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Autore: pikychan    26/06/2018    0 recensioni
Link della sigla che ho creato su youtube: https://www.youtube.com/watch?v=QMufkQNMpII
Dal momento che ormai sta succedendo di tutto nel mondo dei Pokémon è venuto il momento che mescoli un po' le carte in tavola. Spesso mi chiedo cosa succederebbe se gli amici di Ash si incontrassero, per intenderci gli amici più stretti come: Misty, Brock, Vera, Lucinda... bene, con questa fanfiction vi propongo la mia versione. Siamo ancora a Kalos e tutto inizia mentre Brock e Misty stanno accompagnando Vera a vedere il Varietà Pokémon... il resto potete leggervelo da voi. Ah, un'altra cosa, visto che mi è permesso inserire solo cinque personaggi vi informo che il cast completo - nel primo capitolo - è costituito da: Ash, Brock, Misty, Vera, Lucinda, Iris, Spighetto, Lem, Clem, Serena e il Team Rocket.
Buona lettura!
Genere: Avventura, Comico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ash, Brock, Lucinda, Misty, Vera
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Anime
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Capitolo 2 - Centro Pokémon, invenzioni e tante novità

SIGLA REALIZZATA DA ME

Avevano passato la notte al Centro Pokémon e al loro risveglio a preparare la colazione ci aveva pensato Brock.

Erano seduti al tavolo che aveva pensato Lem ad apparecchiare.

«E così ho vinto il mio secondo fiocco.» disse Vera a Lucinda mentre erano sedute.

«Questa storia è davvero buffa.» commentò l’amica soffocando una risata. «Il Team Rocket è davvero incorreggibile.»

«Ci credi che imbranati come sono nessuno è ancora riuscito a prenderli?»

«Ci credo, sono inafferrabili quando decollano alla velocità della luce.»

In quel momento Misty si avvicinò al tavolo sbadigliando.

«Buongiorno ragazze.» le salutò. «Buongiorno Brock!» alzò la voce per farsi sentire anche da lui dal momento che era lontano.

«Buongiorno Misty!»

La ragazza dai capelli rossi sorrise brevemente e tornò a guardare le amiche.

«Ash e il suo simpatico seguito non si sono fatti ancora vedere?» chiese.

«Credo stiano ancora dormendo.» rispose Lucinda.

Misty si guardò un po’ intorno non sapendo neanche lei bene cosa cercava, ma poi vide Lem e i suoi occhi si illuminarono.

«Là però c’è Lem!» disse con tono eccessivamente entusiasta. «Ehi Lem!» esclamò alzando un braccio e andando verso di lui.

Vera guardò Lucinda incredula.

«Ci ha quasi ignorate.» disse non potendo credere alle sue stesse parole.

«Esagerata, ci ha salutate.»

«Sì, ma poi è andata subito da Lem.» precisò la castana. «Credi che le piaccia?»

«Se dici così mi ricordi qualcuno...»

«Davvero? Chi??»

Vera era diventata curiosissima di sapere chi fosse, ma Lucinda non era poi così sicura di volerglielo dire.

«Nessuno!» esclamò scuotendo le mani.

Davanti a loro si presentò Iris e non poterono fare a meno di guardarla confuse.

«Iris, che coincidenza incontrarti qui!» esclamò la ragazza dai capelli blu.

«Già, che combinazione!» le fece eco Vera.

«Ciao ragazze, mi sono svegliata adesso, ma avrei fatto meglio a restare a dormire...»

«Perché??» domandarono le due quasi contemporaneamente.

«Spighetto dorme ancora e io sto morendo di fame...»

«Se vuoi puoi fare colazione con noi.» propose Lucinda.

«Veramente!?» esclamò Iris illuminandosi.

«Sicuro, c’è posto per tutti al nostro tavolo!» confermò Vera.

Arrivò Spighetto proprio in quel momento.

«Ecco dov’eri finita Iris.» disse sorridendo una volta fermo di fronte a loro.

La ragazza dai capelli viola fece un’espressione che tradiva di essere in difficoltà.

«Oh ciao!» esclamò il ragazzo accorgendosi delle due. «Che coincidenza incontrarvi ancora!»

«Ciao!» lo salutò la castana.

