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Autore: Helly00    26/12/2017    1 recensioni
Ciao a tutti! Questa è la mia prima pubblicazione e spero vi possa interessare la mia personale idea di un sequel dopo la seconda serie televisiva! Nella mia storia le protagoniste frequentano il liceo insieme e Clef è, per mio capriccio di praticità, nelle vesti dell'OAV. Buona lettura e fatemi sapere se vi piace!
INTRO: Tre anni di pace e prosperità sono trascorsi nel regno leggendario ma Sephiro sta per affrontare una nuova minaccia. Questa volta, Hikaru, Umi e Fuu affronteranno un nemico ben al di là delle loro capacità di Cavalieri Magici. Dovranno fare il conto con i propri sentimenti.. e se venisse chiesto loro di sacrificare qualcosa di più importante della loro vita..?
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fuu Hooji, Hikaru Shidou, Nuovo Personaggio, Umi Ryuzaki, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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CAP. IV

Il terremoto aveva svegliato tutto l’accampamento che si era riunito ai limitrofi boschivi. Hikaru chiese allarmata: “Ragazzi! Che succede?! Dov’è Fuu?!”. I due compagni  del primo turno di guardia fissavano muti il punto ormai vuoto dove si trovava il cavaliere del vento ed improvvisamente vennero investiti dallo spostamento d’aria provocato da Windam che nelle spoglie di fenice s’impennò verso l’alto con Fuu aggrappata al suo dorso. Tirarono un sospiro di sollievo ma durò poco perché dall’oscura discesa della montagna emerse una creatura gigantesca dalla forma indefinita e nera come la notte. Rafaga urlò: “Via di qua!!”. Si spostarono appena in tempo per evitare un’enorme braccio atterrare e distruggere tutto creando un solco nel suolo profondo almeno un metro. Fuu richiamò l’attenzione della sua compagna planando di fianco al gruppo: “Umi!! Vieni ho un’idea!!” disse allungando una mano affinché l’altra salisse sul dorso di Windam. Ancora in camicia da notte l’amica obbedì e si alzarono in aria schivando un nuovo attacco che sradicò gli alberi intorno. Volando in quota Fuu girò intorno al mostro esponendo il suo piano: “Guarda!-disse indicando il dietro della creatura- davanti non si riesce a distinguere di cosa sia fatto.. ma dietro è di terra..” Umi assentì e l’amica riprese “Sai cosa succede alla terra quando l’acqua all’interno si ghiaccia?”. La compagna capì al volo! Geniale! Si lanciò giù nel vuoto richiamando il potere del suo spirito guida: “Drago d’acqua!!!”. Ceres venne a lei concedendole il potere. Un’enorme onda colpì la creatura che si abbatté sul versante del monte. Rialzandosi pesantemente si rivolse verso il cavaliere dell’acqua preparandosi ad attaccare ma abbandonando fortunatamente i compagni che poterono riunirsi. Ascot aveva prontamente evocato uno dei suoi mistici animali che volando rapido aveva salvato Umi dalla caduta. “Turbine verde!!!!”. Il colpo di Fuu andò a segno. La creatura iniziò a rallentare i movimenti fino a fermarsi del tutto. Congelata la si sentì ruggire dall’interno come una bestia rabbiosa. Fuu dal dorso di Windam saltò giù in direzione del mostro. Serviva il colpo di grazia . Estrasse la sua enorme spada dalla gemma fendendo un colpo che spaccò l’avversario in due. Il gigantesco cumulo di terra esplose letteralmente a causa dell’acqua assorbita che trasformatasi in ghiaccio si era espansa e l’urto del colpo finale ne aveva decretato la sconfitta. Erano state terribilmente magnifiche e micidiali. Con una sola tecnica combinata e senza particolare sforzo, avevano abbattuto un mostro terrificante. La scorta le fissava con incredulità, ma del resto loro erano i Cavalieri Magici. Il gruppo si ricompattò. Umi ringraziò Ascot per il supporto mentre lui arrossiva lusingato. Rafaga osservò: “E’ il primo vero mostro che incontriamo.. a mio avviso ci stiamo avvicinando a qualcosa da cui ci vogliono tenere lontani..”.

