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Autore: micchan91    24/03/2018    2 recensioni
Au Sterek
...Quando si svegliò si sentì confuso, era ancora in quella fase in cui il cervello non gli permetteva di ricordare che i suoi genitori erano morti in un incendio e che lui aveva vagato nei boschi attorno alla sua grande villa per giorni prima di venire ritrovato. Sentì delle mani gentili prenderlo e alzarlo dal sedile e quando alzò lo sguardo vide una signora dall'aria gentile che gli sorrideva.
< Da oggi in poi starai qui Derek, ci prenderemo noi cura di te > aveva detto semplicemente prima di farlo entrare in quella che sarebbe stata la sua nuova casa, probabilmente per anni.
L'orfanotrofio della sua città non era altro che una grande villa piena di bambini di tutte le età, gestito dalla donna che aveva visto la sera in cui era arrivato e pieno di tante altre persone che ci lavoravano. Derek odiava già tutti.
Genere: Commedia, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Derek Hale, Scott McCall, Stiles Stilinski
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Restarono molto nel salotto dei Mccall, Stiles gli raccontò di quando era stato adottato da loro grazie a Scott che aveva fatto amicizia con lui dopo essere andato a trovare sua zia che lavorava lì all'orfanotrofio. I due erano diventati così amici che Melissa alla fine aveva scelto di farlo entrare a far parte della famiglia a tutti gli affetti. Stiles era tornato a sorridere solo grazie a loro che gli avevano fatto provare nuovamente il calore di una famiglia, anche se ovviamente gli mancava sempre Derek. Il minore aveva cercato a lungo un modo per contattarlo, ma non aveva mai trovato un qualsiasi collegamento a Derek e quando si era trasferito a Beacon Hills aveva perso ogni speranza.

< Non posso crederci che anche tu sei qui > mugolò quasi sedendoglisi in braccio per quanto erano vicini, sembrava che il bisogno di contatto fisico tra loro due non fosse mai svanito. Derek gli mise un braccio attorno alle spalle e sorrise.

< Nemmeno io > disse dolcemente e fu quasi doloroso doversi alzare e salutare tutti per poter tornare a casa.

Quella notte non riuscì a prendere sonno, non faceva che rigirarsi nel letto sentendo il bisogno di tornare da Stiles. Stava quasi per farlo quando sentì qualcosa colpire la sua finestra. Si alzò velocemente e si affacciò, sorridendo quando nel suo giardino vide Stiles che lo osservava con un largo sorriso. Derek gli fece cenno di arrampicarsi fino alla finestra, tanto era semplice, e il ragazzino arrivò agilmente da lui. Come si sedette sulla finestra Derek si scansò e lo lasciò entrare, non riusciva a smettere di sorridere e ridacchiò quando notò che Stiles sotto la giacca aveva il pigiama. Lo osservò andarsi a infilare sotto le coperte e battere la mano accanto a se per invitarlo a raggiungerlo. Ovviamente il maggiore non se lo fece ripetere due volte e lo raggiunse, infilandosi sotto le coperte calde e mettendosi comodo. Subito Stiles si accoccolò contro di lui e il suo corpo trovò immediatamente il modo di incastrarsi perfettamente a quello di Derek. Entrambi sospirarono rilassati, sia a Derek che a Stiles sembrò di non aver mai dormito come si doveva da quando si erano separati e che finalmente avessero ritrovato un posto in cui stare, l'uno tra le braccia dell' altro.

< Non hai perso il vizio vedo > ridacchiò Derek quando sentì Stiles affondare il naso sulla sua maglia e odorarlo. Il minore sorrise contro la stoffa e scosse la testa.

< Hai un odore così buono > sussurrò felice mentre si stringeva meglio a lui. Rimasero entrambi in silenzio, non c'era niente da dire, c'era solo da assaporare la vicinanza.

< Domani mi stordirai di parole vero? > soffiò Derek dopo un po'.

< Puoi contarci > sussurrò Stiles con gli occhi chiusi e Derek sorrise divertito prima di cadere tra le braccia di Morfeo, riuscendo per la prima volta dopo anni a non fare sogni che lo facessero svegliare con un groppo alla gola...

 

 

Stiles osservò la tovaglia piena di succo senza riuscire a smettere di ridere, contagiato dal maggiore che, al suo fianco, si era letteralmente piegato in due dalle risate.

