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Autore: Summerbest    29/06/2009    6 recensioni
~In revisione: sto lavorando per voi :P
Un potente oggetto richiama l’attenzione dei Caraibi, visto il suo potere di dare risposta alla domanda che più può angosciare un animo umano il famigerato Capitan Jack non poteva restare impassibile davanti ad esso. Con la compagnia di una fastidiosa ragazzina, la cui presenza non è del tutto casuale, e l’incontro con uno dei suoi più famigerati avversari, Sparrow si ritroverà davanti ad una nuova avventura. Che oltre a portare altri guai rivelerà un segreto a lui ancora sconosciuto…
Ero ancora lì impalata che lo fissavo, non dicevo niente, non urlavo, non sbraitavo, non mi fiondavo contro di lui prendendolo a calci.. non facevo niente, era come se il mondo si fosse fermato. Per lui era lo stesso, vedevo la sua bocca che si apriva tentando di instaurare un discorso, ma che poi si richiudeva subito dopo, indeciso su cosa dire. Non potevamo assolutamente continuare così, con questo snervante silenzio.
“tu.. sei.."
Genere: Avventura, Commedia, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hector Barbossa, Jack Sparrow, Nuovo Personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Last Tears'
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Capitolo XXXI
Ritorno Al Presente





Due anni, erano passati due anni d’allora. Me ne stavo beata a fissare il mare, ripensando ancora una volta alla promessa. Questa volta però era diverso, non dovevo attendere ancora, perché quel tanto bramato giorno era arrivato. Mi ritrovai a sorridere, nella certezza che a breve in quel porto l’avrei rincontrato. Forse per un semplice saluto o per avviarmi in una nuova avventura in sua compagnia. Di tempo per decidere ne avevo avuto, provando la seconda possibilità che mi offriva la mia strana famiglia. Avevo pure provato a costruirmi una storia sentimentale con Henry, dandogli così una seconda possibilità, dopotutto il suo interesse per me era palese, e molto romantico. Passare le giornate con lui si rivelò essere più interessante del previsto, ma non abbastanza da progettare qualcosa in futuro, come una famiglia. L’innocua amicizia svanì quando un giorno Henry decise di farmi la tanto agognata proposta. Rifiutai il più gentilmente possibile, ma si sa, un rifiuto rimane sempre un rifiuto, seppur gentile. Così mi ritrovai di nuovo sola, in un enorme casa, dove vi era più servitù che abitanti. Mia madre? Beh, lei è sempre rimasta la stessa. Solo il suo sguardo ed i suoi rimproveri erano cambiati. Adesso gli occhi esprimevano dispiacere ogni qualvolta accadesse un fatto collegabile al mio vero padre. Ed i suoi rimproveri erano sempre premeditati, ed anche più rari di prima (ma non più piacevoli). In quei due anni il mio cambiamento si fece notare più che mai. Bastava che pensassi a tutte le volte che correvo per il palazzo, non curandomi dell’effetto che avrebbe avuto sugli ospiti che giungevano alla nostra dimora. Mi dimenticavo di dare sempre del voi a mia madre, regola ridicola, ma comunque presente. Ogni giorno salivo sul ciliegio in giardino per vedere il tramonto, favoloso come sempre. Una cosa non era cambiata, spesso quando dovevo rimettere piede a terra cadevo o rischiavo di cadere. Le mie povere ginocchia chiedevano pietà. Correndo nel corridoio del palazzo scivolavo sempre quando il pavimento era stato appena lavato. In effetti non ero cambiata completamente. Cosa più evidente, sentivo la mancanza della vita sulla Perla, la mancanza di Jack. Sempre più spesso. Passavo nella parte “malfamata” della città, scappando dalla finestra, solo per poter chiedere sue notizie in alcune taverne. A volte mi andava bene, incontravo qualche uomo pronto a raccontare le sue gesta, altre volte mi capitavano solo uomini che volevano tutto tranne raccontarmi delle storie sul Capitano Sparrow. Tutto ciò finì quando venni scoperta da una cameriera, riportata a casa, e sgridata per un intera notte da mia madre. Pazienza, almeno qualcosa su di lui l’avevo scoperta.
Dovetti abbandonare nuovamente i miei pensieri, ricordandomi che dovevo ancora parlarne con mia madre. Sarebbe stata una cosa veloce ed indolore... Si, come no. Trassi un sospiro per farmi forza. Non potevo fare altrimenti se non tenerle nascosto tutto fino alla fine, o avrei rischiato di venire rinchiusa in camera mia per l’eternità, sempre se non ti rinchiude lo stesso anche adesso, no, davanti a tutte queste persone non lo farebbe mai, ne sei sicura? Ripensai alla volta in cui mi aveva trascinata per le strade dopo aver scoperto la mia fuga alla taverna, oddio, forse sono ancora in tempo per andarmene di nascosto, magari le lascio una lettera, non ti facevo così fifona, ma sei hai appena detto.. va da lei e parlale, dannazione! Seguii il consiglio della voce interiore (che prima o poi dovrei sopprimere) e mi avvicinai a mia madre, più tesa della corda di un violino.
“madre? Posso parlarvi?”
