Storie originali > Commedia
Segui la storia  |       
Autore: Classe Fcrittori    02/04/2018    0 recensioni
Quando un campus universitario raggiunge le dimensioni di un centro cittadino, il confine tra Università e Città si assottiglia, e nasce una nuova cosa, l'UniverCittà.
Genere: Comico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
5. fine del prologo

ovvero

5 pinte di rum, eio eio

  -E con l’istituto di ricerca acquatica di creature di fuoco abbiamo finito.- Francesca si sedette per riposarsi -Abbiamo visitato tutte le facoltà, possibile che non ce ne sia una che ti vada bene?
  Si stava rivolgendo a Emill, a cui lei e Karl avevano dovuto fare da guida tutto il pomeriggio attraverso le varie scuole. Ma nonostante il tour completo, continuava a non prendere nessuna decisione, e questo alterava abbastanza Francesca.
  -Senti, per l’ultima volta, perché non ti unisci ad una delle nostre facoltà? Non lo sai, le materie umanistiche sono piene di ragazze affascinanti.
  -Belle ragazze e maschi invertiti, ci vanno solo a quei corsi. Vieni da noi, ragazzo, ti divertirai un sacco. Noi non sprechiamo mica tempo a leggere e rileggere libri che sono già stati letti da altri.
  -Karl, non intrometterti. Le tue futili motivazioni non lo convinceranno certo a seguirvi. E non minimizzare la questione delle giovini. Non mi risulta che tra gli ingegneri ci sia grande presenza di concubine.
  -È un colpo basso. Se la metti così, quanti ragazzoni fighi hai trovato tra le tue “materie umanistiche”, miss frigida rappresentante?
  -Vuoi portare la questione su di un piano personale? Io non ho remore a farlo. Da quanto il tuo ruscello non raggiunge un vero lago?
  -Scufate,- Giacomo si intromise tra i due, che avevano abbandonato lo scontro verbale per passare a mani in faccia. -non vorrei intromettermi tra la giovane coppia, ma credo che l’oggetto della contefa non fia più in grado di capirvi.
  Emill era infatti per terra, con le ginocchia al petto e le mani sulle orecchie, rotolandosi su un lato e sull’altro.
  Francesca si rialzo pulendosi i vestiti -Credo che sia il caso di rimandare la discussione a posteriori, non sia che venga frainteso l’intento di tal tenzone.
  -Si, quello che ha detto la ragazza con la scopa infilata dentro.- Karl si ricevette un’occhiataccia per il commento, ma oltre a ciò lasciò correre.
  Emill era tornato in piedi e sembrava di nuovo normale. Karl colse l’occasione per ottenere punti nel confronti del nuovo arrivato -Ehi, per festeggiare il tuo primo giorno qui, che ne dici se ti porto in un bel bar a bere qualcosa? Vieni, andiamo al pub UniverCittadino.
  -Se intendi arruffianarti il giovane con qualche fermentato di uva e luppolo, non credere di essere l’unico a poterlo fare. Vengo anch’io.- Francesca prese il braccio di Emill, stringendolo con tutte e due le braccia.
  -Non vorrete mica portarlo in un luogo fquallido come quel baruccio della direzione? Fo io un pub veramente tosto.

  La cantina era bassa e non molto larga. Oltre ad alcune panche messe attorno a dei tavoli c’era solo un bancone sul lato opposto all’entrata. La stanza era illuminata artificialmente perché la poca luce naturale che c’era ancora all’esterno non passava attraverso le finestrelle in alto. Queste riuscivano però a far circolare l’aria, evitando che i vapori dell’alcool si depositassero. Ai tavoli c’erano un gruppetto di consumatori e qualche singolo sparso in piedi o seduto. Al bancone c’erano quelli messi peggio, e dietro il piano di legno c’era un uomo stempiato, con delle rimanenze di capelli ricci ai bordi, vestito con un abito e intento a pulire i bicchieri.
  -Ci hai portati in uno scantinato? Come potrebbe questo posto essere meglio del mega-pub dell’UniverCity? Qua ci staranno massimo trenta persone tutte in piedi come sardine. Il loro atrio è più grande di questo posto.
  Giacomo ignorò le lamentele di Karl ed andò a sedersi ad uno degli sgabelli del bancone, seguito dagli altri tre. -Ehi Poldo, vanno bene gli affari stafera?
  L’uomo col bicchiere fece un movimento impercettibile, che ad occhi comuni poteva dire tutto e niente.
  -Bene, bene, vecchio mio. Allora, prendiamo…- Giacomo si rivolse ai tre seguaci -Cofa volete voi?
  -Un martini secco, per me.
  -Qualcosa di bello forte. Voglio dimenticarmi di essere stato in questa topaia.
  -Non so, scegli tu.
  -Va bene. Per la ragazza un Iceberg Notturno, per il piccoletto una Forprefa falata, per lo scorbuticone un Bombaccio. Per me il folito.- Poldo si girò a lavorare con il grande assortimento di liquori e alcolici esposti dietro al banco, per tornare dai quattro con altrettanti bicchieri di forma e contenuto differenti.
  Karl buttò giù un sorso del suo -È questo dovrebbe essere forte? Ho veramente sprecato il mio tempo a venire qua. Non sanno neanche fare uno Spezzacolli o qualcosa del genere!
  -Tu hai sprecato tempo? Io shono shei anni che studio lingue morte. E con chi dovrei parlarle, con i morti!?- la donna che sembrava stesa priva di sensi sul bancone si era messa a biascicare.
  -Scufi, lei farebbe?
  -La beata tre volte! Me lo diceva shempre mio nonno, vai a fare il soldato che farai carriera. Povero nonnino.
  Giacomo si avvicinò a Francesca, sedutagli vicina -Fai chi è questa?
  -Dovrebbe chiamarsi Beatrice, frequenta anche lei le materie umanistiche. Ma è di un’altra facoltà.
  Karl si intromise a gran voce nella discussione -Non mi importa cosa studi, se si lamenta degli umanisti a capito tutto.- Prese di peso Giacomo e lo tolse dallo sgabello -Ehi tu, detesti anche tu i corsi di Lingue?
  La bionda, muovendosi incerta per i fumi dell’alcool che aveva in corpo, prese con tutte e due le mani la faccia di Karl, scrutandola attentamente. -Tu non shei il mio orsacchiottone. Hai visto il mio orsacchiottone?
  Francesca ridette di gusto a quella beffa ai danni del suo rivale, e anche gli altri si fecero contagiare dall’allegria. Pure il timido Emill si lasciò a qualche sfuggente sorriso, poi diventati scoppi di ilarità di tutti, fatti crescere da una buona innaffiata di alcolici.
 
Angolo dell’Ideatore/Scrittore:
  Finalmente anche Emill è entrato a far parte di quella grande famiglia è l’UniverCity, spinto dal più grande collante che esista: lo spirito. Inteso come le bevande, non l’anima. A quelle sciocchezze spiritiche ci credono solo gli sciocchi dell’Umanistico.
  Allora, vi è piaciuta questa introduzione durata quattro settimane? Ora che conoscete i personaggi, inizieranno le vere vicende. Quindi ricordatevi di ricordarvi di controllare se i controllori hanno controllato il controllo dell’aggiunta (opzione che è stata appena aggiunta). È non dimenticate di lasciare un commento, dicendo quello che ne pensate, se è tutto da buttare oppure no.
~Lo Otta
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Commedia / Vai alla pagina dell'autore: Classe Fcrittori