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Autore: Lady Windermere    05/03/2018    2 recensioni
Giulia Pisani ha diciassette anni, una passione sfrenata per le serie Tv, una madre fervente cattolica e tanti altri problemi.
A questi si aggiunge il recente trasferimento in uno dei licei più prestigiosi di New York, dove, tra reginette frustrate, una fastidiosa gossip man, professori appena usciti dall'ultimo numero di Cosmopolitan, un nerd addominalato e i due ragazzi più ambiti da ogni individuo di sesso femminile nelle vicine cinquecento miglia, dovrà imparare la lezione più importante di tutte: per fare i popcorn non serve l'olio di palma.
Riuscirà la nostra protagonista a sopravvivere?
STORIA INTERROTTA
Genere: Azione, Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
Capitoli:
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Sette minuti all'Inferno

 

 

"I guess in this society being male and a

asshole makes you worthy of our time."
 

Kat Stratford, 10 thing I hate about you

 

Nello stanzino c'era spazio a malapena per una persona, per cui fui costretta a stare vicina ad Harry più di quanto avessi voluto.

Lui girò la testa dall'altra parte, per evitare il mio sguardo.

-Certo che avrebbero potuto scegliere un posto più comodo.-

-L'effetto non sarebbe stato lo stesso, temo.-

Harry inarcò le sopracciglia -In effetti qualsiasi altra persona lo avrebbe trovato romantico. Tranne noi due ovviamente.-

Sentii il suo respiro sulla fronte e fui costretta ad alzare la testa per trovarmelo faccia a faccia.

-Ovviamente- ripetei.

Qualcuno avrebbe dovuto informare le farfalle nel mio stomaco che non era Harry il destinatario delle loro attenzioni.

Mi passai i capelli dietro le orecchie per evitare che mi cadessero sul viso.

-Harry, senti, per prima...- iniziai.

Mi sentivo in colpa per averlo picchiato. Dopotutto la violenza non è mai una soluzione.

Lui scosse la testa -Figurati, è colpa mia. Hai fatto bene. Anzi, non pensavo che gli angeli avessero gli artigli.-

Non potei fare a meno di sorridere -Temo che li vedrai più del previsto se continuerai a comportarti così.-

Harry sospirò -Quanto tempo sarà passato? Perché cominciano a formicolarmi le gambe.-

Alzai le spalle. Non ne avevo la benché minima idea. Speravo solo che quella tortura finisse al più presto.

Lo stanzino cadde di nuovo nel silenzio più totale.

Troppo vicino, era decisamente troppo vicino. Sentivo le sue gambe contro le mie, le sue mani appoggiate alla parete dietro alla mia schiena. Praticamente gli ero quasi seduta in braccio.

Cercai di trovare un qualsiasi argomento per evitare quel silenzio imbarazzante.

-Quindi ti piace James Dean?-

Harry sembrò sollevato quanto me -Sì, è uno dei miei attori preferiti.-

-Non ha fatto una bella fine, però.-

Scrollò le spalle -È proprio questo che lo ha reso immortale.-

-Vorresti entrare anche tu a far parte dei belli e dannati?- scherzai.

Harry sorrise e si spostò leggermente facendomi avvicinare di più a lui -Mi stai dicendo che sono bello, Pisani?-

Arrossii. Sperai che nella penombra dello stanzino non riuscisse a vederlo, ma nulla poteva sfuggire a Harry Richards.

-Sei arrossita- constatò.

-Grazie, non lo sapevo. Veramente cosa farei senza di te, Richards?-

-E perché sei arrossita?- mi chiese, le sue labbra ad un soffio dal mio collo.

Le farfalle dovevano essere diventate elefanti a giudicare dal mio subbuglio interiore.

Prese una ciocca di capelli e cominciò a giocherellarci -Non sarà che forse sotto sotto, nonostante tutto, un po' ti piaccio?-

Ok, mi sbagliavo. Forse la violenza era la soluzione nel suo caso.

-Angeli e demoni non vanno d'accordo, Richards.-

-Giusto, e immagino che Chris sia stato reclutato nelle schiere angeliche- disse, con un leggero tono infastidito.

Lo guardai con aria di superiorità -Non sarai geloso, Richards?-

-Stavolta sei tu a dire sciocchezze, Pisani. L'alcool deve averti dato alla testa.-

-Qui l'unico alcolizzato sei tu- gli feci notare.

-Avresti dovuto dirmelo- disse, improvvisamente serio -Avresti dovuto dirmi che stavi con Chris, l'altra sera.-

Mi morsi le labbra. E adesso come ne venivo fuori?