< Mamma ti ammazza > si sentì dire da Scott, ma stava ridendo anche lui. Derek afferrò i tovaglioli e cercò di tamponare il danno come meglio poteva.

< E' colpa di Derek! Lo sa che sputo qualsiasi cosa ho in bocca quando mi fa ridere! > esclamò subito il minore tentando invano di aiutare Derek. Quando Melissa tornà da loro con la torta tra le mani si bloccò nel vedere quel disastro e guardò male i suoi due figli che cercarono di mettere su l'espressione più innocente del loro repertorio. La donna sospirò divertita e diede la torta in mano a Scott per poi togliere la tovaglia macchiata.

< Solo perchè sono felice di vederti così allegro > disse guardando Stiles.

< E che sia l'ultima volta > aggiunse subito dopo pizzicando la guancia del suo figlio adottivo che le fece un largo sorriso da schiaffi. Derek sorrise divertito e si alzò per poter aiutare Melissa a mettere i piatti e a tagliare la torta.

< Mi mancavano le cose fatte in casa, Peter ovviamente non le fa mai > disse alla fine dopo aver fatto il bis e Stiles si accoccolò contro di lui.

< Potrai mangiarne quante ne vorrai da oggi in poi, questa è anche casa tua > sussurrò dolcemente e Derek lo strinse ancora a se.

< Sembrate fatti con la colla > ridacchiò Scott osservandoli e Stiles gli fece la linguaccia.

< Lui è mio, è normale che voglia tenerlo sempre con me > ribattè e Derek gli stampò un bacio sulla fronte, poi ricordò una cosa e si mise a ridere da solo.

< Cosa c'è? > chiese Stiles guardandolo.

< Sai Scott...quando eravamo piccoli Stiles diceva sempre che sarebbe stato mia moglie! > esclamò il maggiore e il più piccolo divenne viola per l'imbarazzo.

< Non è vero! > strillò con la voce più alta di qualche ottava mentre Scott scoppiava a ridere, rischiando di sputare lui il succo quella volta.

< Derek! Non è vero! > ripetè Stiles mentre anche il maggiore rideva.

< Oh si che lo è! Lo ricordo benissimo! > ribattè guardandolo con un sorriso divertito e rise ancora più forte quando Stiles per cercare di tappargli la bocca cadde dalla sedia.

< E al massimo posso essere tuo marito! Capito?! Ma-ri-to! > sbottò da terra Stiles cercando di alzarsi e Derek ammutolì, mettendosi a fissarlo.

< Beh? Ti sei morso la lingua? > borbottò Stiles una volta in piedi, osservando con un sopracciglio alzato l'espressione ebete di Derek che scosse la testa e riprese a sorridere.

< Ora devo andare > disse semplicemente.

< Di già? > piagnucolò subito Stiles, ma Derek si stava già alzando.

< Ho lezione > rispose scompigliandogli i capelli, era bello andare all'università e a Derek piaceva molto, ma da quando aveva ritrovato Stiles saltava spesso le lezioni meno importanti, beccandosi ramanzine su ramanzine da parte di suo zio.

< Dai ci vediamo stasera > aggiunse, oramai Melissa si era rassegnata al fatto che il figlio non dormisse quasi più nella propria stanza dato che sgattaiolava sempre da Derek...e quando proprio non poteva era Derek a sgattaiolare da lui.

< Bene. A stasera > disse il minore stampandogli un bacio a schiocco sulla guancia e Derek uscì dalla casa dei Mccall per tornare nella sua, chiudendosi in camera. Si lasciò cadere sul letto e prese un lungo respiro, non capiva perchè il cuore gli avesse sfarfallato a quel modo nel sentire Stiles dire la parola marito. Mai come in quel momento avrebbe tanto desiderato che la sua famiglia fosse viva, avrebbe potuto chiedere consiglio a sua madre o alle sue sorelle...e invece se ne stava lì da solo a rimuginare, perchè di chiedere a Peter non se ne parlava. Rimase a lungo a pensare e quando Stiles lo raggiunse nella sua stanza lo trovò nella stessa posizione in cui si era messo quando era arrivato a casa.

< Com'è andata la lezione? > gli chiese il minore infilandosi nel letto con lui e Derek ci mise qualche secondo per realizzare che non ci era andato.

< Oh...mi sono addormentato una volta a casa e l'ho saltata > ridacchiò il maggiore e Stiles sospirò divertito.

