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Autore: queenjane    17/12/2017    0 recensioni
Era giovane, divertente, con una splendida famiglia. Le piacevano i fiori e le farfalle...Ecco Anastasia Romanov e il suo diario, oltre che sparsi pensieri. Dall'ultimo capitolo " La cantina della casa a destinazione speciale, la maledetta casa Ipatiev, per quanto abbia poco amato e ami gli studi, so che il primo zar della dinastia Romanov, Michele, ricevette l’offerta del trono nel convento Ipatiev.. Una specie di ironia.
Ho 17 anni, sono una grassa adolescente, figlia di un ex tiranno e una meretrice, così definiscono mio padre e mia madre, una volta imperatori di tutte le Russie, le loro figlie sacre immagini, ho poco da fare e ancora meno da perdere, credo, adesso, ho mostrato la lingua al comandante di guardia, chiacchierato oggi mentre pulivo i pavimenti con le mie sorelle, e altre donne ..
E’ tardi, ho sonno, perché mi hanno svegliato? "
Buona lettura.
Genere: Generale, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Periodo Zarista, Guerre mondiali
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'The Dragon, the Phoenix and the Rose'
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“Anastasia, che brava!”
“Lo so!”

Con una sicurezza superiore alla mia età annaffiavo le rose nei giardini imperiali, le piccole dita strette intorno all’annaffiatoio, di un banale color verde acceso, come farfalle vaganti, parevo io stessa una farfalla insieme a mia sorella Maria che svolgeva lo stesso compito, sorrisi in tralice.
Avevo sei anni, nemmeno, ancora non giocavo con Aleksey e i suoi soldatini, terremoti ambulanti, due pesti combina guai..

Ci penso ora, un ricordo che fiorisce,è tardi, ci hanno svegliato poco dopo mezzanotte, dobbiamo scendere nella cantina, 23 scalini ..
La cantina della casa a destinazione speciale, la maledetta casa Ipatiev, per quanto abbia poco amato e ami gli studi, so che il primo zar della dinastia Romanov, Michele, ricevette l’offerta del trono nel convento Ipatiev..
Una specie di ironia.
Ho 17 anni,  una grassa adolescente, figlia di un tiranno e una meretrice, così definiscono mio padre e  mia madre, una volta imperatori di Russia, le loro figlie sacre immagini, ho poco da fare e ancora meno da perdere, credo, adesso, ho mostrato la lingua al comandante di guardia, chiacchierato oggi mentre pulivo i pavimenti con le mie sorelle, e altre donne ..

E’ tardi, ho sonno, perché mi hanno svegliato?

Sognavo le rose e le farfalle, scendendo nella cantina, conto 23 scalini,  osservo un verso inciso nel legno “E Balda-zar venne ucciso dai i suoi servi” Baldassare.. Ma Balta-zar significa che uccideranno mio padre.. l'ex zar..
Ci disponiamo, come per fare una foto, in posa, io e le mia famiglia, io non ho paura, dietro di noi i domestici, ecco spianano i fucili..
 
  IO NON HO PAURA
 

Come noto, lo zar e la zarina, i loro cinque figli e quattro membri del loro seguito, vennero fucilati  nella cantina di casa Ipatiev in una notte del luglio 1918, senza pietà, i loro corpi dispersi e frammentati, sepolti in una tomba senza nome.

Il 25 luglio 1918 la città cadde in mano ai bianchi, l’esercito controrivoluzionario, per alcuni mesi.
Vennero condotte alcune inchieste, la più esaustiva da parte del giurista Sokolov, che raccolse un gran numero di indizi. Le pareti della cantina erano crivellate di sangue e proiettili, trovò un telegramma che informava, in codice dell’avvenuta esecuzione. Quattro membri del plotone di esecuzione gli rappresentarono che erano morti, anche se avevano avuto l’informazione di terza o quarta mano.. Raccontarono che non erano deceduti subito, che portavano dei corsetti imbottiti e li avevano finiti con le baionette.
Uno raccontò che, per sviare eventuali ritrovamenti, avevano messo insieme nove corpi da una parte, dopo averli spogliati e bruciati con acido corrosivo, mentre gli altri due erano stati bruciati , dopo averli spostati altrove, ovvero quello dello zarevic e di una delle sue sorelle.
Sepolti i resti con fasto nel 1998 a San Pietroburgo, dopo la caduta del comunismo, dichiarati martiri della fede nel 2000, gli ultimi membri della famiglia imperiale russa divennero una leggenda.
   
 
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