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Autore: piccola_Calliope    27/12/2017    2 recensioni
Marco Castelli, il figlio di Alessandro e Gloria, un adorabile nanetto prepotente, diventato ora un adulto, un noto giocatore di basket dalla vita scellerata, che deve assolutamente trovare la donna adatta a lui...
Il fato vuole che incontri l'adorabile ma allo stesso tempo tagliente Margherita.
Saranno l'uno adatto all'altra? Non vi resta che scoprirlo.
La storia può essere letta indipendentemente da quella dei genitori.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Non siamo una coppia 

POV. MARCO
-Che ha il mio bambino?-domanda mia madre versandomi il latte nella tazza, quella mattina dopo aver accompagnato Margherita in ufficio, ho deciso di passare a fare colazione dai miei.
-Non lo so-sbuffo, nemmeno io riesco a spiegare questo nervosismo.
-Hai litigato con qualcuno?-indaga mia madre.
-Silvio vuole uccidermi, ma va bhe-continuo a sbuffare.
-E' andata male la cena con Margherita?-chiede mio padre.
-Che cena?-domanda mia madre alzando notevolmente la voce.
-Una sorpresa che ho preparato per Margherita-le dico.
-E tu ne eri a conoscenza Alessandro Castelli?-chiede mia madre regalandogli uno sguardo truce.
-Cara io...-mio padre tenta di giustificarsi, ma mia madre lo interrompe...
-Potrei lasciarti in bianco per questo lo sai vero?-domanda lei soddisfatta nel vedere sbiancare mio padre.
-Voi fate ancora sesso?-domando disgustato, immaginando la scena sono pur sempre i miei genitori.
-Fanno più sesso di me-ci raggiunge Edoardo.
-Tu li senti?-domando ormai senza parole.
-Vostra madre non è mai stata molto silenziosa-esclama mio padre.
Io sputo il latte che stavo sorseggiando.
-Fanno sempre cosi, tu sei stato fortunato ad andare via di casa presto-sbuffa il mio fratellino.
-Buongiorno famiglia di che si parla?-ci raggiunge una gioiosa Giada.
-Del fatto che mamma e papà ci danno dentro alla grande-spiega Edoardo.
-Edoardo Castelli sei scurrile-mia madre gli regala uno sguardo truce.
-Tu non hai ancora fatto sesso con Kevin vero?-chiedo a Giada, è fin troppo allegra di prima mattina.
-Marco!-la mia sorellina si strozza con il suo thè.
-I Castelli e i loro discorsi sensati di prima mattina-esclama mio padre.
Tutti scoppiamo a ridere.
-Comunque non so sono infastidito con Margherita-sbotto all'improvviso.
-Ecco un altro che fa sesso più di me-esclama scocciato Edaordo.
-Edoardo siamo andati avanti rispetto al discorso sesso-lo rimprovera mia madre.-Tesoro cosa è successo?-mi carezza il viso.
-Hai fatto arrabbiare Margherita?-domanda Giada con tono accusatorio.
-Magari potrebbe avermi fatto arrabbiare lei non credi?-chiedo acido.
-Ne dubito-risponde la mia sorellina.
-Che poi a me Margherita piaceva-esprime con fin troppa enfasi mio fratello mentre gira il suo caffè.
-Edoardo i tuoi interventi sono davvero inutili e poi solo il pensiero che a te possa interessarti Margherita, mi fa venire una voglia immensa di spaccarti la faccia-affermo antipatico.
-Alessandro lo senti?-mia madre ha gli occhi a cuoricino.
-Si cara mamma, il tuo figlio preferito si è preso una bella cotta-afferma Edoardo.
-Noi non siamo una coppia-sbuffo.
-Hai pensato di chiedere a Margherita di fare coppia?-chiede Giada come se fosse ovvio.
-Forse non vuole, secondo il padre non sono l'uomo adatto a lei-dico e proprio non capisco perchè ciò mi infastidisca notevolmente.
-Parlerò io con Silvio-interviene mia madre.
-Ma tu vuoi stare con lei?-mi chiede mio padre.
-Non lo so-riprendo a bere il mio latte.
