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Autore: Helly00    15/12/2017    1 recensioni
Ciao a tutti! Questa è la mia prima pubblicazione e spero vi possa interessare la mia personale idea di un sequel dopo la seconda serie televisiva! Nella mia storia le protagoniste frequentano il liceo insieme e Clef è, per mio capriccio di praticità, nelle vesti dell'OAV. Buona lettura e fatemi sapere se vi piace!
INTRO: Tre anni di pace e prosperità sono trascorsi nel regno leggendario ma Sephiro sta per affrontare una nuova minaccia. Questa volta, Hikaru, Umi e Fuu affronteranno un nemico ben al di là delle loro capacità di Cavalieri Magici. Dovranno fare il conto con i propri sentimenti.. e se venisse chiesto loro di sacrificare qualcosa di più importante della loro vita..?
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fuu Hooji, Hikaru Shidou, Nuovo Personaggio, Umi Ryuzaki, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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CAP. III

All’alba le ragazze si svegliarono di buon ora. Umi si drizzò a sedere sospirando. Prese il mantello di Ascot e con cura lo ripiegò. Decise in quel momento che per i suoi amici avrebbe dato il meglio di sé accantonando la tristezza che gravava sul suo animo. Clef non avrebbe voluto vederla tanto abbattuta.

Lungo il corridoio incontrò le sue amiche e dopo un attimo di circospezione dove di nuovo le parole sarebbero state superflue si sorrisero con una parvenza di serenità. 

Riunitisi  tutti nella stanza del trono decisero come procedere consumando una rapida colazione. Fu stabilito che i Cavalieri Magici sarebbero andati in avanscoperta con una scorta di guerrieri scelti per le settimane avvenire suddividendo il reame in quadranti da esplorare in lungo e in largo alla ricerca di tracce di ogni genere. Con loro sarebbero partiti anche Rafaga ed Ascot, il miglior spadaccino dopo Lantis ed un evocatore sarebbero stati sicuramente d’aiuto.

Il piano era stabilito. Furono sellati i cavalli con le provviste per il viaggio e Rafaga insisté per presentare loro i guerrieri che li avrebbero accompagnati. Si diressero quindi verso le scuderie dove si stavano ultimando i preparativi per la loro nuova missione. Appena entrarono, cinque persone si misero in linea in fretta davanti le stalle. L’attuale capitano delle guardie li presentò “Ecco! Questi sono i guerrieri che ho personalmente selezionato per accompagnarci in questo viaggio. Sono Juno, Terrano, Navara, Xedos ed Hornet. Sono tra i più valorosi di tutto il paese. Sapranno essere di supporto.”. Le ragazze salutarono ad uno ad uno i loro prossimi compagni presentandosi. Erano tutti molto giovani ma a dispetto dell’apparente età, avevano alcune vistose cicatrici ormai datate.. sinonimo di familiarità con le battaglie. Juno che sembrava essere la più grande parlò:  “Cavalieri! Sappiamo chi siete e cos’avete fatto per il nostro paese -e detto questo s’inginocchiò seguita dagli altri- state certe che se necessario daremo la vita per voi!”. Le ragazze imbarazzate li pregarono di alzarsi “Non vogliamo essere trattate diversamente da uno qualunque di voi.. -disse Hikaru- siamo qui per darvi speranza.. e la speranza la tratti come un’amica.. no?”. Navara prese le mani di Hikaru tra le sue e guardandola ammirata le disse: “Ora capisco perché eri stata scelta come nuova Colonna..”. Il cavaliere del fuoco si sentì a disagio ripensando a tutti gli accadimenti avvenuti dacché era stata nominata al posto di Emeraude e preferì troncare l’argomento liquidando il soldato con un mezzo sorriso nonostante quello di Navara volesse essere un complimento. Fatte le presentazioni Rafaga ordinò che terminassero i preparativi. Avrebbero lasciato il castello a breve.

