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Autore: Arya_95    10/12/2017    1 recensioni
Rose è felice che l'ultimo anno ad Hogwarts stia per iniziare. Il castello ha significato per lei sei anni di torture e prese in giro e non vede l'ora di lasciarsi tutto alle spalle.
Con l'arrivo del nuovo anno scolastico nasce in lei anche una nuova consapevolezza: deve cambiare le cose. Si, ma come?
Per fortuna ci sarà Scorpius ad aiutarla e a starle vicino anche nei momenti peggiori, facendole anche riscoprire una vecchia amicizia e tutte le sfaccettature dell'amore.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Severus Potter, Rose Weasley, Scorpius Malfoy, Un po' tutti | Coppie: Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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20. ...ma ci stava riuscendo sorprendentemente bene. 
 
Days like these lead to
Night like these leads to
Love like ours
you like the spark in my bonfire heart
People like us we don't
Need that much, just someone that starts
Starts the spark in our bonfire hearts

Bonefire heart - James Blunt
 
La sera prima era andata decisamente meglio: avevano cenato con Draco, Astoria e i genitori di lei che si erano fermati a fare due chiacchiere e poi Rose e Scorpius si erano messi a giocare a scacchi magici.
Nessuna distrazione, nessuna tentazione, nessun pensiero impuro. Scorpius pensava sarebbe stato molto più difficile dimenticarsi dell’accaduto ma ci stava riuscendo sorprendentemente bene.
La mattina dopo, mentre stavano facendo colazione, il campanello aveva suonato e Scorpius era andato ad aprire. Un momento dopo era tornato, con Albus dietro di lui.
-Al che ci fai qui?- chiese Rose vedendolo.
-Ho pensato che potremmo fare il tema di pozioni insieme, io non ci capisco niente- disse lui afferrando una manciata di cereali direttamente dalla scatola e cominciando a sgranocchiarli.
-Inoltre volevo ricordarvi del 31- aggiunse.
-Cosa succede il 31?- chiese Scorpius.
-Vi avevo invitato alla festa a casa mia. Mamma e papà mi lasciano casa libera-
-A me non avevi detto nulla- disse Scorpius mentre Rose scrollava la testa per dire che nemmeno lei ne sapeva niente.
-Vabbè ora lo sapete. Inizia alle 10 ma un aiutino sarebbe gradito anche prima e poi potete fermarvi a dormire lì-
-Ok- rispose Scorpius con un’alzata di spalle.
-Al…- iniziò Rose.
-Dai Rose-
-Sai che non mi piacciono queste cose-
-Fallo per me- la implorò Albus.
-Inoltre, se lui viene alla festa, tu non puoi mica rimanere qui da sola, no?- aggiunse poi, vedendo che Rose non accennava a cambiare idea.
La ragazza annuì sconfitta ed Albus esultò.
-Vedrai che ci divertiremo- le disse Scorpius, sorridendo al che lei ricambiò il sorriso.
-Hey Scor, vieni un momento?- chiese Albus dirigendosi al piano di sopra, seguito dal biondo.
-Smettila- disse Albus una volta raggiunta la cima delle scale.
-Di fare che?- chiese l’altro confuso.
-Il sorriso di poco fa!- esclamò Albus, mantenendo un tono di voce basso per non farsi sentire.
-Ho semplicemente sorriso, le persone lo fanno a volte- rispose Scorpius alzando gli occhi al cielo.
-Perchè credi che sia qui oggi? E la festa? Voglio tenervi d’occhio-
-Albus mi stai facendo pentire di avertene parlato- disse Scorpius scendendo un gradino prima di essere fermato.
-Sono solo preoccupato per lei e non voglio essere costretto a scegliere tra di voi se qualcosa dovesse succedere-
-Non ti preoccupare, sta andando meglio. Forse era solo suggestione- disse Scorpius e i due scesero le scale, raggiungendo Rose.
Passarono tutta la giornata insieme, un po’ a fare i compiti e un po’ a chiacchierare, e quando Albus tornò a casa dopo cena era più tranquillo: Rose e Scorpius sembravano comportarsi come sempre, forse quella notte sarebbe riuscito a dormire.
 