meglio fare la gentile, almeno negli ultimi secondi della propria vita...
“si? Cosa c’è cara?”
sembrava piuttosto infastidita perché avevo interrotto il suo discorso con madame-come-si-chiama-non-mi-interessa. Non bene...
“in privato..”
le feci cenno di seguirmi, c’incamminammo in uno dei tanti corridoi vuoti, la festa si svolgeva principalmente nel salotto.
“penso di avervi già parlato di ciò che mi disse Jack due anni fa..”
non capii se fece finta o se non capisse davvero di cosa stavo parlando.
“Jack mi disse che tra due anni sarebbe tornato al porto, e che se volevo.. potevo andare via con lui..”
presi un respiro e conclusi la frase:
“...due anni sono passati, ed io ho preso la mia decisione, ora vado al porto”
pronunciai le ultime parole tutte d’un fiato, e solo allora ebbi il coraggio di incontrare il suo sguardo. Mi stupì, non si era messa a piangere, ne era diventata rossa dalla rabbia, aveva un aria triste, si, però non esagerata come quando reagiva alle notizie.
“non mi sbagliavo, alla fine sei più Sparrow di quanto immaginavo..”
mi disse semplicemente, la guardavo senza capire.
“non vi dispiace che parto?”
le domandai, lei rise, RISE!!!!! Era una situazione troppo surreale...
“e cosa dovrei dirti? Scordatelo, fila in camera tua?! Come ho già detto, sei una Sparrow più di quanto immaginassi, e non impiegheresti molto tempo a scappare dalla finestra..”
abbassai il capo, colta in fallo. Aveva detto tutto ciò che avevo immaginato poco fa.
“l’unica raccomandazione che ho da farti e di tenere d’occhio Jack, se è anche solo minimamente simile a suo padre, c’è da stare attenti”
risi anch’io. Poi l’abbracciai, quasi stritolandola.
“prometto che tornerò a trovarvi!”
le dissi, stampandole un bacio sulla guancia.
“starò attenta!”
la rassicurai, sapendo che dietro lo sguardo un po’ triste vi era anche un aria preoccupata.
“non è di te che non mi fido”
ebbi un idea. L’agguantai per un braccio, iniziando a correre, diretta al porto. Se era di Jack che non si fidava, avevo il bisogno di presentarglielo. Non potevo partire sapendo della preoccupazione di mia madre.
“FERMATI SUBITOO!!”
urlava dietro mia madre. La ignorai, fermandomi subito alla vista del porto, e poi alla vista della Perla Nera, era ancora più bella dell’ultima volta che l’avevo vista.
“e così è questa? La magnifica nave di Jack, la Perla Nera”
citò le parole che usai nel mio racconto sul viaggio con Jack.
“già, e quello è il suo Capitano”
indicai con la mano l’uomo che barcollando ci raggiungeva.
“milady, madame”
ci salutò, venendoci incontro. Io mi gettai addosso abbracciandolo, lui si limitò come al solito ad una pacca sulla schiena, prima di cercare di liberarsi della mia stretta.
“e così voi sareste Jack Sparrow”
disse mia madre, avvicinandosi, esaminandolo per bene con lo sguardo. In effetti non era il genere di persona a cui si affiderebbe tranquillamente la propria figlia.
“Capitan!”
precisammo all’unisono, io e Jack.
“voi invece dovreste essere la madre di Al”
mia madre lo guardò ,confusa, quando usò il diminutivo invece che il mio nome completo.
“volevo dire, di Alexis... siete bellissima”
se con quel complimento cercava di addolcirla si sbagliava di grosso. Lo sguardo infatti rimase lo stesso, pieno di disappunto ed anche un po’ di disgusto.
“bene, io direi di andare..”
cercai di metter fine al silenzio che si stava creando.
“non così in fretta, Sparrow!”
lo chiamò così di colpo da fargli fare un piccolo balzo. Puntandogli l’indice contro si avvicinò a lui minacciosa.
“probabilmente ti posso sembrare solo una semplice nobile con la puzza sotto al naso che tiene molto a sua figlia.. SBAGLIATO!”
Dio faceva proprio paura...
“io tengo più della mia stessa vita ad Alexis! Se solo le accade qualcosa a causa tua, se anche solo si sente triste, ferita, o se si fa anche solo un taglietto, e tu rimani lì a guardare senza fare niente.. sappi che io affronterò tutte le tempeste di questo mondo per raggiungerti e fartela pagare cara, chiaro???”
con l’indice ad un palmo dal suo naso, Jack non poteva fare altro che rispondere di “si”
“qui non si scappa alla chiarezza!”
rispose, indietreggiando di un passo, e riuscendo nuovamente a muoversi senza il dito puntato contro. Salutai un ultima volta mia madre, prima di seguire Jack a bordo della Perla.
“ora so da chi hai preso quel caratterino”
mi disse, mentre raggiungevamo il ponte della Perla. Gli diedi un piccola spinta.
“non so di cosa tu stia parlando, io sono un angioletto”
lo superai, notando subito che il tramonto era incredibilmente più bello visto da lì.
“bentornata a bordo Miss Sparrow”
mi salutò Gibbs. Mmm.. Miss Sparrow.. suona bene!
“dove si va ora Capitano?”
domandai a Jack, raggiungendolo al timone.
“chissà, ci sono tanti tesori da scovare, porti da razziare, guardie da terrorizzare..”
era quella la vita che volevo? Guardai l’orizzonte, incantata ancora una volta dalle onde del mare, in quell’istante mi giunse la risposta, si, era quella la vita che faceva per me...