Intanto Presea aveva preparato delle divise atte a lunghe cavalcate. I loro indumenti non andavano bene. Umi con i suoi leggins li avrebbe consumati nel giro di un’ora o più.. per non parlare delle divise scolastiche che le altre stavano ancora indossando. Orgogliosa di sé stessa, la forgiatrice di Cephiro, illustrò alle ragazze il lavoro di una notte intera passata a modellare le loro uniformi. Hikaru rimase a bocca aperta a nome di tutte. Erano meravigliose. Bianche con finiture dorate ed intarsi blu, verdi e rossi. Ad ognuna il suo colore. Incredibile.. erano anche della giusta misura. Presea era davvero abile nel suo mestiere. La donna spiegò: “Queste armature sono un connubio perfetto tra resistente tessuto e metallo dentro cui ho miscelato una piccola quantità di Escudo -e facendo l’occhiolino aggiunse- così sarò tranquilla sarete protette a dovere!”.  Le indossarono subito. Leggere come l’aria nonostante il materiale, sembravano studiate per consentire loro qualsiasi comodo movimento. Il tutto completato da uno dei loro tipici mantelli forse fin troppo lunghi dato che arrivavano a toccare terra e di quel poco. Terminato di metterle, le gemme magiche si attivarono riconoscendo l’Escudo forgiato ed ornando le loro teste con i diademi delle loro vecchie divise da combattimento. Fuu disse riconoscente: “Non ho parole Presea! Sono magnifiche..”. Di rimando lei commossa rispose: “Non dovete dirmi nulla.. promettete solo che tornerete sane e salve!”. Si abbracciarono tutte insieme e Hikaru disse: “Faremo del nostro meglio!”. Congedatesi dalla forgiatrice si diressero alle scuderie dove la loro comparsa fu accolta da espressioni di stupore misto a reverenza e ammirazione. Erano bellissime e pronte alla guerra come delle dee. Hikaru si avvicinò a Rafaga in imbarazzo: “Ehm.. noi non siamo mai montate  a cavallo..”. Il capo delle guardie scoppiò a ridere facendole arrossire tutte: “Non preoccupatevi! Imparerete presto! Anche perché o state su.. o andate giù! Sta a voi! Le cose fondamentali da sapere sono: talloni bassi sulle staffe e briglie corte al galoppo! Siete voi a condurre.. non lui a portare voi.”. Umi prese l’iniziativa ed osservato come i suoi compagni montavano, mise il piede sulla staffa e con un bello slancio atterrò morbida sul dorso dell’animale che non si scompose minimamente. Hikaru era decisamente più bassa di Umi il che le costò un paio di tentativi prima di riuscire a salire in groppa al suo destriero. Fuu era quella che si sentiva più fuori posto in quell’attività. Non era mai stata brava negli sport tranne che nel tiro con l’arco... anzi si sentiva molto impacciata e si fece aiutare da Xedos il quale senza il sforzo la sollevò di peso facendola montare. Lei lo ringraziò di cuore: “Ti prometto che cercherò d’imparare velocemente!” gli disse elargendo un dei suoi dolci sorrisi. Il cavaliere arrossendo leggermente bofonchiò un “Prego..” prima di avviarsi al passo. Fuu ci restò male ma Navara le si accostò: “Non temere cavaliere è solo molto timido.. sai credo tu gli piaccia!”. Non attese risposta e raggiunse il  suo compagno per prenderlo in giro. Fuu senza parole restò imbambolata. Non aveva mai preso in considerazione l’idea di piacere a qualcun altro che non fosse Ferio. Umi la richiamò all’attenzione e si prepararono a partire. In formazione uscirono dal castello al passo per dare modo alle ragazze di prendere confidenza con gli animali. In testa Rafaga e Ascot guidavano il gruppo. Subito dietro si erano posizionati , Xedos, Terrano, Juno ed Hikaru. Nella fila successiva Fuu, Navara e Umi. A chiudere la squadra Hornet.

Dall’alto di una delle torri ancora non crollate Presea teneva in braccio Mokona e con aria malinconica implorò mentre guardava i suoi amici allontanarsi “Vi prego.. fate attenzione..”.

