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Autore: Myra11    18/11/2017    1 recensioni
Allora...da dove inizio..sono una fan sfegatata di Final Fantasy XV, e ho adorato tutto del gioco, e ancora di più del film Kingsglaive, quindi ho deciso di scrivere una WhatIf? descrivendo cosa sarebbe accaduto se [ATTENZIONE SPOILER] Nyx Ulric non fosse morto alla fine del film, ma fosse sopravissuto e avesse accompagnato Luna nel suo viaggio per risvegliare gli Dei.
[DALLA STORIA]
Lo individuò immediatamente. Non era difficile riconoscerlo, con quei capelli di un blu quasi nero, e i vestiti logorati dal lungo viaggio. Non aveva molto di regale, pensò, ma se il suo Re si era sacrificato per difenderlo, e se Luna credeva così tanto in lui, forse, solo forse, ne valeva la pena.
Genere: Avventura, Fantasy, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lunafreya Nox Fleuret, Noctis Lucis Caelum, Nyx Ulric, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 27


I'm Breathing In
And Breaking Down
I Feel My Time Is Running Out
 
Era stato strano, ma stranamente piacevole, tornare sul campo di battaglia.
Un anno dopo essere diventato un uomo sposato, Nyx Ulric era tornato ad essere un soldato.
E, in quel momento, mentre il vento gli sfrecciava tra i capelli e le due lunghe code viola ondeggiavano nel vento, si sentiva meglio di come fosse mai stato.
Era stato più semplice di ciò che si aspettava, abituarsi alla sua nuova vita.
Perfino stare lontano da lei rendeva quel periodo dolorosamente piacevole.
Le ultime, disperate truppe rimaste dell’Impero creavano ancora problemi, e Nyx era stato costretto a quasi un mese di lontananza da Insomnia.
«Hey Ulric.» La voce lo affiancò insieme al rombo del motore, e Nyx sorrise al suo guidatore.
Ravus era diventato, in modo del tutto inaspettato, un amico fidato, e un ottimo compagno sul campo di battaglia.
«Ravus.» Gli fece un cenno, e poi tornò a guardare la strada. «Problemi?»
L’uomo scosse la testa. «No. Piuttosto, tu stai bene? Sembri distratto.»
Forse, pensò Nyx, il fatto di aver sposato suo sorella li aveva aiutati ad avvicinarsi, e a superare la tensione che si era creata tra loro dal primo momento in cui si erano visti.
«Non particolarmente.» Ammise Nyx, poi osservò il sole scintillare sulla fede d’argento che portava al dito, e sorrise tra sé e sé. «Sono solo contento di tornare a casa.» Ammise, e Ravus annuì.
«Capisco.»
La loro conversazione s’interruppe quando Insomnia comparve davanti a loro, e quella vista li lasciò senza fiato: la città stava tornando allo splendore di un tempo, riprendendosi dalle ferite che le erano state inflitte.
Ormai, pensò Nyx, si era abituato anche al fatto che non ci fosse più una Barriera che la chiudeva fuori dal mondo. O meglio, la Barriera c’era, ghignò, ma non molti sapevano che era in grado di combattere meglio di chiunque altro, e che nel suo petto batteva il cuore di una dea.
«Ci vediamo più tardi, devo andare a Palazzo.» Comunicò a Ravus, che annuì e guidò il furgone che trasportava il resto dei soldati alle caserme.
Nyx sfrecciò tra le strade di Insomnia, circondato da gente che lo salutava o gli sorrideva.
Contro il suo volere e con la benedizione del re, stavano addirittura costruendo un monumento per lui nella piazza centrale dove, ironicamente, quindici anni prima si era condannato a morte indossando l’Anello.
Quando entrò nel Palazzo trovò la Regalia e il suo meccanico ad attenderlo, e smontò dalla moto mentre Cindy si alzava per salutarlo.
Era sporca di olio di motore e grasso, eppure gli dedicò un sorriso luminoso, che lui ricambiò con un cenno mentre saliva le scale. Forse, pensò, anche Lunafreya sarebbe stata sempre così gioiosa, se fosse stata incinta. Il pensiero se ne andò all’improvviso com’era comparso, lasciandolo stordito per qualche secondo.
Avrebbe potuto essere un buon padre?
Scosse la testa, scacciando quel pensiero e lo strano desiderio di scoprire la risposta, e si diresse a grandi passi verso il cortile principale del Palazzo reale. Aveva percorso quei corridoi così tante volte che i suoi piedi li conoscevano meglio di lui, e ciò permetteva, ogni tanto, alla sua mente di inviargli un pensiero traditrice, il flash di un passato buio, e di quelle mura macchiate di sangue.
Davanti alla Sala del Cristallo si fermò un istante, posando una mano sulle porte sigillate e chiuse gli occhi.
Gli sembrava giusto, quando passava da lì dopo tanto tempo, passare a salutarla.
Sentì il calore pulsare sul palmo, e sorrise.
Bahamut era sempre con lui, eppure, in quei momenti, gli sembrava che fosse ancora più vicina.
Il rumore di un rimprovero severo distolse la sua attenzione, e lo guidò verso la sua meta principale.
Inspirò a fondo e incrociò le braccia al petto, osservando il cortile pieno di soldati davanti a lui.
Erano giovani, concentrati e molti venivano da Galahd, e l’avevano seguito perché lo consideravano un idolo, e per lo stesso motivo si erano arruolati nelle guardie reali.
«Hey, eroe.» Libertus si staccò dal gruppo di soldati in addestramento, facendo un cenno all’amico. Aveva quasi dovuto minacciare di rompergli un braccio, per impedirgli di andare con lui, un mese prima; sua moglie aspettava il secondo figlio e, anche se sapeva che non avrebbe lasciato che nulla accadesse al suo migliore amico, aveva preferito saperlo al sicuro.
«Che ne pensi?»
Si strinse nelle spalle. «Spero di non averne mai bisogno.» Confessò con un sospiro e Libertus annuì, e prima che potesse parlare una voce che entrambi conoscevano si fece sentire.
«Nyx, mi avevano detto che sei tornato.»
Nyx si voltò con un ghigno, e piegò leggermente il capo. «Altezza. Sono appena rientrato, presenterò il mio rapporto questa sera. Regina.» Li salutò, e la nuova regina di Lucis gli sorrise delicatamente. Victoria Lucis Caelum, neo sposa del re, era una donna dall’aria dolce e i capelli di fuoco, mitigati dal verde brillante dei suoi occhi. Era pacata e riflessiva, e completava alla perfezione l’esuberanza del suo compagno.
«Non ti disturbare, Nyx. So che hai fatto un ottimo lavoro come al solito.» Noctis fece un cenno con la mano, congedando la questione.
Quando Noctis gli aveva detto di averla conosciuta al suo matrimonio, Nyx si era fatto una risata, pensando che era ironico che proprio lui, che aveva sposato la donna che avrebbe dovuto essere sua, era stato la causa del loro incontro.
Salutò anche Gladio, ombra immancabile del re ovunque andasse, e poi gli si tese il cuore quando spostò lo sguardo.
Era sempre l’Oracolo e, anche se quel ruolo aveva perso il suo significato originale, assumendo quello di consigliere, Lunafreya accompagnava il re praticamente sempre.
Era ancora più bello rivederla dopo quasi un mese di lontananza, e quando lei incrociò il suo sguardo, fu come se avesse ricominciato a respirare dopo una tremenda apnea.
Vide distrattamente Victoria colpire piano il marito al braccio, e mormorargli qualcosa.
Non riusciva a staccarle gli occhi di dosso, ogni fibra di lui urlava di averla accanto.
«Noi andiamo a salutare i soldati.» Comunicò Noctis, non riuscendo a trattenere un sorriso divertito.
«Va bene, Maestà.» Mormorò e, quando il trio si fu allontanato, lui coprì in due passi la distanza che li separava e l’attirò a sé mettendole le mani sui fianchi.
Sembrava scintillare come il sole tra le sue braccia, e lui la sentì rilassarsi contro di lui.
«Buongiorno, Oracolo.» Sorrise, e lei si allungò verso di lui, sfiorandogli le labbra con un bacio.
«Buongiorno a lei, Generale Ulric.»
Ridacchiò, divertito, ma fu in quel momento che qualcosa al lato del suo campo visivo attirò l’attenzione.
Il suo sorriso si smorzò quando la vide, appoggiata ad una delle colonne del cortile, il viso pallido e i capelli di notte.
Erano passati cinque anni dall’ultima volta che l’aveva vista, pensò, negli ultimi attimi di quella notte eterna, nei quali pensava che sarebbe morto, e lei era venuta in suo soccorso, ma da quel momento era sicuro che fosse in pace.
Gli si gelò il sangue quando lei gli sorrise.
«Ciao, Nyx.»
 
