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Autore: Heda_Lexa    15/12/2017    1 recensioni
Clexa AU
Clarke e Lexa sono due adolescenti. vivono a miglia e miglia di distanza, ma un giorno la vita di Lexa sarà stravolta e si ritroverà a vivere nella piccola cittadina dove vive Clarke, Polis. Lexa sarà sola e spaesata e Clarke e il suo gruppo cercheranno di coinvolgerla il più possibile.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Anya, Clarke Griffin, Lexa, Octavia Blake, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 2
 
 
La mano fuori dal finestrino. Il vento che si scontrava con essa e che le scompigliava i capelli. Il suo rumore sovrastava quello della musica.  Lexa osservava il paesaggio che stava cambiando drasticamente. Le case diminuivano, i campi aumentavano. Leo la osservava dallo specchietto retrovisore mentre stringeva la mano di Kate. Durante il viaggio in aereo si era messa le cuffie e non aveva rivolto la parola a nessuno.
La macchina arrivò davanti al cancello di casa e Lexa rimase meravigliata; da quanto era grande sembrava una villa. Non appena scese dall’auto si guardò attorno. Leo scaricò i bagagli e Kate si avvicinò alla ragazza un po’ titubante.
“Lexa vieni ti mostriamo la tua camera e poi ti facciamo vedere il resto della casa.”
Lexa la ignorò. Si incamminò verso il giardino dietro la casa sfiorando con le dita tutti i diversi tipi di fiori che erano stati piantati. Quando vide la bellezza di quel posto rimase meravigliata per la seconda volta: un’enorme piscina si trovava al centro del giardino e poco più in la vi era un gazebo in legno con un tavolino e un piccolo piano cottura. Lexa si sedette e si accese una sigaretta cercando di calmare il battito irregolare del suo cuore. Quando finì la sigaretta si alzò e, pendendo un profondo respiro, si diresse verso la casa. Entrò e trovò Kate e Leo ad aspettarla.
“Ho fatto un giro fuori… spero non sia un problema.” Disse cercando di mantenere il suo tono distaccato, anche se dentro di lei la paura stava prendendo il sopravento. Non sapeva come comportarsi, non voleva dare loro troppa confidenza, non voleva rimanere delusa un’altra volta.
“Nessun problema Lexa, questa ora è casa tua puoi fare ciò che vuoi.” Disse Leo.
I tre si incamminarono su per le scale ed entrarono in quella che sarebbe diventata la camera di Lexa. Vi era un letto matrimoniale, due grandi armadi, una scrivania e un piccolo comodino.
“Non l’abbiamo ancora arredata per bene perché non sapevamo con chi saremmo tornati quindi… puoi scegliere te come sistemarla.” Kate la fissò per un istante poi, non ricevendo risposta dalla ragazza fece segno al marito e uscì dalla stanza. Quando erano sull’uscio la voce di Lexa li fece fermare.
“Grazie…- era solo un piccolo sussurro- è molto bella.” Un sorriso si disegnò sul volto dei neo genitori che si diressero in cucina.
Lexa osservò attentamente la camera e iniziò a sfare le valige che Leo le aveva gentilmente portato.
Non aveva mai avuto una stanza tutta per se e il mix di emozioni che sentiva dentro le fecero tremare le mani mentre sistemava alcuni oggetti sulla scrivania. Prese un profondo respiro e cercò di calmarsi.
 
 
La cena fu molto silenziosa. Ogni tanto Leo e Kate cercavano di fare un po’ di conversazione ma le risposte di Lexa erano quasi sempre monosillabi. Non appena ebbe finito si alzò per sparecchiare ma la donna la bloccò subito.
“Non ti preoccupare Lexa ci penso io. “ la ragazza annuì imbarazzata e aspettò che Kate finisse di sistemare.
“Noi guardiamo un po’ di televisione, ti vuoi unire a noi?” Kate la guardava speranzosa.
“Ti ringrazio ma è stata una giornata pesante, credo che andrò a letto.”
“Oh ok- la delusione era visibile sul suo volto- va bene non ti preoccupare. Domani mattina ti va di andare a fare un giro in centro? “
“mmm…-Lexa era titubante – io la mattina vado a correre, ma.. ecco… dopo certo.”
“Certo quando torni dalla tua corsa andiamo.” i tre si diedero la buona notte e Lexa si diresse nella sua camera.
Addormentarsi fu un impresa quella sera, il cervello di Lexa sembrava non volersi spengere.
 
