Capitolo 34: L’Eroe del Silenzio
Riku
camminava nel silenzio più totale. Il corridoio era vuoto, ma poteva vedere l’uscita.
Arrivò in una stanza spoglia, non molto grande e poco
accogliente.
Al posto del pavimento c’era un prato.
- Benvenuto, Riku –
- Contento di ritrovarti, Lexaeus. Ti senti meglio? –
- Si... ma fra poco tu non sarai altro che una polpetta.
Preparati! –
Riku evocò la Keyblade.
- Molto bene... – disse Lexaeus con un sogghigno.
Il ragazzo sorrise.
L’Eroe del Silenzio si gettò all’attacco, portando un
colpo perfetto contro la spalla destra del ragazzo.
Riku scansò il colpo a fatica e provò il contrattacco ma,
come l’ultima volta, l’avversario era nettamente più forte di lui.
- Se solo potessi ancora... – non volle
finire quel pensiero.
Ansem era ormai passato e non avrebbe mai più dato alcun
fastidio, anche se lo rendeva più potente.
Riku cercò di passare alle spalle del gigante, ma era
difficile evitarlo.
Continuava a sferrare colpi, con potenza crescente e alla
fine Riku non riuscì più a pararli.
Iniziò a schivare, ma molto spesso veniva colpito di
striscio.
- Devo vincere, per
Sora –
Attaccò e andò a segno, colpendo l’avversario al braccio
sinistro e aprendogli un piccolo squarcio.
- Questo non ti basterà per vincere! – disse con tono
convinto Lexaeus.
Il ragazzo continuò ad attaccare, ma nessuno degli altri
colpi andò a segno e presto il giovane rimase senza forze, con il fiatone.
- Stanco? L’ultima volta avevi l’aiuto dell’oscurità,
ecco perché hai vinto. Ora non sei altro che un debole. Mi fai solo perdere
tempo –
Veloce e mortale, il colpo partì ma Riku era pronto.
Scansò di lato e, spiccato un salto, colpì l’avversario quando aveva ancora la
guardia bassa.
Uno squarcio non molto profondo si aprì sul petto del
nobody.
- Che cosa pensi di fare? – chiese Riku – Non mi hai
ancora sconfitto –
Una colonna di terra si alzò sotto di Riku, facendolo
volare contro la parete.
Riku si rialzò a fatica, facendo leva con le gambe contro
il pavimento.
- Non sei ancora stanco? Non lo vedi che combattere è
inutile? –
- No, io vedo solo il mio avversario! –
Riku lanciò la Keyblade che colpì l’avversario e lo fece
indietreggiare di qualche passo, per poi tornare in mano al ragazzo.
- Mi dispiace, ma non puoi vincere! Io sono troppo più
forte! –
Lexaeus si lanciò all’attacco, ma Riku cadde prima di
venire colpito, quasi del tutto privo di forze.
La spada dell’Eroe del Silenzio si conficcò così a fondo
nella roccia che ci sarebbe voluto troppo tempo per riprenderla.
Riku cercò di colpire l’avversario, ma quello si scansò
all’ultimo, lasciando la sua arma.
- Bene, adesso
almeno ho un piccolo vantaggio -
Pensò Riku, quasi sollevato. Non ebbe finito di pensarlo che un colpo alla
schiena gli tolse il respiro.
- Non è possibile... – si disse il
ragazzo, mentre cadeva a terra. L’arma venne come sputata al terreno e presa al
volo dall’Eroe del Silenzio, che si mise in posizione di attacco.
- È finita – disse in un soffio, prima di partire. Riku era disteso a terra,
senza forze. Vide a malapena il suo avversario, ma non poteva fare nulla per
evitare il colpo.
- Riku!-
Era una voce nota, eppure il ragazzo non avrebbe saputo dire di chi era. Essa
lo spronò ad alzare la sua lama, in modo da parare. Ed in effetti le lame si
incrociarono, sprizzando scintille.
