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Autore: nausicaa black    11/02/2018    2 recensioni
Io sono tre donne.
Colei che ero;
colei che non avevo diritto di essere ma ero lo stesso;
colei che tu hai salvato.
Una George/Angelina senza troppe lacrime.
Genere: Angst, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Angelina Johnson, George Weasley | Coppie: Angelina/George
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Capitolo terzo

Colei che ero, parte III

 

Non ci poteva credere, Angelina, di essersi fatta fregare così. Nella lettera di George c’era scritto chiaramente di fare attenzione a dove avesse messo i piedi il giorno dopo, ma non credeva proprio in quel senso. Quel ragazzo era incredibile, questo pensava, mentre lo seguiva su per le scale. Erano diretti in soffitta, posto dove lei non era mai salita.

La stanza era piccola, buia. George si orientò alla cieca, accendendo una piccola luce poggiata su un tavolino accanto ad un poltrona consunta. Intorno a loro, solo scatoloni, sicuramente pieni di giochi difettosi e incompiuti. E sicuramente anche della vecchia roba di Fred. Rabbrividì a quel pensiero. Non voleva mettere le mani tra le sue cose, non voleva un contatto che rievocasse ancora più dolore di quello che sentiva osservando i lineamenti di George.

“Inizia con questa”, il ragazzo le passò uno scatolone enorme “io e Fred non siamo mai stati maniaci dell’ordine, quindi vedi cosa c’è dentro e scrivilo. Poi passa ad altro. Ce la dovremmo fare per l’ora di pranzo”.

Angelina l’aprì. Sorrise alla vista delle Bacchette Magiche Finte. Quante ne aveva prese tra le mani, quanti polli e mazzi di fiori erano usciti dal nulla… Scrisse sulla scatola il suo contenuto e prese un’altra scatola, più piccola che George le aveva messo vicino insieme ad altre.

Avrebbe dovuto richiuderla subito, ma la curiosità e il dolore non le lasciarono scampo. Era piena di foto. Estrasse la prima con le lacrime agli occhi. Fred, George e Lee si rincorrevano nel negozio. Quest’ultimo aveva dei serpenti al posto dei soliti dreadlocks e Angelina ricordava di essere stata lei a scattarla.

“Perché mi fai questo, George?”, chiese all’amico, senza alzare lo sguardo da quelle immagini veloci.

“Questo cosa?”, rispose lui, dopo aver spostato altre scatole e sedendosi vicino a lei. Osservò la foto con un ghigno.

“Odiavo quel vestito. Odio il color nontiscordardime. Mi ricorda Allock”, continuò senza rispondere alla sua domanda.

“Ma ve li avevo regalati io quei completi! Per natale! L’ultimo anno ad Hogwarts, ricordi?”, s’indignò Angelina.

“Oh, bè, ecco perché lo indossavamo, allora”. Ritornò agli scatoloni, ignorandola.

Lei riprese a frugare nella scatola. Non c’era una foto dove i due non fossero insieme. Da piccoli, a Hogwarts, nel negozio, in giro per Hogsmade, nel campo da Quidditch… Solo lei a casa conservava qualche foto sua e di Fred, contate, poiché era poco il tempo che avevano trascorso da soli.

Richiuse la scatola, ci scrisse sopra semplicemente F&G  e ricominciò a lavorare.









Angolo Autrice

Capitolo piccino picciò, giusto per introdurre la seconda parte, Colei che non avevo il diritto di essere. Pochi fatti, molti pensieri dopo. E' giusto un capitolo di passaggio, dal prossimo analizzeremo più a fondo Angelina.
Vi abbraccio
nausicaa black

 

   
 
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