 
“No…lasciami stare… vattene….. aiuto.. aiutatemi… ahhhh” Lexa si svegliò di soprassalto urlando. Era madida di sudore e il suo respiro era irregolare. Da quanto era agitata non si era accorta che  Leo e Kate stavano bussando alla sua porta già da qualche minuto.
“Lexa apri la porta”
“Lexa stai bene ? Lexa?”
Entrambi ripetevano queste frasi a oltranza e cercavano di aprire la porta chiusa a chiave.
“Sto bene…andate via.” Stava cercando di regolarizzare il respiro, ma l’incessante rumore alla porta non l’aiutava affatto.
“Lexa ti prego apri la porta.” Disse Kate con un tono pieno di paura.
“Ho detto che sto bene! Lasciatemi stare!”
Quando senti il rumore di passi che si allontanavano si accasciò sul letto e forti singhiozzi scossero il suo corpo.
Guardò l’ora: 5.30. Si alzò dal letto e andò in bagno. Si tolse il pigiama, ormai tutto bagnato di sudore e si infilò sotto la doccia. La spugna grattava il suo corpo sempre più forte.
Mentre si rivestiva notò i segni della spugna che si mescolavano a quelli che aveva ormai da tempo.
Si allontanò dallo specchio e indossò i suoi vestiti sportivi, uscì di casa e iniziò a correre.
 
Improvvisò un percorso e si diresse nel centro della piccola città. La musica nelle orecchie e il battito regolare del suo cuore erano l’unica cosa che sentiva. Superò  negozi, case e ristoranti fino ad arrivare ad un parco enorme. Prese il sentiero del parco e si ritrovò sommersa da alberi e fiori, corse accanto ad un ruscello che si immetteva in un piccolo laghetto e osservò le panchine e i giochi per i bambini. Quando stava per ritornare sulla strada principale vide un gruppo di ragazzi che correvano verso di lei: quattro ragazze e un ragazzo. Li sorpassò senza degnarli troppo e continuò il suo percorso. Dopo un’oretta di corsa decise di tornare verso casa, ma prima si fermò a un bar per fare colazione. Non appena entrò vide il gruppo di ragazzi che correvano prima nel parco seduti ad un tavolo con altri ragazzi. Ordinò la sua colazione e andò a sedersi molto distante dal loro.
 
 
“Ragazzi quella è la ragazza che correva nel prato.” Disse Raven.
“Eh si… credo che sia lei la ragazza che Kate e Leo hanno adottato.” Disse O’.
“Si molto probabile.” Rispose Clarke.
“che dite andiamo a salutarla?” Jasper guardò gli altri in attesa di una risposta.
“Non penso sia una buona idea- continuò Clarke- ieri doveva esserci la festa a sorpresa per il nuovo arrivato, ma come sapete tutti Kate e Leo hanno chiamando dicendo ai nostri genitori di non fare niente. Mia madre mi ha detto che al telefono Kate le ha raccontato che è una ragazza un po’ difficile. Dovremmo prima darle il tempo di abituarsi a questo nuovo ambiente.”
“Mi chiedo con che coraggio abbiano deciso di adottare un’adolescente di 17 anni.” disse O’.
“Se è quello che si sentivano.”
 