«Iris, non avevi detto che stava ancora dormendo?» domandò Lucinda confusa.

Spighetto sbatté gli occhi confuso. «Certo che no, mi sono alzato ben prima di lei… Iris, perché gli hai detto così?»

 

«Ciao Lem, cosa fai?» chiese Misty vedendo che era seduto e stava avvitando delle viti su un cubo di metallo.

Quando si accorse di lei però alzò lo sguardo.

«Ciao Misty, sto apportando delle modifiche a una delle mie invenzioni.»

«Invenzioni? Quindi sei un inventore!»

«Già...» emise leggermente imbarazzato. «Ti presento il dispositivo Lemmico 20070!» aggiunse più entusiasta alzando il dispositivo in modo da farglielo vedere.

«Cavolo...» le scappò ammirata. «Come funziona?!» chiese sedendosi sulla panchina di fianco a lui.

«È un cubo di rubik particolare, se premi questo pulsante comporrà una serie di colori che sarà in grado di dirti come andrà la tua giornata.»

«Fantastico! E funziona?» chiese impaziente.

«Non molto bene, per questo sto apportando delle modifiche.»

«Posso provare?!» domandò con occhi scintillanti.

«Ma ti ho appena detto che non funziona tanto bene...» emise Lem a disagio.

«Fa lo stesso, solo per vedere come funziona!» esclamò prendendogli l’invenzione dalle mani.

Misty premette il pulsante anche più volte, ma non successe niente.

«Sembra che non funzioni...» commentò continuando a provare.

Scoppiò una piccola nuvola di fumo che scompigliò i capelli alla ragazza.

«Tieni!» disse imbarazzata risistemandosi velocemente i capelli e ridandogli il cubo.

«Scusami, succede sempre...»

«Sempre?» non poté fare a meno di ripetere sorpresa. «Non preoccuparti, tu mi avevi avvertita, sono stata io ad insistere.» sorrise anche se in modo un po’ forzato.

«Ehi fratellone!» esclamò Clem ancora in corsa, ma poi vedendo Misty si fermò guardandola confusa. «Hai la faccia tutta nera, almeno lavati.» disse con tono del tutto ostile incrociando le braccia.

La ragazza stava già tremando di rabbia quando Lem decise di intervenire.

«È colpa della mia invenzione, ha rilasciato del fumo all’improvviso.»

«Lo sapevo.» disse per poi tornare a guardare Misty. «Hai molto da imparare sul mio fratellone se davvero vuoi far breccia nel suo cuore.»

«Clem!» esclamò lui già minacciando di arrossire.

La piccola sorrise soddisfatta e corse via senza più dire niente.

«Ti prego scusala di nuovo, a volte proprio non la capisco...»

Misty per un lungo istante non disse niente, sembrava pensierosa.

«Certo, dopotutto è ancora molto piccola.» disse anche se infondo era la prima a non essere del tutto convinta delle sue parole.

 

«Comincio a pensare che tu non voglia mangiare la colazione che ho preparato io.» disse Spighetto un po’ amareggiato.

«È così, dovresti prendere parte ad un corso di cucina!» esclamò Iris.

«Senza peli sulla lingua la ragazza...» commentò Vera in modo che solo Lucinda potesse sentire.

«Cucino così male?» chiese giù di morale.

«Sei peggiorato un sacco negli ultimi anni!»

«Quei due sono come cane e gatto...» mormorò la castana isolando la sua voce con la mano.

«Non me li ricordavo così...» commentò a sua volta l’amica esterefatta.

La bambina dai capelli biondi ora correva verso di loro.

«Vera! Lucinda!» esclamò entusiasta.

Quando si fermò notò subito Iris e Spighetto. «E voi chi siete?» chiese confusa.

«Ciao, il mio nome è Iris.» si presentò con un mezzo sorriso.

«Io invece mi chiamo Spighetto, intenditore Pokémon di categoria A.» disse l’altro accennando un inchino con la mano sul cuore.

«Va bene...» mormorò Clem ancora perplessa. «Piacere!» esclamò poi entusiasta.

Misty e Lem stavano tornando dagli altri, ma quando la ragazza dai capelli rossi vide che c’erano anche Iris e Spighetto si fermò di colpo.