-Perché non me l'hai detto?- mi incalzò lui.

-Non mi è passato per la testa...- cercai di ribattere, ma le mie argomentazioni erano senza dubbio le più fragili.

Il suo viso era a pochi centimetri dal mio -Perché non mi hai detto che stavate assieme, Pisani?-

Le sue labbra sembravano così morbide. Strinsi i pugni. Ma non erano ancora finiti quei dannati sette minuti?

Mi sfiorò la mano -Non sarà che Giulietta preferisce James Dean a Romeo?- disse, una luce maliziosa negli occhi.

Un altro secondo di più e avrei perso il controllo.

-E allora resta immobile, mentre colgo il frutto delle mie preghiere...-

Il suo viso scivolò sempre di più verso di me, cosicché anche se non avessi riconosciuto la citazione avrei lo stesso capito che stava per baciarmi.

Per un lunghissimo secondo fui tentata di lasciarmi andare.

Percepii le sue labbra sfiorare leggermente le mie. Erano brucianti.

Proprio quando stavo per mandare il mio buon senso a farsi fottere e con lui la mia dignità, il destino decise di sorridermi, per una volta.

Destino che si manifestò sotto forma di Matthew, il quale spalancò improvvisamente la porta dello sgabuzzino, costringendoci ad allontanarci rapidamente.

Mi affrettai ad uscire e a raggiungere Chris.

-Beh, com'è andata?- mi chiese.

Harry uscì in quel momento e mi anticipò -Temo che Pisani si sia solo stropicciata un po' le ali- disse, portandosi indietro i capelli con la mano ed infilandosi in bocca una sigaretta presa dalla tasca dei jeans -Nulla di cui preoccuparsi.-

Lo fissai, mentre portava l'accendino alla bocca. Che faccia tosta.

Come potevo essere anche minimamente attratta da un tipo simile?

-Harry è stato stronzo come al solito. Nulla di cui preoccuparsi- replicai, stringendomi ancora di più a Chris.

-Piacere mio, Pisani- ribatté, ammiccando.


 

Mi sedetti sul divano, spostandomi i capelli su una spalla.

Almeno il peggio era passato. Del resto che altro avrebbe potuto succedere di...

-I prossimi sono...Shelly e Chris!- annunciò Matthew.

Ma perché non imparo a stare zitta?

Rivolsi a Chris un'occhiata implorante.

Lui mi guardò impotente -Stai tranquilla. Sbronza com'è spero solo che non mi vomiti addosso.

Osservai Shelly staccarsi da Dylan e alzarsi barcollando, seguendo il mio ragazzo dentro lo stanzino.

Quanto odiavo quegli stupidi giochi. Altro che sette minuti in paradiso, si sarebbe dovuto chiamare sette minuti all'inferno.

Sbuffai e mi guardai attorno.

Matthew stava discutendo amabilmente con Dylan su come coreografare al meglio Toxic di Britney Spears.

Lo sconosciuto mezzo nudo si era addormentato con un peluche di Hamtaro tra le braccia.

Grace...dov'era Grace?

La trovai in cucina, intenta a mangiarsi a cucchiaiate una Red Velvet intera.

-Ma la dieta?- chiesi, per rompere il ghiaccio.

Mi lanciò un'occhiata assassina -Un'altra parola e ti taglio la lingua, Pisani.-

Mi sedetti affianco a lei, incurante della minaccia -Grace, senti, mi dispiace davvero per l'altra sera. È stato un errore.-

Grace si infilò una forchettata di torta in bocca -L'hai già detto, Pisani. Dì qualcosa che non so già.-

-Non voglio perdere la tua amicizia- davanti alla sua occhiata allibita mi corressi -La tua conoscenza.-

Appoggiò la forchetta sul tavolo, leccandosi le dita -Tanto avevo in mente di lasciarlo da un bel po'. Mi ha solo anticipata.-

-Davvero?-

Grace contrasse la mascella -No. Ma è quello che mi ripeto la mattina davanti allo specchio.-

Le posai una mano sulla spalla -Grace, non si merita che tu stia male per lui. è solo uno stronzo. Ci ha provato con me solo perché sa di non piacermi.-

Mi squadrò come se volesse soppesare la verità nelle mie parole, poi mi porse un'altra forchetta.

-E che ci devo fare?-

-Se devo rovinarmi la linea voglio almeno condurti nell'abisso con me- dichiarò.