Cercarono di riposare per il tempo che li separava dall’alba. Con il primo rischiararsi del cielo si organizzarono per ripartire. Salirono ripidi sentieri con i cavalli che incespicavano sulle rocce mentre un forte vento freddo sferzava le fronde circostanti. Xedos si affiancò ad Ascott: “Guarda quelle nuvole.. -disse indicando i cumuli vaporosi e delineati in alta quota- sono troppo in alto per essere normali condensazioni.. che possano essere un passaggio interdimensionale?”. L’evocatore rispose: “Si.. le stavo tenendo d’occhio da un po'.. non hanno mai cambiato forma. E’ di sicuro una porta di collegamento..”. Arrivati su un altopiano e al riparo  dal vento dietro una grande roccia, si fermarono a riposare. Ascot attirò l’attenzione dei compagni: “Abbiamo individuato un passaggio dimensionale.. -spiegando alle ragazze- Anche nel nostro mondo non sono comuni. Secondo me varrebbe la pena controllare..” ma Xedos lo interruppe: “Guardate! Si sta attivando!” disse indicando le nuvole improvvisamente fattesi plumbee e minacciose. Le morbide curve vaporose iniziarono ad essere tempestate da lampi e fulmini. Un tuono tanto forte che sembrò voler squarciare il cielo portò in coda al suo boato un urlo di dolore. Si guardarono tutti in faccia.. ma chi era stato? Nessuno era ferito.. quindi da dove era venuto? Fuu fissò sconcertata le nuvole.. “Io conosco questa voce..”. Di nuovo un fulmine attraversò la volta celeste facendo seguire un urlo ancora più straziato. Fuu presa dal panico fece per allontanarsi dal gruppo. Doveva capire da dove arrivava quella voce, ma Xedos la prese di peso riportandola con gli altri: “Ma sei impazzita?! Non puoi andartene da sola qui!”. Fuu si dimenava con forza: “Ti prego lasciami andare!! Lasciami ho detto!!”. Hikaru ed Umi preoccupate cercarono di calmarla: “Smettila! Ti stai agitando troppo!!”. Fuu tentando disperatamente di liberarsi dalla presa ferrea del compagno iniziò a piangere urlando: “Voi non capite!! Questa è l voce di Ferio!- rivolgendosi poi  al cielo lo chiamò- Ferio!! Ferio!!!”. Juno si girò sconvolta verso Ascot: “E’ possibile?”. Il ragazzo rispose: “Certo che lo é.. se le squadre fossero state trasportate in altre dimensioni spiegherebbe perché finora non abbiamo trovato nessuna traccia..le persone a cui abbiamo domandato li hanno solo visti passare e mai tornare..”. Xedos che ancora teneva ferma Fuu s’informò: “Potrebbe essere una trappola?”. Ascot assentì di nuovo: “Si.. ma se il portale si dovesse chiudere come sembra stia per fare..non avremo più possibilità di scoprirlo.”. Rafaga intervenne: “E se dovesse chiudersi mentre siamo ancora dentro?”. L’evocatore ribatté grave: “Non faremmo mai più ritorno..”. Il capo delle guardie sembrò soppesare le opzioni. Fuu che aveva smesso di ribellarsi sentenziò con le lacrime che ancora le rigavano le guance: “Non so cosa decidiate di fare.. ma io devo andare..”. Xedos aveva avuto la risposta alla sua domanda e prese la decisione: “Se lei va, andrò anch'io.”. Un susseguirsi di adesioni convinse Rafaga a dare il suo consenso all’operazione. Senza ulteriori indugi Fuu montò a cavallo seguita dagli altri. Terrano chiese: “Come faremo a raggiungere la porta?”. Il cavaliere del vento strinse la sua gemma verde: “Ti prego Windam.. vieni in mio soccorso!”