«Non ci credo, ancora loro!» esclamò prima di riprendere a camminare. «È una congiura!? Per caso ci state seguendo?!!» si fermò indicando Spighetto.

«Piacere di rivederti signorina...» disse il ragazzo dai capelli verdi sorridendo decisamente in modo forzato.

«Che maleducata che sei.» commentò Clem incrociando di nuovo le braccia con una smorfia.

La ragazza rossa guardò la bambina, ma si riguardò bene dal non far vedere di essere arrabbiata.

«Sarà meglio che andiamo...» disse Iris approfittando della distrazione di Misty per prendere sottobraccio Spighetto e correre via.

«Per caso stanno insieme?» chiese la piccola Clem alle presenti. «Sono una strana coppia, ma inspiegabilmente carina.» aggiunse.

«Non ne ho idea...» disse Vera pensosa per poi rivolgersi all’amica seduta di fianco a lei. «Tu Lucinda lo sai? Dovresti conoscerli meglio di noi.»

«Non ne ho idea...» ammise sorridendo imbarazzata.

«Le coppie imprevedibili sono anche le più belle.» disse ancora Clem, poi guardò Misty che ricambiò il suo sguardo confusa.

 

Più tardi erano rientrati nel Centro Pokémon e trovarono Ash e Serena seduti sul divanetto. L’allenatore stava leggendo una rivista dal titolo: Come diventare Maestri Pokémon nel giro di una settimana, mentre la ragazza bionda digitava qualcosa sul suo tablet (non so il vero nome del dispositivo, ma so che Serena nell'anime l'aveva).

«Allora eravate qui!» esclamò Misty già fuori di sé.

«Brock aveva preparato la colazione, perché non siete usciti a mangiare con noi?» chiese Vera confusa quasi subito dopo.

«Ash si è svegliato tardi, così l’ho aspettato.» spiegò Serena.

«Non sapevo foste fuori a fare colazione, abbiamo preso solo qualcosa al bar.» aggiunse Ash.

«Bar? Da quando ti sei messo a preferire il cibo del bar piuttosto che i piatti fatti in casa di Brock??» domandò Misty talmente perplessa da non aver più la forza di arrabbiarsi.

«La forza dell’abitudine immagino.» rispose alzando le spalle.

«Certo...» bofonchiò la ragazza dai capelli rossi poco convinta.

Ci fu una breve pausa al termine della quale Serena esclamò qualcosa entusiasta.

«Hanno appena caricato un nuovo video!»

«Nuovo video?» ripeté Lucinda confusa.

«Ho sentito che li caricano spesso prima di un Varietà Pokémon.» le spiegò Vera.

La ragazza bionda digitò qualcosa sull’oggetto elettronico, ma poi si fermò confusa.

«Ah no, non è un video, è un post...»

«Cosa dice?!» chiese Clem curiosa.

«Cari artisti, è con mio immenso piacere...» cominciò a leggere, ma presto si limitò a leggere solo nella mente. «Non ci credo!» esclamò alla fine entusiasta.

«Cosa!?» incalzò la bambina ormai non stando più nella pelle.

Serena alzò lo sguardo su di lei e gli altri. «Ci sarà una festa da ballo!»

«Una festa!?!!» esclamò di nuovo la bimba bionda. «Hai intenzione di partecipare!?»

«Sì! Sarà divertente!»

«Una festa con vestiti e musica da gala?!» esclamò Vera non riuscendo più a trattenersi con occhi sognanti.

Serena la guardò per un momento confusa, poi tornò con gli occhi sul tablet. Non passò molto tempo prima che diventasse rossa come un peperone.

«Che succede?» chiese Lem confuso dalla sua reazione.

La ragazza rialzò la testa e sorrise con fare mortificato. «Ecco… ho letto che per partecipare mi serve un accompagnatore...»

«E allora? Immagino sarà Ash.» disse Misty poco interessata incrociando le braccia dietro la testa.

Nessuno, a parte Lucinda, sembrava avere una particolare reazione a quello che aveva detto Misty. Ad eccezion fatta di Serena naturalmente che arrossì ancora di più voltandosi a guardare Ash.

«Perché proprio io?» chiese confuso e per niente agitato.

«Seriamente?» chiese retorica Misty incrociando ora le braccia sul torace.

