Videogiochi > Tekken
Segui la storia  |       
Autore: konomu    01/07/2009    3 recensioni
QUESTA è LA MIA PRIMA FANFICTION, RAGAZZI...spero che vi piaccia. la prima fanfiction delle avventure della sorellina di Jin Kazama. Commemtate!
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Un ragazzo alto e biondo si era fermato davanti alla porta. Hyou e Jin si erano praticamente immobilizzati. Quando il ragazzo entrò, a differenza loro, mi sembrava che avesse un'aria molto familiare.
I capelli biondi erano pettinati con la riga e aveva gli occhi di un azzurro scuro, molto particolare, azzurro che io conoscevo bene.
Indossava una felpa blu con maniche e cappuccio grigi, dei jeans scuri e delle scarpe da ginnastica. Sorrideva. Strano. Di solito Lee Chaolan, quando sorride, ci mette malizia, ma quel sorriso era naturale e genuino.
Ma per quale motivo quei due si erano imbambolati? Che cosa aveva di speciale? Quando giunsi alla conclusione che quello era Lee con il lifting e la tinta bionda, i due "ripresero coscienza".
-REN!-
-Ren! Da quanto tempo!- Ren? Da quanto tempo? Ma erano impazziti? Si vedeva lontano un miglio che quello era Lee.
I ragazzi si scambiarono per un bel po' frasi amichevoli e non riuscivo proprio a capire come LEE potesse scatenare quella reazione. Finalmente il biondino si accorse di me.
-Tu sei Konomu, vero?- Mi stava fissando. Ma come cavolo sapeva il mio nome? Feci un cenno con le testa e mi ributtai sul letto.
Non so perchè, ma ero stanca. Stanca e molto confusa. Mi sembrava tutto così irreale... la mia vita era cambiata. Non pensavo per niente a Hwoarang, partecipare o no al torneo non mi creava problemi, che quel tizio fosse Lee o Ren o chi cavolo volesse non mi creava problemi... E poi Hyou. Era molto più strano di me. Insomma, la sua non era una bella storia, ma la raccontava con tanta semplicità... A dire il vero, non ci avevo capito niente. Ma lui si stava o non si stava trasformando prima? Cosa voleva dire "elpis"? E perchè era il "predestinato"?
Mentre io stavo pensando a tutto e di più, i tre si raccontavano di tutto e si facevano mille risate. Sembravano vecchi amici ritrovati.
Mi venne in mente un romanzo, lo avevo letto alle medie, "l'amico ritrovato", ma di chi era? Nella mia testa c'era una grande confusione. Ad un certo punto i ragazzi mi guardarono, scambiandosi frasi in silenzio.
-Perchè non parli?- chiese Jin. Stavo per dirgli che io avevo tutta la libertà di starmi zitta e di cervellarmi fino a svenire, ma, forse per vergogna, forse per stanchezza non dissi nulla.
-Che ti chiami, Sergei Dragunov?- domandò il biondino.
-No...non so niente- gli risposi. Ma che mi veniva in testa? Non so niente? Come sarebbe a dire?
-Ehi...non è che ti ho confuso un po' le idee?- Ahhhhhhhhhh! Che meraviglia! Hyou mi aveva di nuovo letto nel pensiero! (tipica parte da eroina di manga shojo NdA).
-Devo chiederti delle cose.- gli dissi. Gli dissi tutto ciò che non avevo capito e un quarto d'ora dopo era tutto chiaro. Hyou non si stava trasformando, perchè quello era un meccanismo che saltava solo quando era davvero arrabbiato, e di certo non lo sprecava per Hwoarang.
"Elpis" era una parola greca che significava "speranza". Lui era il predestinato prchè. quando un samurai dava la sua spada in eredità, ci meditava già da molto tempo. Ren, invece, era un loro ex compagno di classe, e insieme formavano una specie di trio. Okay, non era Lee, però gli somigliava parecchio! Dopo, infatti, ci spiegò il perchè. Bisogna sapere che, dopo il 1° superiore, loro si erano divisi: Hyou era diventato un samurai, Jin doveva prendersi cura di me e Ren voleva trovare i suoi genitori.