. La pietra s’illuminò ed una calda corrente densa distribuì enormi ali ai fianchi dei destrieri. Fuu si lanciò decisa al galoppo saltando nel vuoto oltre la terraferma. Le grandi protuberanze piumate si dispiegarono elegantemente sostenendo l’abbondante peso dell’animale. Rafaga, Ascot, Umi e Xedos, spronarono i cavalli in coda alla ragazza librandosi in aria senza problemi. Gli altri titubanti si guardarono in viso e stringendo i denti li seguirono con non poche difficoltà. Fuu consigliò loro di stare il più vicini possibile e di restare nella sua scia. Conoscendo i venti li avrebbe guidati dentro delle correnti ascensionali che li avrebbe fatti arrivare a destinazione con meno sforzo. Facendo un largo giro per obbedire alle indicazioni di Fuu si apprestarono alla portale che li risucchiò al suo interno in una vorticosa spirale troppo forte per potervi resistere. Quando finalmente il vento cessò, i cavalli ripresero assetto ed atterrarono al suolo dove le ali svanirono in una scia di piume leggere. Smontarono circospetti cercando di adattare la vista alla penombra del posto. Somigliava alla loro Foresta del Silenzio. Qui gli alberi non erano che scheletri morti e neri. Tesero le orecchie per cercare di captare qualsiasi rumore. All’improvviso un nuovo urlo giunse come un eco lontano. Estrassero le spade e senza attendere Fuu corse nell’intricata vegetazione senza vita. Hikaru ed Umi tentarono di fermarla ma le ramaglie sembrarono ravvivarsi all’improvviso perché si richiusero dietro il passaggio di Fuu impedendo loro di raggiungerla.

Il cavaliere del vento non si accorse di essere rimasta sola. Continuò a fendere l’aria tagliando i rami che le ostruivano il passaggio. Ben presto semplici legni secchi si trasformarono in taglienti rovi fitti. Fuu si bloccò riconoscendo il contesto.. era uguale a quello del suo incubo. Era reale dunque?! Si rese conto in quel momento che i suoi compagni non erano più dietro di lei. La voce di Ferio risuonò nuovamente nell’aria. Questo la spronò “Resisti ti prego.. sto arrivando!”. Nell’ombra una figura sinistra ghignò: “Credo ci sarà da divertirsi..”.

Nel frattempo il resto dei suoi compagni tentava inutilmente di sfondare la barriera di rami che invece ogni volta si ricostituiva e più fitta di prima. Dopo svariati tentativi fisici e magici si ritrovarono al punto di partenza. Ascot disse amareggiato: “Deve essere un mago potente perché i suoi incantesimi siano così efficaci..”. Hikaru col fiatone si scagliò di nuovo contro quel muro apparentemente indistruttibile “Non possiamo arrenderci!!..Fulmine rosso!!”.

Fuu perse la cognizione del tempo. Non sapeva più da quanto si stesse addentrando tra quei rovi che le laceravano la pelle dove l’armatura non riusciva a proteggerla. Man mano che procedeva tagliando i rami si percepì nell’aria un lamento prima lieve e poi sempre più chiaro. Non capiva dove il nemico volesse arrivare con questo trucco.. forse ad intimorirla. Ma continuò ad avanzare senza sosta. Nel recidere un tronco che le sbarrava il cammino le giunse nitida una voce all’orecchio “Perché lo fai..?..”. Fuu si girò intorno sospetta: “Chi è là?! Fatti vedere!” ma non ottenendo alcuna risposta, tornò alla sua impresa. Poi al ramo successivo: “Perché ti dai tanta pena..?..”. Di nuovo quella voce.. sembrava di una donna.. anzi sembrava giovane. Fuu impugnò la spada circospetta: “Ancora?! Cosa vuoi da me?”. Nessuna risposta. Ma il cavaliere aveva capito. Sembrava essere un trucchetto psicologico.. non si sarebbe fatta fermare per così poco. Continuò imperterrita a disboscare la vegetazione morta intorno a lei mentre ad ogni passo corrispondeva quella triste voce che le faceva domande simili alle precedenti “ Perché non torni a casa?.. Chi te lo fa fare?.. Non sei stanca di combattere?.. Perché non lasci fare agli altri?.. Nessuno ti ha mai apprezzato veramente.. Per chi combatti allora?..”