Rafaga decise si sarebbero diretti al quadrante Nord per primo dato che era giunta voce che gli abitanti potessero avere informazioni di sorta e quindi si misero in marcia. Ci vollero giorni di trotto e galoppo per arrivare al punto di partenza. Le prime ricerche subito dopo la scomparsa di Clef avevano spinto le guardie ben oltre i limitrofi del castello.  In questo periodo ebbero modo d’entrare in confidenza coi loro compagni. Scoprirono che Juno era davvero la più grande nonostante avesse passato a malapena i vent’anni e che suo padre era disperso insieme alla squadra di Ferio. Non era di tantissime parole. La maggiore di quattro fratelli su di lei gravava il peso e la responsabilità della sua famiglia giacché suo padre era scomparso. Seria e composta si rifletteva sul suo sguardo spesso corrucciato la rabbia per ciò che stava accadendo nel reame ma anche la determinazione ostinata ereditata dal suo vecchio nello scoprire e risolvere il fitto mistero che avvolgeva le strane sparizioni. Umi si ritrovò un po' in lei.. accomunate da quella testardaggine tipica di chi non si arrende neanche all’evidenza. Questa nuova intesa rese più leggero il cuore del cavaliere dell’acqua che nonostante non avesse raccontato alle sue amiche dell’orribile incubo e a nessuno dei compagni dei suoi sentimenti per Clef, si struggeva al pensiero di arrivare troppo tardi per salvarlo. Da canto loro Hikaru e Fuu si rasserenarono vedendo la loro compagna di norma tanto riflessiva ed introversa lasciarsi andare a quella nuova amicizia. Si fermarono per la notte e suddividendosi i compiti iniziarono a provvedere chi alla cena, chi ad acqua e fuoco e chi ai cavalli come il solito. Hikaru con Terrano ed Hornet erano stati incaricati di cercare la legna e portare ad abbeverare gli animali al fiume vicino. La ragazza aveva notato la somiglianza tra i due e si azzardò alla domanda personale: “Scusate.. ma voi due siete fratelli?”. I due ragazzi si guardarono in cagnesco. In effetti non si erano neanche parlati. Forse non avrebbe dovuto farsi gli affari loro. Era chiaro che Hornet fosse un po' più grande dato che superava l’altro di una spanna. Fu proprio questo a parlare: “Si siamo fratelli.. ma solo di sangue! Dato che questo scavezzacollo -disse accennando al fratello- si caccia sempre nei guai e poi tocca a me tirarlo fuori!!”. Terrano non riuscì più a tacere: “Ah si?! Beh! Non ti ho mai chiesto nulla mi pare! Non ti devo favori!!”. Il maggiore lo schernì: “Ma senti, senti il ragazzino!! Se non fosse stato per me saresti già morto alle Valli di Pietra tre anni fa!!”. L’altro non gli fece mancare la risposta: “Avevo tutto sotto controllo! Cosa credi?!”. Hikaru assisté allo scambio di battute tra i due ancora per un po' e poi scoppiò a ridere proprio di gusto meritandosi uno sguardo fulminante da parte di entrambi. Con le lacrime agli occhi cercò di tornare seria: “Scusate! Non volevo prendermi gioco di voi.. solo mi ricordate i miei fratelli! Ne ho quattro e tutti più grandi di me. Sono sempre lì a litigare.. anche se in realtà si vogliono bene.”. I due ragazzi si distesero e Terrano le fece notare: “Piacere d’averti fatto sorridere cavaliere.. è la prima volta che lo fai per davvero da quando siamo partiti.” Hikaru capì al volo. La loro era stata solo una barzelletta per cercare di farla ridere. Anche se non si erano parlati per tutti quei giorni il loro legame doveva essere proprio quello vero e autentico di fratellanza non solo nel sangue ma anche nell’anima. Era anche per questo che valeva la pena di combattere. Sorrise loro di cuore: “Avanti scansa fatiche! Il fuoco non si accende da solo!!”. Insieme le risposero: “Scansa fatiche a chi?!”. Tornarono all’accampamento tra le risate. Umi e Fuu gioirono in silenzio a vedere la loro amica così a suo agio.. sembrava essere tornata la stessa di un tempo. Sapevano quanto Lantis le mancasse.

Cenarono quasi in  allegria.

Organizzati i turni di guardia i primi sarebbero stati Xedos, Navara e Fuu. Gli altri andarono a riposare.

