Serie TV > Supernatural
Segui la storia  |       
Autore: cin75    29/12/2017    6 recensioni
Dalla storia:
....“Mi dispiace, Cas!” lo fermò, stranamente Dean. Ancora non lo guardava, però.
“Ti dispiace di cosa, Dean?” chiese, l’angelo, non capendo, dato che chi aveva dato di matto era stato lui e non l’umano.
Dean non si mosse ancora.
“Dovevo farlo. Azzardato o meno, dovevo farlo. Dovevo tentare!”
“Dean che hai fatto?!” fece già allarmato, Castiel...."
Genere: Angst, Drammatico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro Personaggio, Castiel, Dean Winchester, Sam Winchester
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 “Deaaannn!!” gridò Sam , nel bunker, quando un sottile ma persistente dolore al centro della mente raggiunse anche lui. Dovette portarsi una mano alla tempia per placare il sibilo doloroso, mentre Castiel, veloce lo raggiunse e lo sorresse.

“Che succede, Sam?!”

“Bauer...Bauer deve aver fatto qualcosa.” sussurrò preoccupato, mentre cercava di riprendere fiato. “Maledetto bastardo!!” gridò frustrato spingendo via , con rabbia , la sedia che aveva accanto a lui.

“Calmati. Sam, calmati!” cercò di mediare l’angelo.

“Calmarmi?? un maniaco sadico bastardo sta torturando mio fratello e tu mi dici di calmarmi? Come puoi chiedermelo!? Ho sentito il suo dolore, Cas!! Cazzo, ho sentito Dean pregare che smettesse e so che non lo stava dicendo a lui, non gli avrebbe mai dato una simile soddisfazione. Ma lui ...lui stava...”

“D’accordo, ma se ti fai prendere dalla rabbia non sarai di aiuto a Dean. Che cosa ti ha detto?” domandò , l’angelo, con una lucidità che a Sam diede quasi fastidio. Ma un secondo dopo e dopo essersi costretto a riprendere il controllo, capì che l’amico aveva ragione: farsi prendere dall’ira non sarebbe stato di aiuto a Dean.

“Ci servono delle mappe della zona." sibilò a denti stretti, gli occhi serrati. "Soprattutto quelle delle fattorie. Ha detto che sente dei cavalli, che non sente rumori di città e prima...prima di perderlo stava per dirmi che sentiva un rumore strano, ma poi….”

“Ok! Iniziamo con il controllare se ci sono fattorie o magari aziende agricole nei dintorni della città e non appena riavrai il contatto con Dean, ti farai dire che rumore era e restringeremo il campo!”

“Ma se lui...se lui non...”

“Tornerà.” lo fermò l’angelo. “Vedrai che tra un po’ lo sentirai di nuovo. Dean non è uno che molla, dovresti saperlo meglio di chiunque altro. Non è uno che molla se sa che c’è una via di uscita e tu, tu Sam, sei la sua via d’uscita.” disse risoluto Castiel.

Sam deglutì e cercò di mandare via l’ansia e la preoccupazione del momento, o per lo meno cercò di ritornare lucido.

 

Il bisturi da dieci che Bauer gli aveva infilato nella spalla, all’altezza della clavicola, aveva procurato in Dean un dolore simile ad un ago che si infila lentamente prima nella pelle e poi arriva fin nella carne, quasi a toccare l’osso. Era stato un gesto lento, quasi come se quel bastardo se lo stesse gustando, ma paradossalmente, in quella lentezza , Dean , era riuscito a trovare un equilibrio e a continuare a riferire a Sam tutto quello che poteva. Il peggio, l’insopportabile, era arrivato quando, non decisamente soddisfatto, Bauer aveva iniziato a muovere il bisturi per aprire la ferita e annotare in un registratore le reazioni dolorose del “suo paziente” fin quando questi non era svenuto di nuovo, provato dal dolore stesso e dalla perdita di sangue.

Infatti Dean, aveva cercato di resistere il più possibile , digrignando i denti e soffiando furiosamente dalle labbra, pur di cercare di riferire a Sam il più possibile, ma quando la lama gli aveva toccato un nervo scoperto, il dolore lo aveva sopraffatto. Aveva gridato ed era svenuto.

 

“Dean?!” lo richiamava cautamente Sam. “Dean, ti prego, rispondimi!!” accoratamente. “Per favore, per favore, per favore...” disperatamente.

 

“Ancora niente?!” gli si fece vicino Castiel.

Il giovane negò frustrato.

Poi respirò affondo, cercando di distrarsi inutilmente. “Hai trovato l’incantesimo di assoggettamento?”

“Sì e sono pronti già tutti gli ingredienti e la formula.” riferì l’angelo.

“D’accordo. Non appena Dean mi dirà…”

Stronzo!”

