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Autore: Ms Mary Santiago    19/06/2018    2 recensioni
Vedere Gemma Farley che schianta Peregrine Derrick in giro per la scuola non è certo una novità per gli studenti del settimo anno né per coloro che condividono la Sala Comune di Serpeverde.
Vedere la Caposcuola Farley che chiede scusa, tuttavia, è un evento che ha dell’incredibile … se a ciò si aggiunge Peregrine che comincia a parlare di gatti senza alcun senso allora la cosa diventa davvero sconcertante.
E alcuni a Serpeverde cominciano a preoccuparsi e mettere in dubbio la loro sanità mentale (più di quanto non facciano già solitamente).
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Serpeverde
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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- Questa storia fa parte della serie 'Slytherin Quidditch Squad '
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Di Schiantesimi e Piume di zucchero

 

 

 

 

Gemma attese pazientemente che i membri della squadra di Quidditch fossero tutti usciti dallo spogliatoio, certa che in questo modo avrebbe potuto parlare con Peregrine senza dover dare imbarazzanti spiegazioni né umiliarsi davanti agli altri nel caso in cui lui avesse rifiutato la sua offerta di pace.

Bussò piano alla porta dello spogliatoio e varcò la soglia quando ricevette il permesso a entrare.

Trovò Peregrine a torso nudo, con indosso solo i pantaloni della divisa, intento a recuperare la camicia e la cravatta.

Vide le iridi grigie lasciar trapelare la sorpresa prima di riprendersi.

- Farley, che ci fai da queste parti? –

- Volevo parlarti di ieri. –

- Mi hai già chiesto scusa, cosa altro vuoi dirmi? –

Gemma rovistò all’interno della tasca del mantello e ne estrasse un pacchettino dall’aspetto affusolato.

Glielo porse, sforzandosi di non soffermarsi eccessivamente sul profilo dei pettorali e degli addominali scolpiti anche se era difficile non osservare un fisico tanto ben fatto.

Peregrine lo aprì con curiosità, trovandovi all’interno una delle Piume di zucchero in vendita da Mielandia.

Quella roba era la cosa più vicina alla sua droga personale ... e poi era all’anice. E solo Salazar sapeva quanto lui amasse quel particolare aroma.

- È una piuma di zucchero all’anice. –

- Ellis dice che è il tuo dolciume preferito. L’ho presa all’anice perché … pensavo fosse un gusto che potessi gradire – concluse.

Ci mancava solo che gli dicesse che aveva notato che sulla sua pelle c’era sempre un retrogusto all’anice, lasciato probabilmente dal frequente consumo di caramelle a quel gusto che faceva ogni qualvolta sentiva il bisogno di fumare ma doveva trattenersi trovandosi in aula.

- Hai scelto bene, è il tipo che preferisco … ma perché? –

- Perché mia madre dice sempre che non si può fare davvero pace con qualcuno se chi ha sbagliato non paga pegno per la propria stupidità. –

Peregrine le sorrise.

- Tua madre deve essere una donna dal carattere bello forte, scommetto che hai ripreso da lei. –

- Dicono tutti di sì -, confermò sorridendo, - Allora accetti ufficialmente le mie scuse? –

- Le accetto. –

- E potremo considerarci in buoni rapporti da ora in avanti? –

Peregrine accettò la mano che la Caposcuola gli porgeva e la strinse con delicata fermezza.

- Sì, da adesso siamo a posto. –

 

 

 

 

 

§

 

 

 

 

 

Erano passati due mesi dall’ultima volta che Gemma aveva Schiantato Peregrine per un qualsivoglia motivo e al contempo il Battitore di Serpeverde si era comportato in modo tremendamente civile con la compagna di Casa e aveva persino preso l’abitudine di passare un po’ di tempo in sua compagnia mentre coccolava ininterrottamente Malefica.

- Secondo me qualcuno li ha stregati, visto che non discutono più, è l’unica spiegazione plausibile – decretò Cassius Warrington mentre li osservava in lontananza.

Lucian alzò appena lo sguardo dalla partita a Sparaschiocco che era in corso in quel momento tra Marcus e Graham Montague.

- Chiunque sia stato ci ha fatto un gigantesco favore. –

- Ellis dice che c’è qualcosa che bolle in pentola -, comunicò loro Marcus mordicchiandosi il labbro inferiore alla ricerca della mossa che gli avrebbe permesso di assicurarsi la vittoria, - e sono abbastanza sicuro che non si riferisse a incantesimi di alcun tipo. –

- A meno che qualcuno non abbia rifilato loro dell’Amortentia di nascosto – aggiunse Graham a sua volta con una punta d’ironia.

 - Tu credi che quei due si piacciano? – rimarcò Cassius, inarcando un sopracciglio con fare visibilmente scettico.

Insomma come potevano due persone anche solo moderatamente sane di mente passare dall’urlarsi contro e lanciarsi maledizioni a convivere in amore e armonia come se così fosse sempre stato?

C’era per forza qualcosa di magico all’opera.

Magari era uno scherzo di quei due pestiferi gemelli dai capelli rossi che spadroneggiavano a Grifondoro.

- Beh, di sicuro non si fanno schifo. –

- Più che altro qualcuno sa di cosa accidenti parlano per tutto il tempo? –

Uno dopo l’altro i membri della squadra scossero il capo a indicare che l’argomento delle conversazioni tra quei due era avvolto dal più fitto degli aloni di mistero.

