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Autore: LyraB    28/06/2009    5 recensioni
Per salvare Narnia non basterà recuperare il Calice della Creazione: bisognerà distinguere gli amici dai nemici, scoprire di chi ci si può fidare, affrontare i propri sentimenti e sconfiggere le proprie paure... anche quelle inconfessabili.
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Peter Pevensie
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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this is home
This is home

Camminavo verso la stazione con l'entusiasmo che si può avere andando in prigione.
Mentre eravamo fermi aspettando di attraversare la strada, la mia mano urtò quella di Peter, ma la ritrassi intimorita, come se tornando a casa la magia che c'era stata tra di noi fosse scomparsa.
Peter guardò la sua mano, e poi me, con aria interrogativa.
Ma quando avevo ritratto la mia mano e l'avevo presa con l'altra mi ero accorta di una cosa strana.
All'anulare sinistro portavo un anello.
Un semplicissimo cerchietto di legno scuro, sottile, anonimo.
Istintivamente guardai la mano di Peter: al suo anulare c'era lo stesso anello.
Allora era tutto quello, ciò che ci era rimasto del nostro bellissimo matrimonio? Un cerchietto di legno?
In un istante nella mia mente tornarono tutti i ricordi della nostra vita a Narnia, e sorrisi.
Il fatto che ero tornata non doveva cancellare nemmeno un momento di quella vita.
E poi avevo ancora Peter vicino: per troppe volte avevo pensato di essere sola, e lui si era ripresentato vicino a me senza chiedermi niente, solo per proteggermi.
Gli sorrisi, ma Peter non mi stava guardando.
Attraversammo la strada in fretta e scendemmo nella stazione.
Io mi fermai un istante al tabellone delle partenze per vedere a che ora sarebbe arrivato il mio treno, e Peter mi passò accanto.
- Io vado avanti, ci vediamo domani, ok? -
- O-ok. - Replicai io, ma lui era già sparito tra la folla.
Scossi la testa pensando che mi stavo sbagliando, che era impossibile che lui volesse scordare quello che c'era stato tra di noi.
Due Elizabeth si stavano affrontando nella mia testa, una che diceva che mi ero immaginata tutto, che lì era una cosa e che a Narnia un'altra... invece la seconda replicava che l'amore è qui e là, se è davvero amore.
Appoggiai una mano sul cartellone, chiudendo gli occhi e cercando di ritrovare la calma.
All'improvviso mi sentii abbracciare da dietro, e una voce sussurrarmi all'orecchio:
- Stupida, pensi davvero che me ne sarei andato così? -
Mi voltai e gli gettai le braccia al collo.
- Pensavo che per te qui era una cosa diversa... cioè, qui non è Narnia! - Risposi abbracciandolo.
- Oh, Elie... sei tu la mia Narnia! - Esclamò lui ridendo.
Io sorrisi e arrossii a quell'affermazione, e lui mi prese la mano sinistra.
- Ricordi cosa ci ha detto Aslan? “Quello che è stato unito qui non potrà mai essere diviso”. -
- Mai. -
Peter mi prese il viso tra le mani e mi baciò sulla bocca.
Un fischio lontano lo obbligò ad allontanarmi.
- Adesso devo andare davvero. Ci vediamo domattina prima delle lezioni? -
- Sicuro. - Risposi io.
Mi stampò un altro veloce bacio sulla bocca e poi si avviò verso il treno che stava rallentando.
Seguii la sua testa bionda che si mescolava alla folla, tra i cappelli e le acconciature degli adulti attorno a lui.
All'improvviso, ignorando la fiumana di gente che avanzava senza fermarsi verso le porte aperte del treno, Peter si voltò e si alzò in punta di piedi.
- Elie! - Gridò, sventolando un braccio per farsi notare
- Che c'è? - Gridai io.
- Ti amo! -  Gridò lui, con un sorriso negli occhi che li faceva brillare come frammenti di cielo.
- Anche io! - Gridai in risposta, ridendo.
La folla lo trascinò con sé sul treno e io mi ritrovai da sola, sul binario ormai semivuoto, a fissare con aria ebete il treno che si allontanava.
Colsi il mio riflesso in una bacheca di vetro.
Mi avvicinai per vedere meglio.
No, quella che vedevo non era Beth. Quella era la principessa Elie... solo che invece dell'abito bianco e dei fiori tra i riccioli portava la divisa scolastica e i codini.
Il mio sorriso mi stupì: era un sorriso felice... come quello di Narnia.
Salii sul treno qualche minuto dopo, e mi sedetti vicino al finestrino. Appoggiai la fronte al vetro freddo e ripensai alla mia avventura.
    It's started out as a feeling
Com'era iniziato tutto? Con un sorriso di Peter, con un affascinante scintillio dei suoi occhi azzurri. Non mi ero nemmeno accorta di lui, ma gli avevo sorriso istintivamente, quando mi aveva raccolto il libro, tanto tempo prima.
    Which then grew into a hope
E poi, a Narnia... all'inizio avevo avuto paura, ma lui vicino a me mi metteva tranquillità. E lentamente, mi ero resa conto di essermi innamorata di lui... ma non lo volevo ammettere nemmeno a me stessa. Mai e poi mai mi sarei lasciata andare alla debolezza dell'amare qualcuno.
