Fanfic su artisti musicali > Bangtan boys (BTS)
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Autore: ypsi    09/04/2018    0 recensioni
“Ah capisco, divertiti oggi, io torno più tardi”
“Certo, come se potessi divertirmi sempre chiuso qui dentro” sbuffai
Lei si accigliò
“Lo sai che è per il tuo bene”
“Per il mio o il tuo?!” sbottai senza pentirmene scappando in camera mia.
Ero stanco di quella vita.
Genere: Angst, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jeon Jeongguk/ Jungkook, Kim Taehyung/ V
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Pensai mi avrebbe portato all’ospedale ma invece camminammo da tutt’altra parte, lui davanti e io che lo seguivo tenendomi per la sua felpa, non che ne avessi bisogno per reggermi, ma mi faceva solo sentire più vicino a lui.
Nessuno parlò durante il tragitto, si sentivano solo i nostri passi che colpivano l’asfalto bagnato, cercando di evitare pozzanghere. Guardavo per terra e per questo finii contro Jungkook quando si fermò, alzai il viso e lo guardai. Sembrava stesse riflettendo su cosa fare e quando stavo per aprire bocca lui ricominciò a camminare e andò a bussare ad una porta, lasciandomi lì con la bocca semispalancata.
“Vieni?”
La sua voce mi fece muovere dalla posizione in cui ero rimasto e gli andai incontro.

Ad aprirci fu un ragazzo dai folti capelli biondi, più basso di noi, che sgranò gli occhi quando ci vide e sorridendo si mise da parte per farci passare. Jungkook mi prese per il braccio e mi portò, anzi trascinò, in bagno.
Mi fece sedere su un gabinetto chiuso e iniziò ad aprire tutti i cassetti alla ricerca di non so cosa.
All’improvviso quel ragazzo torna dando una cassetta del pronto soccorso a Jungkook che dopo averlo guardato male la prese e si sedette di fronte a me, guardai quel ragazzo mentre alzava gli occhi al cielo, forse per la scortesia di kookie.
“Sei Taehyung vero?”
“Si” annui
“Piacere, io sono jimin, kookie mi ha parlato molto di te!”
Ha parlato molto di me? Davvero? E poi, kookie? So che non era proprio il momento perfetto per avere attacchi di gelosia, ma non potevo fare a meno di chiedermi in che rapporto si trovano questi due. Ora che ci penso dovrei averlo visto qualche volta a casa di jungkook, mi ricordo di una testa bionda che ogni tanto spuntava fuori.
In tutto questo jungkook stava prendendo del cotone e del disinfettante ma gli tremavano le mani così gliele presi e lui mi guardò, i nostri guardi si incatenarono senza volersi lasciare andare e notai che i suoi occhi erano lucidi, e poco dopo delle lacrime uscirono da essi.
“Sh kookie, va tutto bene”
Lo abbracciai per poi baciargli le guance bagnate. 
“Sto bene”
“Non stai bene Tae, sanguini, guardati”
“Tranquillo babe, sono un diamante io” dissi provando a scherzare, facendogli l’occhiolino
Ci riuscii perché fece una mezza risata
“pabo”
“Jungkook” disse Jimin, ancora appoggiato alla porta “ci penso io, tu siediti lì” indicò il bordo della vasca
“Ma-“
“Niente ma jungkook, tremi troppo e se vuoi renderti utile puoi tenergli la mano”
“Okay”
Sorrisi a un kookie con il broncio
Mentre Jimin mi medicava non mossi un muscolo, nessun suono uscii dalle mie labbra.
Quando prese ago e filo per cucirmi la guancia jungkook mi strinse la mano
“è necessario?” chiese
“il taglio è troppo profondo deve mettere dei punti”
“è okay”
“ma tae farà male, fa senso anche a me solo vedere”
“Non guardare jungkook, non voglio medicare anche te quando sverrai”
“Non sverrò” gonfiò le guance infastidito e sorrisi trovandolo tenerissimo
“Kookie” dissi “è okay dai girati, tienimi la mano però okay? “
“O-okay”
“Bravo bambino”
“Non sono un bambino”
“E invece”
“Okay vado” Jimin ci riprese e mi misi in posizione fermo, potevo sentire la mano di jungkook stringere la mia e per dargli conforto e un segno che sto bene gliel’ho stretta anche io, ma poco perché non volevo pensasse che stessi soffrendo.