-Andiamo bene-adesso è mia madre quella che sbuffa.
-Va' da lei, guardala negli occhi e penso capirai tutto-afferma mio fratello dandomi una pacca sulla spalla.
-E tu come lo sai?-chiedo.
-Sei diverso Marco, nessuna è arrivata a tanto...Ti fa stare bene e si vede! E poi cazzo avresti spaccato la faccia al tuo adorato fratellino, voglio dire-sorride.
-E' vero-urla mia madre.
-Devo andare da lei?-chiedo.
-Assolutamente si-risponde Giada.
-Va' da lei fratello-Edoardo mi fa l'occhiolino.
-Quella ragazza mi piace da matti, è quella adatta a te-mio padre mi sorride.
-Vado?-chiedo guardando mia madre.
-Vai tesoro-mi bacia la fronte.-E' arrivato il momento di mettere la testa apposto-afferma.
-Va bene famiglia vado e tu non fare sesso con Kevin-saluto la mia famiglia e avverto mia sorella.
-Ho 31 anni-sbotta lei.
Arrivo di fronte all'ufficio di Margherita e non nego d'essere agitato, entro nell'edificio e come sempre mi viene incontro la sua segretaria dai rossi capelli.
-Salve signor Castelli-mi sorride.
-Buongiorno, Margherita?-domando.
-Aveva un appuntamento con un calciatore e al momento è con lui, non può riceverla, dovrà attendere-mi informa la rossa.
-Che calciatore?-chiedo...Certo che un giorno potrei non tollerare più il lavoro di Margherita, questo stare continuamente in contatto con uomini.
-Non ricordo il nome al momento, mi spiace-mi risponde la segretaria.
-Mi accomodo qui-mi siedo su una seggiola e prendo a giocherellare con le dita.
Dopo venti minuti finalmente Margherita apre la porta del suo ufficio ed esce seguita da un calciatore, un biondo insipido.
-E' stato un piacere Marghe-afferma il tizio baciandole poi la guancia, indugiando per troppi secondi sulla sua pelle.
-Vieni quando vuoi, mi fa sempre piacere vederti-Margherita gli carezza la spalla.
-Ma una cena quando me la concedi?-chiede il tizio con sguardo fin troppo malizioso per i miei gusti.
Margherita sicuramente risponderà che non andrà mai a cena con lui, poiché esce con me.
-Vediamo una di queste sere-Margherita gli fa l'occhiolino.
Il tizio finalmente si allontana e la signorina Turchi mi nota.
-Marco che fai qui?-domanda senza nemmeno salutare. Questa Margherita non sembra nemmeno la stessa di quella che questa mattina si è svegliata accoccolata contro il mio petto.
-Entriamo nel tuo ufficio?-chiedo.
-Ho poco tempo, ho la mattinata piena e poi tu oggi hai un importantissima partita di campionato-mi dice.
-Perderemo poco tempo-la rassicuro, ma mi sento stranamente furioso, se penso a quel biondo che osa baciare la sua guancia per più di mezzo secondo.
Entriamo finalmente nel suo ufficio...
-Che vuoi?-chiede.
-Vai a cena con quel tizio?-domando.
-Lo seguo da moltissimo tempo, siamo amici-mi dice.
-Ci vengo pure io, cosi me lo presenti, voglio conoscere i tuoi amici-le dico.
-E come dovrei presentarti?-chiede alzando un sopracciglio.
-Non ho bisogno di presentazioni, tutti mi conoscono, sono Marco Castelli-rispondo.
-Bene-inizia a fissare il monitor del suo pc, odio quando lo fa.-Ho tante cose da fare, ci vediamo oggi pomeriggio alla partita-mi dice.
-Mi stai cacciando? No ti ricordo che stamattina ti sei svegliata nuda nel mio letto e ti sei fatta la doccia nel mio bagno con il mio bagnoschiuma-riconosco di suonare un tantino acido e nemmeno io comprendo il perchè, ma quel biondo e quel letto freddo stamattina mi hanno fatto innervosire parecchio.
-E quindi?-chiede lei.
-Ma come e quindi?-alzo la voce.