Scoppiai a ridere -Tanto la mia linea è già rovinata- replicai, affondando la forchetta nella Red Velvet e portandomi alla bocca un pezzo gigante di torta.

Mi stupii della bontà -Ma dove l'hai trovata?-

Grace ridacchiò -Mangio solo broccoli e petti di pollo alla piastra, Pisani. Scovo i dolci come se fossi un segugio.-

-Allora, ti piace davvero Chris?- mi chiese.

-Mi piace parecchio- risposi, tra un boccone e l'altro -È gentile, simpatico...-

-...incredibilmente figo e con degli addominali da urlo...- continuò lei -Non è esattamente il mio genere, ma capisco l'attrattiva.-

Continuai a sbocconcellare la torta.

-Non spezzargli il cuore- mi avvertì -Non lo vedevo così preso dai tempi della sua prima vera ragazza e, beh, non è finita bene.-

-Shelly?-

Grace alzò le spalle -Shelly è innamorata solo di se stessa. Come qualcun altro di mia conoscenza.-

-Perché non è finita bene?- domandai, esitante.

-Ha scoperto che lo tradiva. Chris è molto sensibile all'argomento ed è andato in escandescenze.-

Mi sentii felicemente fottuta. Adesso sì che la vita si prospettava rosea.

-E con chi?-

Grace si pulì la bocca con un tovagliolo -Con il quarterback della squadra di football della Dalton. Il suo acerrimo avversario.-

Non potevo farlo soffrire ancora. Non avrei permesso che la storia si ripetesse.

-Ragazze, basta scambiarvi pettegolezzi e truccarvi a vicenda!- esclamò Matthew, comparendo in cucina -La mia Red Velvet! Ve ne siete mangiata metà! Assassine!-

Grace mi fece segno di tagliare la corda, cosa che fui ben più che felice di fare.


 

Poco più tardi ci ritrovammo in salotto. Gli occhi di Matthew andavano da me a Grace con aria omicida.

Tutto sommato, ero felice di essermi riappacificata con lei, anche se avrei dovuto evitare la bilancia per un bel po'.

Cercai con lo sguardo Chris; a quel punto doveva essere sicuramente uscito dallo sgabuzzino.

Lo trovai che chiacchierava tranquillamente con alcuni suoi amici e lo chiamai.

-Allora com'è andata?- chiesi a bruciapelo quando mi raggiunse.

Scrollò le spalle -La solita Shelly: le dispiace, non voleva, bla bla, rapporti da ricostruire bla. Come ho detto, nulla che non mi aspettassi- si sistemò il ciuffo -Ha anche provato a strusciarsi su di me, era del tutto sbronza.-

Mi chiesi dove fosse finita, ma poi mi resi conto che non mi interessava saperlo.

-E adesso?-

-Non saprei- risposi -Suppongo che Matthew abbia pensato a qualcosa.-

Un paio di braccia circondarono la mia vita da dietro, stringendomi in un abbraccio tremolante.

Per poco non mi venne un infarto.

-Dylan!- esclamò Chris -Ma che fai?-

Dylan rise sommessamente -Vi ho sentiti parlare di giochi- soffocò un singhiozzo -Ho io un bel gioco.-

Parlava lentamente, strascicando le parole.

-Sei ubriaco- constatai, divertita.

-Ci mancava solo questa- Chris, dal canto suo, sembrava molto meno divertito.

Adorai quell'espressione gelosa sul suo viso.

-Un bellissimo gioco- Dylan impallidì come se avesse visto un fantasma.

Si avvicinò, in modo da sussurrarmi all'orecchio -Giulia, c'è una mummia che mi sta fissando in maniera strana.-

-No- rispose Chris -È solo Tyler col costume da zombie.-

Dylan ridacchiò, poi reindirizzò la sua attenzione su di me.

Lo vidi chiudere gli occhi e protendere le labbra in modo languido.

Ok, ho capito l'antifona.

Mi scostai quel tanto che bastava per togliermi dalla sua traiettoria e così Dylan dichiarò amore eterno alla parete.

Mi trattenni dal ridere pensando a come si sarebbe sentito il giorno dopo; probabilmente non avrebbe ricordato nulla e il mal di testa non l'avrebbe abbandonato nemmeno per un istante.

Pensai che in vita mia non mi ero mai ubriacata. Non sapevo se esserne fiera o imbarazzata.

Matthew interruppe le mie riflessioni -Gente, tornate qui! Faremo il Gioco della bottiglia!-

-Ma non era troppo mainstream?- chiese ironico Harry.