. Inizialmente Fuu credeva avrebbe smesso ma invece imperterrita seguitava a dover ascoltare quelle sciocche domande. L’unico pensiero fisso era la visione di Ferio in pericolo e questo le permettè di non vacillare mai. Nessun ripensamento per la scelta di andare avanti da sola piuttosto che tornare indietro a cercare i suoi compagni. Piantò la lama in grosso legno e si girò di scatto giusto in tempo per vedere una sagoma semitrasparente alleggiare dietro di lei. “Ma cosa..?! -esclamò sorpresa- Tu sei me?!”. L’apparizione aveva proprio le sembianze di Fuu.. solo molto più triste e spenta. Negli occhi della presenza non si scorgeva segno di vita. Simile ad un fantasma levitò vicino alla ragazza sussurrandole all’orecchio: “Perché continui a batterti? Non sarebbe meglio tornare a casa dalla tua mamma e dal papà.. al sicuro? Perché metti a rischio la tua vita per degli sconosciuti?..  Cos’hanno fatto loro per te?..”. Fuu riprese la spada in mano e stringendo l’elsa a tal punto da farsi male proseguì nella sua opera con più determinazione “Tu non sai niente di me! Io combatto per i miei amici! Per dare speranza anche a chi l’ha persa e donare la pace a chi non ha più nulla! Certo che sarebbe più comodo voltare le spalle e andarmene ma poi non avrei più il coraggio di guardarmi allo specchio..”. Ormai iniziava ad accusare la stanchezza ma la figura nell’ombra aveva esaurito la pazienza di aspettare che cedesse le armi per sfinimento e decise di mostrarsi. Fuu dando fondo alle sue energie urlò: “La felicità si ottiene combattendo per le cose in cui credi! A volte sono battaglie di vita.. dove la spada non serve.. ma questo non è il mio caso!!”. Toccato un altro dei tanti rami pungenti con la lama, i rovi sparirono dissipandosi veloci. Fuu ferita e stanca si guardò intorno per individuare il suo nemico che comparve avvolto da un fumo nero e denso. Lei intimò: “Dimmi chi sei e cosa vuoi! Che ne hai fatto dei soldati di Cephiro?”. Era alto con i capelli bianchi ma giovane all’apparenza ed indossava un’armatura nera con lungo mantello sorretto da una grossa spilla con una pietra gialla ferma sul petto. L’uomo la fissava glaciale: “Il mio nome è Titan. Lo ammetto cavaliere dell’aria.. non so come siete entrati attraverso il mio portale.. né come tu abbia fatto ad arrivare sin qui.. ma di sicuro non ne uscirete.”. Fuu ripetè: “Che ne hai fatto della squadra di ricerca? Dimmelo!”. Titan la scrutò serio e con un gesto della mano la terra tremò sotto di loro. Poco distante emerse dal sottosuolo un intricato ammasso di rovi.. all’interno dei quali si distinguevano corpi di uomini. Aguzzando la vista Fuu inorridì riconoscendo la principesca armatura bianca di lui “Ferio… No..”. Con rinnovata forza fece per avvicinarsi ma venne sbalzata indietro da una forza invisibile. Si rivolse quindi all’uomo con espressione incollerita: “Che cosa gli hai fatto?!”. Titan capendo al volo, scoppiò in una risata sadica: “Ora ho capito come sei riuscita ad arrivare fin qua! Il mio maestro mi dice sempre che sono troppo calcolatore e non tengo conto dei sentimenti.. si spiega.” Fuu interdetta gli domandò: “ Allora non sei da solo.. ce n’è un altro..?”. Lui rifletté se rispondere o meno.. ma si.. tanto l’avrebbe uccisa di lì a poco.. dopo essersi divertito.. chiaro. “A dire il vero siamo in tre.. più il maestro.”. Fuu brandì la sua spada: “Non so quali siano i vostri piani.. Ma ti ordino di lasciarli andare immediatamente!”. Titan scoppiò in una gelida risata: “Non temere cavaliere.. presto li raggiungerai. Guarda bene.. -disse indicandole l’ammasso di corpi intrappolati- Vedi come stanno perdendo vitalità. Tra poco non rimarrà più niente di loro!”