-Marco hai il ciclo?-domanda ridendo.
-Ma ti sembra questo il modo di trattarmi?-devo sembrare una donna isterica.
-Marco ci vediamo oggi pomeriggio, ho davvero da fare-ripete lei calmissima.
-Vaffanculo-esco dal suo ufficio sbattendo la porta.
Arrivato in macchina, do due pugni al volante.
-Margherita mi fai perdere la pazienza-borbotto tra me e me.
Più tardi negli spogliatoi, Kevin deve notare la mia distrazione.
-Amico che ti succede?-mi chiede.
-Margherita-sbuffo.
-Cosa è capitato?-chiedo ancora.
-Esce con un tizio e mi ha trattato con freddezza dopo che abbiamo fatto l'amore, tutta la notte-sbotto e alzo la voce. Margherita mi fa proprio perdere il senno.
Kevin inizia a ridere di gusto.
-Castelli non credevo che anche quelli come te potessero finire sotto per una ragazza-il Mister se la ride.
-Cose strane no Mister?-chiede ridendo ancora quell'idiota del mio migliore amico.
-Stamattina si è svegliata e ha iniziato a dire che non siamo una coppia-sbuffo pesantemente.
-E tu dille che vuoi che voi siate una coppia-afferma Kevin.
-Lo vuoi no?-domanda il Mister.
Io sorrido.

POV. MARGHERITA
Finalmente vedo i ragazzi uscire dagli spogliatoi per riscaldarsi, mi avvicino e chiamo Marco, stamattina no so per quale motivo abbiamo litigato, lui è andato via abbastanza nervoso, ho provato a chiamarlo per tutta la mattinata ma lui ha sempre rifiutato o evitato la mia chiamata.
-Devo riscaldarmi-mi dice serio, appena mi è davanti.
-Che è successo stamattina?-afferro la sua mano e la stringo.
-Pensi ancora di andare a cena con quel tizio?-chiede.
-Sei geloso?-domando sorridendo, questa sua gelosia mi gratifica e non poco.
-Mi devo riscaldare-bruscamente si stacca da me e riprende a correre.
Io mi volto e negli spalti trovo mio padre.
-Che ci fai qui?-chiedo freddissima, il suo atteggiamento mi ha davvero ferito.
-Giocano dei miei seguiti-risponde.
-Bene-sono pronta ad allontanarmi, ma lui afferra il mio polso.
-Ti ha trattato male-afferma indicando con lo sguardo Marco.
-Abbiamo avuto un battibecco, ma non voglio darti spiegazioni-dico.
-Io voglio proteggerti-afferma, io lo osservo ha gli occhi lucidi.
Mi siedo accanto a lui.
-Io ti voglio bene papà, ma sono grande, so quello che faccio-gli dico.
-Non potrei mai accettare, la sofferenza dipinta sul tuo volto-mi carezza il viso.
-Papà starò attenta, ti prego non litighiamo più- lo abbraccio.
-Io e Castelli dobbiamo parlare-mi dice.
-Va bene-affermo, ma non sono pienamente convinta, d'altronde io e Marco, purtroppo non siamo una coppia.
-Guardiamo la partita adesso-mio padre mi carezza nuovamente il viso.
Come sempre il Roma Basket non delude, Kevin segna vari punti, Marco sembra assente però, il Mister lo rimprovera spesso.
-Non è da Marco-esclama mio padre.
-Forse l'ho fatto innervosire io-affermo.
Marco finalmente riesce a fare un canestro da tre punti, il Mister gli fa l'occhiolino.
-Bravo Marco-faccio un urletto e un saltello.
-Tesoro contieniti-mio padre se la ride di gusto, in effetti devo essere parecchio ridicola.
Marco si volta verso di me, io gli sorrido...Lui ricambia e io perdo mille battiti, quanto può essere bello mentre sorride?
Pochi minuti dopo Marco segna nuovamente e lo vedo togliersi la maglia e accanto a lui Kevin e un terzo loro compagno di squadra, di cui non ricordo il nome.
-Margherita-mi chiama urlando da centro campo.
Io li osservo, sulle loro sottomaglie ci sono della parole....
