Fanfic su artisti musicali > Bangtan boys (BTS)
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Autore: minsugasbitch    02/03/2018    0 recensioni
[diffamazione
/dif·fa·ma·zió·ne/
Denigrazione; vilipendio.
Consistente nel danneggiamento dell'altrui reputazione o prestigio.]
Non è una sorpresa che, nel mondo dello spettacolo, gli artisti nuotino in un mare pieno di squali. Paparazzi, scoop, scandali totalmente costruiti. Spesso succede che il ruolo dello squalo e quello della vittima si invertano, e Park Jimin, giovane tirocinante della rivista "Young", scoprirà presto che non c'è modo di colpire alle spalle il rapper Agust D e uscirne indenni.
yoonmin
taekook
side!namjin
(Questa storia è interamente scritta in collaborazione con Castaivrs)
Genere: Angst, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jeon Jeongguk/ Jungkook, Kim Taehyung/ V, Min Yoongi/ Suga, Park Jimin, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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3.sextape

"Quindi sono tre salti a destra e non uno, dico bene?" Jungkook simulò la scena che aveva appena proposto al suo insegnante, che approvò col capo mentre gli aggiustava le braccia nella posizione finale.
Il più piccolo riprovò la coreografia altre due volte. Quando fu stanco abbastanza, ma non ancora convinto, il castano si inumidì le labbra, poggiando le mani sulle ginocchia. Era davvero esausto, ma aveva intenzione di dare il massimo all'audizione. E se tornare a casa con i dolori alle gambe ne era il prezzo, allora era pronto a pagarlo.
"Che ne pensi di aggiungere una body roll fra i due passi? Darebbe un certo effetto e ha il suo perché." Jackson gli mostrò come fare, muovendo i fianchi e il busto a ritmo di musica. Jungkook osservò bene i movimenti del suo insegnante, prima di ripetere i suoi passi a mente.
"Okay, riproviamo, metto indietro la musica." disse poi Jungkook, annuendo più a se stesso che all'altro.
"Taehyung, tu hai finito con i bicipiti? Ti stai trattenendo qui più del dovuto."
"No, ho ancora altre due serie!" annunciò il biondo dall'altra parte della stanza, mentre solleva freneticamente dei pesi.
"Sei sicuro? Non ne hai fatte già quattro?"
Jungkook sorrise fra a sé e sé, mentre era girato di schiena occupato con lo stereo. Kim Taehyung, sei così ovvio, pensò Il castano.
"No, ti sbagli Jackson, adesso torna a fare ciò che stavi facendo e non badare a me." il biondo disse quelle parole così velocemente che pareva non avesse respirato affatto.
"Bene, Jungkook riparti!"

Quest'ultimo, guardandosi allo specchio della sala, iniziò a ripetere con meticolosità i passi da Jackson suggeriti, ma al tempo stesso, voleva aggiungere una spruzzata del suo stile personale.
Gli piaceva fissare lo spettatore dritto negli occhi quando ballava, pensava che avere un contatto diretto con chi lo stava guardando, avrebbe aumentato le possibilità di trasmettergli il messaggio che voleva che arrivasse. E in quel momento, il contatto diretto stava avvenendo sicuramente con quel modello Gucci.
Quando lo aveva visto sfilare tra i presenti in tutta la sua bellezza, il giorno prima, Jungkook era convinto che fosse stato solo uno scherzo della sua immaginazione. Quando realizzò che era davvero lui, non poté non scattargli una foto. Sarebbe stato uno spreco per una qualsiasi persona che si intendesse di fotografia.
Jungkook si concentrò e, andando a ritmo con la canzone, il suo corpo parve cogliere ogni singola nota, mentre passava una mano lungo il busto, seguendo l'onda, che partiva dalla testa e terminava al bacino. Il castano era sicuro che il messaggio che stava trasmettendo stesse arrivando forte e chiaro, soprattutto quando il peso che il modello aveva in mano, cadde a terra, rischiando per poco di fratturargli un piede.
