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Autore: pokepony10    13/05/2018    2 recensioni
ATTENZIONE! QUESTA STORIA È IL CONTINUO DI PERFECT E IMPERFECT!
Terra, un anno dopo. La prima dea si è riunita e il patto è stato sigillato, ora è tutto nella mani di Alexey l'umano, Ombra il demone e Shans la dea.
i tre dovranno ricucire lo squarcio spazio-temporale provocato da Alexey e ritrovare i pezzi della collana.
La terra è deserta eppure non sono i soli ad aver fatto un patto.
Genere: Avventura, Azione, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Dei, demoni e amore '
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POV Shans
 
Dopo che ridiedi la vita ad Alexey con i pochi poteri rimasti lui per fortuna riuscì ad assorbirne non solo la vita ma anche il potere del fuoco.
 
Quando Alexey si suicidò si lanciò dal tetto di un palazzo dritto dritto nella voragine causata da un terremoto, da quella voragine fuoriuscì un enorme scorpione al quale per fortuna riuscimmo a sfuggire.
 
-ben venuto nel nostro covo- dissi facendo cenno ad Alexey di entrare -non fare complimenti, non è che sei un ospite poco gradito- disse Ombra sarcastico entrando in casa.
 
Misi a tavola due piatti di dolci salati e invitai Alexey a mangiare, ma nulla -cosa ti turba ammasso di carne?- chiese ombra rubandogli del cibo dal piatto  -non proprio, Ombra prenditi anche tutto il piatto, non ho fame-  disse abbassando il capo  -cosa succede?-  chiesi preoccupata  -nulla, è che è tutto così strano, non riesco a credere di essere stato la causa di una catastrofe per l'umanità e bhe… che tu sia doppia p; tra me e lei c'era un rapporto così bello, io la amavo davvero e ora non la potrò più rivedere-  -mi dispiace alex… ma non temere si risolverà tutto-  dissi con un sorriso  -certo, si risolverà tutto, basta che non combini altri guai e che stai lontano da Shans, per il resto va tutto bene-  disse Ombra fulminandolo con lo sguardo.
 
Alexey era cupo in volto, silenzioso e probabilmente anche stanco.
 
Si era velocemente fatta notte, anche se erano le 5 di pomeriggio  -Alexey, c'è un letto nella stanza accanto, noto che sei stanco quindi vai pure a dormire, io e Ombra torneremo presto non preoccuparti- gli dissi uscendo  -v… va bene-  mi rispose strascinandosi le gambe fino alla stanza da me indicata.
 
Io e Ombra ci avviammo sulla cima di una collina non molto distante dal rifugio, sarebbe stato il nostro punto di osservazione.
 
Mentre attraversavamo un boschetto sentì dietro di noi dei passi, ma non ci feci troppo caso, seguì tranquillamente Ombra che con un machete si faceva strada tra l'alta era e cespugli di spine.
 
Era proprio coraggioso in quei momenti, sempre pronto a difendermi e sempre pronto a mettersi in gioco, era esattamente il contrario di Alexey.
 
Pensare a loro due messi a confronto mi scappò una risatina -vedo che sei felice mia dea- disse Ombra -niente di particolare, pensavo ad Alexey- risposi -beata te che ti fa ridere la sua compagnia, a me dà solamente sui nervi- rispose un po’ seccato dell'argomento -non ho mai capito il perché sai?- gli dissi fermandomi di scatto a ragionare -non è un individuo utile, se non si fosse stato fermo 5 anni fa forse ora non saremmo qui a litigare con delle schifosissime piante in un bosco dimenticato da Dio- concluse accelerando il passo come per scapare dall'argomento –aspettami!!- urlai raggiungendolo sulla cima del colle.
 
Preparammo il terreno per il treppiedi del telescopio e lo piazzammo puntato verso il celo stellato, Ombra poi cacciò dallo zaino un enorme libro dalla copertina di pelle marrone con dei disegni a rilievo di ferro annerito col tempo, a chiudere il libro c'erano due laccetti di cuoio annodati con un fiocco.
 
Mi avviai al telescopio quando sentì nuovamente dei passi nella foresta -non avrei mai immaginato che saresti arrivato sano e salvo fino a qui- disse Ombra guardando le frasche -neanche io avrei mai immaginato che avrei rinunciato a del riposo per seguire due folli come voi- disse Alexey uscendo dall'ombra delle piante -visto che sei qui, prendi e leggi ciò che shans ti chiede di leggere, mi raccomando non perderti in pensieri, cerca proprio di non pensare a nulla, concentrati e leggi ciò che ti dice lei capito?- disse Ombra porgendogli il libro -si si, non sono nato ieri, so leggere- disse infastidito il ragazzo, io sorrisi nel vedere quella scena poi dopo un cenno di ombra mi misi all'osservazione delle stelle.
 
Per prima cosa mi concentrai sulla costellazione dello scorpione, che come mi aspettavo non trovai, passai quindi a quella di Orione, ma sembrava quasi non esserci, doveva risvegliarsi  -Alexey, mi serve Orione- dissi mentre il ragazzo iniziò a sfogliare le pagine alla ricerca di Orione. -"un giorno, Giove, Nettuno e Mercurio, si aggiravano per le campagne della Beozia. Al tramonto, essi incontrarono il contadino Ireo che offrì loro ospitalità nella sua capanna. Gli Dei vollero inizialmente mantenere l'anonimato per vedere come quel contadino li avrebbe trattati. Ireo versò da bere e portò loro quanto aveva di meglio da offrire. Gli Dei, vedendo la sua grande ospitalità nonostante la povertà in cui versava, si fecero riconoscere ed Ireo impallidì. Ma dopo essersi ripreso, per onorarli della loro presenza, corse fuori la capanna e immolò un toro per i suoi ospiti. Giove volle ricompensare il contadino dicendo che avrebbe soddisfatto qualsiasi suo desiderio. Ireo allora chiese agli Dei di poter avere un figlio senza la necessità di doversi risposare, avendo promesso a sua moglie morta da poco, che non avrebbe preso in moglie alcun'altra donna. Giove gli ordinò, quindi, di portare la pelle del toro immolato e insieme a Nettuno e Mercurio, sparsero la loro orina su essa e la piegarono, ordinando al contadino di seppellirla nell'orto e di ritirarla dopo nove mesi. Ireo ubbidì e dopo nove mesi, dissotterrata la pelle, vi trovò avvolto un bambino che allevò come suo figlio e al quale diede il nome di Orion, da urina, successivamente divenne Orione"- lesse Alexey.
 
Io e Ombra ci guardammo in faccia capendoci all'istante mentre Alexey maneggiava ancora con il vecchio libro con sul volto uno sguardo sconcertato e disgustato dalla scoperta. Stavamo per andarcene quando però una forte esplosione ci scaraventò lontano, colpì con la testa un albero e senza accorgermene persi lentamente I sensi.
   
 
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