 
 
 
Note:
Sorpresa sorpresa!
Signore e signori, è giunta la fine che tanto aspettavate xD
Allora, un paio di chiarimenti.
1: Victoria Lucis Caelum è un personaggio creato da me, all’ultimo momento, per non lasciare Noctis solo u.u
2: Vi sarete ormai accorti che mi sono presa la “licenza poetica” di rendere Bahamut una dea femminile, un po’ perché ha gli occhi da donna xD e un po’ perché, così facendo, i Sei sarebbero più in equilibrio, dato che Shiva, Leviatano e Bahamut sono dee femminili e Ramuh, Ifrit e Titano sono maschi
3: L’intera storia è piena di Easter Egg, se non ve ne siete accorti xD E scriverò una flash/one-shot/drabble di sua scelta a chiunque ne troverà uno ^.-
4: Un ENORME GRAZIE e un mega abbraccione alle mie due recensitrici: ­_White_, e Sarah Bailee Cornwell <3 Senza di voi non so se sarei andata avanti nella stesura di questa storia, credo mi sarei demoralizzata xD
Quindi, GRAZIE <3 siete adorabili ^w^
5: e ovviamente, un grazie anche a tutti coloro che hanno visitato/letto senza recensire!
6: e nulla, siamo alla fine della storia…o forse no? ^.-
  
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