Matthew lo ignorò completamente. Non avrebbe mai ammesso le sue colpe di fronte a tutte quelle persone.

-Portate la bottiglia!-

-Lasciatemela finire, prima!-

-Zozzone, dacci il vetro!- il ragazzo vestito da Hercules strappò una bottiglia di vodka ormai vuota dalle mani di un Capitan Jack Sparrow e, anche se pensai che per una scena del genere il rum sarebbe stato più appropriato, non potei fare a meno di sorridere.

Qualcuno consegnò la bottiglia a Matthew che la posò con sacralità in mezzo a noi.

Mi accorsi di non stare respirando quando mi mancò il fiato.

La bottiglia, sapientemente mossa dalle dita di Matthew, iniziò a girare, prima veloce e poi sempre più lenta. Parve sul punto di fermarsi più volte, finché non si fermò davanti a Grace. Venne fatta girare di nuovo.

I ragazzi cominciarono a darsi di gomito, probabilmente augurandosi di essere loro i fortunati, mentre la nostra Harley Queen non staccava gli occhi nocciola dalla bottiglia.

Quest'ultima, quasi avesse deciso di creare suspence, finiti i giri vorticosi prese a ruotare pianissimo, un centimetro alla volta.

Sempre più lenta, la bottiglia parve sul punto di fermarsi davanti ad Harry.

Vidi il colore abbandonare il viso di Grace.

Ma, proprio quando ormai sembrava che le speranze di Grace venissero irrimediabilmente infrante, dal nulla sbucò Dylan.

Per la sorpresa Harry si spostò verso sinistra e la bottiglia, privata del suo obiettivo, non trovò di meglio da fare che fermarsi davanti al sosia di Batman.

Grace tirò un sospiro di sollievo e, senza troppi complimenti, si alzò per dare un bacio a Dylan il quale, avendone passate troppe per una sola serata, svenne tra le sue braccia.

In seguito dissero invece che Dylan avesse perso i sensi per essere stato in contatto con la bellezza celestiale della Stewart e forse non avevano nemmeno tutti i torti.

Trascinato via il cadavere, il gioco riprese.

Grace aveva deciso di lasciare il tavolo per non sfidare ulteriormente la sorte e ora incitava la bottiglia con schiamazzi poco consoni al suo stile abituale.

Stavo quasi per cominciare a divertirmi quando quella maledettissima bottiglia si fermò davanti a me.

Stupendo. Non avrei potuto chiedere di meglio. Non era bastata già una volta, no.

Sbuffai e la feci girare, sperando vivamente che si fermasse davanti a Chris.

Fece un giro completo, poi un altro e un altro ancora.

Se esce ancora Harry mi taglio le vene. Davvero.

Shelly. Harry. Alexis. Matthew. Tyler. Aaron. Chris.

Li passò tutti, con una lentezza snervante.

La tensione si poteva tagliare con il coltello.

Ed infine, la bottiglia si fermò.

No. No. No. E ancora no.




 

N.d.A: Buongiorno! Sto aggiornando esattamente alle tre del mattino mentre guardo gli Oscar per cui non mi dilungherò troppo...

Ebbene, chi sarà mai il prescelto dal Fato che dovrà baciare la nostra sfortunatissima protagonista? Chi vivrà vedrà.

Vi assicurò però che non sarà per nulla scontato, su questo potete scommetterci!

La citazione di Harry, per chi volesse saperlo, viene da Romeo e Giulietta e la dice Romeo poco prima di baciarla.

Precisato questo, vi lascio al fanciullo del buongiorno.

Fanciullo per modo di dire. Infatti è Cary Grant (1904-1986).

 Infatti è Cary Grant (1904-1986)

Se c'è una cosa sola che dovete sapere di me, è che amo alla follia i vecchi film, i bei vecchi film con Cary Grant, James Stewart, Clark Gable, Audrey Hepburn, Gregory Peck, James Dean e compagnia bella

Se c'è una cosa sola che dovete sapere di me, è che amo alla follia i vecchi film, i bei vecchi film con Cary Grant, James Stewart, Clark Gable, Audrey Hepburn, Gregory Peck, James Dean e compagnia bella.

Tra tutti Cary Grant è sempre Cary Grant. Il fascino del gentiluomo. 

Suvvia ditelo che vi ho dato un buon buongiorno ;)

Suvvia ditelo che vi ho dato un buon buongiorno ;)

Grazie mille! Alla prossima!

LadyW

 

  
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