Anime & Manga > Yuri on Ice
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Autore: LaVampy    04/11/2017    4 recensioni
cosa minaccerà la tranquilla vita quotidiana dei Viktuuri??
Genere: Angst, Avventura, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Un po' tutti, Victor Nikiforov, Yuuri Katsuki
Note: AU, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Il giorno dopo di buon'ora, Yuuri si diresse al supermercato della zona per comprare i pannolini per la bambina. Non che ci fosse stata molta scelta, nella decisione. Viktor non aveva la benchè minima idea di quali prendere e Yuri non moriva dalla voglia di uscire di casa, per paura di trovarsi l'ex di fronte. Ex che aveva continuato a tempestarlo di chiamate e messaggi, tanto che per un attimo aveva preso in considerazione l'idea di cambiare numero. Ma non l'aveva fatto, trincerandosi dietro un: tutti hanno questo numero, che in realtà voleva dire che le chiamate di Beka ancora gli facevano mancare il respiro. 

Quando Yuuri rientrò, dopo un'oretta, di certo non si aspettava di trovare Sasha urlante sul divano, e i due russi che discutevano animatamente, quasi ignorandola. Appoggiò, o meglio gettò per terra le biste della spesa, e scostando i due di malo modo prese in braccio la bambina, sussurrandogli parole dolci all'orecchio, asciugandole le lacrime ancora incastrate nelle lunghe ciglia. 

-Yuri, noi...-  disse Viktor, guardandolo, ma venne interrotto dallo sguardo di fuoco del compagno. 

-E' colpa sua-si difese l'albino indicando il biondo. -Voleva metterle una tutina tigrata, mentre io volevo mettere quella da orsetto-. 

-Brutto vecchiaccio infame, non mi mettere in mezzo-ringhiò Yuri, guardandolo storto. 

-Hai iniziato tu- su difese Viktor. -Yuuri, veramente...- 

-Basta- alzò la voce il giapponese, mentre Sasha tra le sue braccia si muoveva a disagio. -Ma quanti anni avete? -chiese ancora abbassando il tono. -Vi lascio soli, mezz'ora e torno con la bambina in lacrime e voi che discutete. Vi rendete conto? No, zitto. Non una parola- disse bloccando il compagno che aveva cercato di parlare. -Li ci sono i pannolini, prendili e portali in camera , YuriO-disse calcando il nome- tu, in cucina a preparare un biberon di latte e miele- disse con tono autoritario. 

I due ragazzi lo fissarono in silenzio alcuni secondi. -Ho detto ora- disse ancora voltandosi per sdraiarsi sul divano, sorridendo, mentre gli altri sparivano. 

-Vedi Sasha, ogni tanto bisogna ricordare ai due chi sono i bambini, ma vedrai il tuo papà, sarà il migliore e anche lo Zio Yuri- disse il moro, osservando la bambina, che rapita, fissava le sue labbra. -E tra poco torneremo a casa, ma prima dobbiamo risolvere un piccolo problema con quella testa bacata dello zio-. E la bambina sorrise felice, gorgogliando. -Brava, piccola pulce-disse baciandogli la punta del naso. 

-Ho sistemato i pannolini-disse Viktor, appoggiato allo stipite della porta.  

-Bene, allora portiamo la pulce, in bagno e poi le metterai il pannolino-disse Yuuri alzandosi, facendo attenzione a non far cadere la bambina. 

-Io cosa ?-chiese con terrore Viktor, sbiancando. 

-Oh questa cosa sarà da filmare- disse Yuri, entrando in sala, ridendo. 

-Fossi in te non riderei molto, visto che dovrai imparare anche te-. 

-Io cosa? Cotoletto, scordatelo- rispose il biondo. 

-Oh cielo, è solo un pannolino-rise Yuuri, appoggiando la bimba sul tavolo. -Forza Viktor, è ora di cambiarla-. 

-Io non sono capace-mormorò il russo. 