< Potevi restare con me allora > borbottò poi poggiando la testa sul suo petto.

< Ti batte forte il cuore > soffiò poco dopo voltando il viso per poterlo guardare.

< Tutto bene? > chiese sinceramente preoccupato e Derek gli scansò i capelli dal viso e gli sorrise dolcemente.

< Solo pensieri > rispose e Stiles subito allungò la mano e si mise ad accarezzargli viso e collo, lo faceva sempre da piccolo per distrarlo dai "pensieri cattivi" che lo prendevano di tanto in tanto. Il maggiore si rilassò sotto al suo tocco, ma quella strana sensazione all'altezza del petto non passava.

< Ci sono io con te > gli disse Stiles con dolcezza.

< Sarò per sempre qui > soffiò mentre socchiudeva gli occhi con aria stanca e Derek gli accarezzò i capelli, lasciando che si addormentasse.

Quella notte non chiuse occhio, rimase sveglio a fissare il ragazzo che dormiva placidamente al suo fianco con la testa poggiata sulla sua spalla e la bocca socchiusa. Per la prima volta si soffermò a guardargli le labbra e degluttì a vuoto, impedendo alla sua testa di fare strani pensieri. Quando Stiles aprì gli occhi trovò Derek ancora sveglio e fece un sonoro sbadiglio.

< Buon giorno > soffiò sorridendo e Derek represse uno sbadiglio per non fargli vedere quanto fosse stanco e gli sorrise.

< Buon giorno > rispose alzandosi.

< Posso fare la doccia qui? Vado direttamente a scuola > chiese e Derek annuì mentre si stiracchiava, oggi lui aveva il giorno libero così poteva prendersela con calma e finire di ragionare sulle cose provate. Stiles si chiuse in bagno, uscendone poco dopo tutto vestito e profumato. Si avvicinò a Derek e gli diede un bacio sulla guancia.

< Ci vediamo dopo > disse allegro e Derek lo osservò calarsi giù dalla finestra. Represse un altro sbadiglio, poi decise di rimettersi a letto e appena la sua testa toccò il cuscino crollò. Dormì davvero parecchie ore, per sua fortuna quel giorno aveva solo gli allenamenti di basket che erano la sera e quando si svegliò nel tardo pomeriggio la strana sensazione che lo aveva accompagnato il giorno prima era svanita. Derek si disse che doveva essere stata la stanchezza e si stiracchiò felice, non poteva essere che i suoi sentimenti per Stiles stessero cambiando, per lui il minore sarebbe sempre rimasto il suo piccolo fratellino da proteggere.

Passarono diverse settimane da quell'episodio, il capodanno si avvicinava rapidamente e con lui le vacanze. Stiles era a casa in vacanza già da qualche giorno, aveva smesso di andarci prima ancora che finissero le lezioni, ma Derek non chiese spiegazioni dato che era risaputo che Stiles fosse un pigrone, quindi magari voleva solo riposare un po' di più.

In quel momento Derek era negli spogliatoi e aveva appena finito di indossare la divisa della sua squadra. Posò il borsone sotto la panca e si stiracchiò per distendere i muscoli, amava l'eccitazione che gli scorreva nelle vene prima di una partita, era principalmente per quello che si era iscritto alla squadra di basket anche all'univesità.

< Dai Hale che li stracciamo anche oggi! > esclamò un suo compagno dandogli una pacca sulla spalla e Derek sorrise.

< Ovviamente > rispose uscendo con lui sul campo, tutta la squadra era rimasta piacevolmente sorpresa dal cambiamento di Derek. Da quando Stiles era rientrato a far parte della sua vita Derek si era aperto con tutti, sorrideva e scherzava anche se era solo Stiles a conoscerlo davvero per come era veramente, sicuramente però non era più il lupo solitario e scontroso di prima. Derek fece srocchiare il collo e afferrò una palla per farci qualche palleggio e lanciarla ad un suo compagno di squadra. Quello la prese e gliela rilanciò, ma quando Derek sentì una voce fin troppo familiare urlare il suo nome si ritrovò il pallone in faccia dato che si era voltato per cercarlo. Soffiò solo un momento di dolore, poi i suoi occhi incontrarono quelli di Stiles. Il maledetto invece di preoccuparsi si stava sbellicando dalle risate per via della pallonata, poggiandosi a Scott per non cadere dalla sedia. Derek alzò il dito medio nella sua direzione, stando molto attento a non farsi vedere dal suo allenatore, e Stiles in risposta gli mandò un bacio da lontano.