Jackson e Jungkook si girarono verso l'altro, confusi e spaventati da quell'improvviso boato. Taehyung sorrise, asciugandosi il sudore sulla fronte con il dorso della mano.
"Ho finito adesso, ci vediamo Jackson!" poi, afferrando la sua borraccia d'acqua fresca, diede un sorso e si diresse verso gli spogliatoi. Non mi ha neanche salutato, pensò Jungkook. Gli faceva davvero quell'effetto?
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"Per la prima volta nella mia vita, Jimin, non sono riuscito ad affrontare qualcuno, te ne rendi conto?" Jimin si sbatté una mano contro la fronte, sospirando violentemente. Erano ormai venti minuti che Taehyung gli ripeteva quanto fosse stato imbranato e, soprattutto, quanto quel Jungkook avesse avuto intenzione di provocarlo. Jimin, all'ennesimo tentativo di fargli capire che probabilmente stava solamente esagerando come al solito, senza alcun risultato ovviamente, lasciò perdere e si perse mentre cercava di trovare un senso logico al suo monologo.
"Ascolta Taetae, per quanto io ami ascoltarti mentre parli dei muscoli di Jeonbook o come diavolo si chiama, io ho del lavoro da fare. Possiamo parlarne domani?" Taehyung sbuffò dall'altra parte del cellulare.
"Va bene Jiminie, buonanotte." Jimin lo salutò velocemente e, chiudendo la chiamata, lanciò il cellulare sul suo letto, esausto. 
Aveva scritto tutto il giorno e, ormai, aveva solo voglia di dormire, seppure fossero le nove di sera. Si ritagliò del tempo per sé, leggendo vecchie riviste, mentre aspettava che la maschera facciale all'argilla si asciugasse, come una vera single in astinenza senza nessuno con cui uscire il sabato sera. Forse Taehyung aveva ragione, quando lo chiamava zitella. 
Quando accese il suo pc, controllò le sue mail, erano tutte di Seokjin, tranne alcune provenienti da qualche sito sul quale aveva comprato dei vestiti nuovi. Poi, accedendo al suo account Twitter personale, si ritrovò più di venti notifiche che dicevano che circa 600 utenti avevano iniziato a seguirlo. Non si sorprese quando notò che fossero tutti fan account dedicati ad Agust D, ed altri a Jisoo, la ragazza di cui parlava l'articolo.
Solo per pura curiosità, Jimin cliccò sul profilo di una di loro, quella che aveva come icon il ragazzo dai capelli corvini con una coroncina di fiori, regalatagli probabilmente da una fan. Il biondo fece un mezzo sorriso, ovviamente trovando ridicolo.
Iniziò a dare un occhiata ai tweets, concentrandosi particolarmente sulle foto e i video editati dalle fan. Ce n'erano di tutti i gusti: "Agust D a Los Angeles", "soft!Agust D" , "hard!Agust D" - e su quest'ultimo si era concentrato più del dovuto, forse- "Agust D e Jisoo stanno davvero insieme? Analisi!", "Agust D è bisessuale?", "Agust D~ rude boy".

Jimin arrivò a mezzanotte e mezza, continuando a guardare video su quello stupido rapper che lo faceva spazientire. Non riusciva a fermarsi, ormai gli edit che lo dipingevano come un Dio greco erano diventati i suoi preferiti. Non che gli interessasse davvero, certo, la sua era sola curiosità.
La stessa curiosità che lo spinse ad aprire una pagina il cui link diceva "Love is simple// Yoonseok". Non sapeva a cosa stesse andando in contro, fin quando non capì che si trattava di una breve storia inventata da una fan fra il rapper e il suo migliore amico. Si sentiva incredibilmente stupido, ma continuò comunque a leggere. Jimin riusciva a vedere tutti i dettagli che la scrittrice descriveva: i capelli setosi, la pelle color porcellana a contrasto con il nero intenso delle sue iridi e con il rosso acceso delle labbra piene. Jimin scosse la testa, come a voler cancellare le immagini appena viste, ovviamente non era affatto così come lo descrivevano, era tutto più romanzato e spudoratamente mieloso.
