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Autore: LaDeaTraIMortali    15/07/2018    1 recensioni
Storie inventate per intrattenere? O Racconti reali con in aggiunta un pizzico di fantasia?
Raccolta di storielle creepy sparse per il web. Piccoli amanti dell'horror e del mistero, buona lettura!
Genere: Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta, Traduzione | Avvertimenti: Violenza
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Azzurrina
 
La leggenda vuole che intorno al 1370 nacque al castello la piccola Guendalina, figlia di Ugolinuccio, feudatario di Montebello di Torriana, chiamato anche Uguccione. La piccola ebbe la sfortuna di nascere con un evidente difetto, ma soprattutto in un’epoca in cui la superstizione era ai massimi storici: era albina. 
 
Si dice che Uguccione in realtà non fosse un uomo di polso e che nonostante gli fosse stato suggerito dai servitori di disfarsi della bambina, preferì l’amorevole consiglio della moglie, che si ingegnò affinchè agli occhi di tutti la loro figlia apparisse come una bambina qualsiasi. 
Dato che la piccola Guendalina a soli sei mesi aveva già tutti i capelli bianchi, la madre iniziò a tingerle i capelli di nero, ma i pigmenti che periodicamente utilizzava con il tempo degeneravano in un leggero riflesso azzurro che donavano ai capelli un colore davvero insolito. 
Proprio da quel riflesso nei suoi capelli ebbe origine il soprannome “Azzurrina” e da allora al castello e in tutta la regione la piccola Guendalina divenne famosa come Azzurrina.
 
Uguccione era un padre amorevole e molto protettivo verso la piccola, al punto che sin da quando la piccola iniziò a camminare decise di farla sorvegliare da due guardie, chiamate Domenico e Ruggero, questo perchè temeva che i pregiudizi popolari e alcuni ospiti poco fidati potessero metterla in pericolo. Si dice che il 21 Giugno del 1375, mentre Uguccione era ai confini del territorio a sedare una rivolta, al castello di Montebello scoppiò un tremendo temporale e la piccola Azzurrina per questo venne confinata a giocare in un’ala del castello con una palla fatta di stoffe e stracci. 
Poi la palla cadde giù per le scale che conducevano alla ghiacciaia sotterranea; Azzurrina scese a recuperarla e fu allora che le guardie udirono un grido disperato. 
La mamma e tutto il personale del castello accorsero per capire cosa fosse accaduto, ma la bimba era sparita nel nulla da allora non venne mai più ritrovata.
 
 Secondo diversi studi al riguardo, in particolar modo di un reporter incuriosito da tale racconto, giunge alla segente ipotesi: la leggenda di Azzurrina è stata tramandata oralmente per quasi tre secoli, probabilmente venendo di volta in volta distorta e modificata. Nella prima metà del 1600 un parroco romagnolo nei pressi di Rimini scrisse una raccolta di leggende e storie popolari della bassa Valmarecchia, e su quel documento per la prima volta comparve la storia di Azzurrina. Al di là del vero nome di Azzurrina cerchiamo di capire chi era e da quale famiglia arrivasse.
Partiamo da Gradara, una cittadina al confine tra Marche ed Emilia Romagna e a solo una trentina di chilometri da Montebello. Il castello di Gradara è famoso per essere stato scenario del tradimento di Francesca da Rimini con Paolo Malatesta ( i famosi Paolo e Francesca citati da Dante nella Divina Commedia).

 
Circa un secolo più tardi quell’adulterio finito male per i due amanti, il castello fu ereditato dalla bella Costanza Malatesta che per alcuni anni vi dimorò assieme al suo marito Uguccione Della Faggiola. Il loro matrimonio fu celebrato per volere di Papa Urbano VI affinché i due casati romagnoli smettessero di farsi guerra e per fare in modo che quell’unione giovasse al potere della Chiesa con una solida alleanza militare.
Per questo motivo si può facilmente immaginare che i due non fossero innamorati pazzi l’uno dell’altra, specialmente da parte di Costanza che era una giovincella molto attraente e desiderata, al contrario di Uguccione che veniva sempre descritto come brutto, basso, tozzo e dal carattere scorbutico.
 
Secondo gli storici fu questo il motivo principale per cui Uguccione decise di trasferirsi assieme a Costanza al castello di Montebello: cambiando zona sperava che quelle indiscrezioni si attenuassero e si dice che lui stesso inviò spesso gruppi di guardie a “punire” quelli che parlavano troppo. Costretto a numerosi allontanamenti dal castello per motivi politici e sociali, Uguccione commissionò al suo stesso zio le faccende del castello e sopratutto gli diede il compito di sorvegliare la bella Costanza.
 
Nel 1375 fu trovata nel letto a concupire con un mercenario tedesco,  Ormanno: la guardia però, invece di informare il suo padrone, ebbe pietà della bellissima fanciulla (o probabilmente anche lui fu ricompensato al meglio dalla moglie fedifraga) e nel dicembre dello stesso anno Uguccione presentò al popolo la sua primogenita, una bambina stranamente dai capelli chiari.
Come avrete notato cambiano un po’ di cose rispetto alla leggenda: la bambina era bionda e non albina, nacque nel 1375 e non nel 1370, era frutto di un adulterio e non figlia legittima di Uguccione. 
Uguccione aveva bisogno di un figlio maschio ed era disposto a tollerare Costanza fino a quando non gli avesse dato ciò che voleva. Fu così che Uguccione ordinò alla bambinaia di tagliare i capelli della piccola e di nasconderli con un copricapo.
 
Secondo gli storici, i capelli di Azzurrina si tinsero di un celeste-verdognolo a causa della tinta bluastra derivata dalla pianta del guado ( ancora oggi usata per tingere i blue jeans) di cui era colorato il copricapo della bambina.fLa vita di Azzurrina giunse però a poco più di 7 anni, quando Uguccione ebbe un figlio maschio da una concubina.
 
Nel dicembre del 1383 la bambina scomparve misteriosamente dal castello: la storia non porta a fatti plausibili, ma si pensa che lo stesso Uguccione abbia assoldato un sicario per far sparire il frutto dell’adulterio di Costanza e seppellire il corpo nella campagne circostanti.
Una volta liberatosi dell’improbabile figlia Uguccione ripudiò Costanza e la confinò nel castello di Gradara, dove la donna venne assassinata il 15 ottobre 1378, anche qui molto probabilmente su ordine del marito.
 
Che oggi, all’interno del castello di Montebello, ci sia il fantasma di Azzurrina che chiami la mamma è difficile dirlo, nonostante siano stati fatti numerosi studi e rilevamenti, ma sicuramente le mura della rocca hanno assistito a molte ingiustizie e tra le tante, forse, anche a quella di una piccola bambina colpevole solamente di essere bionda.
   
 
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