17/03/2018
1 recensioniCapitolo due
- New York, Manhattan, tre morti in due settimane, - esordisce JJ facendoci vedere le immagini degli omicidi sullo schermo. Non ho neanche fatto in tempo a sedermi...
Mi guardo intorno: gli altri si sono tutti seduti intorno al tavolo circolare, ma rimane un posto libero tra l'agente Prentiss e... DAVID ROSSI?!?!
Niente attacchi di panico, Charlie, mi impongo. Stanno mostrando un caso, comportati in maniera decente!. Così, con più disinvoltura possibile, mi siedo nel posto libero, tenendo gli occhi fissi sullo schermo.
- Anthony Jokes, quarantove anni, buttato giù dal suo appartamento all'ottavo piano, morto sul colpo, - riprende JJ mentre sullo schermo ne compare l'immagine. Devo esercitare una grande forza di volontà per osservare il corpo dell'uomo riverso sul marciapiede; c'è tanto di quel sangue... Faccio un respiro profondo e mi costringo a distaccarmi emotivamente dall'immagine; è un po' come chiudere una porta.
- Samuel Bergans, trentatrè- continua JJ cambiando immagine. - Ritrovato morto nella vasca da bagno del suo appartamento, ma l'autopsia ha dimostrato era morto prima di esserne immerso, - spiega. - Causa della morte avvelenatemtno. Per ultimo, - altro cambio di immagine. - Kyle Evans, ventotto anni, trovato nella cucina del suo appartamento, causa della morte trauma da corpo contundente -.
- Il modus operandi è sempre diverso, - nota Morgan. - Perchè credono sia un caso di nostra competenza? -
- Accanto a tutti e tre i corpi è stato lasciato un foglio, - risponde JJ, mostrandocene la foto: è un foglio ingiallito, e scritto in calligrafia elegante ci sono tre semplici parole: AH AH AH.
- La firma... - sussurro sovrappensiero.
- Cominceremo ad analizzare il caso sul jet, - afferma Hotch. - Tutti pronti in mezz'ora -. In un attimo gli agenti sono in piedi. Rossi, che non mi aveva ancora notato, mi guarda con curiosità.
- Lei è Charlene Reckless, - spiega Hotch notando la sua espressione. - Il nuovo membro della nostra squadra -. Mi alzo in piedi anche io, abbozzando un sorriso un po' timido.
- Benvenuta nella squadra, - mi sorride calorosamente Rossi.
- Grazie, è ancora tutto surreale... - cominciamo ad uscire dalla sala delle riunioni.
- Il tuo primo caso, - afferma Morgan unendosi alla nostra conversazione. - Emozionata? -
- A dir poco! - annuisco.
- E devi ancora vedere il jet! - sorride Prentiss.
Il jet è qualcosa di stupendo!
I colori sono caldi, probabilmente pensati per dare una sensazione confortevole in contrapposizione con i casi di cui si discute. I sedili sono comodi e larghi, ma il meglio è l'angolo del caffè!
- Non hai già preso un caffè mezz'ora fa? - mi chiede Prentiss quando mi precipito verso la mia ancora di salvezza.
- Non c'è mai abbastanza caffè, - affermo convinta. Lei scuote la testa sorridendo e si siede vicino al finestrino. Accanto a lei si accomoda Morgan, di fronte Hotch e accanto a lui Reid. Rossi e JJ preferiscono il divanetto laterale, così mi accomodo sul sedile singolo, bevendo il caffè e rileggendomi in testa il fascicolo che ci hanno consegnato. Tre uomini ritrovati morti nei loro appartamenti, nessun segno di effrazione, nessuna apparente caratteristica comune tra le vittime, perciò niente vittimologia...
- Dovevano conoscere l'SI, - esordisce Morgan. - Non ci sono segni di effrazione -.
- Perciò era una persona fidata, un'amico, o un parente... - ipotizza Prentiss.
- Escluderei parenti: le vittime appartengono a famiglie ben diverse, - afferma JJ.
- Allora un amico, - dice Prentiss.
- Dobbiamo controllare gli ambienti che frequentavano, - afferma Hotch. Per ora mi sono tenuta in disparte, cercando di capire come funziona la dinamica di gruppo della squadra.
Una voce trillante mi scuote dai miei pensieri:
- Ehi cacciatori dell'oscurità, siete fuggiti prima ancora che potessi conoscere la nostra nuova recluta! - esclama un'allegra voce femminile.
- Scusa bambolina, avevamo un caso, - risponde Morgan con naturalezza. Mi ritrovo a sorridere: bambolina?
Mi alzo dalla mia comoda poltrona finendo la tazza di caffè e mi affaccio verso il salottino: sul tavolino c'è un tablet con l'immagine di una ragazza dai capelli biondi striati di ciocche rosa e nere, tenuti indietro da un cerchietto con delle orecchie da gatto viola, il tutto contorna un viso truccato vivacemente.
- Piacere, - sorrido. - Sono Charlene, ma chiamami Charlie - .
- Piacere mio, - sorride raggiante la ragazza. - Sono Garcia -
- Non dovrò chiamarti bambolina, vero? - scherzo.
- Oh no, mi spiace tesoro, mi può chiamare così solo la mia meravigliosa statua di cioccolato, - ribattè lei, gli occhi che le brillano vivaci. Ok, già la adoro.
- Garcia, - ci interrompe Hotch, che ci ha lasciato qualche momento per conoscerci, ma adesso è il momento di tornare al caso. - Analizza i lavori delle tre vittime, vedi se ci sono corrispondenze -
- Subito capo! - esclama Garcia, e lo schermo si oscura.