«Ash, t-ti andrebbe di essere tu il mio accompagnatore...?»

Le guance di Serena avevano raggiunto tonalità di rosso di cui tutti ignoravano l’esistenza.

«Certamente!» esclamò sorridendo.

«Come farà poi ad essere così nervosa...» mormorò tra sé e sé Misty per poi decidere di voltarsi ed uscire.

«La solita cafona.» commentò Clem con una smorfia.

«Misty!» si fece scappare Lem seguendola.

 

Il ragazzo biondo trovò Misty seduta a guardare il cielo sulla stessa panchina dove erano seduti quella stessa mattina.

«Va tutto bene?» le chiese avvicinandosi.

Quando lei si accorse di lui lo guardò sorpresa.

«Non mi aspettavo di vederti, mi hai seguita di nuovo, ormai è diventata un’abitudine.» disse con un mezzo sorriso.

«Scusami, forse volevi rimanere da sola...» mormorò a quel punto mortificato.

«Non fa niente, siediti.» lo rassicurò lei soffocando una risatina.

Lem si sedette accanto a lei.

«Ci sei rimasta male quando Serena ha chiesto ad Ash di essere il suo accompagnatore?»

«Per niente, avevo capito subito che le piace Ash.»

«E ti dà fastidio?»

«Fastidio?» ripeté incredula. «Come potrebbe darmi fastidio?? Beh… in effetti in un certo senso sì.» aggiunse guardando il cielo.

«Che intendi?»

«Vedi.» iniziò tornando a guardarlo. «Ash è come un fratellino minore per me, anche se abbiamo pochi mesi di differenza, e quella ragazza non mi piace per niente… non la trovo adatta a lui.»

«Forse hai ragione, ma ti posso assicurare che Serena non è per niente una cattiva persona e Ash le piace davvero parecchio.» sorrise.

«Vedremo.» incrociò le braccia poco convinta. «Piace anche a te l’idea di una festa da ballo?»

Diventò all’istante rosso dall’imbarazzo.

«D-diciamo che non è il genere di cose che mi fanno impazzire...»

«Lo immaginavo.» disse trattenendosi dal ridacchiare e invece sorridendo solo.

«Sai, non immaginavo che considerassi Ash come un fratello.»

«Perché no? Infondo abbiamo viaggiato insieme quando era ancora la sua prima esperienza come allenatore.»

«Dici davvero?!» non poté contenersi dallo stupore.

«Già.» confermò lei. «A Kanto e Johto.»

«Wow! Ne avete fatta di strada!»

«E non è niente in confronto a quanto ha viaggiato lui.» disse stavolta ridacchiando per davvero. «Ma davvero Ash non vi ha mai parlato dei suoi viaggi?»

«No, infatti sono stupito.»

«Viaggiavamo tutti con Ash.» spiegò. «Mi riferisco a Brock, Vera e Lucinda… ah e anche quei due tizi strani che hai visto stamattina… mi pare si chiamino Iris e Spighetto.»

«Caspita! Ash ha davvero un sacco di amici.»

«Ma non gli importa abbastanza da ricordarsi di venirci a trovare ogni tanto.»

«Non credo sia così, è solo che sai com’è lui, perennemente pilotato verso nuove avventure!» esclamò cercando di tirarle su il morale.

Misty rise debolmente. «Sei un bravo ragazzo Lem.» concluse sorridendo.

L’inventore sentendoselo dire arrossi terribilmente, ma fece del suo meglio per non darlo a vedere.

Intanto Clem era uscita alla ricerca del suo fratellone e quando lo vide parlare con Misty si nascose dietro un albero con aria seria.

 

Ora erano Vera e Lucinda ad essersi sedute sul divanetto. Stavano parlando dei fatti appena accaduti.

«Credi che dovremmo andare a cercare Misty?» chiese la ragazza dai capelli blu. «È da molto che è uscita.»

«No, non hai visto che Lem l’ha seguita?» domandò l’altra retorica. «È così romantico! Quei due formano una bella coppia!» esclamò giungendo le mani con aria sognante.

«Chi forma una bella coppia?» chiese Serena passando da quelle parti.

Le due la guardarono confuse. Perché solo ora sembrava considerarle?

«Misty e Lem...» mormorò la castana.

