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Autore: Soul Mancini    19/01/2018    6 recensioni
Da quando ho imparato a scrivere, a sei anni, non ho mai smesso di buttare giù tutto ciò che mi passava per la mente. La scrittura è sempre stata una mia grande passione.
Questa raccolta è un viaggio attraverso gli scritti della bambina che ero, dai temi scolastici alle poesie dedicate ai parenti; racchiuderò qui tutto ciò che ho creato tra i cinque anni delle elementari e i primi anni delle medie.
Non c'è un genere preciso per questa raccolta, si passa dal comico al sentimentale, si va dal soprannaturale all'autobigrafico e... sarà divertentissimo!!! :D
- Gli scritti saranno riportati esattamente come in origine, non cambierò nemmeno una virgola se non per questioni di privacy e alla fine di ogni capitolo troverete un mio commento.
Buona lettura!!! :3
Genere: Comico, Poesia, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Eccoci qua con il primo capitolo della mia primissima long!

Okay, so che siete rimasti basiti dal titolo: in realtà non era quello definitivo, ma la cartella si chiamava così e ho deciso di dare questo titolo a questi aggiornamenti ^^

Vi preannuncio che questa storia non è trash come il resto della raccolta: sono state apportate alcune modifiche e correzioni che l'hanno reso un po' più decente e la trama in fondo mi piace (per un periodo mi è saltato n mente di riprendere l'idea). Però ci sarà lo stesso da ridere, vedrete! ;)

P.s: ho deciso di lasciarlo con la sua formattazione originale, solo l'ho rimpicciolito a 12 mentre l'originale era a 16.




Storia Bosco

(Capitolo 1)



Isabel

Appena uscii dal tombino tirai un sospiro di sollievo: ero finalmente riuscita ad evadere dall’orfanotrofio dove avevo vissuto per quindici anni, dal giorno della mia nascita fino ad allora.

Presi a camminare in mezzo alla fitta boscaglia pensando alla mia vita passata: ero rimasta sempre chiusa dentro un orfanotrofio scadente: le mura esterne non erano mai state intonacate e quelle interne erano scrostate e piene di ragnatele. C’erano tantissimi stanzoni trasandati e pieni di muffa e quando pioveva l’acqua penetrava dalle fessure sul soffitto. Dall’estetica sembrava il castello di Dracula.

Inoltre i bambini e i ragazzi che ci abitavano erano denutriti e maltrattati: non potevano uscire dalle loro stanze, non avevano diritto al gioco e all’istruzione e venivano rinchiusi nelle cantine anche per giorni al buio più totale senza cibo né acqua.

Poi c’era il direttore: Dimitri Rafael Connery. Tutti lo temevano perché era lui il responsabile delle condizioni dei bambini ed era lui che picchiava, sfamava e puniva i poveri orfanelli.

Fu un sasso che colpì il mio piede a risvegliarmi da quei pensieri.

-Porca miseria!- gridai.

Mi accasciai sul terreno umido e mi guardai il piede: avevo un taglio, ma non ci feci tanto caso e ripresi a camminare.

Ad un certo punto fui assalita da un pensiero: dove avrei passato la notte? Dovevo trovare un posto in cui dormire al più presto perché il sole stava cominciando a tramontare.

Cominciai a correre lungo un sentiero in parte ricoperto dalla vegetazione. Dopo circa un chilometro non mi sentivo più le gambe e mi fermai di botto cadendo in mezzo all’erba alta. Respirai profondamente e rimasi lì sdraiata un paio di minuti, poi, senza neanche accorgermene, mi addormentai.


Una gelida e brusca folata di vento mi risvegliò.

Si scorgevano le prime luci dell’alba e un violento vento si abbatteva sui secolari alberi del bosco.

Ho dormito tutta la notte qui senza un riparo e con il rischio di essere assalita da qualche animale?!” pensai.

Ero stata veramente una stupida ad addormentarmi: avrei potuto rischiare la vita!

Mi alzai, ma un’altra folata di vento mi fece cadere.

Anche se avevo dormito ero comunque molto stanca e avevo il cuore che mi batteva a mille, forse perché ero ancora agitata per la fuga del giorno prima.

Riuscii ad alzarmi dopo parecchi tentativi: avevo fame e bisogno di energie.

Raccolsi qualche fragola che cresceva su un cespuglio e m’incamminai mangiando i frutti rossi che tenevo in una mano.

Ad un certo punto avvertii un formicolio sulla gamba; abbassai lo sguardo e vidi delle formiche che salivano verso la mia coscia.

Mi sedetti con la schiena contro un albero e le scacciai via.

Poi ripresi il mio cammino: avevo freddo poiché indossavo soltanto un paio di jeans che mi arrivavano sopra le ginocchia, degli zoccoli neri e una maglietta color fango a maniche corte.

Continuai a seguire il sentiero fino ad un laghetto dove mi rinfrescai la faccia.

Vidi una rana che galleggiava su una foglia catturare una mosca e questa scena mi fece sorridere.

Dopo una lunga passeggiata mi ritrovai davanti a una casetta di legno rudimentale con una porticina e una piccola finestrella.

Ero molto curiosa di sapere chi abitasse in quella capanna, ma avevo paura: e se le persone che ci abitavano fossero state aggressive nei miei confronti?

Poi mi ricordai dell’esperienza che avevo vissuto all’orfanotrofio e che se avessi voluto avrei potuto scrivere un manuale di sopravvivenza.

Così trattenni il respiro e bussai alla porta.

Dopo qualche minuto mi aprì un ragazzo molto alto con occhi e capelli neri, parecchio robusto e molto abbronzato.

Indossava dei vecchi jeans strappati blu, delle scarpe da tennis ingiallite chiaramente troppo strette per i suoi piedi aggiustate con del nastro adesivo, una camicia grigia a maniche corte e una sciarpa di lana rossa che gli passava dietro il collo e gli ricadeva sul petto.

Ci fissammo per qualche minuto; nessuno dei due in quel momento sapeva come reagire.

Poi lui cominciò ad indietreggiare e mi fece cenno di seguirlo.

All’inizio non sapevo se fidarmi, ma come per istinto lo seguii dentro la sua casetta di legno.


♥ ♥ ♥


Ecco qui ragazzi, cominciamo ufficialmente con il periodo della mia vita #casiumani. Sì, perché dovete sapere che dalla prima media in poi mi sono FISSATA (e sto ancora cercando di uscirne) con le tematiche delicate, e questa ne è una palese dimostrazione!

Cioè, questi due si fissano per alcuni MINUTI??? Forse ero un po' confusa XD

A parte questo: che ne pensate della trama? Quanta fantasia avevo?

Siete curiosi di sapere chi è questo tizio e cosa si cela in questa misteriosa casetta nel bosco?

Secondo me i Sette Nani :P

Vi anticipo che questa “storia” è un tentativo di più pov in una storia: questo capitolo era pov Isabel, mentre il prossimo... SORPRESAAAA!!!

Non vi resta che stare tuned (?), la prossima settimana verranno svelati molti misteri!!! :3

Quindi... STAY TUNED, STAY TRASH!!!



   
 
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