“Deaannn!!” quasi gridò Sam, felice di risentirlo nella sua testa.

Whoa!!! non gridare fratellino. Ti sento!”

“Dean come stai? Che ti ha fatto quel bastardo?”

“Senti….lasciamo a dopo i dettagli sulla mia piccola festa privata con Bauer!”

Sam sorrise appena, sollevato dal risentire il fratello, ma comunque preoccupato per come si era ….persi! Cercò comunque di sembrare lucido.

“Beh! Se non ti dispiace il corpo con cui Bauer si sta divertendo è il mio e ci terrei a non somigliare a Frankestein quando avremo finito con lui!!” rispose Sam, sorridendo a Castiel, quando percepì un sorriso di Dean. “Dean? Come stai?!”

Non durerò a lungo Sammy. Stai perdendo troppo sangue e io questo….questo non posso evitarlo. Devi fare presto, Sammy. Devi fare presto!!”

“Ok!Ok! Resisti solo un altro po’.”

Ci provo. Ci proverò!” rispose a quell’incoraggiamento.

“Prima mi hai detto che sentivi un rumore particolare. Di che rumore si tratta!?”

Sammy, io credo… credo che siano le pale di un mulino. Ne sento il ritmo e poi quando è silenzioso sento….sento l’acqua scorrere!

“Un mulino ad acqua?!” fece fiducioso.

Credo...penso di sì, Sammy.” e a quell’affermazione Sam guardò d’istinto Castiel che prese le carte topografiche della zona e identificò l’agglomerato agricolo che conteneva un mulino ad acqua tra gli edifici.

“Ce l’ho!!” esclamò entusiasta, l’angelo, che immediatamente dopo mise in un borsone quello che aveva trovato per l'incantesimo con cui assoggettare il medico folle.

Cass?!”

“Sì, Dean. Cass è qui e tra un po’ , non appena ti avremo trovato, ti rimetterà in sesto. Ci rimetterà in sesto!!”

Digli che mi dispiace per aver fatto tutto alle sue spalle”.

“Lo sa, Dean! Castiel lo sa.” sembrò volerlo rassicurare e a quelle parole, l’angelo si fermò un attimo a guardare Sam.

Tu diglielo, per favore.”

“Ok!.... Cass?”

“Sì, Sam?!”

“Ascolta. Dean vuole che ti dica che gli dispiace di aver agito alle tue spalle.” disse mentre metteva nella sacca tutto quello che gli sarebbe servito alla fattoria di Bauer.

Castiel strinse appena gli occhi e la sua bocca si piegò in una chiara espressione di dispiacere.

In quella richiesta comprese la voglia di Dean di non avere rimorsi nel caso in cui….

“Digli che non me frega niente delle sue scuse. Ho intenzione di prenderlo a pugni non appena sarà di nuovo qui e sarà in piedi.” provò a scherzare.

“Dean...Castiel dice che...”

Ho sentito, Sammy. Ho sentito. Digli che mi va bene!”

“Ok! Ora ascoltami, Dean. Abbiamo l’incantesimo di assoggettamento, ma dobbiamo essere vicini per non rischiare che l’effetto finisca prima che io e Cass ti raggiungiamo. Sappiamo dove sei. Stiamo arrivando.”

Dimmi che non siete lontani, Sammy. Sento dei rumori. È lui che sta scendendo di nuovo qui sotto. Non credo che riuscirò a…..”

“Dean , no. Mi hai promesso di resistere!”

Lo so, ma il prossimo passo è un operazione a cuore aperto, Sammy. Non credo di poter...”

“Cazzo!!” esalò frustrato.

Già, fratellino. Devi mettere le ali ai piedi.”

“Siamo già per strada, Dean. Ti prego...ti prego, resisti!!!”

 

 

Nei momenti che seguirono, mentre l’Impala sfrecciava veloce come non mai, lungo la statale della zona agricola del Kansas, Dean, cercò in ogni maniera possibile, facendo ricorso a tutte le forze fisiche che il corpo di Sam gli permettevano e di quelle mentali che la sua mente stessa ormai stanca gli consentiva, di ritardare l’inevitabile. Era riuscito a creare una sorta di botta e risposta più o meno ironica con quello psicopatico.

Era riuscito a provocarlo e a spingerlo a rispondere alle sue ironiche provocazioni. Era riuscito a prendere tempo, a guadagnare tempo.

 

Tempo per Sam e Castiel di raggiungerlo.

Tempo per Sam e Castiel per salvargli la vita.

Tempo, tempo , tempo.

 

Poi quel tempo si era fermato e Bauer sembrava essersi stancato di quel break.

Infatti , ora, bisturi alla mano, si apprestava ad incidere il torace scoperto del cacciatore.

