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Autore: Debby_Gatta_The_Best    04/02/2018    1 recensioni
Ad ogni fandom equivale una AU scolastica uguale e contraria, e come poteva il famigerato universo di Mario esentarsi da questa legge della fisica? Aprendo questa storia, vi ritroverete di fronte al solito brodo riscaldato di bulli, fighetti, protagonisti stereotipati... o forse no?
Genere: Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Consilia/Farfalà, Daisy, Luigi, Peach, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate
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[Luigi, Daisy;  3^ persona]

Halloween, sera



Reggendosi alla stampella di legno raccattata per l’occasione, la cugina della futura regnante del Regno dei Funghi tastò ogni tasca della giacchetta piratesca al fine di trovare le chiavi per l’appartamento.

Luigi teneva per ogni mano un sacchettino colmo di dolci fino a scoppiare. Avevano gironzolato per un po’ per i banchetti, incontrando anche gente che non salutavano da un pezzo ed altra che avrebbero preferito evitare. Dopo quasi un’oretta di vagabondaggio si erano però guardati negli occhi, con reciproci sguardi che lasciavano intendere la disperata voglia di andarsene.

Passeggiare per Daisy era un incubo, e Luigi si vergognava del costume cencioso che aveva dovuto indossare solo per stare alla sfida. Di comune accordo avevano quindi deciso di avviarsi verso l’appartamentino da VIPs condiviso da Peach e Daisy, per guardarsi un film.

O più precisamente, Luigi era stato d’accordo sull’appartarsi dalla festa, ma sul film horror continuava ad avere qualche dubbio.

«Sarà divertente! Non fare quella faccia, su!» l’aveva stuzzicato lei quando aveva notato l’angoscia pervadere il volto del ragazzo.

Adesso Daisy stava provando da un minuto buono a far girare la chiave nella porta, senza successo.

«E dai! Che ti prende?» picchiò due colpi sulla porta, con rabbia. Luigi era rimasto in disparte, silenzioso nel dubbio di poterla innervosire ancora di più facendosi avanti - ben conscio era infatti dell’orgoglio della ragazza e di quanto poco tendesse a lasciarsi aiutare.

«Posso darti una mano?» chiese però, dopo qualche altro attimo di incertezza. Per un attimo si domandò come mai avesse detto una cosa del genere, e si aspettò una brusca risposta dell’altra… che non giunse.

«Ahh… - sospirò infatti lei - vieni un po’ qui, vedi se spingendo la porta mentre giro...»

Ma in quell’istante, l’uscio si dischiuse da solo davanti agli sguardi straniti dei due ragazzi. Prima che potessero ipotizzare l’intervento di qualche misteriosa forza sovrannaturale, alla porta si affacciò una Rosalinda in pigiama, con il loro stesso stupore dipinto in faccia.

«Daisy, Luigi… siete di ritorno dalla festa?»

Daisy avanzò un mezzo balzo facendo leva con la stampella, mentre Luigi indugiò all’uscio.

«Già - fece un cenno all’altro di entrare - e tu che giri in casa nostra?» domandò senza moderare l’evidente disapprovazione nella voce.

Rosalinda rimase impassibile, spiegando come Peach le avesse concesso di poter stare lì quella sera.

«Pensavo te l’avesse detto… c’è un piccolo problema nel mio dormitorio, ma entro mezzanotte toglierò le tende.»

Daisy e Luigi si guardarono, l’una cercando di comunicare il suo scontento e l’altro indifferente.

Forse possiamo evitare di vedere quel film…!” si consolò lui.

«Be’, allora che dici, lo guardi anche tu il film con noi?» propose invece l’altra sedendosi sul letto e afferrando una manciata di caramelle da una delle buste di Luigi.

«Film? Volete vedere uno di quelli?»

Rosalinda indicò il cofanetto di gioiellini Horror, come li aveva definiti la castana.

«Sapete, pensandoci bene… - con un tono tra lo spaventato e il malizioso, iniziò a raccogliere le proprie cose - forse posso tornare all’appartamento anche adesso. Probabilmente avranno finito di fare… quello che dovevano fare.»

Sgattaiolò in bagno per cambiarsi, e Daisy ne approfittò per prendere in mano i dvd.

«Allora, quale guardiamo? A me piacciono tutti.»

«Oh… li avevi già visti proprio tutti?» Luigi ci rimase un po’ male.

«No, non ho ancora visto Il ragno meccanico ma mi dicono che è bello, gli altri sì. Però sei tu l’ospite, scegli su!»

Luigi osservò le copertine, una più macabra dell’altra. Lo Spettro del Treno ad esempio sfoggiava un treno immerso nella nebbia e la shilouette di un Toad dagli occhi luminosi che si affacciava da un vagone, ma era forse quello meno inquietante. Sunshining pareva tutto fuor che luminoso, e questo lo spinse a domandarsi chi fosse il gran genio che aveva chiamato “Sole Scintillante” una storia che pareva svolgersi praticamente solo all’ombra.