-Bravo Castelli-mio padre sorride.
Le maglie recitano ''Marghe mi fai impazzire''
I tre si mettono di schiena e ci sono altre parole...
''Vuoi essere la mia ragazza?''
Lui si avvicina al bordo campo e mi fa segno d'avvicinarmi.
-E' pazzo-sussurro scioccata.
Io lo raggiungo.
-Ma sei pazzo?-chiedo.
-Di te, te l'ho detto-mi fa l'occhiolino.
-Sei assurdo-scoppio a ridere.
-Vuoi essere la mia ragazza?-chiede.
-Vuoi davvero fidanzarti con una sfigata come me?-domando io.
Lui annuisce.
-E va bhe allora io sarò la ragazza di Castelli che salta di fior in fiore-affermo mentre mi stringo al suo possente corpo sudato.
Lui mi cattura immediatamente le labbra.
-Castelli io e te dobbiamo parlare-urla mio padre dagli spalti.
-Vuole uccidermi?-domanda Marco.
-Eri geloso stamattina?-chiedo, io voglio sapere.
-Tuo padre vuole uccidermi?-insiste.
-Eri geloso?-insisto io.
-Marcio-sorride con le sue labbra carnose vicinissime alle mie.
-Ti salverò io da mio papà-adesso sono io a catturare quelle meravigliose labbra.

POV. KEVIN
La partita di campionato era andata alla grande, avevamo vinto e Marco si era finalmente dichiarato a Margherita.
-Mio fratello è stato dolcissimo-esclama Giada accoccolata accanto a me sul mio divano, eravamo venuti da me a festeggiare la vittoria, lei aveva indossato l'abito rosso che io le avevo regalato. E' cosi bella la mia Giada.
-Finalmente direi, Margherita gli fa bene-sorrido, sono fiero del mio migliore amico.
-E io faccio bene a te?-domanda sorridendo.
-Infinitamente-le bacio la fronte.
-Ma non ti annoi solo in una casa cosi grande?-domanda Giada osservando il mio grande salotto dall'arredamento minimalista.
-Spero di riempirla presto di bambini-sorrido e non mento, ora come non mai ho voglia di costruirmi una famiglia.
Giada mi bacia la guancia.
-Desidero cosi tanto fare l'amore con te-sussurro improvvisamente.
-Mio fratello e mio padre non sono d'accordo-scoppia a ridere, ha una risata cosi melodiosa, è infinitamente dolce, proprio come lei.
-Lo so mi hanno avvertito-roteo gli occhi.
-Però anche io voglio fare l'amore con te-mi sorride.
-Siamo impavidi no?-le domando catturandole le labbra.
Qualche minuto dopo siamo in camera mia intenti a liberarci dei nostri abiti che sono d'impaccio alla nostra passione.
-Avrei voluto fare l'amore con te, tantissimo tempo fa-sussurro mentre le bacio il collo delicato.
-Adesso sono qui e potremo farlo quante volte vorremo-mi sorride.
-Interessante-le regalo un sorrisino malizioso.
-Kevin Santi io ti desidero da sempre-afferma, i suoi occhi hanno una luce diversa, è eccitazione ciò che leggo.
-Sono qui, puoi farmi ciò che vuoi-le faccio l'occhiolino, mentre sgancio il suo reggiseno, Giada ha un bellissimo corpo, con le forme al punto giusto.
-Non sono come le mod...-la interrompo, io al momento la trovo ancor più bella con quelle guanciotte rosse.
-Sei molto meglio Giada, molto meglio-catturo le sue labbra.
Poco dopo mi perdo nel suo corpo, la nostra unione è perfetta, come se fossimo nati per incastrarci cosi, perfettamente.
-Kevin-urla Giada prima di raggiungere il massimo piacere.
-Devo vincerle più spesso le partite di campionato, se questo è il mio premio-affermo ridendo qualche minuto dopo mentre siamo stretti l'uno all'altra.
-Scemo-Giada mi dà un pugnetto sul petto.
-Ma se ti dicessi che ho voglia di nuovo di rifare l'amore?-chiedo.