«In bocca al lupo per la festa!» esclamò Lucinda facendo del suo meglio per sorridere anche se ne avrebbe volentieri fatto a meno.

«Grazie, spero che sarà super divertente!» esclamò lei entusiasta.

«E Ash? Non era con te?» le chiese Vera.

Serena la guardo confusa. «Non lo so, so che stava cercando Lem.»

Ash arrivò di corsa da un’altra stanza.

«Ragazze, avete visto Lem?»

«È uscito prima con Misty, ma non sappiamo dove siano.» spiegò la ragazza dai capelli castani.

«Con Misty?» sgranò gli occhi Ash. «Quei due sono amici?»

«Molto amici!» esclamò Vera sorridendo.

«Cosa vuoi dire?» chiese il ragazzo confuso.

«Lascia stare Ash.» si intromise Lucinda alzandosi in piedi. «Usciamo a cercarli.»

L’amica senza obiettare si alzò a sua volta.

Quando andarono verso la porta Ash le seguì con lo sguardo.

«Ho guardato quando inizia la festa.» disse Serena per attirare la sua attenzione. «E ho scoperto che è stasera!» concluse entusiasta.

«Così presto?»

«Che ti prende?»

«Scusa, niente è solo che… sei sicura che io vada bene come accompagnatore?»

L’allenatore stava cominciando a manifestare i primi dubbi, così Serena anche se incerta cercò di tranquillizzarlo.

«È solo un ballo, non devi averne paura...»

«Sono scoordinato come pochi, non so se ce la faccio a ballare tutta sera.» ridacchiò imbarazzato.

La ragazza bionda sorrise. «Andrà bene vedrai.»

 

Vera e Lucinda stavano cercando Misty e Lem, quando videro Clem dietro un albero.

«Cosa credi che ci faccia Clem lì?» domandò confusa la castana.

«Non ne ho idea, avviciniamoci.» disse l’amica.

Appena furono vicine la bimba si accorse immediatamente di loro, quasi contemporaneamente a quando loro due si accorsero di Misty e Lem.

«Ciao Clem, che ci fai qui?» le chiese Lucinda.

«Spiavi tuo fratello e Misty?» domandò Vera quasi facendo eco all’amica.

«Ragazze!» esclamò per poi tornare a guardare i due sulla panchina. «Non mi piace che il mio fratellone passi molto tempo con quella...»

Le due amiche si guardarono per poi tornare a guardare lei.

«Clem, Misty ha un carattere forte, ma non è cattiva.» le disse la coordinatrice.

«Sì, vi siete sono prese male, conoscendola meglio capirai quanto è simpatica.» aggiunse l’altra.

Clem si rivoltò verso di loro confusa.

«Anche voi due siete molto carine, non capisco perché a mio fratello piaccia proprio quella vecchia stregaccia.»

«Non funziona così Clem, se gli piace Misty gli piace lei, punto.» tentò di spiegarle Lucinda in termini che potesse capire.

«E poi smettila di paragonare Misty a una vecchia strega, non è né vecchia né una strega.» aggiunse ancora Vera.

Il piccola Clem ora si sentiva visibilmente in colpa e si voltò di nuovo verso il fratello e la ragazza.

 

«Non pensavo che ne aveste passate così tante.» commentò Lem dopo che Misty gli aveva raccontato dell’ennesima avventura nella regione di Kanto.

«Tante e molte di più.» precisò lei. «Prima o poi te le racconterò tutte, ma probabilmente mi ci vorrà una vita.»

«Mi ha sorpreso, quindi Brock è un don giovanni, non l’avrei mai detto.»

«Altroché, ci ha fatto vergognare un sacco di volte a causa delle sue attitudini.» disse. «E so che ha continuato a comportarsi così per anni.»

«Tutto questo mi ricorda qualcuno...»

«Chi?» chiese incuriosita.

«So che non è la stessa cosa.» cominciò a spiegare. «Ma c’è una persona che mi fa spesso vergognare parecchio...» continuò lottando contro sé stesso per non arrossire.

«Chi? È Ash??»

Lem non continuò subito a parlare a causa dell’imbarazzo.

«È Ash.» disse esasperata. «Che combina adesso quello?»

