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Autore: Kalam    04/01/2018    0 recensioni
Attenzione, spoiler degli eventi narrati nel manga, e presenza di tanti OC (soprattutto demoni antichi)
Sono passati mille anni dalla vittoria di Zatch nella battaglia per decidere il re dei demoni, e ora la tradizione vuole che un'altra battaglia venga combattuta per proclamare l'erede al trono. Tuttavia, eventi disastrosi impediscono l'inizio dello scontro e minacciano di causare la distruzione del Makai. Come reagiranno i vari demoni a questa catastrofe che sembra segnare la fine della loro storia?
P.S. Potrà sembrare una raccolta di storie separate all'inizio, ma ho intenzione di far convergere le varie trame piano piano
Genere: Avventura, Drammatico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio
Note: OOC | Avvertimenti: Spoiler!, Violenza
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Vincent Bari aprì gli occhi e si ritrovò a fissare il soffitto della grotta nella quale si era rifugiato dopo le catastrofi avvenute per mano dei draghi. Si alzò con fatica, lottando contro il dolore che le sue cicatrici gli procuravano. Elzador era stato abbastanza forte da ridurlo così quando era solo un adolescente, chissà cosa poteva succedere ora che era alleato con altri suoi simili. Bari rabbrividì solo al pensiero.
Uscì dalla grotta e osservò il cielo grigio e la distesa del mare di fronte a lui che si espandeva verso l’orizzonte infinito, nascondendo alla vista isole, nuove terre, nuove popolazioni, “anche se probabilmente a quest’ora qualunque cosa in questo mondo è stata ridotta come questo luogo”. Si girò a osservare l’entroterra e notò la solita monotonia: innumerevoli dune di sabbia tormentate dal forte vento che soffiava vicino al mare. Sul lato destro erano presenti rocce e scogli, da cui egli aveva ricavato la caverna usando il suo potere dei vortici come trivella e ottenendo un ottimo nascondiglio nell’area più deserta possibile.
Nessuno passava mai di lì. Soltanto una volta Jedun aveva provato ad attaccarlo, accecato dalla furia e dalla disperazione. Bari era stato costretto a ucciderlo, e successivamente lo aveva sotterrato nei pressi degli scogli, costruendogli una piccola tomba e rendendogli onore. Dopotutto, non era colpa sua se il mondo era in questo stato e non era stato certo l’unico a impazzire in questo modo sviluppando istinti assassini verso chiunque.
Quello che Bari non poteva assolutamente sopportare, però, erano i demoni ancora lucidi che ammazzavano i loro simili anziché cercare di allearsi con loro; “come se potessero risolvere qualcosa da soli. Se non fosse per questo orgoglio egoista che accomuna tutti i demoni, a quest’ora per lo meno avremmo qualche speranza. Invece sembra che qualcuno stia sfruttando questa occasione per dimostrare di essere uno dei più forti; la vedono come una rivincita della battaglia che hanno perso da giovani”.
Attraverso l’ululato del vento udì dei rumori. Si girò, pensando che fosse la sabbia in movimento, e vide un’ombra che si avvicinava piano piano. Aveva un’andatura zoppa, un braccio inerme che trascinava con fatica e una singolare testa a forma di U. Man mano che si avvicinava, Bari notò che l’ombra stava canticchiando qualcosa, sembrava musica classica, e aveva in bocca un sigaro spento.
Dopo averlo riconosciuto, capì che non era una minaccia e lo lasciò avvicinare. Il demone, molto più basso di lui, lo raggiunse, si appoggiò su una sorta di bacchetta da direttore d’orchestra che usava come bastone per sostenersi e gli disse “Vincent, quanto tempo. Era da molto che ti cercavo. Come vedi, non me la passo molto bene, quei draghi sono proprio una seccatura” Tossì “Ormai la storia di questo mondo ha ben poco da raccontare, il futuro riserva solo oscurità e disperazione. Ricordi i bei tempi in cui tutto andava bene e noi due eravamo acerrimi rivali, sempre pronti a combattere tra di noi per dimostrare chi fosse il più forte?”
Bari era irritato; era difficile considerare rivalità dei combattimenti in cui vinceva senza neanche dover usare i suoi poteri, ma decise di dargli ascolto. Era tanto che non incontrava un demone sano di mente. “Certo, ricordo la nostra rivalità, ma non credo che sia il momento per parlarne. Pensare al passato quando devi cercare in tutti i modi di migliorare un buio futuro non è la cosa giusta da fare”.
“Pensare di poter migliorare il futuro non è la cosa giusta da fare” puntualizzò Keith “So che sei forte, Bari, lo so meglio di chiunque altro, ma non puoi fare nulla. Il mondo è spacciato, è come se fossimo già morti, stiamo solo aspettando la nostra sentenza. Ricordare il passato è tutto quello che ci resta perché il futuro per noi non esiste”.
“Se sei venuto fino a qui per demoralizzarmi, sappi che non sarà così facile”
“Sono venuto qui perché voglio morire in nome della nostra rivalità. Bari, io voglio combattere un’ultima volta con te”
Bari sentì il sangue ribollire nelle vene. Come poteva pensare alla cosiddetta rivalità in mezzo a questo disastro? Come poteva essere così stupido e superficiale da buttare via la sua vita in questo modo?
Ma Keith non udì mai questi pensieri che si facevano violentemente strada nel cervello di Bari, perché in un attimo la sua testa si sentì presa dalla mano enorme del demone e schiacciata con forza sovrumana contro gli scogli appuntiti che si trovavano a pochi metri.
   
 
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