I due giorni seguenti, passarono velocemente: fecero allenamento sia il 29 che il 30 dato che avrebbero probabilmente saltato quello del 31 e riuscirono, con molta forza di volontà, a finire i compiti.
-Scorpius...devo proprio venire stasera?- chiese Rose, il 31 mattina a colazione.
-Rose, ci divertiremo- ripetè lui.
-Non so nemmeno come vestirmi...non ho nulla per una festa. Il vestito dell’altra volta...è troppo elegante- rispose lei. Al nominare quel vestito, nella mente di entrambi si accese il ricordo di quel pomeriggio ed entrambi distolsero lo sguardo.
-Andiamo a Diagon Alley, sono sicuro che da Madama McClan troverai qualcosa che ti piaccia. Io intanto ho delle cose da comprare in città-
Dopo poco più di un’ora, i due ragazzi stavano attraversando la fredda e innevata cittadina magica, addobbata a festa per le vacanze.
-Ci vediamo tra un’ora davanti al ghirigoro, ok? Se per un motivo o per l’altro uno dei due non potesse farcela ci vediamo direttamente a casa- decise lui, gridando per sovrastare il brusio della folla e le canzoni stonate di un gruppetto di streghe poco distante che cantava carole natalizie.
-Perfetto, a dopo- rispose lei, attraversando la via per entrare nel negozio che più odiava.
Le vennero in mente tutte le divise troppo strette e scomode che aveva comprato lì e quel giorno di settembre in cui Natalia l’aveva messa in imbarazzo. E se non avesse trovato nulla?
Cercò di arginare quei pensieri negativi e spinse la porta che si aprì con un allegro tintinnio.
-Buongiorno e buone feste, cosa posso fare per te cara?- le chiese una donna sulla quarantina, sorridendole gentile.
-Io...avrei bisogno di sistemare queste- chiese, appellando le divise che ormai le stavano grandi e che teneva su con una cintura mal ridotta.
-Certo, provatene una e vediamo cosa possiamo fare-
Rose si infilò nel camerino e cominciò a spogliarsi. Le era venuto in mente all’ultimo momento ma aveva deciso di approfittarne: aveva già abbastanza vestiti che le stavano o troppo larghi o troppo stretti, voleva che almeno la divisa che era costretta ad indossare la maggior parte del tempo le stesse giusta.
Uscì pochi attimi dopo, tenendo su la gonna con una mano.
-Vedo che sei dimagrita molto, complimenti cara. Io sono anni che cerco di buttare giù questi chiletti di troppo. Ora ferma che ti sistemo-
La donna iniziò a lavorare e Rose si guardò nello specchio davanti a lei. Forse la pancia era un po’ più piatta dopotutto, no? E il viso un po’ meno rotondo…
-Ecco fatto, l’altra la faccio con le stesse misure così non devi cambiarti di nuovo. C’è altro che posso fare per te?-
-Avrei bisogno di qualcosa per stasera, devo andare ad una festa. Nulla di troppo elegante, solo...carino-
-Mai accontentarsi di essere carine, troveremo qualcosa che lascerà tutti a bocca aperta!-
Per trovare quel qualcosa ci misero più del previsto. Quasi due ore dopo - e dopo una miriade di vestiti, pantaloni, magliette, tuniche, camicie e ogni altro capo di vestiario scartati - Rose uscì dal negozio piuttosto soddisfatta.
Sapeva di aver mancato l’appuntamento con Scorpius ma non era poi così grave, si sarebbero visti a casa.
 
Si smaterializzò davanti al cancello di Villa Malfoy che era quasi ora di pranzo e attraversò il prato candido di neve piegata in due contro il vento freddo.
Le piaceva l’inverno, ma stando al caldo dentro casa.
Suonò il campanello e Scorpius le venne ad aprire.
-Stavo iniziando a preoccuparmi, ci hai messo una vita- la accolse lui, offrendosi di prendere i sacchetti di Rose.
-No tranquillo, porto tutto in camera. Arrivo subito-
Salì velocemente le scale e si rifugiò in camera sua. Non aveva problemi nel fargli vedere il vestito, quello poi lo avrebbe visto, ma la commessa l’aveva convinta a comprare anche un completino intimo rosso perchè, come aveva detto lei, “magari porta fortuna, magari no, ma ad indossarlo non abbiamo nulla da perdere”.
Nascose la borsa dentro l’armadio e scese nuovamente, raggiungendo Scorpius in cucina dove il ragazzo stava cucinando.
-Scorpius Malfoy ai fornelli, non so quanti possano godere di un tale spettacolo- scherzò lei, -posso aiutare?- chiese poi con un sorriso.
-Metti tavola va, stai per assaggiare la mia fantastica colazione per pranzo- rispose lui girando il prosciutto che stava rosolando in padella.
Rose prese le posate dal cassetto e ancora una volta le sembrò di essere una coppia di sposini, senza sesso però.
Scorpius aveva tostato il pane, cotto un uovo a testa -leggermente crudo per lui e completamente cotto per lei -, rosolato due fette di tacchino e preparato dei fagioli.
Una tipica colazione britannica, ma a pranzo.
-Non ho mai nè tempo nè voglia di cucinare tutta questa roba a colazione però la adoro, quindi a volte me la faccio per pranzo- spiegò lui servendo il cibo.
-Non vedo perchè non si possa fare- rispose lei, sorridendo e cominciando a mangiare.
 