- Una volta arrivati Morgan e JJ andate dai parenti di Anthony Jokes e Samuel Bergans, JJ ti occuperai della famiglia di Kyle Evans, già in centrale, Rossi e Prentiss sulla scena dell'ultimo omicidio, Reid comincia a tracciare il profilo geografico, Reckless analizza i dati che ti fornirà Garcia e cerca di trovare la vittimologia, - ordina Hotch. Annuisco, ansiosa si mettermi a lavoro.
In centrale i poliziotti ci accolgono freddamente, guardandoci un po' seccati dai loro cubicoli. Non devono essere entusiasti che il loro capo abbia chiamato l'FBI ad intervenire.
Il capitano Green, di contro, viene ad accoglierci con sollievo.
- Arrivati al terzo cadavere senza un apparante modus operandi ho capito di dovervi chiamare, - afferma con un sorriso spento.
- Ha fatto bene, - gli sorride rassicurante JJ. - Sono l'agente Jennifer Jeroau, ci siamo sentiti al telefono, - si stringono la mano. - Loro sono l'agente Hotchner, il dottor Reid e la dottoressa Reckless, - ci presenta.
- Abbiamo allestito una sala per voi, - dice il capitano seza tanti giri di parole. - Onestamente credevo foste di più... -
- Gli altri di noi sono già al lavoro, - spiega Hotch mentre seguiamo il capitano.
Ci porta in una sala abbastanza vasta, dalle pareti grigie ed un tavolo ovale di fronte ad una lavagna trasparente e un tabellone.
- Spero vada bene, - dice il capitano.
- Va benissimo, grazie, - afferma Hotch.
Mentre Reid sistema il tabellone con gli indizi che abbiamo fin'ora e, accanto a questi, un'enorme cartina di New York, mi siedo e frugo nella mia fedele borsa a tracolla per cercare il taccuino, dove poter riordinare le mie idee sul caso. Mentre lo apro, mi squilla il cellulare: sconosciuto.
- Pronto? -
- Hotch mi ha detto che devo chiamare te per le informazioni sulle vittime, - mi accoglie la voce trillante di Garcia. Sbaglio o c'è un fondo di delusione nel suo tono?
- Mi dispiace di non essere la tua statua di cioccolato, - scherzo.
- Morgan? fa Garcia. -Lui è un dio dai muscoli scolpiti...
- Provo a fare la voce grossa e a chiamarti bambolina? -
- Puoi provare a chiamarmi Sacro Oracolo di Quantico, - risponde lei. Ridacchio.
- Allora... - riprende con serietà Garcia. - Anthony Jokes era un bibliotecario, divorziato da tre anni, ha un figlio di diciotto anni che vedeva tutti i fine settimana. Samuel Bergans consegnava pizze per pagarsi gli studi all'università, stesso motivo per cui Kyle Evans faceva il barista -.
- Cosa studiavano all'università? - chiedo.
- Filosofia, Samuel si preparava per laurearsi, aveva perso degli esami, passando da un lavoro all'altro, - risponde Garcia. - Kyle Evans aveva appena iniziato gli studi: proviene da una famiglia di classe medio-bassa, non poteva permettersi gli studi e ha racimolato tutti i soldi necessari con il suo lavoro, fino a riuscire a permettersi gli studi -. L'Università potrebbe essere il collegamento tra le ultime due vittime, ma la terza? Era un bibliotecario, non studiava Filosofia...
- Garcia, potresti cercare i profili delle tre vittime sui social? - chiedo.
- Nel tuo geniale cervellino si è fatta strada un'illuminazione? - scherza lei in risposta.
- Più un'ipotesi -. Sento un picchiettare di tasti, poi eccola rispondere...
- Trovati! - trilla. - Cavolo... - continua poi. - Erano incredibilmente solari! -
- Cioè? - la incalzo.
- Beh, - spiega. - Anthony Jokes due giorni prima di morire ha scritto: Questa mattina mi sembra tutto il mondo mi gridi di ridere in faccia alle avversità, ed è esattamente ciò che sto facendo: non credereste a quanto mi senta allegro adesso, vorrei continuare a ridere per l'eternità -. Appunto mentalmente ogni parola. - Samuel Bergans scrive: Sta per arrivare il grande momento, la mia tesi è quasi pronta e mi sento positivo come non mai, potrei ridere anche per la peggiore battuta del mondo . In ultimo Kyle Evans: Ho raggiunto il mio sogno, studiare filosofia mi appassiona, non potrei essere più felice di così, ho solo voglia di ridere -.
- Garcia? - faccio. - Sei la migliore -
- Lo so! - risponde vivamente, poi attacca. Con tutti i dati a disposizione, penso di riuscire a porre le basi per la vittimologia...
Penna in mano e cervello in fibrillazione, mi metto al lavoro.
ANGOLO MALATA DI MENTE
Non ero sicura di continuare questa storia, ma alla fine ho deciso di darle una chance. Grazie a tutti coloro che hanno visualizzato il primo capitolo, e a Queen of the Night per aver messo il mio piccolo esperimento tra le preferite, grazie di cuore!
Spero di aver reso tutti i personaggi al meglio, ovviamente siamo ancora agli inizi della storia, che andrà oltre questo caso, perciò la caratterizazzione sarà più evidente in futuro, ma già da ora se vedete qualche scivolata nell'OOC, avvertitemi all'istante!
Con questo capitolo ci addentriamo nel caso: avete già ipotesi sull'SI?
A preso con il prossimo capitolo!
AllisonHermioneEverdeen
P.S. Se recensite, vi regalo una statuetta di cioccolata a forma di Morgan ;D