«Se devo essere sincero, non me ne piace uno. Se proprio dobbiamo vederli, guardiamo il Ragno Meccanico che non hai visto...»

Rosalinda uscì dal bagno vestita per uscire, imbracciò la borsa e fece per uscire.

Daisy però l’artigliò prima che potesse scomparire dalla loro vista:

«Cos’è successo di preciso al tuo dormitorio?»

«Sembra che qualche idiota abbia fatto uno scherzo di Halloween facendo partire l’allarme antincendio e quando ci hanno sfrattati stavano controllando che fosse tutto apposto.»

Detto ciò, sgusciò fuori dall’appartamentino con una strana fretta.

«Okay, adesso possiamo iniziare!» annunciò lei, realmente eccitata.

«Mhh… potresti farmi la cortesia di passarmi il PC? Sono un po’ impossibilitata ad afferrare e portare a zonzo cose più pesanti di un libro in questi giorni, senza farle cadere.»

Luigi obbedì, approfittandone, alzandosi, per togliersi la bandana e gli stracci vari. Lo scopettone per fortuna l’aveva mollato alla casupola degli attrezzi prima di venirsene dalla festa. Lei, d’altro canto, si tolse la benda ritenendola solo un intralcio per il film (finendo anche con l’esclamare “Ora ci vedo!”), ma rimase mascherata.

Dopo aver spento le luci ed essersi sdraiati di pancia sul largo letto della ragazza, con davanti il computer portatile di lei, e dopo aver inserito quel famigerato film all’interno del lettore di cd, erano pronti.

«Bene, preparati perché sarò un film molto intenso» e nel dirlo dischiuse un inquietante sorriso. Luigi deglutì, ma non si oppose.

Si trovava in casa di Daisy, dopo aver passato tutta la sera con Daisy, sul letto di Daisy, a vedere un film CON Daisy. Tutto ciò gli dava, in qualche misterioso modo, la spinta per affrontare lo spaventoso film che sembrava non stesse aspettando altro di iniziare a muoversi sullo schermo del PC.

«Mh… Daisy?» sussurrò prima di iniziare.

«Che c’è?» chiese lei con un altro sussurro, come se si stessero scambiando informazioni top secret, mentre armeggiava con il touchpad del computer.

«...ti ricordi qualche settimana fa… quando ti sei tuffata nella piscina e tutto il resto?»

Daisy distolse lo sguardo dallo schermo, posandolo su di lui. E gli sorrise. Una mezza risata sarcastica, quelle “alla Daisy”, ma pur sempre un sorriso.

«Sì, certo. E’ stato fantastico» aggiunse.

«Lo rifarei anche domani.»

Luigi abbassò un attimo lo sguardo, improvvisamente imbarazzato nel trovarsi così vicino a Daisy, ad un palmo dal suo viso - dalla sua bocca - e con lo sguardo immerso nei suoi grandi e cristallini occhi azzurri.

«Ecco… non vorrei… toccare tasti dolenti, ecco, ma… mi dicesti che avevi delle angosce...»

Lo sguardo di lei si rabbuiò per un attimo, ma rispose con un’altra risatina, più nervosa stavolta.

«No, vabbé… -  si scostò un ciuffo di capelli che le era caduto di fronte agli occhi, e ne approfittò per distogliere un poco lo sguardo - niente di cui preoccuparsi.»

«...e ora? Come stai ora?»

Daisy fece spallucce.

«Il piede mi tiene impegnata. Però ribadisco, niente di ché… solo qualche astio tra me e...» ma finì la frase con un mezzo sospiro.

Luigi sentì un groppo alla gola strozzarlo per la vergogna. Aveva messo a disagio Daisy, possibile che non riuscisse a farne una giusta?

Un lugubre silenzio cadde nella penombra della stanza. In quell’istante, un lungo istante, Halloween sembrò penetrare le pareti e inglobare la stanza. Una notte oscura e priva di stelle che, soffocante, entrava dalla finestra aperta e gelava le anime dei due ragazzi…

«Allora… guardiamo questo film?» Luigi cercò di spezzare l’imbarazzo crescente che stava calando su di loro.

Daisy annuì, e dette il via al film.



Nel giro di un’oretta ne videro di cotte e di crude, ma mai si sarebbero potuti immaginare cosa stesse succedendo dall’altra parte del campus, dove si stava tenendo la sfilata di costumi…

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Commento d'autore

Mi scuso per il ritardo, ma queste settimane sono state intense, e purtroppo temo che lo saranno anche le prossime. Comunque sia, grazie per aver letto il capitolo e alla prossima!


  
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