-A che ora dobbiamo essere da Al?- chiese Rose una volta terminato di asciugare i piatti e riporli nella credenza.
-Dalle 6 in poi ha detto, se arriviamo prima delle 7 ceniamo insieme. Cosa vuoi fare?-
-Per me è uguale-
-Allora ceniamo qui, ti va? Qualcosa di leggero, tanto poi mangeremo tutta la sera schifezze-
-No...io non…- iniziò lei.
-Rose, è capodanno. Lasciati un po’ andare, non succederà nulla. Hai avuto uno straordinario controllo di te stessa fino ad ora, puoi permetterti una ricompensa ogni tanto-
-Non ho avuto controllo per niente nell’ultimo mese, soprattutto nelle vacanze di Natale! Tutti quei dolci e quei pasti esagerati…-
-Rose, per favore, fidati di me. Inoltre stasera balleremo un sacco quindi bruceremo calorie- disse lui scherzando.
Lui non era per niente preoccupato che lei potesse tornare sulla cattiva strada, aveva piena fiducia in lei e lui sarebbe stato al suo fianco.
-Io non ballo Scorpius- disse lei, terrorizzata alla sola idea.
-Sono sicuro che io e Al ti faremo cambiare idea, devi almeno un ballo ad entrambi- dicendo ciò, a Scorpius venne in mente quanto l’avrebbe avuta vicino se davvero avessero ballato insieme. Sarebbe riuscito a controllarsi?
Scosse la testa per scacciare quel pensiero. Non era successo nulla negli ultimi giorni e la cosa non sarebbe cambiata.
-Rose davvero, non ti preoccupare e divertiti ok?- disse lui con un sorriso incoraggiante e lei annuì.
Nel pomeriggio giocarono a scacchi magici chiacchierando e cenarono presto per avere il tempo di prepararsi. O meglio, perchè Rose avesse il tempo di prepararsi dato che a Scorpius bastavano 5 minuti per fare la doccia e altri tre per indossare una camicia.
 
Rose se la prese relativamente comoda, era un’occasione importante per lei e voleva essere il più carina possibile.
Si fece la doccia e si asciugò accuratamente i capelli per cercare di renderli almeno un po’ meno crespi del normale ma, non notando grandi miglioramenti, si decise a raccoglierli in una treccia laterale, almeno sarebbero stati fermi.
Si vestì guardandosi allo specchio solo per controllare che fosse tutto quantomeno decente e poi tornò in bagno per mettere il mascara e un po’ di rossetto che le aveva regalato sua cugina Lily per Natale l’anno precedente ma che lei non aveva neanche mai aperto. Era rimasto un anno e mezzo nel suo piccolo astuccio dei trucchi, inutilizzato come tutto il resto.
Alle otto meno qualche minuto, l’ora in cui avevano deciso di andare da Albus, Scorpius bussò alla porta della camera degli ospiti.
-Entra- gli rispose lei e lui abbassò la maniglia.
-Rose, sei splendida- disse lui, sincero, non appena la vide. Il leggero rossore che le si dipinse in viso le fece risaltare gli occhi che subito corsero al pavimento per nascondere il suo imbarazzo.
Scorpius non poté farne a meno e rimase con lo sguardo fisso su di lei per quelli che parvero interminabili secondi.
Gli stivaletti neri che indossava avevano un leggero tacco che faceva sembrare le gambe, avvolte in collant nere semi trasparenti, più slanciate del normale.
Il vestito che aveva comprato esaltava la sua figura, mettendo in risalto il seno prosperoso ma scendeva morbido, accarezzando le sue forme, fino ad appena sopra il ginocchio.
Rose non era il tipo di ragazze che aveva sempre immaginato al suo fianco, ma perchè allora aveva una voglia tremenda di attraversare la stanza, prenderla tra le sue braccia e baciarla su quelle labbra rosse e carnose?
-Mi piace quella camicia, il blu ti sta meglio del verde- scherzò lei, riferendosi alle loro case ad Hogwarts.
-Vieni, abbiamo una festa che ci aspetta- disse lui prendendola per mano e accompagnandola al piano di sotto dove, come un vero gentiluomo d'altri tempi, la aiutò a indossare il cappotto prima di uscire nella gelida aria notturna.


NOTE:
Grazie a chiunque stia leggendo questa storia, siete in tantissimi a seguirla e mi fa davvero piacere.
Volevo solo dirvi che, a causa del mio lungo, straziante, probabilmente scomodo e stancante ritorno a casa per le vacanze di Natale, settimana prossima NON ci sarà alcun aggiornamento. Scusate ma questa settimana ho mille cose da prepare, parto venerdì pomeriggio per arrivare la mattina dopo a Pisa, da cui mi aspettano ancora tre ore di treno e 40 minuti di macchina. Oltre a tutto ciò, quello stesso giorno dovrebbe nascere la mia cuginetta per cui passerò un po' di tempo in famiglia.
Gli aggiornamenti riprenderanno come al solito il sabato/la domenica seguente, 23-24 dicembre.
Grazie ancora a tutti, baci baci!
Arya
  
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