 
Nel frattempo Lexa finì la sua colazione e se ne andò. Arrivò a casa, si fece una doccia e quando scese in cucina trovò Kate pronta che l’aspettava.
“Che dici se prima di visitare un po’ la città facciamo colazione insieme?”
“L’ho già fatta.” rispose secca Lexa.
La mattinata passò abbastanza tranquilla, Kate fece vedere a Lexa la piccola cittadina, la portò a scuola a fare l’iscrizione e poi fecero qualche giro per i negozi dove la donna, dopo molta insistenza, riuscì a comprare qualche vestito alla ragazza.
Mentre uscivano dall’ultimo negozio le due incontrarono i ragazzi che Lexa aveva visto al bar.
“Ciao ragazzi” disse Kate tutta sorridente.
“ehilà Kate” tutti i ragazzi la salutarono.
“Vorrei presentarvi Lexa… Lexa loro sono i figli di tutti gli amici miei e di Leo. Hanno la tua età e sono sicura che andrete molto d’accordo. Una di queste sere potete venire a cena da noi, così vi conoscete un po’ meglio.”
“Molto volentieri.” Rispose qualcuno.
“Bene, allora in questi giorni chiamerò i vostri genitori.. ora noi andiamo. Ciao ragazzi fate i bravi.”
“ciao Kate” tutti salutarono la donna e qualcuno fece un cenno a Lexa per gentilezza.
La giornata passò abbastanza tranquilla, Lexa si fece un bagno in piscina, poi nel tardo pomeriggio si mise a sistemare la sua camera, cercando di dargli un tocco un po’ personale. Per l’ora di cena Leo rientrò da lavoro e il pasto venne consumato come la sera precedente.
La settimana stava giungendo al termine e i due neo genitori si sentivano sempre distanti da Lexa. non erano riusciti a fare un minimo di progresso, nonostante cercassero di passare più tempo possibile con lei.
La domenica sera il giardino fu riempito da un sacco di gente. Lexa non si aspettava che gli amici di Kate e Leo fossero così numerosi. Erano stati apparecchiati due tavoli: uno per i “grandi” e l’altro per i ragazzi.
Lexa dopo dieci minuti non si ricordava neanche mezzo nome, non che le importasse molto in ogni caso.
Mentre aspettava che la cena fosse pronta si sedette al suo posto e si accese una sigaretta.
“Fumare fa male…” disse una donna di colore che si avvicinò a lei.
Lexa la guardò storto e continuò a fumare la sua sigaretta.
“ prima credo di averti detto il mio nome ma non che lavoro faccio. Sono l’insegnante di calcio alla scuola che tu inizierai a frequentare tra poco. Kate e Leo mi hanno detto che giocavi a calcio nella tua vecchia scuola e che eri molto brava. Potresti fare il provino a settembre. Sempre se riesci ad avere il fiato.” disse facendole l'occhiolino.
“Indra vieni un secondo” qualcuno chiamava la donna.
“mi reclamano.. spero tanto di vederti al provino allora.”Indra fece un dolce sorriso a Lexa e si diresse a vedere il motivo per cui era stata chiamata. 
Dopo pochi minuti tutti si misero a tavola e i ragazzi cercarono di mettere a proprio agio Lexa.
“Allora Lexa ti spiego un po’ come è formato il nostro gruppo- iniziò Anya- considera che di extra ci siamo solo io e Lincoln ahaha. Praticamente tutti i loro genitori erano amici dalle medie o asilo non mi ricordo. Hanno figliato tutti nel solito anno più o meno- tutti si misero a ridere, ma Lexa rimase impassibile- e quindi anche loro sono diventati amici. Io e Lincoln siamo bocciati quindi siamo finiti a seguire i corsi con questi pischelli. Io ora sto con Raven e Lincoln con Octavia. Poi abbiamo Harper che sta con Monty e Jasper con Maya. Di single abbiamo Clarke, Wells e Bellamy, il fratello di O’ che però va all’università. Poi a scuola ci sono un mucchio di single quindi tranquilla.”
“Non sto cercando nessuno in questo momento.” Disse Lexa fredda.
“Oh, va beh, era per dire.” Anya cercò di spostare l’attenzione da qualche altra parte e fortunatamente Leo si alzò in piedi richiedendo l’attenzione di tutti.
“Scusate un attimo… io e Kate vorremmo dire due parole. Innanzitutto grazie a tutti di essere qui. È bello sapere di poter sempre contare su di voi. Poi vorrei ringraziare Lexa. trovarti non è stato facile, ma appena ti abbiamo visto io e mia moglie abbiamo capito che stavamo solo aspettando te. Speriamo con tutto il cuore di essere i genitori che ti meriti e siamo sicuri che ti troverai bene con i tuoi nuovi amici.”
Lexa non fece finire di parlare Leo che si alzò e si diresse verso la casa lasciando tutti ammutoliti. Si fermò sul terrazzo a fumare una sigaretta, poi si chiuse in camera con la speranza di riuscire a dormire almeno qualche ora.
 
 
Il bar era stracolmo di gente come sempre.
“Non è stata molto carina ad andarsene mentre Leo parlava.” Disse Maya mentre sorseggiava il suo drink.
“Penso che per lei sia difficile essere qui. Non ha mai avuto una famiglia e probabilmente a Seattle aveva degli amici. Lasciare tutto là non deve essere stato facile.” Cercò di difenderla Clarke.
“La paladina della giustizia è tornata ahahahh “ tutti risero alla battuta di Raven.
“Non sono la paladina della giustizia.. io osservo. Inoltre è la realtà dei fatti. Vivere in famiglie affidatarie e case famiglia non deve essere facile. Non possiamo giudicarla se non sappiamo quello che ha passato. In ogni caso mi sembra una ragazza a posto. Dobbiamo impegnarci tutti per farla entrare nel nostro gruppo.”
Tutti annuirono alle parole di Clarke.
“Spero solo che non faccia soffrire Kate e Leo… sono brave persone.” Disse Lincoln.
“Lo spero anche io.” Disse Clarke. 


Salve a tutti. scusate per il ritardo nell'aggiornare. per ora le cose non si sono smosse più di tanto, ma vediamo già una Clarke pronta a difendere Lexa. spero che il capitolo vi sia piaciuto.
May we meet again.
   
 
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