Poi, la storia, che narrava di come questi due si fossero conosciuti al college, prese una svolta improvvisa: Jimin non si aspettava di certo che Yoongi, da un momento all'altro, si inginocchiasse di fronte al suo migliore amico e inglobasse la su virilità fra le sue labbra. Il biondo spalancò gli occhi, scorrendo velocemente sul resto di quella scena. Per qualche ragione a lui oscura, le temperature nella stanza stavano salendo notevolmente. Avrebbe preferito trovarsi in una vasca, sommerso dal ghiaccio.
Jimin sussultò quando lesse che il protagonista si allontanò da Hoseok con uno schiocco. Il biondo riuscì a vedere e in qualche modo a sentire la scena chiaramente ma, purtroppo, non sul migliore amico di Agust D, ma su se stesso. Jimin incrociò le gambe, cercando di ignorare e reprimere quel fastidio che gli solleticava il basso ventre. Quando, nella storia, il moro iniziò a sbottonarsi i pantaloni, Jimin si rifiutò di leggere. C'era un limite a tutto, e di certo non era pronto ad immaginare quell'idiota completamente nudo. No che non lo era, per niente. Non lo sei, giusto, Jimin?, si ritrovò a pensare. Chiuse velocemente la pagina e cercò della buona musica di sottofondo per poter svuotare la sua mente da ciò che gli occhi dell'immaginazione avevano proiettato in essa.
Ma, quando tentò di raggiungere youtube, il computer ebbe una sorta di blackout. Delle scritte bianche codificate iniziarono a riempire l'intero display.
Poi, improvvisamente, esso tornò a funzionare, come se non fosse successo nulla.
Jimin alzò le spalle all'unisono, sperando solamente che non fosse qualche virus, beccato proprio per leggere quella roba.
Poi, lasciando stare l'idea della musica, optò per l'unica soluzione che in quel momento avrebbe potuto ripulirlo dai suoi pensieri: una doccia fredda.
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Era la quinta volta che afferrava il cellulare e componeva sempre lo stesso numero, ed era la quinta volta che quel povero telefono finiva sul pavimento. E Agust D fu sul punto di tirare il suo cellulare per terra una sesta volta, ma le immagini della sera prima gli tornarono in mente. Il modo in cui quella principessina aveva trattato Jungkook, soprattutto. Poi pensò anche a tutti i casini che quel bellissimo ragazzo aveva causato. Yoongi si trovava nell'occhio del ciclone, tutto per colpa di quella -meravigliosa- boccaccia larga. Alla fine, decise di non tirare il telefono. Finalmente, dopo un paio di squilli, Jeon Jungkook rispose al telefono, la voce stanca.
"Hyung, sono appena uscito dalla palestra, che c'è?"
"Vieni a casa mia il prima possibile. Porta il computer, e anche tutta quella merda che usi per fare l'hacker." Yoongi pregò che l'amico non facesse domande.
"Dammi il tempo di tornare a casa e farmi una doccia, Yoongi hyung." sempre così ubbidiente, Jungkook.

"Sei impazzito per caso? Hai ripreso a fumare erba?" Jungkook continuava a fare avanti e indietro per il soggiorno del rapper.
"Cazzo, Kookie, di questo passo scaverai un fosso." perché doveva essere così fottutamente melodrammatico?
"No, hyung, vaffanculo! Sai che non è una cosa da niente." aveva ragione; del resto, si parlava pur sempre di hacking.
