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Autore: Spensieratezza    16/02/2018    2 recensioni
Siamo alle prime stagioni. Stefan ferito viene trasportato da una spaventata Elena, in casa Salvatore. Damon dovrà fare il possibile per aiutarlo a guarire.
Coppie Stefan/Damon . Klaus/Elija
Genere: Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Damon Salvatore, Stefan Salvatore
Note: Cross-over | Avvertimenti: Incest
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Damon era risalito in camera, parecchio nervoso. Elena aveva cercato di entrare a sorpresa in casa per vedere Stefan. Damon innervosito fu costretto a soggiogarla per costringerla a ritirarsi in casa sua e a non tentare più nessuna incursione a sorpresa. Come se non bastava quello a innervosirlo, appena entrato in stanza, vide che le condizioni del minore non miglioravano.

“Come va??” chiese ad alta voce con tono euforico, cercando di smorzare la tensione, ma non vedendo la risposta di Stefan, tornò serio.



“Stefan? Nessuna risposta, altro schiaffo. Cosa decidi?” chiese Damon, toccandogli il mento.

“Mmm..le gambe. Mi fanno male.”

Damon cominciò ad avere un sospetto.

“Dovremmo togliere anche i jeans.” Stavolta non aveva l’aria di prenderlo in giro.

“No!” mugolò Stefan.

Damon poggiò le mani sulle gambe di Stefan, facendo una lieve pressione, che poteva essere una carezza, ma Stefan mugolò di dolore.

“Credo che convenga toglierli. Andiamo, non fare il pudico.” Disse, allungando la mano verso il bottone dei suoi jeans, ma indugiando con la mano lì. Un conto era una maglia e una stupida camicia, ma quello..insomma erano fratelli e non doveva esserci imbarazzo, okay, ma certe cose un po’ intime non le avevano condivise neanche tra fratelli.
 
Al diavolo.

Damon cominciò a slacciargli il bottone dei jeans, con fare insolitamente delicato e rispettoso e altrettanto delicatamente, lo fece sollevare, per permettergli di sfilare i jeans. Si sentiva strano nel ruolo del fratello maggiore protettivo, per una volta. Stefan dal canto suo, lo guardava con una certa curiosità. Non era abituato ad affidarsi a Damon, come un bambino. Non era mai successo, non pensava neanche che Damon avrebbe voluto mai farlo.

Damon si morse il labbro. Stefan era insolitamente docile, meglio così. Gli abbassò i pantaloni e vide che le gambe erano coperte di macchie e bolle rosse.

“Cavolo, Stefan..” disse Damon, dispiaciuto.

“Sto per morire?” disse Stefan ridacchiando.

“Quello no.” disse Damon, facendo un debole sorriso. “Mi dispiace, avrei dovuto subito passare anche alle gambe, invece abbiamo perso tempo. È colpa mia.”

“Io non ti ho reso le cose facili, con i miei capricci..” disse Stefan.
 
Damon sospirò. Non sapeva perché, ma gli accarezzò lentamente le gambe rossastre, da entrambi i lati e Stefan boccheggiò.

“Senti dolore?”

Stefan non sapeva dire cosa sentiva. Ovviamente le gambe bruciavano sotto il suo tocco, ma insieme al bruciore dilaniante, sentiva un altro genere di fuoco, quasi piacevole, che lo faceva avvampare. Le carezze di Damon erano dolci, gli piacevano, anche perchè non aveva mai ricevuto affettuosità e carezze da lui, ma preferì non concentrarsi troppo su questo.

“Ora ti metto una lozione, prima di farti sanguinare. Dovrebbe alleviare il dolore.”

Stefan ridacchiò.

“Vuoi giocare alla beauty farm in un momento come questo?”

“Sì.” Disse Damon, cercando di scherzare, ma era anche serio.
 


Prese un unguento formato crema dall’armadio e gli passò la crema sulle gambe, studiando il volto di Stefan, mentre gli passava le mani anche sull’interno coscia.

Stefan aveva gli occhi chiusi e sospirava.

Quando tuttavia la mano di Damon si avvicinò un po’ troppo al suo inguine, Stefan gli fermò la mano con la sua.

“Non..esagerare..” disse con voce soffocata.

Damon sorrise, cercando di nascondere l’imbarazzo.

“Se ti rimarrà bloccato qualcosa lì, sai a chi dare la colpa.” Disse, ma tolse la mano, levando entrambi da quell’imbarazzo.
 
Si alzò da lui e Stefan non lo stava più guardando, ma guardava con ostinazione o su o a sinistra in un punto indefinito. Damon si accorse di essere tutto sudato e il viso in fiamme. Ringraziò che quell’operazione era finita, ma ora arrivava la parte più difficile.

“Ti senti rilassato?” chiese riponendo la crema nell’armadio.

“Sì..”

“Bene, perché adesso si torna all’inizio.” Disse Damon, ma senza più l’aria baldanzosa che aveva all’inizio, quindi prese di nuovo il pugnale.





Questa volta Damon non agì con fare sadico sulle gambe di suo fratello, ma con una sorta di triste rassegnazione al pensiero di infliggergli altro dolore. Stefan nonostante ciò accettò di sanguinare, mansueto. Di sopportare il dolore.

Dopo un po', arrivò la febbre. Damon lo assistette, mettendogli una pezza ghiacciata sulla fronte e raffreddandogli il collo con pezze bagnate, facendogli di tanto in tanto, delle carezze sulla guancia, che Stefan trovò molto piacevoli e di conforto. Damon notò che si muoveva sotto il suo tocco andandogli incontro e questo lo imbarazzò un pò.



Dopo diverse ore, erano ormai le 18:00 e Damon notò finalmente con sollievo, che le macchie e le bolle sulle gambe di Stefan, stavano piano piano sbiadendo e che la febbre era scesa.

"La febbre è scesa, adesso puoi riposare." disse Damon, togliendogli la mano dalla fronte, guardandolo dolcemente. Stefan con gli occhi chiusi, sembrava un angelo. Pensò anche che era così strano vedere un vampiro preda della febbre, quando è idea comune che siano freddi come la morte dal quale sarebbero ammantati, così com'era strano che lui si prendesse cura dolcemente di suo fratello, dopo peraltro averlo quasi torturato a sangue.

"N-non...non andare via.." disse Stefan, trattenendolo per un lembo della maglietta, appena Damon aveva dato segni di voler lasciare il letto.

Damon lo guardò e pensò di sicuro che era ancora delirante.

"Forse non ti sei ancora ripreso dopotutto. Fratellino, so quanto masochista e autolesionista puoi diventare, ma ti assicuro che le torture sono finite. Ora devi riposare e anch'io.

"Puoi..farlo qui."

Damon lo guardò corrugando le sopracciglia. Non riusciva a capire.

"Perchè?" gli chiese stupito.

"Non voglio restare da solo.."

Damon sospirò e deglutì.

"Va bene, se mi prometti che riposerai."

"Lo farò."

Era certo una situazione molto strana, lui e Stefan in un letto. Non avevano mai condiviso un letto prima d'ora, ma la stranezza di quella situazione scemò via, appena si coricò sul letto e spontaneamente gli venne da cingere con un abbraccio da dietro, il fratello minore. Sentì Stefan rilassarsi e fare un verso di apprezzamento felice al suo gesto e capì di aver fatto bene.

Lui e Stefan stretti in un abbraccio fraterno su un letto.

Chi l'avrebbe mai detto...






















Note dell'autrice: 

questa storia mi sta prendendo sempre di più, credo si capisca :D :D ps le frasi in corsivo sono pensate da Damon :D 
   
 
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