FINE
(per il momento...)


Tranquilli/e non mi sono dimenticata di voi! Solo che mi sembrava più d’effetto scrivere alla fine.. L'intenzione era di pubblicare l'ultimo cappy prestissimo, invece il mio odio..ehm adorabile fratello ha tenuto impegnato il pc -.- cooomunque.. così il mio primo potc personale finisce, mentre il secondo attende di essere scritto. Ringrazio tutti quanti! Perché senza di voi un impedita come me non avrebbe avuto la possibilità di avere abbastanza autostima per continuare questa fanfic! Ringrazio le mie più care fan (emmawh, Fannysparrow, lua82, GioTanner e Tensi) coloro che hanno messo la fanfic tra i preferiti e coloro che hanno letto! Ancora grazie, grazie, grazie! Spero di rincontrarvi tutte quante nel seguito! Ora rispondo ai commenti:

Per emmawh: già la madre di Al (sto iniziando a chiamarla anch'io come Jack -.-) ha una personalità piuttosto strana xD riguardo Jack, io la vedo così: che lui è un brav'uomo non ci sono dubbi xD pooi Jack forse evita di mostrarsi troppo gentile e finge di fregarsi dagli altri per essere un pirata in tutto per tutto come (forse) suo padre. Se noti la scena in cui a Will viene infilzato il cuore Jack è dispiaciuto (è così dolce lì *-* ora mi riprendo xD) e sacrifica pure il suo sogno di comandare l'Olandese per far soppravvivere Will (che, anche se lo imbroglia ecc., sotto sotto considera come un amico) scusa tutto il lunghissimo discorso, era perchè volevo dirti come la vedevo io, ti avrò annoiata, ancora scusa, è tutta colpa dei 2 anni di psicologia a scuola (e me ne attendono altri 3...) ora finalmente la smetto di sparare scemenze e ti ringrazio (come sempre xD) ora mi cimento nella scrittura del seguito =)

Per Fannysparrow: ringrazia mio fratello per avervi fatto attendere xD in effetti non è stata una passeggiata (pure l'istante in cui è mancata la corrente cancellandomi metà del capitolo non ha aiutato -.-) spero davvero di non avervi deluse, ora torno a scrivere, a presto (lo spero)!

Per lua82: già, Jack è dolcissimo *-* (ok, ora torno in me xD) sono felice che ti piaccia il titolo definitivo^^ è stato cambiato un miliardo di volte -.- ora mi cimento nella scrittura del secondo, spero di tornare prestissimo =)


I Miei Ossequi
XOSummerbestXO



   
 
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