"Ti assicuro che non succederà nulla, Kookie. Voglio solo qualcosa per tappargli la bocca una buona volta, e magari anche ricevere delle scuse pubbliche." Yoongi gli poggiò una mano sulla spalla, invitandolo a sedersi nuovamente sul divano nero in pelle del più grande.
"Se vuoi proprio tappargli la bocca, sono sicuro che puoi trovare metodi più divertenti di questo per farlo, Yoongi." e il rapper non poté fare a meno di sorridere per quella battutina. Più passava il tempo, più Jungkook iniziava a somigliargli sempre di più, tanto che adesso si ritrovava a fare le stesse battute che, in un contesto diverso, proprio Yoongi avrebbe fatto.
"Ti prego, Guk, sono disposto a pagarti!"
"Non voglio soldi, hyung, lo sai. Vorrei solo che tu non ti mettessi nei casini. Se dovesse finire male, potresti rimetterci la carriera; senza contare che io potrei finire dietro le sbarre. E per cosa? Per una principessina con un bel culo?" Yoongi doveva riconoscerlo, Jungkook aveva ragione. Eppure, il ragazzo aveva la sensazione che -se anche Jimin fosse venuto a conoscenza della cosa- non avrebbe mai coinvolto la polizia.
"Ehi, pensa alla tua principessina con il bel culo, mh?" lo ammonì.
"Si tratta davvero di questo? Vuoi attirare la sua attenzione? Ti piace?"
"Cazzo, Kookie, se non vuoi aiutarmi allora vattene."
Jungkook, sospirando, aprì il portatile posizionato sul tavolo in vetro di fronte al divano. Non aveva bisogno di dire nulla, Yoongi sapeva già di aver vinto. Sapeva sempre che carte giocare, quali tasti andare a toccare, quello lì.

Fu facile risalire all'indirizzo IP di Jimin, e tutta una serie di cose che Yoongi faticava a comprendere, o semplicemente non gliene fregava un cazzo. La mezzanotte era ormai abbondantemente passata, quando finalmente il piano si mise ufficialmente in moto. Per invogliare l'amico, Yoongi tirò fuori da un mobile una quantità di bottiglie di vodka e whisky spropositate, specialmente per una persona che abitava da sola.

"Ecco fatto!" esclamò Jungkook dopo una mezz'oretta passata a trafficare col portatile, mandando giù per l'ennesima volta il contenuto del bicchiere che l'amico continuava a riempirgli.
La prima cosa che i due controllarono fu la casella postale. Abbonamenti a riviste, pubblicità, niente di particolarmente intrigante. Poi passarono alla cronologia internet, e lì le cose si fecero più interessanti.
Il nome di Agust D appariva su tutte le ricerche più recenti. Video su Youtube, interviste varie per il web, account di fan su Twitter e Facebook, addirittura delle...fanfiction?
"Che cazzo è questa roba?" Yoonseok? C'erano davvero menti così malate da immaginare una possibile relazione tra lui e il suo migliore amico? Il massimo che era accaduto tra i due era stato un bacio scambiato da ubriachi anni e anni prima! Beh, forse. "Ha letto tutta questa roba?" chiese Yoongi, quando lesse casualmente delle cose che lo misero abbastanza a disagio. Non riuscirò più a guardare Hobi negli occhi, pensò.
"Non saprei, hyung, le finestre sono state tutte aperte e chiuse dopo qualche minuto. Magari sta solo cercando di studiare il nemico?" provò Jungkook, continuando a leggere di Yoongi e Hoseok intenti ad avere un rapporto sessuale.
"Magari", lo rimbeccò il più grande, "dovresti smetterla di difenderlo solo perché vuoi portarti a letto il suo migliore amico, e aiutarmi a trovare qualcosa di utile contro di lui!" gli diede una sberla sulla nuca.
Jungkook chiuse la cronologia e spostò la sua attenzione sulla memoria del computer. Diverse foto di Jimin apparvero sullo schermo. Yoongi si avvicinò al piccolo computer, gesto che non passò inosservato agli occhi del fotografo, che ridacchiò. Il più grande buttò giù un altro bicchiere, senza staccare gli occhi dalla figura di Jimin sullo schermo.