Riku si alzò in piedi, contrastando il peso dell’avversario.
Lento ed inesorabile, un passo dopo
l’altro, il ragazzo continuò ad avanzare, sentendo la sua Key stranamente
leggera, ma senza guardare quasi avesse paura che, anche lanciando una sola
occhiata, poetesse perdere quel poco di vantaggio che aveva.
L’uomo indietreggiò fino alla parete in fondo, che aveva
l’aspetto di un enorme sperone roccioso.
- No! -
Gridò, per poi spingersi in avanti. Riku parve incerto un attimo, poi si lasciò
andare, cadendo indietro con la schiena a terra e disimpegnando così la lama
dell’avversario che tutto ad un tratto non ebbe più equilibrio.
Riku lasciò che quello passasse oltre, poi veloce lo colpì alla schiena,
letale. La lama entrò in profondità, perforando la carne.
- Bravo... – disse Lexaeus – Ma non potrà mai bastare! -
La lama guizzò veloce contro il ragazzo, che ormai era allo stremo. Le forze
erano quasi esaurite, ma sapeva che doveva vincere. Si abbassò evitando l’arma
avversaria, poi si lanciò addosso all’avversario. La sua Keyblade, ora la vide,
entrò nell’avversario, da cui uscì un bagliore seguito dall’Oscurità più
nera...
La Via Per l’Alba era tornata.
- Mi hai battuto, di nuovo –
Il corpo del numero V iniziava ad essere lentamente
consumato dall’Oscurità.
- Ma io non poso andarmene così. Prima devo dirti che
sono soddisfatto. Ti sei dimostrato più forte di me e mi hai battuto. Questo –
Disse tirando fuori dalla tunica un piccolo oggetto
avvolto nel mantello – È per te. Non ti dimenticare mai che hai sempre degli
amici su cui contare –
L’Eroe del Silenzio scomparve definitivamente.
Riku era distrutto, troppo stanco per rialzarsi in piedi.
Prese in mano l’involto che gli aveva dato Lexaeus e tolse il panno che lo
nascondeva.
Dentro, c’era una lettera.
Caro Riku,
se ora stai
leggendo questa lettera, vuol dire che mi hai battuto. Dubitando di avere il
tempo di dirti tutto, ho deciso di scrivere queste poche righe in modo che tu
capissi.
Il nobody che
ci ha riportati in vita è un pazzo. Vuole a tutti i costi riportare in vita un’Organizzazione
che già prima di essere sconfitta era in pezzi. Nessuno si fidava degli altri,
molti erano considerati inferiori e alcuni, come Marluxia, volevano il potere
per loro alle volte istigati da altri, ma non mi dilungherò sulle questioni
riguardanti i XIII.
Sappi che io
non voglio più essere testimone di stupide fantasie che esistono solo nella
testa di quel Nobody, il tuo Nobody.
Sappi che,
alla fine, avete collezionato abbastanza cuori, quindi Kingdom Hearts è
finalmente completo. Non so se renderà di nuovo i cuori dei nobody rimasti,
sinceramente non so nemmeno se ne voglio ancora uno.
Dopo tutti i
crimini che ho commesso, penso che l’unico sentimento che potrei provare
sarebbe sconforto e non potrei fare nulla.
Sappi che sono
contento di morire per mano tua, almeno penso che così sia. È l’unica
sensazione che posso provare...
Ricordati
sempre che puoi contare sui tuoi amici. Loro potrebbero essere il tesoro più
prezioso del mondo. Non allontanarli.
Con questo io
ti saluto e spero che saprai, al momento giusto, quello che è più giusto fare.
Lexaeus, l’Eroe del Silenzio
Quando ebbe finito di leggere, richiuse il foglio e lo
mise davanti al cuore, addormentandosi profondamente poco dopo.
Note
dell’autore
Non
lo so, ma questo capitolo non mi soddisfa appieno... spero che per voi lettori
sia gradito...
Grazie a tutti
coloro che continuano a leggere...