“Aspetta….aspetta...non farlo….non...” iniziò ad agitarsi Dean, cercando di ignorare il dolore che sentiva in tutto il corpo. Fianco, caviglie, spalla. Allarmandosi ancora di più quando notò accanto al tavolo su cui era bloccato, il vassoio in cui dentro c’era il divaricatore sternale.

“Non posso di certo fermarmi adesso. Questo è il passo più importante, quello decisivo per le mie ricerche.”

“Ricerche su cosa? Su come ammazzare un povero cristo senza anestesia?!”

“Sono quelli che sguazzano nell’ignoranza come te, che la vedono così!” replicò quasi offeso lo pseudo medico.

“Sono quelli che stanno per essere aperti in due come me che la vedono così!”

“Io testo la forza e la resistenza umana fino al suo limite più estremo!”

“No, tu godi solo nel vedere la sofferenza umana. Sei un bastardo sadico e assassino.”

“A questo punto non credo che possiamo mai trovare un punto di incontro. Sei pronto a dare il tuo contributo alla scienza!”

“Se dico di no, che fai, mi dai altro tempo?!” lo provocò ironico.

“No, andrò avanti lo stesso. Anzi...direi che ora di mettere fine a tutto.” fece mentre poggiava il bisturi sullo sterno di Sam e mentre la mente di Dean e la voce di Sam ringhiavano un furente “Noooo!!” quando la lama tagliente iniziava ad incidere pelle e carne.

 

“Credo tu abbia ragione, grandissimo bastardo!!!”

 

Dean/Sam era fermo a pochi passi dal sadico e dal fratello inerme. “E’ ora di mettere fine a tutto!!” esclamò furente il giovane cacciatore nel corpo del maggiore, mentre con un gesto deciso, gettava in terra un’ampolla che non appena toccò il pavimento andò in frantumi rilasciando una densa coltre di polvere gialla.

In quella nebbia magica la voce del Dean di Sam iniziò concentrato e deciso a recitare le parole dell’incantesimo di assoggettamento.

Mentem tuam ac voluntatem adsumo”. (Faccio mia la volontà della tua mente)

 

E mentre il cacciatore recitava, il medico sentì , improvvisamente , di non aver più né la forza né la volontà di andare avanti con quello che stava per fare. Si sentì come svuotato da ogni desiderio.

E non appena Castiel si rese conto delle condizioni in cui “stagnava” il medico, lo aggirò non visto. Gli arrivò alle spalle, con un rapido gesto gli sfilò dalle mani il bisturi leggermente infilato nella pelle del suo “paziente” e dopo averlo gettato lontano, gli piantò una lama angelica dritta al centro del petto!!

“Dimmi?? che si prova mentre si sta per morire per la scienza, figlio di puttana?!” gli ringhiò furente mentre la vita lasciava la vita di quell’essere umano mostruoso.

Bauer, terrore negli occhi, si afflosciò ai suoi piedi e un attimo dopo , esalò il suo ultimo respiro. Decisamente donato alla scienza.

 

Un attimo dopo Castiel metteva via la sua arma e si avvicinava apprensivo al tavolo su cui Sam/Dean decisamente “era messo male”.

I due fratelli, si poteva letteralmente dire che, erano messi male corpo e mente.

 

Un secondo dopo, anche Sam, versione Dean, si avvicinava preoccupato al fratello.

“Cazzo! Come mi ha ridotto questo bastardo!!” esclamò interdetto.

Poi, fermò il suo sguardo in quelli che pur suoi non erano i suoi occhi , ma quelli di Dean. La loro luce, la loro espressione, la loro, comunque e nonostante tutto, forza. “Ehi!! resisti ancora un po’. Cas , ora rimette tutto a posto, ok?!”

Dean, dopo l’ultima sessione con gli esperimenti di Bauer, non aveva davvero la forza di replicare alcun che e quindi si limitò ad annuire all’incoraggiamento del minore.

 

L’angelo, a quel punto, impose le sue mani sul petto dell’amico cacciatore. Si concentrò profondamente , poiché le ferite erano tante e alcune davvero gravi , come quella alla spalla o ad entrambe le caviglie .

La sua luce salvifica e celeste si irradiò avvolgente e calda e abbracciò il corpo di Sam fino ad arrivare alla mente di Dean.

Bastò poco. E tutto ritornò come doveva essere.

A parte le macchie di sangue sulla stoffa e i vestiti strappati e rovinati in alcuni punti, la pelle del corpo, i muscoli e la carne furono completamente risanati.

Dean riprese pienamente coscienza e così gli occhi di Sam poterono aprirsi e vedere con lucidità chi gli stava intorno.

 

“Ciao, fratellino!” fu la prima cosa che disse, mettendosi a sedere , gambe a penzoloni , dal tavolo.