Scorrendo tra le foto, i due scorsero un video.
"Frena, che cos'è quello?" Jungkook non rispose, ma si limitò ad aprire il video.
Si udirono immediatamente suoni inconfondibili, e, ingenuamente, il più piccolo pensò di aver semplicemente beccato un porno che Jimin poteva aver scaricato sul suo computer. Yoongi, invece, sembrava aver immediatamente riconosciuto i protagonisti del video.
Quando, dalle piccole casse del computer, iniziò a fuoriuscire la voce rotta di Taehyung mentre chiedeva a Jimin di più, sempre di più, Jungkook dovette mettere in pausa.
"Io non so se voglio vederlo, Yoongi." il rapper lo guardò come se fosse pazzo, e allontanò la sua mano dal computer.
"Giuro su Dio, Guk, se sei diventato etero mi cerco un altro fotografo domani stesso." obbligandolo, ancora una volta, a fare ciò che voleva lui, Jungkook ammaccò nuovamente il tasto centrale, e il video ripartì.

Se la prima parte, costituita da Jimin che aveva il controllo della situazione, con Taehyung che implorava sotto di lui, fu una tortura per Jungkook, di sicuro la seconda parte lo fu per Yoongi. In effetti, entrambi i ragazzi sembravano fin troppo passivi, per questo non si sorpresero quando li videro invertire le posizioni. Jimin, al contrario di Taehyung che era molto più pacato, non smetteva mai di gridare, pregare e ansimare. E quella volta anche Yoongi ebbe l'impulso di mettere in pausa. Forse mai nella sua vita si era eccitato così tanto solo grazie ad un video, di sicuro mai su quello di un ragazzo che conosceva. Comunque, decise di andare avanti. Videro quel video per intero, due volte.

"Quindi," cominciò Jungkook, quando il video finì anche per la seconda volta, "non sono solo amici?" un velo di delusione nella voce. L'alcol aveva iniziato a fare effetto, e Jungkook si sentiva veramente confuso, spossato, e vagamente eccitato.
"No, credimi, sono solo amici. Almeno, adesso lo sono di sicuro." come faceva a sembrare sempre così convinto di ciò che diceva?
"Magari stavano insieme prima. Il video risale all'anno scorso." disse Jungkook, concordando con lui, mentre era intento a fare ancora dei controlli sul materiale ottenuto. Oltre a qualche altra foto di lui e Taehyung insieme, sempre di un anno prima, sembrava che tutto fosse nella norma, assolutamente perfetto.
"Questo è tutto ciò che abbiamo, quindi." disse allora Yoongi con un ghigno. Era decisamente ubriaco.
"Cristo, hyung, non vorrai seriamente usare proprio questo contro di lui. E Taehyung allora? Si ripercuoterebbe anche su di lui!" Jungkook si sollevò di nuovo dal divano, ricominciando a fare avanti e indietro per la stanza. Rispetto a qualche ora prima, però, adesso la sua camminata appariva scoordinata, barcollava, e Yoongi fu sul punto di vomitare soltanto guardandolo.
"Oh, andiamo, mi credi pazzo?" lo sguardo che gli lanciò il più piccolo immediatamente fu una chiara risposta affermativa. "Kookie, non metterei mai in mezzo il suo amico, non mi ha fatto niente. Io voglio lui." rendendosi conto dell'equivocità di ciò che aveva detto -o forse no- si chiarì subito. L'alcol l'aveva tradito. "Intendo, voglio prendermela con lui."
"Se lo dici tu, Yoongi. Io non voglio saperne un cazzo, okay? Sono quasi le due, voglio andare a casa."