«No, non è Ash, ma mia sorella Clem...»

Misty sgranò gli occhi dallo stupore.

«E… cosa fa per farti imbarazare tanto…?»

«Fin da quando eravamo piccoli i nostri genitori erano sempre molto impegnati con il lavoro.» cominciò a spiegare. «Mi occupavo io di Clem e facevo del mio meglio perché non si sentisse mai sola.» continuò. «So che non è facile crescere senza avere qualcuno che stia con te per guidarti passo passo, a me è successo e credo sia il motivo delle mie molte insicurezze.»

«Non devi sentirti in imbarazzo per questo.» disse lei posandogli una mano sulla spalla. «È tua sorella Lem e ti fa onore volerle così bene.»

«Non è questo che mi mette in imbarazzo.» disse ancora ormai impresso nel racconto. «Credo sia per gratitudine o perché mi vede tanto impacciato e insicuro… ogni volta che vede una bella ragazza le chiede se sarebbe interessata a prendersi cura di me...»

Misty era diventata paonazza e nel giro di pochi secondi aveva già tolto la mano dalla spalla di Lem. «Beh, le sorelle!» esclamò ancora rossissima. «Pensa che le mie sono sempre via! Non le vedo da un sacco! E devo essere sempre io a prendermi cura della palestra! A proposito, speriamo che se ne stiano occupando loro ora che io non ci sono…!»

La ragazza cominciò a parlare a raffica senza pensare. Era nervosa e soprattutto ancora rossissima in volto.

«Non sapevo che avessi delle sorelle… aspetta, hai detto palestra?!» esclamò sorpreso. «Sei una capopalestra?!» aggiunse stupito guardandola.

«S-sì...» balbettò non riuscendo a sostenere il suo sguardo. «D-di Pokémon d’acqua...»

Lem meditò un momento su cosa dire. «Anch’io sono un capopalestra, di Pokémon elettro!»

«Sul serio?!» esclamò Misty tornando all’istante del suo colore naturale.

 

Mentre Vera, Lucinda e Clem erano ancora dietro l’albero a spiare Lem e Misty, Ash si avvicinò a loro confuso.

«Ehi?» salutò incerto alzando un braccio.

Quando le tre si voltarono e lo guardarono altrettanto confuse lui finalmente parlò.

«Cosa ci fate qui?» chiese. «Non stavate cercando Lem e Misty?»

«Guarda un po’ laggiù.» disse Vera spostandosi per fargli vedere Lem e Misty.

«Li avete trovati!» esclamò sorpreso. «Ma come mai state qui a spiarli anziché andare da loro?»

«Non ce la sentiamo di rovinare un momento così bello!» esclamò Vera sognante.

«È proprio vero che gli opposti si attraggono!» esclamò a sua volta Clem.

Neanche da dire quanto fosse perplesso Ash.

«Serena ha detto che la festa è stasera.» disse.

«Così presto?!» si lasciò scappare Lucinda.

I presenti la guardarono stupiti.

«È quello che ho detto anch’io.» commentò l’allenatore. «Per questo dobbiamo chiamare subito Misty e Lem, non so come potrebbe prenderla Serena qualora facessimo tardi...»

«A proposito, lei dov’è?» chiese Vera.

«È rimasta dentro, stava spazzolando i suoi Pokémon.» rispose Ash.

«Dobbiamo proprio chiamarli?» chiese Clem guardando per un attimo il fratello e la ragazza rossa. «È la prima volta che vedo Lem così a suo agio con una ragazza...»

«Sì, dobbiamo… aspetta, che vorresti dire??» chiese il ragazzo con un enorme punto interrogativo sulla testa.

Vera isolò la bocca con la mano e si avvicinò all’orecchio di Lucinda. «Ash non ci capisce mai niente quando si tratta di queste cose.»

«Chi l’avrebbe detto che Lem e Misty sarebbero diventati amici.» commentò l’allenatore sorridendo.

«Molto più che amici!» sorrise a sua volta Clem entusiasta.

Ash non disse più niente, ma era più confuso che mai.

Misty e Lem ora si erano accorti di loro e li guardavano.

«Ehi ragazzi, siete tutti lì?» domandò Misty confusa.

«Ci stavate cercando?» chiese Lem subito dopo.

  
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