Eppure, quando l'avevo baciato nel buio, avevo sperato che per lui fossi importante.
    Which then turned into a quiet tought
E me ne ero resa conto quando ci eravamo salvati aggrappandoci l'una all'altra, nella grotta, durante quello spaventoso incubo. Lì avevo pensato che Peter provava per me quello che io provavo per lui. Era stato solo un pensiero, ma che gioia...    
    Which then turned into a quiet word
Arrossendo un po', ripensai alla nostra prima volta, sotto il Salice D'argento. Come se la cosa di per sé non fosse stata magica, mi aveva sussurrato all'orecchio “ti amo”. Ti amo. Ti amo.
Che suono strano avevano quelle due parole, per me che non le avevo mai sentite.
    And that world grew louder and louder
    'till it was a battle cry
E poi aveva combattuto per me. Avevamo combattuto l'uno per l'altra, per l'amore che ci teneva insieme, per quell'amore che volevamo “portare avanti”. Per noi due, e per nessun altro. Volevamo sopravvivere, ma non per chissà quale dovere. Solo per la nostra voglia di vivere assieme.
Era stata la prima volta in cui avevo fatto una cosa per me e non perché 'dovevo'.
    I'll come back, when you call me
    no need to say goodbye
No, non gli avrei mai detto addio... ci sarei sempre stata, se lui avesse avuto bisogno di me. Gliel'avevo promesso, quando ci eravamo sposati. E anche se non avevamo ancora vent'anni, a Londra, io l'avevo sposato, e avrei vissuto di conseguenza.
Ma non perché 'dovevo'... ma perché volevo vivere così.
    Just because everything's changing
    doesn't mean it's never been this way before
Solo perché eravamo a casa non significava che dovevamo dimenticare quello che ci aveva legato, no? Lui mi aveva detto che ero la sua Narnia... e lui era la mia. Essere tornata a Londra con lui era come portarsi dietro un po' della magia di quel posto stupendo.
    All you can do is try to know who your friends are
    as you head off to the war
Nella mia mente comparve il viso di Lexander, bello e sfrontato, con il suo ciuffo di capelli rossi. Pensare a lui mi metteva rabbia, tristezza e anche un po' di imbarazzo... perché io, all'inizio, ci ero proprio cascata, come una bambinetta, nelle sue attenzioni finte. Forse non erano finte, non lo so... ma mi ero lasciata abbindolare, e questo mi metteva abbastanza in imbarazzo. Per fortuna avevo saputo riscattarmi, anche se proprio all'ultimo momento.
Caro Peter, che mi aveva perdonato senza nemmeno dirmi niente!
    Pick a star on the dark horizon
    and follow the light
Poi ricordai la nostra stanza nella torre. Tutte quelle stelle nel cielo che si specchiavano nel mare, quasi che il mondo fosse tutto un unico firmamento che girava attorno a me e a Peter.
Portavo la luce di quelle stelle nel cuore, assieme alla speranza e all'amore: tre fiammelle che avevano illuminato il mio buio. Appoggiai una mano sul mio petto per sentire il mio cuore battere e il calore di quelle tre luci ardere dentro di me.
    You'll come back when it's over
    no need to say goodbye
Era stato bello stare lì. E qualcosa mi diceva che ci sarei tornata. Forse molto tardi, forse molto presto... ma prima della fine, sarei tornata a casa, a Narnia. Non avrei mai dovuto pensare di doverle dire addio.
    Now we're back to the beginning
    It's just a feeling and no one knows yet
E adesso eravamo di nuovo a casa, eessuno sapeva quello che ci era successo... e nessuno avrebbe dovuto saperlo. Per tutti io e Peter ci conoscevamo appena da qualche settimana, tra di noi non c'era mai stato nulla. Era tutto tornato all'inizio, e la nostra relazione per tutto il mondo era ancora allo stadio “sentimento e nulla più”.
    But just because they can't feel it too
    doesn't mean that you have to forget
Ma non avrei dimenticato. Non avrei ricominciato tutto daccapo solo perché nessuno attorno a me sapeva cosa mi era successo, perché la “bambina adulta” un po' triste era diventata una ragazza forte e sorridente. Avrei detto che ero felice, che andava tutto bene, che era tutto a posto. Perché era la verità.
    Let your memories grow stronger and stronger
    'till they're before your eyes
Avrei lasciato i miei ricordi crescere e mettere radici dentro di me. E chissà, magari un giorno avrei messo nero su bianco quella storia, e avrei disegnato i momenti più belli tra di noi, il quadro con me e lui mano nella mano che avevamo appeso nella nostra stanza... Non avrei scordato nemmeno un minuto della nostra vita assieme. E avrei coinvolto Peter nel mio ricordare, così avremmo potuto vivere assieme ancora un pezzetto di Narnia.
    you'll come back
    when they call you
    no need to say goodbye
No, non avremmo mai abbandonato del tutto Narnia. Saremmo tornati indietro prima o poi... ma l'essersi trovati, scoperti e amati era la magia più grande... e quella magia non si sarebbe cancellata. A quella magia non avremmo mai detto addio.
Il treno rallentò e si fermò sferragliando alla stazione vicino a casa mia.