Un giorno, poco tempo fa, passava per caso dalla Mishima Zaibatsu, e si fermò per chiedere ospitalità. Come si può immaginare non ne trovò molta, ma trovò una persona: Lee. Era così simile a lui che pensava fosse suo padre. Così improvvisò una lotta e riuscì a prelevare una goccia di sangue di Lee. Portata alle analisi, scoprì che Lee non era suo padre, ma bensì suo fratello.
Quel pomeriggio rimasi in silenzio per quasi tutto il tempo. Ero abbastanza imbronciata, ma non capivo il perchè. Non avevo nulla di cui lamentarmi. Verso le 11 di sera, quando iniziavo già a crollare, si sentì un rombo di un motore proveniente dal corridoio.
Hwoarang.
Jin si schiantò contro la porta così forte che gli uscì sangue da mezza guancia, di solito faceva sempre così quando voleva proteggere qualcosa. Hwoarang, stranamente, entrò bussando la porta.
-Buonasera- disse -Sono venuto qui per comunicarvi che tu e tua sorella da oggi non dimorerete più nella vostra camera-
-Come sarebbe a dire?- ribattè Jin.
-Lili ha deciso di riscriversi al torneo. E poi c'è una nuova partecipante, quindi, finchè Heiachi non vi trova una postazione migliore, starete nella camera di Hyou.- Jin, naturalmente, ci mise un bel po' per metabolizzare il dolore della separazione dalla sua cara cameretta, io invece avevo voglia di urlare per la gioia.
Finalmente quel letto era MIO! MIO! MIO!
Jin si accorse del mio sguardo felice, troppo felice, ma se ne dimenticò appena rivide il suo amato sacco a pelo. Poco dopo tutto era già sistemato (in modo arrangiato, s'intende).
-Ehi Hwo- disse il mitico 31enne dai capelli corvini -Grazie di averci aiutati-
Grazie? A Hwoarang? Già, grazie, ma non m'interessava più di tanto. Mi ero già ficcata nel MIO nuovo letto e stavo quasi nel mondo dei sogni.
-COME TI PERMETTI? Tu non puoi chiamarmi Hwo! E poi, non ti dà alquanto fastidio condividere la tua camera con altre due persone?-
Hwoarang. Il solito scocciatore. E lui non poteva farsi i cavoli suoi? Per un attimo temetti di alzarmi a tornare nella mia camera, ma appena il samurai formulò la sua prima frase mi tranquillizai.
-Per me non è un problema. Vorrà dire che stanotte non dormirò- gli rispose Hyou.
Hwoarang aveva preso uno sguardo deluso e arrabbiato allo steso tempo. Uscì dalla camera borbottando. Ren lo seguì salutandoci con la mano. Quando furono usciti, Hyou si appoggiò al muro. Credeva di dover passare un'altra notte in bianco, ma non era così.
Jin stava già dormendo, e io non volevo che giusto lui restasse sveglio.
-Vieni- gli sussurrai.
-Come? Ma, staremo stretti, ti farà caldo!-
-Non fa niente. Mi piace il caldo. E poi, fa così freddo stanotte...vieni- Si tolse la felpa che aveva si infilò sotto le coperte (tranquilli eh, solo la felpa NdA).
Mi strinsi a lui. Non ero stretta. Il caldo era dolce e piacevole. Mi passò una mano dietro la schiena mentre con l'altra mi accarezzava i capelli. Mi sentivo protetta, ma quella volta non mi dava fastidio. Mi addormentai tra le sue braccia e feci i sogni più belli che mi erano mai capitati.

  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Tekken / Vai alla pagina dell'autore: konomu