“Taehyung, sopporti il dolore come nessuno che io abbia mai visto fare, comunque non hai nulla di rotto, anche se ci sei andato vicino alla mano, te l’ho fasciata e così deve rimanere per un bel po’, in qualche settimana sarai come nuovo!” “Hai freddo?”
“No, grazie Jimin”
Mi sorrise e io ricambiai
“Sei fortunato che io sia un ottimo infermiere qui” mi fece l’occhiolino per poi indicare jungkook “era capace di aumentarti il taglio con quel tremolio”
“EHI TI SENTO”
“Dovevi farlo” ammicò di nuobvo Jimin verso la mia direzione
“Vado ad ordinare la pizza per tutti”

E così Jimin sparì dal bagno, Jungkook sospirò e mi chiese se stavo bene davvero e io riconfermai le mie risposte precedenti. Kookie continuava a torturarsi le mani così gliele presi tra le mie.
Mentre passavo il pollice sul dorso della mano, mi accorsi che le sue mani erano morbidissime, tutto il contrario delle mie.
“Io non capisco però, cosa è successo?”
"Vuoi la versione breve o lunga?" 
"Lunga per favore, voglio conoscerti realmente" 
"Come desideri" Sospirai prima di spiegargli tutto. “Vedi kookie ho la Cipa, è una malattia che non ti permette di sentire dolore, calore o freddo. Mio padre l’aveva ed è morto perché non ha saputo fermarsi. Era un pugile, seguiva gli ordini di un tipo più potente di lui, faceva ciò che gli veniva detto. Gli avversari amavano combattere contro di lui, era una sorta di sfida, si sfidavano a chi riusciva a far nascere una smorfia di dolore sul viso di mio padre, ma non avveniva mai e se per noi era un misero guadagno, per chi muoveva i fili era una vera e propria scommessa per arricchirsi le tasche. Eravamo a conoscenza dei rischi ma mio padre continuava, non voleva che mia madre lavorasse per 16 ore al giorno, diceva che era giusto così. Tuttavia, mio padre decise di smettere dopo l’ennesima supplica di mia madre, eravamo riusciti ad avere qualcosa da parte e lei aveva trovato un lavoro migliore con una paga più alta. Era solo l’ultimo incontro, l‘ultimo per poi essere felici e tranquilli, ma fu veramente l’ultimo. Il suo avversario lo massacrò, doveva incassare per 3 minuti ma l’avversario non smise e io ero lì e lo vidi mentre- i-io- “
Un singhiozzo mi bloccò, non mi ero reso conto di star piangendo fino ora, alzai lo sguardo e trovai kookie che mi guardava mentre con le mani mi asciugava le guance bagnate.


“Tranquillo tae, se non ti senti di continuare lo capisco”
“N-no i-io voglio raccontarti tutto”
Rimasi in silenzio per circa un minuto, nel tentativo di calmarmi e poi ripresi.
“Lo vidi morire quel giorno e da quel momento tutto andò male. I soldi ci permisero di trasferirci e inizialmente lavorai per della gente poco onesta ma una volta tornai a casa quasi mezzo morto e allora mia madre impazzi del tutto. Lei pensava che lavorassi, ma non sapeva cosa facessi. Da quel momento non mi fece più uscire di casa”
Jungkook stava piangendo.
Perché piangeva?
“Perché piangi kookie?”
“H-hai dovuto affron-ntare così tante cose tae, mi dispiace tanto”
Si buttò tra le mie braccia e lo accolsi in un abbraccio caldo
“Ssh non piangere kookie, sto bene ora" 
Gli asciugai le guance come poco prima lui aveva fatto con me e gli diedi dei baci su di esse che fecero nascere un piccolo sorriso sul suo viso
“Hyung puoi contare su di me, non ti lascerò solo”
Il mio cuore perse un battito per la dolcezza e la felicità in quel momento
“Grazie kookie-ah è bello sentirselo dire”
Mi diede un bacio sulla guancia e stavo per ricambiare ancora quando sentimmo qualcuno schiarirsi la gola, Jimin era sulla porta che ci gurdava 
“Ragazzi non vorrei disturbarvi mentre amoreggiate, ma la pizza è pronta ed è venuto anche Yoongi-Hyung dato che ci eravamo organizzati. Spero non sia un problema”
 
   
 
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