare un braccio attorno alle spalle del corvino avvicinandoselo a sé.
Jimin si girò e osservò il viso del maggiore, il cuore più leggero ed un sorriso sornione stampato in volto.
 

 
***
 
 
9 marzo
 
I due ragazzi sedevano ai piedi di un grande albero, le schiene appoggiate al tronco e le gambe intrecciate tra di loro. Era pomeriggio inoltrato ed il cielo era dipinto dai colori del tramonto regalando una vista mozzafiato. Le mani dei due giovani erano intrecciate ed i loro volti erano rilassati mentre si godevano la leggera brezza.
“Grazie Jiminie.” Sussurrò ad un certo punto Yoongi, distruggendo il silenzio creatosi. Jimin aprì lentamente gli occhi, posando il suo sguardo sul grigio e osservandolo con un cipiglio confuso. Poi, ripresosi dal leggero stato di dormiveglia, comprese a cosa il maggiore si stesse riferendo e sorrise.
“Trovo anche io che sia stata una bella idea, ma senza l’aiuto di mamma non sarei riuscito a…” Ma il suo discorso fu prontamente bloccato dalle parole dell’altro.
“Non mi riferisco solo alla sorpresa per il compleanno, grazie di tutto Jiminie. Grazie per aver abbattuto le mie barriere, grazie per la pazienza che hai ogni giorno con i miei sbalzi d’umore, grazie per la tua costanza nello starmi sempre accanto. So di non averti dimostrato, giorno per giorno, quanto io tenga a te ma sai che per me è ancora così strano dover gestire tutte le mie emozioni. Sappi però, che mi hai reso una persona migliore e che senza di te sarei rimasto il Min Yoongi scorbutico ed apatico di sempre.
Grazie per il tuo amore.” E Jimin lo osservò colpito ed entusiasta per quel discorso. Uno tra i più belli che gli avessero mai fatto in vita sua.
Sorrise al suo ragazzo e, preso dalle forti emozioni, si avvicinò baciandolo con una leggera foga.
“Grazie a te per esserti presentato quel giorno. Sei stato uno strambo cupido, eppure mi hai fatto innamorare.” E ritornarono a baciarsi, le loro mani ancora intrecciate ed il sole in lontananza che spariva dietro le colline.



 
​*cerca di schivare i pomodori ma fallisce*
​So di essere terribilmente in ritardo, ma nel weekend mi sono persa tra l'imponenza e la bellezza di Roma.
​Inoltre, ho cancellato e riscritto questo capitolo quattro volte poiché non soddisfatta. Non sono totalmente convinta nemmeno adesso, ma credetemi se vi dico che è la versione più bella scritta fino ad adesso. Il fatto è che non riesco ancora a capacitarmi che questo sia il capitolo finale.
​Giunta a questo punto, vorrei poter ringraziare tutti coloro mi hanno accompagnato in questo percorso: chi ha letto, chi ha recensito, chi ha inserito la storia fra le preferite/seguite/ricordate. Io davvero non so come dirvi che vi sono grata per tutto il vostro supporto!
​Vorrei inoltre fare un ringraziamento speciale a Rebycloud97, che segue questa storia dall'inizio e che ha recensito ogni singolo capitolo.
​Tesoro, mi hai strappato un sorriso ad ogni recensione e ti ringrazio tantissimo poiché sei stata di grande aiuto durante questo mio percorso.
​Bene gente, con questo angolo autore si conclude ufficialemte "Wacky Cupid".
Un bacione e al prossimo lavoro,
​Sam.
   
 
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