Storie originali > Azione
Segui la storia  |       
Autore: Emmastory    27/12/2017    4 recensioni
La vita di Rain e del suo gruppo continua, ma purtroppo senza uno dei compagni di viaggio. Sono passati ben quattro anni da quando la povera Samira è morta da eroina sul campo di battaglia, tentando assieme agli amici di eliminare una minaccia ormai conosciuta, ovvero i Ladri. Ora come ora, con la calma che regna sovrana ad Ascantha, nessuno sa cosa sia successo davvero, se la guerra sia finita, o sei ai nostri eroi sia stata concessa una tregua. Sempre uniti e fiduciosi, sono decisi a combattere le loro battaglie, e sperare, con tutte le loro forze, in un nuovo e sereno domani. Come andrà a finire? Scopritelo unendovi di nuovo a loro, nell'ultimo capitolo della saga di Aveiron.
Genere: Avventura, Azione, Dark | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Le cronache di Aveiron'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Le-cronache-di-Aveiron-VII-mod
 
 
Capitolo XLIII
 
Salvate il soldato Aaron
 
Così, lente e inesorabili, le ore scivolavano via dalla mia vita, composte come sempre da minuti interminabili, che guardavo passare fissando gli occhi sull'orologio appeso al muro. Ero nervosa, ma cercavo di non darlo a vedere, e a quanto sembrava, tutti i miei tentativi andavano tristemente a vuoto. In questo momento, Lady Fatima non è vicina, ma Chance e Myra fortunatamente sì. Al contrario di lei, lui mi è accanto da circa quindici, e benchè sappia che la sua presenza a questo mondo non sarà eterna, faccio un veloce gesto con la mano, e notandomi, si avvicina. Silenziosa, gli accarezzai la testa affondando la mano nel suo pelo biondo ma rovinato dall'età nonostante la massima cura, e chiudendo gli occhi, inspirai. Poco dopo, lasciai uscire l'aria attraverso la bocca, e abbassando lo sguardo, guardai entrambi i miei amici negli occhi. È strano a dirsi, ma da quando avevano visto Aaron andar via e sparire dal castello solo poche ore prima, sembravano aver stretto un patto fra di loro, secondo il quale avrebbero fatto quanto in loro potere per rassicurarmi, farmi sorridere e salvarmi da quest'ennesima esplosione di dolore. Al solo pensiero, stavo già meglio, ma restando ferma, lasciai che la situazione continuasse ad evolvere davanti ai miei occhi. Quasi ignorando i genitori, il piccolo Max stava placidamente sdraiato appena sotto la finestra, ma non dormiva. Non si muoveva, ma sbattendo nervosamente la coda nera e sottile, cercava saltuariamente. di alzarsi sulle zampe e guardare fuori, aspettando l'amico con la mia stessa ansia. Come ben sapevo, i suoi veri padroni erano mio nipote Lienard e le sue due sorelle, ma ora, la cosa sembrava non importare. Voleva bene anche a lui, così come al resto della mia famiglia. Avvicinandomi, ricambiai il grande favore che tutti e tre insieme mi stavano facendo, e prendendolo in braccio così che potesse guardare fuori, gli feci qualche carezza. Poco dopo, fui raggiunta da Stefan, che, guardandomi negli occhi, fu in grado di rassicurarmi perfino meglio dei miei amici a quattro zampe. Senza dire nulla, si avvicinò lentamente, e cogliendomi di sorpresa, mi strinsè a sè e baciò con amore e passione. Poi, una sola frase abbandonò le sue labbra. "Andrà tutto bene, Rain. Nostro figlio tornerà indietro, più forte di prima." Disse, fornendomi con quelle parole l'iniziezione di fiducia di cui sentivo di aver bisogno. Annuendo, decisi di fidarmi, poi ricambiai quel bacio. Amavo Stefan, e mi fidavo, ma risi come una bambina nel momento in cui Max parve voler unirsi a noi, girando su stesso e agitando la coda, felice come non era mai stato. A quanto sembrava, non ero l'unica a credere alle parole di mio marito, e a riprova di ciò, il cagnolino continuò ad abbaiare e girare in tondo facendo ticchettare le unghie contro il pavimento, e ridacchiando ancora, mi abbassai, rimediando un altro bacio, diverso e quasi bavoso. Rimanendo calma, non mossi foglia a riguardo, notando poi una sorta di particolare. Agitato, Max si guardava intorno cercando di coinvolgere anche i genitori, e quando anche loro si svegliarono, lui sparì dalla mia vista, correndo subito verso le porte del castello. Fermandomi a riflettere, rimasi di sasso. Molti sostengono che gli animali non abbiano una vera anima, e che siano guidati unicamente dall'istinto, ma non noi. Certo, la seconda parte del discorso potrà anche essere vera, ma forse non completamente. Per quanto ne sapevo, Chance mi era sempre stato accanto in mille momenti diversi della mia vita e di quella dei miei figli, e ora che stava invecchiando, il piccolo Max sembrava aver preso il suo posto. Confusa, provai a seguirlo, e in quel momento, mi imbattei di nuovo in Lady Fatima. "Cos'ha da abbaiare quel cucciolo?" Chiese, confusa almeno tanto quanto me e Stefan. Muta come un pesce e priva di idee a riguardo, mi limitai a guardarla alla ricerca di aiuto e conforto data la mia situazione, poi ricordai. In quanto Leader di Aveiron, la donna aveva al suo fianco sia servi che guerrieri, così, senza riuscire a tenere a freno la lingua, parlai, recitando quella che alle mie stesse orecchie suonò come una preghiera. "Non ne ho idea, Signora, ma vi prego, salvate il mio soldato Aaron." 
   
 
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Azione / Vai alla pagina dell'autore: Emmastory