Ormai avevano raggiunto le porte del quadrante nord e le temperature erano decisamente più basse rispetto alla zona da dove erano partiti. Fuu ringraziò di nuovo Presea per l’enorme mantello di cui aveva corredato le divise. Era terribilmente gelida l’aria. Navara le si avvicinò: “ A cosa stai pensando Fuu?”. La ragazza sollevò lo sguardo verso la compagna scuotendo lenta la testa: “A niente. Non ti preoccupare.. Parlami di te! Raccontami qualcosa della tua vita.” Navara elargì un enorme sorriso. Era una cascata di vitalità questa giovane. Un po' le ricordava Hikaru. Mai ferma,  mai zitta. Argento vivo insomma! “Beh! Vediamo.. cosa ti posso raccontare.. tre anni fa quando comparve Debonair i mostri nel regno si moltiplicarono come gli attacchi ai villaggi ed io rimasi orfana.”. Fuu assunse un’espressione sconcertata. Si sentiva responsabile dell’accaduto e quindi anche della morte dei suoi genitori. Navara si affrettò a chiarire: “Non ce l’ho con voi Cavalieri Magici!!Anzi!! Vi sono riconoscente.. senza il vostro intervento.. probabilmente io non sarei qui oggi. Decisi poi di entrare nell’esercito di Cephiro per dare uno scopo alla mia vita. Le mie potenzialità in qualità di soldato senza poteri magici erano ridotte e non mi consentirono di schierarmi nelle file più potenti.. ma desideravo dare il mio contributo al paese e preservarne la pace.”. Appoggiandosi ad un albero continuò: “Cosi mi diedi anima e corpo all’addestramento. Conobbi Rafaga e lui per me fu un secondo padre. Gli devo tutto. La mia istruzione e gli allenamenti che mi hanno portato ad essere uno dei migliori guerrieri di tutto il paese!”. Fuu la osservò ammirata. Navara imbarazzata si voltò: “Dai non fissarmi così!!”. L’altra si scusò: “Mi spiace.. non volevo essere invadente e costringerti e rievocare ricordi tanto dolorosi.. Sei davvero coraggiosa e piena di energie.. vorrei assomigliarti almeno un po'..”. La compagna la fissò stranita: “Stai scherzando?! Voi avete salvato Cephiro due volte!! Siete degli eroi!! In cosa vorresti essermi simile?”. Fuu si rattristò: “ Vedi.. non sono così forte come pensi.. io non amo la guerra e non mi sento particolarmente combattiva. Quasi tutte le volte in cui ho dovuto brandire la spada, sono stata aiutata da qualcuno..”. Navara rifletté: “Io credo tu ti stia sottovalutando.. se sei stata scelta un motivo c’é. E se Windam ha deciso di affiancarti col suo enorme potere significa che in te ha visto le vere capacità di un cavaliere.. poi sono convinta che un grande combattente non debba essere smanioso di fare la guerra.. anzi! Dovrebbe risolvere i conflitti in altre maniere e tenere la battaglia come ultima ed inevitabile soluzione. Non ritengo affatto che tu sia debole.. al contrario. Probabilmente sei la più saggia e questo è un fattore che fa di un soldato un condottiero!”. Fuu con le lacrime agli occhi la ringraziò. Si sentiva confortata dalle sue parole.. forse non meritava tanta considerazione.. ma lo sguardo risoluto di Navara la fece desistere dal porre nuove obbiezioni.

Da sopra le loro teste un bagliore si espanse e delicati fiocchi di neve scesero leggeri. Fuu prese uno dei piccoli cristalli tra le mani.. che strano.. non era freddo. Non sembrava neanche neve! Navara con ormai una montagnola in testa di quei fiocchetti candidi, rivolse un pugno verso l’alto: “Xedos!!! Smettila coi tuoi giochetti!! Cos’è hai voglia di fare lo spiritoso?”. Dall’ombra alle loro spalle, emerse il ragazzo sbuffando: “Eh dai!!! Era uno scherzo!”. Navara lo fulminò: “Ma ti pare! Guarda!!mi hai riempita di questa roba bianca che non si stacca dalla mia armatura!!”. Fuu interrogativa gli si rivolse: “Ma come hai fatto? Hai forse poteri magici?”. Contento d’aver attirato la sua attenzione, si gonfiò: “Ebbene si! Prima che cominciassero le sparizioni ero nella  sezione apprendisti stregoni dell’esercito!”. “Sei  solo un ciarlatano che si vuole mettere in mostra agli occhi della bella!” lo prese in giro Navara indicando Fuu, la quale scoppiò in una cristallina risata che trascinò i suoi compagni con sé. Tornati seri Xedos mise da parte la sua timidezza e domandò: “Allora cavaliere.. c’è già un uomo nel tuo cuore?”. Navara gli tirò  un pugno su una spalla: “Ma ti sembra una cosa da domandare così diretto?!”. Fuu titubante stava per rispondere quando la terra tremò sotto i loro piedi. Si trovavano su una roccia a strapiombo nella vallata. Un boato assordante risuonò nell’aria. Non ci fu quasi il tempo di capire cosa stesse accadendo. La terra si spaccò. Xedos afferrò Navara per un braccio mentre il suolo sotto Fuu si sgretolò facendola precipitare nel vuoto.

 

  
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