< Tutto ok Hale? > gli chiese il suo compagno e Derek annuì.

< Tutto alla grande > disse recuperando la palla e rimettendosi in posizione. Gliel'avrebbe fatta vedere a Stiles, avrebbe fatto smettere quella risata in poco tempo. Lanciò la palla contro il suo compagno di squadra, poi irrigidì i muscoli delle gambe e fece una capriola all'indietro, da fermo! Si voltò verso il minore con un ghignetto soddisfatto e gongolò tra se e se nel vederlo con la bocca spalancata. Derek tra i due era sempre stato quello più atletico mentre Stiles riusciva ad inciampare anche sui suoi stessi piedi, ma il maggiore non aveva mai ostentato le sue capacità per non mettere il più piccolo in imbarazzo e farlo sentire a disagio...ma quel giorno...oh quel giorno gli avrebbe fatto vedere quant'era bravo! Per tutta la durata della partita l'allenatore lo tenne in campo, Derek sembrava una furia scatenata. Rubava la palla agli avversari con facilità e segnava a canestro con salti che nemmeno lui credeva di poter fare, gongolando sempre di più ogni volta che Stiles urlava il suo nome. Avere il minore che faceva il tifo per lui lo gasava in maniera strana e si sentiva stranamente orgoglioso di tutta quella situazione.

Mancavano ormai solo pochi minuti e le gambe di Derek erano ormai talmente tese da fare male, aveva saltato troppo e quella sera si sarebbero vendicate, ma il moro voleva chiudere in bellezza! Palleggiò un paio di volte da fermo valutando la situazione, poi iniziò a correre scartando un paio di avversari. Voltò solo un momento lo sguardo in direzione degli spalti e sorrise nel vedere Stiles in piedi, quasi poggiato sopra Scott per poterlo osservare meglio. A quel punto si bloccò di scatto, irrigidì ogni singolo muscolo del suo corpo e lanciò nonostante fosse solo a metà campo. Osservò trattenendo il fiato la palla fare una parabola in aria e rilasciò l'aria solo quando la vide centrare perfettamente il canestro. Sentì tutti esplodere in un boato e rise quando sentì Stiles urlare un bel "porca puttana si!". Subito si rivoltò verso di lui e gli fece l'occhiolino prima di venire letteralmente travolto da tutti i suoi compagni di squadra. Quando finalmente lo lasciarono notò che in molti spettatori erano già usciti. Stiles stava invece scendendo velocemente le gradinate per raggiungerlo e Derek sorrise felice. Quando Stiles arrivò alla seconda gradinata si lanciò letteralmente tra le sue braccia, attaccandosi a lui come una scimmietta e Derek gli avvolse le braccia attorno al corpo per non farlo cadere, indietreggiando lievemente per il contraccolpo.

< Sei stato grandioso! > esclamò subito il minore con gli occhi che gli brillavano e Derek gli fece un largo sorriso.

< Ti sono piaciuto? > ridacchiò mentre lo rimetteva a terra.

< Se mi sei piaciuto?! Sembravi uno di quei professionisti che mi facevi vedere in televisione quando eravamo piccoli! Eri tutto un woah, e swisssh > esclamò accompagnando ogni suono con una mossa ridicola che forse doveva assomigliare a qualche tiro del maggiore. Derek scoppiò a ridere e gli scompigliò i capelli.

< Te li ho dedicati tutti sai? > gli disse dolcemente e Stiles lo fissò con gli occhi luminosi.

< Grazie maritino mio > ridacchiò poi e Derek sbuffò divertito per poi dargli una pacca sulla spalla.

< Aspettatemi fuori, dato che abbiamo vinto sicuramente si farà un po' di casino e festeggeremo nel cortile > disse e Stiles e Scott annuirono.

< Ci vediamo fuori allora > gli disse Stiles avviandosi poi verso l'esterno con Scott, continuando a fare quelle mosse idiote e beccandosi una spallata divertita da parte del fratello. Derek scosse la testa divertito, poi si voltò e andò negli spogliatoi, fiondandosi sotto la doccia.

 

 

 

 

Angolino dell'autrice

Ed ecco qui anche il terzo capitolo! Spero che vi sia piaciuto e che non ci siano troppi errori dato che non ho potuto rileggerlo > <

Baci <3

  
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