Ero ferma davanti alla porta di casa, con la mano sulla maniglia.
Cosa mi aspettava?
Una sorella di pessimo umore, due genitori arrabbiati, un'atmosfera pesante, un sacco di doveri e una marea di compiti.
Ma per una che aveva affrontato i lupi, le illusioni e una manica di stregoni... per una che aveva imparato a cavalcare e a ballare il valzer, per una che aveva rovesciato un usurpatore e che aveva resistito alle sue avances, che aveva avuto speranza davanti alla morte e che aveva creduto nell'amore anche quando era stata sul punto di mollare tutto... per la principessa di Narnia, quelle erano bazzecole.
Il mio pollice sinistro accarezzò il cerchietto di legno all'anulare. Da qualche parte avevo letto che l'anello – il cerchio – è il simbolo dell'infinito, per questo ce lo si scambia al matrimonio.
E quello che avevo imparato lo avrei per sempre portato nel cuore: adesso ero amata, ero felice, ero forte.
Presi un gran respiro e aprii la porta.
- Sono tornata! - Gridai.

                                            FINE

--***--
NdA: hehe... chi si era accorto che non avevo messo "completa" alla storia????
E ho anche disegnato due emoticon con il naso lungo nelle note del capitolo prima dello pseudo-ultimo!

Beh, stavolta che la storia è finita (per davvero!) devo davvero fare dei ringraziamenti.
Per prime ringrazio le persone che hanno letto e quelli messo la storia tra i preferiti e tra le seguite, e poi chi mi ha lasciato una recensione: se non ci fosse stati voi, e la ma storia fosse rimasta con 0 visite, forse mi sarei fermata al primo capitolo. Invece qualcuno ha deciso di sognare con me e perciò eccoci qui.
Questo capitolo mi è uscito senza volerlo... stavo rileggendo la storia tutta in fila e verso la fine in Itunes è partita "The call" di Regina Spektor... sì, proprio la canzone su cui ho costruito i pensieri di Elie alla fine. Quella canzone la adoro e ora che è legata a questa storia mi piace anche di più.
@ PrincessJiu: cara princess, anche secondo me è molto triste che sia finita, ma non per questo penso che tu debba allagare la tua stanza!!! (ok scherzo =P) Elie e Peter sono tornati a casa, ma sono felici e adesso sanno di avere qualcuno accanto su cui poter contare per sempre ed è questo che conta.
@ Clacly: anche secondo me è molto triste dover tornare a casa, eppure mi sembrava la cosa migliore. La loro vita è a Londra, dopotutto. Poi sarebbe troppo facile essere felici a Narnia, dove tutto è perfetto... a Londra dovranno lottare per esserlo, ma proprio per questo apprezzeranno di più la loro felicità (ok, è meglio che smetto, sto sproloquiando). Grazie per le tue recensioni, spero di rivederti... a Narnia o in qualunque altro fandom!!! Bacioni!
@ QueenBenedetta: ho aspettato che tu leggessi per mettere questo capitolo a sopresa. Da una parte sono contenta che tu abbia pianto (non perchè sono sadica XD)... vuol dire che ti sei lasciata coinvolgere da un racconto e trovo che questa sia una qualità sotto ogni punto di vista. Ti mando tanti baci... speriamo di risentirci presto!
Per finire, vorrei dire alle mie adorate recensitrici che mi dispiace deluderle ma non penso di scrivere un continuo con Elie e Peter.
Trovo che le "seconde serie" non valgano nemmeno la metà delle prime e preferisco una storia fresca fresca con nuovi personaggi che un continuo di questa, per quanto io possa amare profondamente questi miei 'pargoli'.
Però chissà, magari l'estate porterà giudizio e avrò ispirazione per una storia del tutto nuova... Magari la troverete verso settembre e avrete voglia di leggerla nonostante tutto!

Comunque, per tranquillizzarvi, vi assicuro che Elie e Peter saranno felici per tutta la vita!!!!
E dopo questo commento finale lungo come quasi tutta la mia fanfic vi saluto....
                                 da Cair Paravel è tutto, FairyFlora vi saluta e spera di rivedervi presto in altre fanfiction!
                                                 *baci baci*
((PS: Dimenticavo. In uno dei primi capitoli ho scritto che questa storia è dedicata ad una mia amica che avrebbe bisogno di una storia così. Purtroppo lei è ancora incastrata a casa con i suoi mille problemi tra genitori, sorella, casa e scuola, e non è arrivato nessun Peter a salvarla. Tuttavia sta un po' meglio. Solo leggere questa storia l'ha fatta sognare... e per qualche minuto ogni settimana smetteva di essere lei e diventava la principessa Elizabeth. E questo le dava la forza per andare avanti.))
   
 
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