-Nessuno lo è, fino a quando non prova. Un po' come io con i salti sulla pista, mi sono impegnato e ho imparato, ma ti assicuro che cambiare Sasha, sarà molto più semplice- rispose, cercando di spiegargli cosa dovesse fare. 

Quindici minuti dopo, otto pannolini buttati via, e un Viktor con il morale a terra, Sasha era finalmente pulita e profumata.  

-E' stato più facile vincere i cinque mondiali, che cambiare lei-. 

-Oh, sei sempre la solita Drama Queen, vecchio-rise Yuri. 

-Il prossimo cambio è tutto tuo-disse l'altro, punto sul vivo. -E io non sono una Drama Queen. Vero che non lo sono Sasha, difendimi- disse accarezzandole la pancia e facendola gorgogliare felice. 

-Ti adora- disse Yuuri, guardando il compagno.  

-Se mi adora, è solo grazie a te-rispose Viktor, allungandosi per baciarlo. 

-No, vi prego, non iniziate che mi viene da vomitare- disse il biondo dietro di loro. 

-Disse colui che ha pomiciato in un bagno dell'aereo per quasi quaranta minuti- disse Viktor ridendo, mentre Yuuri, vedendo l'espressione del russo, gli tirava un piccolo calcio. 

-Di certo non si ripeterà più- rispose il biondo, uscendo dalla stanza, con lo sguardo triste. 

-Ma ogni tanto ragioni? -chiese Yuuri, guardando il compagno, e passatagli la figlia, uscì per seguire l'amico. 

Amico che nel frattempo si era chiuso in camera, e non ci volle molto per capire che stava piangendo. Maledisse per un attimo Viktor, e preso un respiro profondo, bussò senza ottenere risposta. Aprì lentamente la porta, aspettandosi di trovare Yuri pronto a lanciargli contro qualcosa. Di certo non era preparato a vedere Yuri, appoggiato al mobile con la fronte e con le spalle scosse dai singhiozzi. 

-Non ci riesco. Voglio odiarlo ma non ci riesco. Aiutami Yuuri. Questo dolore mi uccide- disse tra le lacrime. 

-Perché lo ami ancora-rispose l'altro, avvicinandosi. 

-Cosa devo fare?-. 

-Parlargli, ascoltarlo. Ma continuare a vivere con questa incertezza, non puoi vivere di se e di ma. Devi affrontare una volta per tutte questa storia. E poi se sarà il caso, taglierai definitivamente i ponti. Puoi sempre venire con noi in Spagna-. 

-Non posso venire con voi, avete la bambina e la pista...- . 

-Ma non metteremo mai da parte di nostri amici, Yuri. Dovresti conoscerci ormai-disse Yuuri, sorridendo. 

-E' per questo che ti odio-risposo l'altro asciugandosi gli occhi. 

-Lo so, ti voglio bene anche io. Te la senti di venire di la, ed evitare che la Drama Queen, vada in crisi mistica- chiese facendo ridere il biondo. 

-Se ti sente parlare così...-. 

-L'ho già sentito- disse Viktor con voce fintamente offesa. 

-Vi raggiungo tra poco, io devo... ecco, devo chiamare Altin- disse indicando il telefono. 

-Noi siamo sotto, con Sasha-disse semplicemente il moro, uscendo. Chiudendo la porta dietro di sé. 

-Credi che riusciranno a chiarire- mormorò accarezzando la guancia della bambina. 

-Non lo so, so solo che non vedevo Yuri piangere così, da quando Yakov gli proibì i salti nella sua prima gara-. 

 


 

 

Al buio nella stanza, il suono dei tastierini del telefono. Uno squillo. 

-Altin...-la voce interrotta da un singhiozzo. 

-Yura, Өкінішке орай*... -. E per Yurio, tutto il dolore trattenuto fino a quel momento esplose. 

-Non... non... dovevo chiamare. E' stato un... errore- la voce un lieve sussurro, tra i singhiozzi. 

-Parlami Yura, ti prego. Sto male anche io-. 

-E' stato... un errore-disse interrompendo la chiamata, scoppiando a piangere, se possibile, ancora più forte 


traduzione : mi dispiace

   
 
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