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Autore: Lizhp    07/07/2018    1 recensioni
“Quindi non si vede più a scuola… un ragazzo dell’ultimo anno che faceva lezioni con lui ha detto che se ne è andato in Messico”
Messico.
Ma allora perché non mi ha detto niente, in fondo mi vedeva tutti i giorni. E poi mi ha sempre detto che per qualsiasi cosa lui ci sarebbe stato.
Magari quello che stavano dicendo quei ragazzi non era vero.
“A fare cosa in Messico?”
“Dicono che sia scappato dopo aver litigato con la moglie…”
“Aveva anche due figli, no?”
“Sì… dalle voci che girano, sembra proprio che sia scappato con un uomo!”
Genere: Generale, Introspettivo, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Andy Dermanis, Fortunè Penniman, Paloma Penniman, Yasmine Penniman, Zuleika Penniman
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 27: Non è come la scuola 

5 luglio 1993
 
Fa caldo, fa troppo caldo anche solo per coprirsi con il lenzuolo. Lo spingo in fondo al letto, mi giro sul fianco destro e chiudo gli occhi, cercando di prendere sonno.
Le prove al teatro stanno andando bene: sono il più piccolo e tutti sembrano essere molto gentili con me. Non è come con la scuola, qui ho sempre voglia di andare a cantare. Mi occupa parecchio tempo e quando non sono a teatro provo con Alla, che mi dà sempre un sacco di buonissimi consigli che mi sforzo di mettere in pratica.
Ho detto alla mamma che è estate, che fa caldo, e che anche gli altri bambini adesso non vanno più a scuola e mi ha concesso di prendere una pausa dalla lettura e dalla scrittura. Due settimane, perché poi “anche Yasmine e Paloma devono fare i compiti delle vacanze”.
Invidio Zuleika e Fortuné in questi casi.
A proposito di scuola, papà mi ha iscritto alla St. Philips School. Sono andato a vedere come è fatta, perché papà voleva parlare con il preside: non mi ha detto di cosa ma lo immagino. Secondo me vuole solo assicurarsi che non ci sia un’altra Mrs. Jenkins.
È una scuola cattolica e il preside mi ha spiegato che ogni mattina si fa la preghiera. È un posto più piccolo del Charles de Gaulle, assomiglia di più alla scuola che frequentavo a Parigi.
Devo dire che non mi è dispiaciuta, ma ancora non voglio tornare a scuola.
Mancano ancora due mesi, meglio non pensarci adesso.
Papà è tornato da qualche giorno e si fermerà fino a due settimane dopo l’inizio della scuola. Anche questo non è mai successo, di solito con l’inizio della scuola lui riprende anche a lavorare.
Forse vuole vedere come va al St. Philips.
Non riesco davvero a non pensare alla scuola. Ho paura che con settembre tutto possa sparire e che tutto quello che ho fatto in questi mesi non sia sufficiente.
Papà mi ha detto che si è informato molto bene sulla scuola, che è migliore dell’altra e che non succederà più niente del genere, con nessun insegnante.
Chissà, forse nemmeno con altri bambini come Luke.
O forse in ogni scuola si trovano sempre bambini così. È per questo che preferisco il teatro.
Nessuno ha mai commentato le mie camicie colorate e tutti mi trattano  bene, anche quando magari commetto un errore. In più Alla ha spiegato al signore che dirige che non posso leggere la musica dallo spartito e si è offerta di aiutarmi ad imparare le mie parti.
Così quando arrivo alle prove so già cosa devo cantare e come e questo mi aiuta. Non volevo essere io a dire di questo problema della dislessia e Alla mi ha aiutato.
La mamma dice che, così come Alla mi aiuta per il teatro, ci sarà una persona che mi aiuterà a scuola.
Non so se è un bene o un male, davvero.
“È uno psicologo?” ho chiesto subito, ma lei ha scosso la testa e mi ha detto che è un insegnante e che può aiutarmi con la dislessia.
La mamma sembrava contenta di questa cosa, quindi credo che lei pensi mi sia utile.
Così ho accettato, non voglio deluderla dopo che mi ha permesso di stare a casa quest’anno, di imparare la musica e di andare al parco.
Vado sempre a Kensington Gardens, quasi ogni volta che ho qualche ora libera. È vicino a casa e anche la mamma mi accompagna volentieri.
Ho visto Emily poche volte, sempre insieme a sua mamma. Sembra anche lei felice comunque, tra l’altro penso che sarà l’unica persona che inviterò al mio compleanno…

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Buongiorno!
Chiedo scusa per l'enorme ritardo, ma in queste settimane mi ero messa in testa di finire di scrivere altre cose e mi sono persa con le pubblicazioni! Adesso dovrei tornare puntuale.
Buona giornata e alla prossima.
Lara
   
 
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