- Spero non di gatti -, intervenne Lucian, - perché non sopporterei un’altra fase “cat zone” come due mesi fa. –

- Lo dici solo perché sei allergico al pelo di quei poveri felini. –

- Lo dico perché quelle palle di pelo sono un attentato alla salute pubblica … specialmente alla mia, perciò solo un pazzo potrebbe amarli – precisò.

Cassius si strinse nelle spalle.

- Non è che quei due siano mai stati particolarmente sani. –

E anche quello era vero.

Insomma bisognava andare a fondo di quella questione perché lui non voleva davvero neppure immaginare come sarebbe stato continuare ad avere peli di Malefica sparsi in giro per la stanza per tutta la durata dell’anno scolastico.

 

 

 

 

 

§

 

 

 

 

 

- Stavo pensando a una cosa … -

Gemma alzò lo sguardo dal libro che stava sfogliando e posò le iridi azzurre in quelle grigie del ragazzo seduto al suo fianco.

- A quanto è noiosa la storia dei folletti e delle decine di guerre che hanno combattuto contro noi maghi? –

- Non esattamente. –

- Bole ha dato di matto perché sul tuo maglione è rimasto qualche pelo di Malefica e si è sparso nella vostra stanza scatenandogli qualche reazione allergica di nuovo? –

- No. Cioè sì, ma quello lo fa sempre, intendevo dire un’altra cosa. –

- Ah … allora non ho idea di cosa sia. –

- Sabato c’è un’uscita a Hogsmeade. –

Certo che c’era, erano giorni che praticamente ogni studentessa del castello ne parlava e vi fantasticava sopra abbondantemente.

Dopotutto un’uscita al villaggio in corrispondenza di San Valentino era una coincidenza a dir poco tremendamente fortuita e apriva la porta a svariati scenari amorosi.

Un invito in quel giorno poteva essere una vera e propria dichiarazione e l’inizio di una romantica storia d’amore da manuale.

Tuttavia non voleva certo che Peregrine pensasse che lei non aveva fatto altro che chiedersi se e con chi il Serpeverde avrebbe passato quella ricorrenza.

Aveva forse intenzione di invitare una ragazza oppure sarebbe rimasto al pub con i suoi amici?

- Ah, già è vero, me ne ero dimenticata. –

Bugiarda, Gemma, pessima bugiarda.

Vide che Peregrine la stava osservando come a voler interpretare la sua risposta.

- Intendi dire che non hai già preso nessun impegno particolare? –

Certo che no.

Aveva passato praticamente ogni giorno appiccicata a lui in ogni momento libero della giornata (e di buona parte della serata) che aveva avuto.

Anche se il loro rapporto era ancora allo stadio di una platonica amicizia era piuttosto palese che nessun ragazzo della loro Casa si sarebbe mai azzardato a mettersi in mezzo nell’ipotetica relazione che il loro Battitore avrebbe potuto instaurare con la Caposcuola.

- Io e i ragazzi saremo sicuramente ai Tre Manici di Scopa, se non hai nulla di meglio da fare potresti unirti a noi. –

Ed ecco che tutti i suoi sogni su un’uscita romantica e le fantasie sull’eventualità che sbocciasse qualcosa se ne andavano allegramente a farsi benedire.

Si costrinse a non mostrare apertamente la sua delusione.

- Certo, perché no. –

Il luccichio divertito nelle iridi grigie di Peregrine le annunciò che c’era qualcosa di più rispetto alla sua semplice richiesta.

Infatti il ragazzo gettò la testa all’indietro e proruppe nella sua solita risata bassa e vagamente roca.

- Avevo intenzione di reggere il gioco ancora un po’, ma la tua espressione é qualcosa di troppo tenero. Pensi davvero che ti inviterei a passare un sabato pomeriggio con me e la squadra per di più a San Valentino? Per Salazar, devi avere un’opinione piuttosto bassa delle mie capacità di corteggiamento. –

Gemma impiegò qualche secondo a rendersi conto del significato di quelle parole.

- Intendi dire che … -

- Che ti sto chiedendo se hai voglia di trascorrere il San Valentino con me? Esatto come un appuntamento in piena regola, nel caso avessi ancora dubbi. –

Gli assestò un pugno sulla spalla, facendolo gemere.

- Ahia, sei impazzita? –

- Mi hai fatto davvero credere che non capissi che ero interessata, sei tremendo! –

- E quindi mi prendi a pugni? –

- Certo e ringrazia che ho promesso a me stessa di non Schiantarti più. –

- Ma che ragazzo fortunato che sono –  ironizzò.

- Lo sei eccome – ribadì.

- Perciò accetti? –

- Accetto, ma a una condizione. –

- Ovvero? –

Sorrise furba.

- Rispondi a una domanda: perché? –

- Perché, Gemma Farley, sei una pazza psicotica gattara sexy … serve un altro motivo per spiegare perché sei assolutamente perfetta per me? –

Ridacchiò, gettandogli le braccia al collo e stringendosi a lui quanto bastava perché le loro labbra si sfiorassero.

- Sarei quasi tentata di tenerti in sospeso ancora per un po’ visto il tuo scherzo per nulla divertente … ma dopotutto non sono poi così pazza – asserì.

Poi annullò quel mezzo centimetro che li separava e lo baciò.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Spazio autrice:

Salve!

Eccoci anche con il secondo e ultimo capitolo di questa mini long. La prossima sarà dedicata a Lucian Bole e sarà l’ultima della raccolta ad essere ambientata nel 1993 poiché le successive due (quella su Warrington e quella su Montague) saranno ambientate sullo sfondo degli eventi del 1995.

Detto ciò vi auguro la buonanotte e ci sentiamo presto.

Stay tuned.

XO XO,

Mary

   
 
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