"Prima passalo sul mio computer." Jungkook per poco non gli rise in faccia, ma sapeva che se l'avesse fatto si sarebbe beccato uno scappellotto in testa, come al solito. Per quanto fosse ubriaco, sapeva che non bisognava mai istigare Yoongi, specialmente se anche lui non era poi tanto sobrio.
"E cosa vuoi farci, hyung?" la domanda del fotografo era del tutto legittima, ma fu erroneamente interpretata dal più grande, che sembrava ormai incapace di ragionare lucidamente.
"Ammazzarmi di seghe su Jimin, Jungkook, cosa credi che debba farci? Per chi mi hai preso?" ma Yoongi aveva semplicemente messo le mani avanti perché era cosciente che, una volta uscito Jungkook dalla porta di casa sua, probabilmente avrebbe fatto esattamente quello.
"Intendevo, idiota, che intenzioni hai? Vuoi ricattarlo?" oh. Beccato.
"Sì, beh, l'idea sarebbe questa. Devo solo convincerlo a venire qui." fu in quel momento che afferrò il suo cellulare, per comporre il numero di Jimin, trovato tra i dati del computer hackerato.
"Sono sicuro che verrebbe volentieri per te." gli disse Jungkook, rifacendosi a frasi analoghe pronunciate proprio da Jimin nel video che i due avevano appena visto. Solo dopo si accorse che l'amico stringeva il telefono tra le mani, intento a digitare qualcosa. "Che cazzo fai?"
"Jimin, mi aspettavo che non fossi esattamente un tipo silenzioso, ma non immaginavo che un giorno ti avrei sentito gridare il nome del tuo amico modello così forte. Ti allego il mio indirizzo, penso che dovresti passare, ho qualcosa che ti appartiene. Agust D." Yoongi lesse tutto ad alta voce, e prima ancora che Jungkook potesse fermarlo da quella pessima, pessima idea, il rapper inviò il messaggio.
"Cazzo, hyung, tu sei proprio pazzo di quello là."
"Stai zitto, coglione, che ti è venuto duro ancora prima di mettere play per quel Taehyung." Yoongi indicò con l'indice il rigonfiamento nei pantaloni scuri di Jungkook. Aveva proprio sbagliato a non restare in tuta. Non che la situazione nei pantaloni di Yoongi fosse diversa, comunque.
"Davvero, come puoi fare queste cose con il tuo migliore amico?" Yoongi pensò involontariamente ad Hoseok, chissà quante ne avevano combinate quei due senza averne nemmeno memoria. Poi, però, l'immagine di Hoseok svanì, e Yoongi si soffermò troppo sulla figura di Jungkook. Sarebbe stato poi così strano?
Jungkook sembrò interrogarsi sulla stessa cosa.
Fu un attimo. Yoongi afferrò Jungkook per i fianchi e lo spinse nuovamente a sedersi sul divano in pelle. Il più piccolo sapeva che ogni opposizione sarebbe stata inutile, ed era veramente troppo ubriaco per fermarlo, e Yoongi per fermarsi. E poi, in fin dei conti, non gli dispiaceva nemmeno così tanto. Erano secoli che una mano che non fosse la sua non lo toccava, e probabilmente per l'amico era la stessa cosa. Si diedero sollievo a vicenda, quella notte, prima di crollare entrambi sul divano, stanchi morti.
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La testa di Yoongi continuava a pulsare. Chi cazzo è a quest'ora?
Qualcuno continuava a bussare con insistenza. E cosa diavolo ci faceva Jungkook in boxer accanto a lui? Perché erano entrambi mezzi nudi sul divano? Oh merda.
Yoongi afferrò il cellulare rimasto sul tavolino, erano appena le nove del mattino. Poi, come un flash, ricordò cosa aveva combinato qualche ora prima, e intuì chi potesse esserci dietro la porta. Si alzò con lentezza, mollando un calcio a Jungkook per svegliarlo, e andò ad aprire.
"Park Jimin, vedo che hai ricevuto il mio messaggio."

   
 
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