-Direi che abbiamo molto tempo da recuperare-Giada cattura le mie labbra in un bacio che si fa subito ardente, eh si abbiamo parecchio tempo da recuperare.

POV. EDOARDO
Chiudo il libro di procedura penale e mi butto sul letto, questa sera ho una festa a casa di uno che conosco da poco, ma i miei colleghi hanno tanto insistito perchè ci andassi, loro sono sempre lì a prendermi in giro...''Eddy studi troppo'', ''Eddy sei pesante, staccati un po' dai libri''.
-Ma tu non hai una festa stasera?-chiede mia madre ferma di fronte alla porta della mia camera.
-Sono stanco, ho studiato tutto il pomeriggio-rispondo.
-E devi distrarti tesoro-afferma lei.
-E' una festa sciocca-sbuffo, d'altronde una festa tra universitari da cosa può essere caratterizzata? Da alcool e un gran numero di ragazze, il primo anno d'università, andavo pazzo per questa vita, mi piaceva divertirmi, fare tardi ogni sera, andare a ballare, ubriacarmi...
Ma poi il mio migliore amico è morto in un incidente di moto e da quel giorno, la mia vita è cambiata...Per questo ho capito il discorso che Irene mi ha fatto, io un tempo era uno che si limitava a giudicare la copertina...Lei era stata catalogata come spogliarellista scansafatiche...Invece lei cerca di mantenersi come può gli studi, sono sempre stato superficiale, ma la morte di Michael mi ha cambiato profondamente, non mi permetto più di dare giudizi affrettati, non mi sono mai più ubriacato e per quello non mi piace passare per superficiale, perchè si avrò sbagliato a giudicare negativamente Irene, ma lei adesso sta facendo lo stesso con me.
-Una volta ti divertivano tanto-afferma mia madre.
-Non c'è più Michael mamma-guardo la foto sul comodino, io e il mio migliore amico felici al mare.
-Michael vorrebbe vederti felice tesoro-mia madre si siede accanto a me e prende a carezzarmi il viso.
-Mi manca tanto-sussurro e sento gli occhi pizzicare.
Michael è cresciuto con me, siamo cresciuti insieme, siamo passati dallo scambiarci la merendina alle ragazze in un battibaleno, lui era sempre con me, mi sosteneva in tutto e ci divertivamo un mondo, era il compagno d'avventura perfetto, era come un secondo fratello per me. La ricordo come se fosse ieri la notte in cui se n'è andato via...Non ho mai pianto tanto come il quella notte in quella sala d'attesa.
-Lui è sempre con te-mi bacia la fronte mia madre.
-Mi faccio una doccia-le sorrido e mi dirigo verso il bagno.
Un'ora e mezza dopo sono seduto su un divanetto con una birra in mano ad annoiarmi, non sono più fatto per questo tipo di feste.
Improvvisamente da lontano vedo Irene, non credevo avessero invitato anche lei, a quanto ho capito non ha legato con molti nostri colleghi.
Mi alzo e la raggiungo.
-Castelli-pronuncia il mio cognome con il solito tono derisorio.
-Ciao Irene, come mai qui?-chiedo.
-Puoi divertiti solo tu?-domanda acidissima, mi odio proprio tanto.
-Mi sembra strano vederti qui-le dico.
-Ah certo, mi perdoni sua eminenza queste sono feste esclusive solo per lei e gente come lei-sputa sarcastica.
-Non è quello, è solo che tu so...-mi interrompe.
-Cosa sai?-chiede perforandomi con i suoi occhi verdi.
-Fai la stronza con me o sei cosi con tutti?-chiedo adesso io decisamente acido, d'altronde stavo provando in tutti i modi ad essere carino con lei.
Si avvicina a me, il suo profumo mi investe.
-Solo per te Castelli-sussurra al mio orecchio per poi allontanarsi.
-Ancora a perdere tempo con quella?-domanda un mio collega del mio gruppo.
-Non ci siamo detti niente-dico.
-E' una cubista Eddy-dice un altro.
-E quindi?-domando.
-Non è una tipa raccomandabile-risponde quello seduto accanto a me.