. Fuu osservò meglio e notò come le spine conficcate nella carne stessero assorbendo energia.. e vita. Doveva sbrigarsi! L’avversario fluttuando in aria decretò le regole di quello che per lui era un gioco: “Ti do l’alternativa cavaliere.. O cerchi di sconfiggere me.. o ti concederò di trascorrere gli ultimi momenti col tuo amato prima di uccidervi entrambi.. cosa scegli?”. Fuu non ci pensò un attimo e si scagliò contro Titan. Questo ridendo soddisfatto si smaterializzò lasciando un mostro verde coi tentacoli a combattere al posto suo. “Che vigliacco..-pensò lei- Neanche il coraggio di affrontarmi direttamente!”. Con ansia crescente Fuu iniziò lo scontro. Abbattè uno, tre, cinque degli esseri che Titan aveva evocato, ma non finivano mai! Stanca e col fiatone pensò: “E’ inutile.. se continuo così non risolverò nulla..”. Nel frattempo aveva notato che la spilla gialla di Titan s’illuminava ad intermittenza in concomitanza con i momenti di maggior assorbimento energetico dei rovi.. e se fosse l’oggetto dove era stata incamerata la loro vitalità? Forse distruggendolo avrebbe potuto salvarli.. Il mago fece echeggiare la sua voce nell’aria: “Cavaliere..? Il tempo scorre.. e il tuo uomo sta per morire...tic-tac, tic-tac!”. Fuu presa dal panico cercò di avvicinarsi a Ferio che sopra gli altri uomini le era relativamente a portata di mano. Titan ricomparve: “Come mi sto divertendo! -e aggiunse maligno- te lo porto più vicino così potrai toccarlo..”. Con una gesto della mano i rami che imprigionavano Ferio si mossero provocando in lui gemiti di dolore che emise con le ultime forze che gli restavano. Ora era molto meno distante e con qualche passo sarebbe arrivata a lui. Titan con espressione che rasentava più la pazzia che il divertimento, la sfidò: “Dai! Dai!! Toccalo!.. Se ci riesci!”. Fuu capì subito cosa volesse intendere. Ogni volta che cercava di allungare la mano verso Ferio, veniva respinta da una forza inconsistente. Ci potrò e riprovò.. ancora e ancora.. mentre la frustrazione e la rabbia crescevano in lei esponenzialmente. Puntando la spada a terra urlò: “Adesso basta!!! Non puoi continuare a prenderti gioco di me in questa maniera! Turbine Verde!!!!”. Colto alla sprovvista, Titan di allontanò. Fuu ebbe così modo di liberare il ragazzo dalla prigionia acuminata a suon di falciate. Finalmente riuscì a stringerlo tra le braccia. Lo chiamò dolcemente mentre copiose lacrime scendevano sul suo viso “Ferio.. Ti prego.. apri gli occhi..”. Lo spadaccino riconobbe la voce che lo implorava e con enorme sforzo mise a fuoco l’immagine: “Fuu.. sei proprio tu..”. Facendo appello a tutte le sue forze alzò una mano per toccarla. Lei gliela prese e se la portò al viso: “Si sono io.. Mi dispiace non essere arrivata prima per salvarti.. -e tra i singhiozzi si disperò- Ed ora è troppo tardi!!”. Ferio l’accarezzò. Non aveva molto fiato ancora da usare ma valeva pena impiegarlo per lei “Non dire così.. vederti prima di andarmene.. era il mio ultimo desiderio.. sai volevo dirti un’ultima cosa..”. Una fitta di dolore gli stroncò il respiro. Fuu lo fissò impotente non riuscendo neanche a vederlo bene tante erano le lacrime che le appannavano la vista. Ferio non riusciva più a parlare. Allora la tirò a sé nel loro ultimo dolce bacio. Dopo di che si abbandonò all’oblio. Fuu strinse forte la candida divisa dell’uomo che amava e dentro di lei qualcosa si ruppe. Lo sguardo era perso nel vuoto. Titan ridendo sguaiatamente della scena ne approfittò per farla capitolare: “E’ giunta a tua fine insulsa ragazzina..” sentenziò dando forma tra le sue mani una sfera di energia tanto potente quanto letale che le lanciò contro per porre termine a quello scontro.

 

  
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