Pov Marika.
e.....
-che vuoi?- chiesi incrociando le braccia al petto.
-niente, solo che é meglio non stare soli in questi boschi, sono pericolosi.- disse semplicemente.
-ho comunque lei- dissi indicando il mio drago.
-é una femmina?- chiese guardando Saphir.
Si gli ho dato il nome Saphir, mi piaceva molto, e credo anche a lei.
sbuffò Saphir, facendomi ridacchiare.
Mentre Tizio mi guardava confuso, molto confuso.
Smisi di ridere, e lo guardai del tipo "cacchio vuoi dalla mia vita?".
-non ti ho mai visto ridere- afferma, in effetti non avevo mai riso da quando ero lì.
Lui alzò le spalle, e se ne andò insieme al suo drago.
chiesi.
spiegò.
dissi.
-é ora di tornare, salutate i draghi e seguitemi- disse autoritario il prof.
disse.
dissi, per poi andare dove erano gli altri.
Incrociai le braccia al petto, mentre ritornavamo alla scuola.
Rimasi in disparte per tutto il tragitto, non volevo nessuno accanto, o avrei dato di matto.
Non mi piace stare attaccata agli altri, voglio i miei spazzi, e la mia libertà.
Arrivammo finalmente alla scuola, subito accanto a me c'era Tizio, non sa cosa vuol dire spazio vitale per una persona?
Sbuffai, e cercai di seminarlo, andando in mezzo ai primini, per un po' ha funzionato, ma riuscì comunque a trovarmi.
Sospirai, sapendo che non mi avrebbe mollata fino alla fine delle lezioni.
Adesso c'era la lezione Lupi.
Dopo varie svolte nei corridoi, arrivammo davanti un portone, decorato con figure stilizzate di lupi di diversi colori.
Era davvero molto bello.
Il portone si aprì, e davanti a noi comparve un uomo, che doveva essere un angelo, visto che aveva gli occhi azzurri e i capelli biondi.
Ci guardò per qualche secondo, e ci rivolse un sorriso gentile.
-ciao a tutti, benvenuti nel mio corso, io sono il professor Marius, e vi insegnerò come relazionarvi con i vostri spiriti lupo- disse, facendoci entrare nella stanza.
La stanza era veramente bella, ma soprattutto grande!
-mettetevi lì- disse indicando un angolo.
Noi ubbidimmo, e mi misi accanto agli altri.
-qualcuno vuole provare per primo- chiese l'angelo.
Noi tutti facemmo un passo in dietro, tranne uno, poverino.
-bene, vieni qui- disse l'insegnante.
Il ragazzo ubbidì, e si avvicinò al prof.
-devi liberare la mente, e concentrarti sui tuoi poteri- spiegò, facendo un passo indietro.
In pochi istanti, davanti al ragazzo comparve una lupo fatto di luce di un colore verde scuro.
Tutti noi (a parte Tizio) rimanemmo a bocca a aperta.
Man mano che passavano tutti gli studenti, rimasi l'ultima.
Andai vicino al prof, e mi concentrai, pensavo alla mamma, a quando giocavamo insieme, quando facevamo ammattire papà.
Sentivo un'energia scorrermi nelle vene, e davanti a me, si formò un lupo spettrale di un colore violetto.
Tutti rimasero a bocca aperta, in effetti era molto diverso dagli altri.
-bene, siete stati tutti molto bravi- disse il professore, concentrando di sé l'attenzione di tutti.
-dovete continuare ad esercitarvi, e vi verrà più semplice- continuò.
La campanella suonò subito dopo.
Bene, avevamo gufi se non mi sbagliavo.
-bene andate, ci rivedremo la settimana prossima- disse salutandoci.
Noi salutammo, e ci dirigemmo di nuovo alla porta.
Sospirai, e seguii gli altri per l'ultima lezione della giornata.
Come al solito, Tizio non mi si staccava di dosso, continuava a seguirmi come un'ombra.
-la smetti di starmi addosso- ringhiai infastidita.
-ti sto infastidendo?- chiese con un ghigno, cosa che mi fece arrabbiare di più.
-odio quando qualcuno mi sta continuamente addosso- dissi con fastidio.
Lui ridacchiò, guadagnandosi un'occhiata di fuoco da parte mia.
Aumentai il passo, mi stava facendo arrabbiare, e non volevo perdere il controllo proprio in quel momento.
Svoltammo in diversi corridoi, stranamente Tizio non mi si avvicinò, forse aveva capito che non era il momento.
Cominciai a sbollire la rabbia, e sospirai, stringendo le mani a pugno, conficcandomi le unghie nel palmo delle mani, le quali per poco non cominciarono a sanguinare.
Arrivammo finalmente davanti ad una porta in legno di abete, intagliata con greche strane, ma affascinanti.
La porta si aprì, e rivelò una donna, con lunghi capelli biondi striati di grigio, e gli occhi castani scuro, quasi neri, sicuramente un vampiro.
-buongiorno, io sono la professoressa Karen, vi insegnerò a costruirvi un legame con i vostri gufi o civette, prego entrate- disse la donna invitandoci ad entrare.
Ci guardammo tra noi, ed entrammo nella stanza.
Appena entrai con gli altri, dovetti abbassarmi per colpa di un gufo marroncino, che stava per decapitarmi, insieme ad altri tre ragazzi vicino a me.
Il gufo si andò ad appoggiare sul braccio della prof.
Mandai mentalmente all'inferno, quel cavolo di volatile.
-bene, ora uno alla volta, venite qua e il gufo o la civetta che sia vi sceglierà- spiegò. 
Uno alla volta come ci aveva ordinato, andammo lì da lei, e ogni volta da un punto diverso della stanza comparivano dei gufi o delle civette, che andavano accanto al loro nuovo padrone.
Toccò a me, mi avvicinai alla prof, sospirai, aspettando che il volatile si presentasse.
Passarono pochi secondi, e dal nulla comparì una civetta nera, con gli occhi argento, era bellissima.
Si diresse verso di me, alzai il braccio, e lei ci si posò sopra.
-molto bene, vai con gli altri, il prossimo!- disse indicando i ragazzi che erano venuti prima di me.
Mi misi accanto loro, aspettando.
-Aaron, puoi andare a prendere il registro?- chiese la prof.
Vidi Tizio sbuffare, ed eseguire, ah, ecco come si chiama, Aaron...

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Ciao a tutti!

Spero che questo capitolo vi piaccia.

Ditemi se devo cambiare qualcosa alla storia, pre me è importante.

Al prossimo capitolo...