-Anche i coglioni come voi che la giudicano e poi magari vorrebbero andarci a letto, non sono raccomandabili, è un lavoro come un altro e non per questo è una tipa non raccomandabile-detto questo mi alzo per andare via e quando mi volto mi trovo Irene davanti.
Esco nel terrazzino, ho bisogno d'aria, tra poco andrò via, mi sto annoiando e innervosendo.
-Vuoi fare colpo su di me?-mi chiede Irene accendendosi una sigaretta.
-Bastano due parole?-chiedo ridendo, deve aver sentito cosa ho detto a quei ragazzi.
-No Castelli-mi fa l'occhiolino.
-So che non le accetterai, ma io ti porgo le mie scuse, non dovevo giudicarti male ai tempi, è vero ciò che penso, è un lavoro come un altro, certo non potrei tollerare che la mia fidanzata lo facesse, ma per gelosia...Non perchè si è tipi poco raccomandabili, c'è di peggio in giro, che una cubista che vuole fare il magistrato-le dico sorridendo.
-Mi pagano bene e io devo pensare anche a mia madre-il suo tono sembra diverso, sembra quasi aver abbassato l'ascia di guerra.
-Non mi devi spiegazioni-continuo a sorriderle.
-Hai un figlio?-chiede indicando il mio tatuaggio sul polso.
Io lo osservo, lo carezzo e sorrido.
-E' il nome del mio migliore amico-affermo fiero, si qualche giorno dopo la sua morte mi sono tatuato il suo nome sul polso, volevo che ci fosse sempre con me, nonostante tutto.
-Cosi legato?-chiede sorpresa.
-Non c'è più-accarezzo le lettere nere sul mio polso.
-Ah-è l'unico suono che esce dalla sua bocca.
-Era come un fratello per me, è morto in un incidente di moto-le dico.
-La mia sigaretta è finita, vado-è a disagio e per questo scappa via.
Poco dopo rientro e vedo che stanno giocando al gioco della bottiglia.
-Eddy vieni-una biondina mi chiama
Vedo che Irene sta giocando allora li raggiungo.
E' il turno di Irene che sceglie lo schiaffo e mi regala un sorrisetto malizioso.
Il fato vuole che lei debba proprio darlo a me lo schiaffo.
-Che fortuna-esclama soddisfatta.
-Desideri ardentemente schiaffeggiarmi?-le chiedo.
-Non immagini quanto-mi sorride e poi sento le sue cinque dita sulla mia guancia.
-Wow-esclama un tizio.
-Mi hai fatto male-le regalo uno sguardo truce, lei sorride e non dice una parola.
E' il mio turno...Io non so che scegliere.
-Scegli bacio-mi incoraggia la biondina che prima mi aveva chiamato.
-Io non ti bacio Castelli-afferma ridendo un mio collega.
-Bacio-esclamo, Irene mi fissa, mi perfora ancora con quei magnetici occhi verdi, si sono davvero magnetici.
-Devi baciare la Piromalli-afferma il mio amico.
Irene si avvicina a me.
-Veloce e indolore per favore-sbuffa appena mi è davanti.
-Sai che dovrei utilizzare lo stesso ardore con cui mi hai schiaffeggiato?-le domando sorridendo.
-Niente lin...-non faccio terminare la sua frase che catturo le sue labbra, non capisco come e perchè ma sono attraversato da mille brividi...Irene prima è molto rigida ma poi si addolcisce contro il mio corpo, tanto che è la sua lingua che cerca la mia ed io totalmente preso dal bacio la lascio fare.
Ma pochi secondi dopo un'altra cinquina mi colpisce il viso.
-Niente lingua avevo detto-Irene mi fulmina e si allontana.
Io mi carezzo il punto che ha appena colpito.
-E' fuori di testa-affermo e sorrido.
Angolo autrice
Salve mie care <3 Nuovo capitolo, Marco si dichiara, prima volta per Kevin e Giada ed abbiamo anche un approfondimento su Edoardo e Irene.
Spero che il capitolo sia di vostro gradimento, spero di riuscire a postare un nuovo capitolo prima della fine dell'anno.
Tanti saluti piccola_Calliope
  
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