“Ciao anche a te!” rispose l’altro. “Ma non credere di essere fuori dai guai!” precisò severo.

“Ok! Ok!! a dopo il nostro momento “Non dovevi/Sì, dovevo!!”, ora, che ne dici di scendere dalla Ferrari e tornare a guidare questa monovolume!?” scherzò indicando prima il suo corpo e poi quello del minore.

“Non vedo l’ora, credimi!! sono stato qui dentro per meno di un giorno e sento già il fegato che mi scoppia!”

“E io sono stanco di avere fame di piante morte!!”

 

L’angelo, al loro fianco sorrise di quello scambio decisamente fraterno.

Sì, le cose stavano decisamente tornando come dovevano essere.

Tutte , a parte una. Quindi decise di intervenire.

 

“Quando avrete finito di punzecchiarvi come due adolescenti, che ne dite di mettere le cose veramente a posto?!” fece puntando entrambi gli indici verso le fronti dei suoi due amici.

“Con piacere!!” fecero i due fratelli, all’unisono.

 

Cinque minuti dopo, Sam e Dean, erano seduti a terra , uno di fronte all’altro, gambe incrociate, mani su un simbolo magico.

Il foglio con l’incantesimo, perpendicolare tra di loro, in modo che potessero leggerlo insieme.

L’angelo accese la candela posta al centro, tra i due, e poi si fece da parte.

I due fratelli fecero un respiro profondo e poi….

Animae domum redeant. Fas atque nefas instauretur. Potestate et auctoritate, sic fiat.” (Che la forza e la potenza sia ridata alla famiglia. Che il dritto e il rovescio siano ripristinati)


Un filo sottile si sollevò dalla fiammella che bruciava sempre più tremolante, fin quando quel filo non sembrò dividersi e raggiungere la testa dei due partecipanti al rito. Poi , dopo averli circondati, quello stesso filo parve ritornare verso il centro e raggiungere il lato opposto, per poi scomparire , inghiottito di nuovo dalla fiamma che lo aveva generato e che un secondo dopo si spense con un sibilo sordo, lasciando i due fratelli e l’angelo, nella penombra della cantina.

 

Sam e Dean riaprirono gli occhi. Si guardarono e poi guardarono l’angelo tra di loro che li fissava di rimando.

“Allora?” fece proprio Castiel, ansioso di sapere se tutto era andato bene con l’incantesimo.

“Ciao, angioletto!” fece Dean con la voce di Dean, nel corpo di Dean , con l’espressione di Dean, con la strafottenza di Dean.

Mentre Sam, decisamente sollevato, si limitò a sorridere e tirarsi su.

Anche Castiel, si ritrovò a sospirare sollevato.

“Ok!” fece il minore. “Ora , che tutto è a posto, che ne dite di levare le tende da questo posto assurdo?!” suggerì guardandosi intorno e indicando anche il cadavere di Bauer a pochi metri da loro, coperto solo da un telo lurido.

“Decisamente!!” convenne il maggiore, mentre si avviava verso la scala che li avrebbe portati verso l’esterno.

L’angelo li precedette.

Dean iniziò a salire e poi si girò verso Sam. Si accorse che il fratello non lo seguiva.

Pensò che, forse, Sam stesse cercando di metabolizzare ciò che era successo. “Sammy? Fratellino, tutto ok!?”

Sam, fermo ancora al centro della stanza, si guardava intorno, come stesse cercando qualcosa. Guardava il pavimento, guardava nei vari anfratti di quella sorta di prigione. Deluso, dispiaciuto.

“Sammy?!” lo richiamò, ancora, Dean, che ora, sembrava decisamente preoccupato.

“Dean...”

“Che c’è?!” domandò apprensivo, il maggiore.


“Ho perso le mie scarpe!” confessò amareggiato mentre si guardava i piedi scalzi e le dita che si stendevano e contraevano a causa del contatto con la terra del pavimento.


Dean sgranò gli occhi, dalla sorpresa. Sbuffò sonoramente come aveva fatto circa dieci anni prima ma decisamente sollevato che fosse solo quello, e gli ordinò un divertito: “Muovi il culo. Te le ricompro io le tue scarpe, dopo che avrò spennato il primo polletto alla prossima partita di biliardo!!”


 

 

Se stessi per morire in ginocchio 
Saresti tu a salvarmi
E se tu stessi annegando in mare
Ti darei i miei polmoni per farti respirare

Ho te fratello

Il nostro legame è più profondo dell'inchiostro
Sotto la pelle dei nostri tatuaggi
Tu sei mio fratello e io ti voglio bene
Questa è la verità”

( Brother, Kodaline)

 

   
 
Leggi le 6 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Supernatural / Vai alla pagina dell'autore: cin75